Di LGC 7 settembre 2020 - Giustappunto ieri il segretario PD, Nicola Zingaretti, ha riunito la segreteria nel tentativo di esporre una posizione univoca del partito in vista del referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, proprio in considerazione dei molti che si erano espressi in contrasto con la linea del segretario e altri ancora avevano dichiarato la loro indecisione. Alla fine, con 213 voti a favore (188 favorevoli, 13 contrari, 8 astenuti e in 11 non hanno partecipato al voto) il direttivo PD si schiera solidalmente per il SI. Un passaggio tormentato, che alla fine al segretario del PD è riuscito, segnando però un solco tra la scelta per il referendum e la partecipazione al Governo "Giallo Rosso" e facendo un appello all'unità del partito. "Il Pd - ha sottolineato il segretario dem - in questo scenario così denso di rischi e così ricco di opportunità è al governo del Paese. Rivendico la scelta di dare vita al governo, sofferta anche da me, ma lungimirante".
"Io voto No" è invece la posizione di Luigi Angeletti, il navigato politico emiliano di estrazione sindacale, "a volte la storia - sostiene Angeletti - si ripete, la tirannia non è ancora finita e va fermata. E' una filosofia che ancora dura e prevede di trasformare i cittadini in sudditi riducendo via via la libertà con il passaggio a quella che è chiamata democrazia diretta ma che si riassume nel governo di pochi. Riflettete!".