A grandi passi verso le elezioni europee (26 maggio) e ancora non c'è accordo sulle condizioni di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Con il nuovo rinvio (31 ottobre) concesso a Londra rischia di concretizzarsi l'ipotesi che anche i sudditi di Sua Maestà dovranno votare per la composizione del Parlamento Europeo.
di Lamberto Colla Parma 15 aprile 2019 -
Intanto la Gran Bretagna ha indetto le elezioni europee per il 23 maggio prossimo. E' comunque speranza del Governo di poterle annullare ma per ora, tre anni dopo aver votato al referendum per l'uscita dall'Unione Europea, il popolo di Sua Maestà è stato convocato a votare per il Parlamento Europeo.
"Resta l'intenzione del governo – ha dichiarato il portavoce del Governo di Theresa May alcuni giorni fa - di lasciare l'Unione con un accordo e di approvare le leggi necessarie prima del 22 maggio, in modo che non abbiamo bisogno di partecipare".
Una situazione di stallo imbarazzante che potrebbe far propendere la bilancia per una, nemmeno tanto fantasiosa, ipotesi di rinvio delle elezioni oltre il mese di ottobre, data entro la quale sarebbe prevista la sigla sull'accordo sulla Brexit (31 ottobre).
Stando così le cose, quella di posticipare le elezioni, potrebbe risultare la miglior soluzione per tutti mentre al contrario, un'uscita libera (No Deal) potrebbe generare gravissime conseguenze per l'UE, lo stesso Regno Unito e forse sarebbe ancor peggio se si dovesse arrivare alla scissione dopo le elezioni di maggio.
Infatti, in quest'ultimo caso, a Londra dovranno essere riconosciuti i 73 seggi tradizionalmente a loro destinati, ma anche l'assegnazione di un commissario europeo. Una condizione che si paleserebbe come un "cavallo di Troia" per l'UE posto che sarà ben difficile discutere di Bilancio comunitario e soprattutto di Brexit con un paese "membro" piuttosto che con un "Paese terzo".
La data del 31 ottobre può apparire lontana ma è lecito pensare che se in tre anni non si è riusciti a trovare un accordo, come potrà esserlo nei prossimi 6 mesi o, addirittura come auspicherebbe la stessa May,, entro i prossimi 36 giorni, considerando il 22 maggio come data limite, ovvero la vigilia della chiamata alle urne europee per il popolo britannico?
In attesa di comprendere come si scioglieranno le questioni proviamo a sondare come si orienterà il consenso popolare italiano in occasione delle prossime elezioni europee.
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