Martedì, 06 Marzo 2018 07:18

Asfaltata la seconda repubblica. In evidenza

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Luigi di Maio e Matteo Salvini, col contributo attivo di Matteo Renzi, hanno, forse definitivamente, messo il coperchio sulla seconda repubblica, aprendo quindi la strada a una nuova e fresca stagione della politica italiana.

Di LGC Parma 5 marzo 2018 - Evviva i populisti! L'Europa adesso si affida a Mattarella perché scongiuri un Governo a trazione M5S o Lega, i due principali partiti "populisti" che, insieme a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, vogliono riscrivere i rapporti con l'UE e, a loro modo, impostare una politica sociale nazionale.

Una preoccupazione non da poco per Junker & C., posto che quanto è uscito dalle urne italiane è di gran lunga l'ondata "populista" che sia uscita dalle elezioni Europee del 2017. Di Maio, Salvini e Meloni, dall'alto del loro 55%, avrebbero i numeri per portare in approvazione tutte le modifiche strutturali utili al nostro Paese sarebbero una spina nel fianco degli Uemanoidi che hanno preso in ostaggio l'UE facendola diventare qualcosa di molto diverso dalle intenzioni dei padri fondatori.

Tornando all'attualità, invece, toccherà al compassato Presidente della Repubblica trovare la quadra per riuscire a comporre un Governo capace di portare avanti una maggioranza per lungo tempo senza scontentare le volontà degli italiani e dei partiti che li rappresentano.

Non potrà escludere il M5S, come vorrebbero gli euroburocrati, perché il movimento a guida Di Maio è diventato abbondantemente la formazione politica più rappresentativa con ben 13 punti percentuali di distacco sul secondo partito (PD 19%). Ma non potrà escludere il Centro Destra che, dall'alto del suo 37% e per di più a trazione Lega, è il plotone di parlamentari più corposo e perciò necessita di molti meno seggi per raggiungere un maggioranza di governo.

Purtroppo, al di là della pura matematica, ben difficile che M5S e Centro Destra possano trovare una intesa e altrettanto difficile che la Lega possa uscire dalla coalizione per appoggiare l'invenzione, rivista e corretta, di Grillo e Casaleggio. Ecco quindi che, nonostante la batosta, il PD potrà diventare l'ago della bilancia, potendo contare su molteplici punti di comunione sia con il centro destra e sia con il Movimento 5 Stelle.

Una posizione che in prospettiva potrebbe rilanciare il PD renziano, che andrà allo scontro finale con le opposizioni interne al prossimo congresso, trovando per di più lo spunto per un suo processo di rinnovamento.

Staremo quindi a vedere quale soluzione troverà il Presidente Sergio Mattarella. Se deciderà, come è altamente probabile, di andare alla elezione delle due alte cariche dello stato, i presidenti di Camera e Senato, verificando in questa circostanza quali forze saranno più propense per comporre il nuovo esecutivo e da lì, dando un mandato esplorativo al Presidente del Senato, tirar fuori dal cilindro un Governo che, finalmente, rimetta in carreggiata il Paese dando vita alla Terza Repubblica.