Ma le sorprese non son finite. Quando si assegneranno i seggi residuali, molto probabilmente, Lega e M5S, verranno ulteriormente premiati. Ma la finanza stanga il titolo Mediaset.
Di Lamberto Colla Parma, 5 marzo 2018 - Sin dalle prime intenzioni di voto l'orientamento degli elettori è stato chiaro. Nonostante le dovute cautele, soprattutto in ragione delle nuove modalità di voto, l'orientamento era chiaro. Chiara la soglia del 30% del M5S, chiaro che la Lega avrebbe conteso sino all'ultimo il primato nella coalizione del centro destra, chiaro che il PD avrebbe chiuso non tanto sopra alla soglia di "sopravvivenza" del 20%.
Col passare del tempo ecco che si consolidano le posizioni: M5S al 31,7%, Lega al 18,09%, FI 13,88% PD 19,08% e LeU che dimezza le aspettative fermandosi al 3,36% (dati aggiornati alle 8,45).
L'endorsement dell'UE a favore di Berlusconi ha avuto l'effetto contrario, favorendo la Lega all'interno della coalizione e il M5S a livello nazionale.
Insomma l'appoggio UE ha favorito le forze, impropriamente etichettate, populiste. Speriamo che da oggi vengano etichettate come forze del popolo, i movimenti che meglio hanno interpretato le volontà, le speranze, della maggioranza degli italiani.
Una cosa poco gradita alla finanza internazionale che fa aprire la borsa italiana con un -2% e il titolo Mediaset a -4,5%
Il presidente Sergio Mattarella dovrà fare i conti, come accadde a Scalfaro nel '92, con la "scomparsa" del partito che lo aveva eletto. Ieri era la DC oggi è il PD. E qui staremo a vedere come si combineranno i voti per l'elezione dei Presidenti della Camera e del senato.
Ma le sorprese non sono finite. Quando si andranno a assegnare i seggi persi dai tanti "partiti" che non hanno raggiunto la soglia utile, allora molto probabilmente vedremo avvantaggiarsi il Centro Destra sopra a tutti, in particolare la Lega, e a seguire il Movimento 5 Stelle.
(in grafica le coalizioni alle ore 6,00)