Domenica, 15 Settembre 2024 17:42

A bocca asciutta In evidenza

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A bocca asciutta Fotografia “Scuderia Ferrari HP” Facebook page

A Baku sembrava poter arrivare un’altra vittoria Rossa ed invece Leclerc è secondo, battuto da un grande Piastri. Terzo Russell. A muro Sainz e Perez.

di Matteo Landi

La prima posizione sulla griglia di partenza del GP di Baku potremmo chiamarla “Charles Position” visto il dominio sul giro secco di Leclerc in terra azera. Peccato che mai il monegasco sia riuscito a concretizzare in vittoria la sua forza sul veloce cittadino che dal 2016 (salvo l’edizione 2020) è presente nel mondiale di F1. Non sappiamo se al pilota n. 16 bruci più la sconfitta del 2022, quando da leader fu costretto alla resa con il motore in fumo, o quella odierna. Stavolta la sua Ferrari è stata affidabile e solida, a mancare è stata la cattiveria agonistica del ferrarista. È successo per una frazione di secondo, quanto basta in un mare di squali per soccombere. Dominata la gara nella prima frazione Leclerc si è ritrovato dopo la sosta con un margine esiguo nei confronti del rivale odierno, quel Piastri che a Monaco ha imparato a memoria il posteriore della Rossa. Stavolta il pilota McLaren ha sfruttato la forza della sua vettura in rettilineo, prendendosi la leadership con un sorpasso deciso e sorprendendo Leclerc, che deve averlo visto sufficientemente lontano all’uscita dell’ultima curva, tanto da non temere quell’affondo che invece è arrivato  ed ha deciso la gara. Sarà per la flessibilità delle ali (legale fino a prova contraria, ed i test statici danno ragione al team condotto dal nostro Andrea Stella), sarà per l’efficienza aerodinamica della MCL38, sarà quel che sarà, fatto sta che la McLaren è veramente un razzo in rettifilo. Leclerc, come ammesso dopo la gara, pensava che avrebbe facilmente riguadagnato la testa della corsa, visto il passo rapido della prima parte di gara ed invece, giro dopo giro alle spalle di Piastri, le speranze di vittoria del monegasco iniziavano a scricchiolare e le gomme della sua vettura a perdere prestazioni. Come successo sul ben più lento cittadino di Monaco, ma a parti invertite. Alla fine ci hanno pensato Perez e Sainz a salvare il podio di un Leclerc in crisi con le gomme, schiantandosi fra di loro. La migliore gara dell’anno di un redivivo Sergio, per una volta più efficace di Verstappen, si è un conclusa contro il muro insieme a Sainz. Al di là del giudizio dei commissari possiamo dire che entrambi i piloti hanno perso un’occasione per ottenere dei buoni punti per la classifica costruttori delle loro squadre, ora entrambe alle spalle della nuova leader nel mondiale, quella McLaren che non riesce ad aggiudicarselo dal 1998, anno in cui il nuovo beniamino della squadra, Oscar Piastri, ancora non era stato concepito. 

 
Verstappen leader forte, nonostante questa Red Bull
 
Fino a quando gli avversari continueranno a sbranarsi fra di loro Verstappen potrà dormire sonni assai tranquilli. Forte dei punti conquistati nella prima parte del campionato Max, nonostante una Red Bull davvero in crisi, può continuare ad accontentarsi di piazzamenti, come il quinto posto ottenuto oggi. Stupisce comunque quanto la McLaren sia forte tecnicamente, ma sprecona in termini di risultati. Vero che Piastri ha ottenuto una bella vittoria ma il risultato poteva essere ancora più importante se Norris non avesse gettato al vento la qualifica, scattando quindi dalle retrovie. Il quarto posto dell’inglese è un bottino magro che non può accontentare un pilota che ambisce a lottare per il titolo. 

Mercedes in crisi
 
E la Mercedes? Fra il GP di Austria e quello del Belgio era riuscita ad aggiudicarsi tre gare su quattro. Poi il nulla, tranne il terzo posto odierno di Russell (poco da dire sulla gara di Hamilton, nono), ottenuto grazie allo scontro Sainz-Perez. Veramente poco per un team che adesso in classifica costruttori naviga solitario in quarta posizione, troppo lontano dall’attuale terza Ferrari, assai distante dalla quinta, quella Aston Martin oggi a punti con Alonso, sesto. 
 
Il nuovo che avanza 
 
Se davanti a tutti sta diventando una solita realtà un giovane pilota, Piastri, da poco sulla cresta dell’onda, ecco che nella top ten si affacciano con forza le due giovanissime novità della stagione: Franco Colapinto e Oliver Bearman. Il primo ha debuttato con la Williams a Monza, sostituendo il deludente Sargeant, ed oggi ha artigliato i suoi primi punti iridati ottenendo uno strepitoso ottavo posto, subito alle spalle del team mate Albon (davvero buona la Williams questo weekend). Il secondo ha appena stabilito un record: a punti nelle prime due corse in carriera in F1 con due team diversi. Oggi, decimo, ha fatto meglio dell’esperto compagno di squadra Hulkenberg. In un parola: monumentale. 
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