Domenica, 25 Agosto 2024 18:24

Norris, l’orange sbagliato In evidenza

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Norris, l’orange sbagliato Fotografia “McLaren” Facebook page

In Olanda una marea orange spinge Verstappen ma a trionfare, alla grande, è la papaya McLaren di Norris. Leclerc artiglia un gran podio.

di Matteo Landi, 25 agosto 2024
 

Un’altra partenza sbagliata, e la leadership viene servita su un piatto d’argento a Verstappen che si invola davanti a tutti. L’incubo di Norris, non certo il migliore allo scatto da fermo, pareva materializzarsi nell’ennesima occasione sprecata. Gli aggiornamenti portati dalla McLaren danno però quella spinta in più necessaria per riprendersi la testa della corsa ed involarsi verso il secondo successo in carriera. Attribuire però tutti i meriti della vittoria alle capacità dei progettisti del team papaya sarebbe sbagliato. Norris ha fatto la differenza, come testimonia il gap aperto nei confronti del team mate. Chi diceva che l’inglese iniziasse a soffrire la presenza in squadra del giovane arrembante Piastri questo weekend sarà rimasto interdetto. L’inglese ha “distrutto” l’australiano, neanche sul podio al termine di una corsa in cui ha imparato a memoria il posteriore della Ferrari di Leclerc.

Leclerc: un podio che profuma di vittoria. Sainz, che corsa!

Il monegasco è un altro eroe del weekend, capace di tenere dietro nell’ultima porzione di gara una McLaren veloce e con gomme più fresche. Charles ha corso con il coltello fra i denti artigliando un podio superbo. Non da meno è stato Sainz. Lo spagnolo ha compiuto una gara di rimonta, in un weekend in cui quasi tutte le prove libere le ha vissute da spettatore a causa di problemi tecnici patiti dalla sua monoposto. Già in qualifica aveva compiuto un mezzo miracolo, undicesimo (promosso decimo dopo la squalifica di Albon) nonostante fosse praticamente a corto di chilometraggio. In gara ha spremuto la sua Ferrari, giungendo buon quinto. Per una Rossa con zero aggiornamenti tecnici portati si è trattato di un weekend veramente positivo. Ed ora Monza attende di vedere se i prossimi sviluppi forniranno davvero un nuovo sprint alla Ferrari che ancora spera di poter competere per il titolo costruttori. Se la Red Bull adesso non è più imbattibile, raggiungere questa McLaren significherebbe però compiere un miracolo ingegneristico. 
 
McLaren al top. Verstappen grande anche su una vettura inferiore
 
La forza della McLaren è ben evidenziata dall’incredibile ultima tornata di Norris, capace di prendersi il giro più veloce con gomme vecchie e dure. Ventidue secondi hanno separato al traguardo il vincitore da Verstappen, secondo. L’olandese gode di un tesoretto di punti importante, guadagnato all’inizio della stagione. Senza quello sprint iniziale adesso avremmo una classifica ben diversa. Quanto la leadership iridata dell’olandese sia meritata lo dimostra però anche questo ormai lungo periodo vissuto dal pilota Red Bull in inferiorità tecnica, in cui è stato il vero pilastro del team. Il secondo posto odierno per lui vale come una vittoria. 
 
Mercedes: dalle stelle alle stalle, ma c’è un motivo
 
A dimostrazione di quanto siano comunque vicine le performance delle prime quattro squadre vi è il risultato odierno del team capace di vincere tre delle quattro corse che han preceduto quella olandese. Settimo Russell, ottavo Hamilton, da squadra rinata a quarta forza, la Mercedes è uscita da questo fine settimana ampiamente battuta da una Ferrari che neanche porta sviluppi. La traduzione di quanto visto sta appunto nella vicinanza prestazionale dei migliori team. La differente tipologia di tracciato, le temperature atmosferiche e dell’asfalto, sono alcune delle variabili che spostano gli equilibri delle forze in gioco. A Monza il Circus troverà l’unica vera pista ultra veloce della stagione. Su un tracciato decisamente diverso rispetto a quello olandese non è detto che la McLaren riesca ancora a dominare. Dopo il mezzo miracolo odierno compiuto da Leclerc, a podio su un tracciato ostico e con una vettura senza sviluppi, in molti sognano una riscossa Rossa. Fede sportiva a parte, ne godrebbe un mondiale finalmente acceso, dopo un 2023 monocorde. 
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