di Matteo Landi 29 ottobre 2023 -
Subito dopo le qualifiche Leclerc e Sainz si sono guardati sgranando gli occhi, increduli. Neanche loro speravano in una doppietta. Giunta grazie ad una vettura ottima quando calza gli pneumatici più morbidi. Sapevano entrambi che in gara la musica sarebbe cambiata. Infatti, pochi metri dopo lo spegnimento dei semafori Verstappen, terzo in griglia di partenza, era già in testa. Mentre alle sue spalle l'idolo di casa, Perez, buttava alle ortiche la sua gara, colpendo e danneggiando parzialmente la Ferrari di Leclerc. Nonostante l'ala anteriore priva di una bandella laterale il monegasco ha mantenuto un buon ritmo e, considerando una strategia differenziata rispetto a quella del leader olandese, ha sperato di poter mettere a segno il colpaccio. La safety car, poi convertita in bandiera rossa, a seguito dell'incidente di Magnussen ha giocato a favore del tre volte iridato. Anche se l'ultima fase di gara ci ha fatto capire che oggi, come spesso succede, Verstappen avrebbe comunque vinto, tanto è stato veloce e costante con le gomme più dure. Nel finale Hamilton si è preso, oltre alla seconda posizione, anche il lusso di segnare il giro più veloce. Prima del podio, durante le interviste di rito, il sette volte campione del mondo inglese abituato in passato a dominare in lungo ed in largo da vero cannibale, ha sfoggiato un sorriso che la dice lunga sulle gerarchie dell'attuale Formula 1. Leclerc, dopo l'ennesima pole position, la 22esima in carriera, si deve accontentare ancora del podio, rimanendo fermo a 5 vittorie in palmares. Il monegasco si mostra anch'esso sereno, mentre poco più in là Verstappen viene celebrato, forte della 51esima vittoria in carriera, al pari di un certo Alain Prost. In Messico tutti hanno sperato in una prodezza di Perez, ed invece è arrivato l'ennesimo successo di un pilota che sta correndo in un campionato a parte, in uno stato di grazia che lo rende praticamente imbattibile. Mentre gli altri si sbranano per raccogliere le briciole lasciate dal dominatore seriale.
Ricciardo protagonista di un weekend strepitoso. Deludono le Alfa
Le qualifiche avevano fatto sognare anche i due piloti Alfa Romeo, entrambi partiti da posizioni che avrebbero consentito loro di raccogliere punti preziosi per il campionato costruttori. Purtroppo le cose si sono messe male per Bottas e Zhou fin dalla partenza della gara, ed alla fine non è arrivato neanche un piazzamento in top ten. Durante tutto il fine settimana le due Sauber ribrandizzate con il marchio del Biscione hanno mostrato una rara velocità, ed è un vero peccato che ancora una volta l'esperto finlandese ed il giovane cinese si siano mostrati inconcludenti. Miracolosa è invece stata la corsa di Daniel Ricciardo. L'australiano non si era mostrato veloce nello scorso gran premio, al rientro dopo l'infortunio alla mano. In Messico invece ha sfoggiato il meglio del suo repertorio. Incredibile in qualifica, addirittura quarto davanti ad un Perez spinto dalle centinaia di migliaia di tifosi locali e dalle prestazioni della sua Red Bull. Ricciardo, al volante della cugina italiana AlphaTauri, ha mantenuto lo strepitoso stato di forma anche in gara lottando con Mercedes e McLaren, e arrivando settimo, miglior risultato stagionale per la squadra faentina. Grazie al risultato del redivivo australiano AlphaTauri scavalca in classifica la Haas, pareggiando i punti dell'Alfa Romeo. Complimenti Daniel! Considerando il trend negativo di Perez, e la scarsità di "ricambi" dell'attuale vivaio Red Bull, dovesse Ricciardo confermarsi a questi livelli potrebbero persino riaprirsi per lui le porte del team condotto da Horner.