di Matteo Landi 5 novembre 2023 -
Ormai i riflettori sono per gli altri. Ad ogni gara fa notizia chi va sul podio con lui, sotto di lui per la precisione, e vengono esaltante le imprese dei perdenti. Non viene quasi mai inquadrato dalle telecamere, è il dominatore seriale. La grandezza di Verstappen è anche in questa lettura dell'attuale massima Formula. Il binomio Max-Red Bull viaggia su una dimensione parallela ed irraggiungibile, anche per chi talvolta sogna di batterli. Per farlo servirebbe una perfezione assoluta che nessuno al momento può raggiungere. Leclerc e la Ferrari hanno sacrificato la gara Sprint del sabato, accontentandosi di un piazzamento mediocre sulla griglia di partenza della gara corta, che non ha permesso a Charles di andare, ieri, oltre alla quinta posizione finale. Per avere oggi una gara tutta all'attacco, partendo al fianco del poleman campione del mondo in carica, ed un set di gomme fresche morbide da usare in corsa. Tutti i piani sono andati a ramengo già nel giro di ricognizione quando Leclerc si è schiantato malamente contro le barriere, a causa di un problema idraulico sulla sua vettura. Per battere Verstappen, dicevamo, servirebbe la perfezione. Oggi Leclerc si sarebbe accontentato di molto meno, quantomeno di poter vedere la bandiera a scacchi (o il semaforo del Via). Nei panni di primo rivale dell'olandese volante si è ritrovato, con merito, Lando Norris. L'inglese non ha mai perso troppo contatto dal pilota Red Bull, a dimostrazione dell'ottima velocità raggiunta dalla sua McLaren ormai seconda forza del mondiale in termini di performance, ma al tempo stesso non ha potuto neanche sperare nel successo. Divenendo, Norris, il pilota con più podii (13) senza vittorie, raggiunge al top di questa non entusiasmante classifica il tedesco Nick Heidfeld. E mentre agli altri lascia le briciole, Verstappen aggiunge un'altra vittoria in palmares (trascurando le Sprint vinte, compreso quella di ieri), salendo in solitaria al quarto posto di tutti i tempi, ad un solo trionfo dal terzo posto detenuto da Vettel.
Weekend nero per le Rosse
Tralasciando la gara disgraziata e mai iniziata di Leclerc, in Ferrari i riflettori erano puntati su Carlos Sainz. Settimo in griglia di partenza, lo spagnolo ha sofferto una frizione titubante sia al primo via che al secondo, necessario in seguito al brutto incidente fra le due Haas e Albon (ritirati subito il pilota Williams e Magnussen), e che ha costretto la direzione gara a interrompere la corsa dopo pochi chilometri. Sainz ha lottato come un leone, rendendosi autore di bei sorpassi. Da solo ha recuperato qualche punto in classifica costruttori sulla Mercedes. Nel complesso si è però trattato di un weekend nero sia per la Rossa che per la squadra anglo-teutonica. Sainz non è comunque andato oltre un modesto sesto posto (dietro ad un buon Stroll), mentre la Mercedes può "vantare" un solo risultato in top ten, quello di Hamilton, ottavo.
Alonso, incredibile combattente
Il podio oggi è stato completato da un grandissimo veterano mai domo, Alonso. L'Aston Martin è tornata in vita, ma Fernando ci ha messo del suo per avere la meglio su Perez con una difesa da manuale nel finale di gara. Il pilota classe 1981 ha stretto i denti, contenendo gli attacchi del pilota Red Bull per molti giri. A pochi chilometri dal traguardo ha perso la posizione, riconquistandola con un controsorpasso mozzafiato. La loro battaglia è terminata solamente sotto alla bandiera a scacchi, separati da pochi millesimi, in un arrivo in volata. Complimenti Nando!