Lunedì, 08 Maggio 2023 00:34

F1, Miami: spettacolo al Max In evidenza

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Verstappen parte nono, rimonta, regala spettacolo e trionfa. Perez si arrende ed è secondo. La Ferrari arranca e non va oltre il quinto posto di Sainz ed il settimo di Leclerc.

 

di Matteo Landi, 7 maggio 2023 -

Presentazione dei piloti in stile NBA davanti a personaggi del cinema hollywoodiano in festa. Lo spettacolo pre-gara, ed a contorno di essa, ha pochi eguali, e rasenta il pacchiano. Appena si accendono i motori, quello vero e ben più genuino, arriva grazie al solito Verstappen che una qualifica sbagliata e sfortunata ha relegato alla nona posizione in griglia di partenza. Perez, lanciatissimo dopo la doppia vittoria di Baku, aveva artigliato un'altra pole. Max non fa un grinza. Allo spegnimento dei semafori che sanciscono l'inizio delle ostilità l'olandese è una furia ed al quindicesimo giro è già secondo, alle spalle del team mate. L'impresa, seppur facilitata da una Red Bull superlativa, sarebbe già importante ma il due volte campione del mondo in carica riesce a fare ancora meglio. Mette in scena un ritmo velocissimo, senza distruggere gli pneumatici. Che cambia addirittura al giro 46. Uscito dai box è appena dietro al compagno Perez e lo divora agevolmente nell'arco di pochi chilometri. Dalla quinta fila al trionfo. Signore e signori, il vero spettacolo è stato offerto da Max Verstappen.

Leclerc, troppi errori ed un passo inconsistente. Sainz fa quel che può

Un errore nelle prove libere, uno nel momento decisivo delle qualifiche. Un assetto estremo, che evidentemente lo ha messo in difficoltà anche in gara. Ultimamente Leclerc è un pilota tutto cuore, e non troppa testa. Questa è l'impressione che lascia il weekend di Miami del pilota Ferrari. Settimo alla partenza, settimo al termine della gara. Il monegasco da tanti indicato come il faro del Cavallino, colui che dovrebbe illuminare la strada verso la rinascita della Rossa, stavolta si è perso, alla ricerca del miracolo. Avrebbe potuto artigliare la pole position, con un giro strappacuore. L'impresa non è, come detto, riuscita, ma sappiamo adesso che non si sarebbe comunque concretizzata in punti pesanti. In gara, infatti, il monegasco non ha mai mostrato un ritmo convincente. Appena meglio è riuscito a fare Sainz, quinto nonostante una penalità di cinque secondi subita per aver superato il limite di velocità in corsia box in occasione dell'unico pit stop. Troppo poco per le aspirazioni di una Rossa che dopo la buona prova di Baku si ritrova a lottare con Aston Martin, Mercedes, Alpine ed addirittura Haas. Avendo la meglio, non di molto, solo sulle ultime due.

Alonso, altro podio!

Con le due prime posizioni assegnate quasi per decreto, il vincitore degli altri torna ad essere uno strepitoso Fernando Alonso. Al volante dell'ormai solita (e solida) Aston Martin ha, come detto, battagliato con Sainz, ma è parso evidente fin dai primi giri che nella lotta fra i due spagnoli avrebbe prevalso il veterano due volte iridato. Il pilota Ferrari ha poi dovuto alzare bandiera bianca anche nei confronti di Russell, quarto al traguardo. Se pochi giorni fa la squadra di Maranello sembrava essersi svegliata da un brutto incubo, adesso sembra tornata in un profondissimo, turbolento, sonno.

Ed ora si torna alla tradizione: è il turno di Imola. Ferrari, è tempo di rialzare la testa

Dalla sfavillante Miami, alla tradizione di Imola. Sul circuito dedicato ad Enzo e Dino Ferrari lo scorso anno la Rossa fece la sua peggior gara dall'inizio della stagione. Da lì iniziò un mezzo calvario, intervallato da qualche bel lampo, ma niente di più. Sarebbe bello per i tifosi, ma anche per la stessa F1, se fra due settimane la squadra di Maranello riuscisse ancora ad invertire una tendenza, andando invece a rialzare la testa. Servirà un altro Leclerc, e serviranno certamente dei consistenti aggiornamenti su una vettura che non è riuscita a confermare le premesse pre-stagionali. Perché forse non è tempo di sognare, ma certamente la Ferrari vista in questo inizio di campionato è troppo brutta per essere vera.