di Matteo Landi 30 aprile 2023 -
Ci sono piloti che quando affrontano le pieghe dei loro circuiti preferiti diventano quasi invincibili. Gerhard Berger riuscì a trionfare ad Hockenheim a carriera praticamente finita, nel 1997, con una Benetton non eccezionale, e sempre sulla pista tedesca riportò al trionfo, nel 1994, una Ferrari a secco di successi da circa quattro anni. Eddie Irvine al debutto nel 1993, sul circuito di Suzuka, fece vedere i sorci verdi persino a Senna. E sul tecnicissimo tracciato nipponico fece un garone pure nel 1997. Questione di feeling, come per Perez e Leclerc quando si ritrovano a correre fra muretti e tombini, sui cittadini che non perdonano il minimo errore. A Baku è andato in scena un bellissimo fine settimana di sport, a differenza di quanto avvenuto nell'ultimo GP d'Australia. La Ferrari è tornata a farsi vedere al vertice. La strada verso il successo è ancora lunga e ricca di insidie, ma a Maranello stanno finalmente iniziando a capire la vettura 2023, eredità dell'equipe di Binotto. Una monoposto non semplice da gestire, non versatile come l'ancòra imbattuta Red Bull RB19, ma che tuttavia inizia ad esprimere delle buone prestazioni e capace di svettare sul giro secco, se a guidarla è Leclerc. A Baku tornava la Sprint Race, ed ha debuttato l'inedito formato della doppia qualifica, una per determinare la griglia di partenza della corsa corta, l'altra per la gara principale. Sul tracciato che lo ha visto cogliere i suoi primi punti in F1, Leclerc è riuscito ad issare una Ferrari, parsa fino a due giorni fa come sgangherata ed totalmente non in grado di esprimere acuti, in pole position. Ben due volte in un fine settimana! Se il monegasco è riuscito ad eccellere su una delle sue piste preferite, nella sua condizione preferita, il giro secco, Perez è stato in grado di svettare in entrambe le gare, battendo prima il pilota della Rossa, poi Verstappen.
Leclerc incredibile sul giro secco, Perez fa doppietta
Onore a Leclerc, capace di riportare la Ferrari in pole position, la prima dell'Era Vasseur, applausi ad un pilota che non si arrende mai. La sua caparbietà non ha però potuto nulla contro lo strapotere Red Bull. Due giorni di gare dal canovaccio unico. Il pilota della vettura n°16 è in due occasioni su due riuscito a tenersi la prima posizione al via. Poi si è visto sverniciare da Perez ieri, ed oggi da entrambe le monoposto anglo-austriache. Sul lunghissimo rettilineo della pista azera nessuno riusciva a replicare la velocità di punta delle vetture progettate da Adrian Newey. Quando hanno la possibilità di utilizzare il DRS (l'ala mobile attivabile quando si segue una monoposto a meno di un secondo di distacco, in determinate zone della pista) riescono ad accelerare in modo impressionante, sintomo di un'aerodinamica che funziona perfettamente in sinergia con il sistema che facilita i sorpassi. Onore anche al fine settimana di Perez, capace di registrare una doppietta battendo tutti di classe e fortuna. Che si sa, aiuta gli audaci. Oggi l'ingresso della safety car lo ha favorito, ma quando si è ritrovato in testa ha dimostrato che non ce n'era per nessuno. Verstappen ha provato a ricucire lo strappo, e negli ultimi giri è stata bellissima la sfida a distanza per il giro più veloce. Che ha coinvolto, addirittura, pure Leclerc e Alonso (obiettivo poi centrato da Russell, solo perché l'inglese ha montato gomme soft ad una tornata dalla fine). Il due volte iridato olandese è uscito sconfitto dal confronto interno per il bottino grosso. Ed adesso in classifica mondiale i due sono vicinissimi, là, davanti a tutti.
Alonso sfiora il podio. Sainz delude
Grande gara anche per Alonso, ad un passo dal podio, conteso fino agli ultimi metri a Leclerc. Lo spagnolo per la prima volta dell'anno non ha festeggiato fra i primi tre, ma l'Aston Martin resta una vettura di tutto rispetto. Bene anche Hamilton, seppur solo sesto, ma ampiamente più efficace del compagno Russell, solo ottavo. Deludente invece è stato il fine settimana di Sainz. Lo spagnolo è parso molto in difficoltà nella gestione della sua monoposto, lontanissimo dal ritmo di Leclerc, che sul traguardo lo ha staccato di ben 24 secondi.
Prossima tappa: Miami
Pochi giorni ci separano dalle prove libere del GP di Miami, in scena il prossimo fine settimana. La Ferrari dovrebbe portare i primi aggiornamenti sulla sua vettura, Red Bull ha già apportato alcuni sviluppi importanti proprio a Baku. Vedremo se a Maranello riusciranno ad avvicinarsi, in termini di performance e costanza di rendimento, agli standard dei fortissimi rivali. Quei rivali che al momento stanno disputando un campionato a parte.