di Matteo Landi
Il problema non era Masi, il direttore di gara aspramente contestato e poi licenziato dopo i fatti di Abu Dhabi 2021. Finalmente questo è pacifico, per tutti. Allora furono fatte delle forzature per non concludere gara, e campionato, in regime di safety car, sfruttando il regolamento in ogni sua piega. Quella gestione consegnò a Verstappen un ultimo giro per attaccare e superare Hamilton, ed agguantare in extremis il titolo. Oggi una gestione totalmente opposta della vettura di sicurezza permette comunque di urlare allo scandalo. Strozzato è stato invece l'urlo di gioia dei tifosi Ferrari, illusi dalla safety car che nel finale di gara aveva ricompattato il gruppo. Se anche Leclerc avesse avuto uno o due giri per sferrare un ultimo attacco al leader Verstappen la classifica forse non sarebbe cambiata. Detto questo l'andamento della gara e del weekend ha fatto registrare una netta ripresa della Rossa, ancora alle spalle, seppur di poco, della rivale Red Bull, sia in termini di passo gara che di gestione degli pneumatici.
Ferrari, in netta ripresa, seppur battuta. Verstappen e Red Bull sempre più padroni del mondiale
Ieri Leclerc aveva conquistato una straordinaria pole position, oggi ha concluso secondo, ma solo la strategia lo ha tenuto lontano qualche secondo di troppo da Mad Max. La Ferrari ha chiamato ai box il monegasco per una prima sosta molto anticipata cercando di sfruttare una Virtual Safety Car, durata tuttavia troppo poco per trarne una vero vantaggio. Da quel momento in poi per Charles la gara è stata tutta all'attacco, alla ricerca di una rimonta difficile ma non impossibile. Ma resa complicatissima dato il ritmo indiavolato tenuto da Verstappen. L'olandese, partito settimo a causa di una penalità (cambio motore endotermico), ha mostrato una velocità incredibile fin dal primo giro. Si è divorato tutti gli avversari che si contrapponevano fra lui e Leclerc, mettendosi poi all'inseguimento del pilota Ferrari. La prima sosta di Leclerc ci ha quindi privato di un duello che avrebbe scaldato gli animi. A pochi giri dalla fine il ritiro di Ricciardo ha quindi, come detto, obbligato la direzione gara a far entrare la safety car. Timing e modalità sono stati completamente sbagliati: la vettura di sicurezza non è entrata in pista davanti al leader, ma di fronte al terzo, Russell, e gli stessi commissari (stavolta non possiamo elogiarli) hanno mostrato una calma incredibile nel rimuovere la McLaren ferma a bordo pista. Non c'è stato quindi un finale al cardiopalma, ma una lenta ed inguardabile processione. Un vero peccato perchè la gara fino al momento del ritiro di Ricciardo era stata molto divertente, e non solo grazie alla lotta per leadership.
Quante penalità a Monza!
A Monza ha avuto luogo la festa delle penalità. Nove piloti su venti colpiti dalla scure dei commissari, in seguito alle sostituzioni di uno più elementi delle varie power unit. Una griglia di partenza stravolta rispetto ai tempi registrati nelle prove. A questo punto sorge spontaneo il dubbio in merito alla correttezza di un regolamento così cervellotico da mandare al tappeto la stessa Federazione, incapace di stabilire il giusto ordine di partenza, se non dopo svariate ore dalla conclusione delle qualifiche. Detto questo, tale stravolgimento ci ha regalato una montagna di sorpassi. Su tutti spiccano quelli realizzati da Carlos Sainz. Dal fondo della griglia il ferrarista ha saputo, in pochi giri, issarsi fino alla quarta piazza. Delle manovre da antologia, alcune compiute a ruote fumanti. Quanta grinta per lo spagnolo! Gli ultimi giri dietro la Pace Car hanno privato Carlos della possibilità di salire sul podio, comunque meritato da Russell, pilota solido e consistente.
Nick De Vries, eroe del weekend
Non tutti se lo sono accorti, distratti dalla lotta al vertice, ma a Monza c'è stato un pilota che ha vissuto tre giorni incredibili ed indimenticabili. Sull'Aston Martin nelle prime libere, solo grazie alla regola che obbliga le squadre a schierare un terzo pilota nelle prove di almeno due weekend di gara all'anno, si è poi trovato catapultato sulla Williams di Albon (colpito da un'appendicite) dalle FP3 in poi. Nick De Vries, Campione del Mondo di Formula E nella stagione 2020-21, non si è fatto spaventare dal concatenarsi degli eventi, ed anzi si è fatto trovare pronto, prontissimo. In qualifica il pilota olandese è subito risultato più rapido del compagno Latifi ed in gara ha corso costantemente in zona punti. La Williams è quest'anno senza dubbio la peggiore vettura del lotto, eppure il pilota classe 1995 è riuscito a portarla fino al nono posto finale, assicurando due punti alla squadra inglese. Campione F2 nel 2019, ha finalmente potuto mostrare il suo potenziale, altissimo, anche in F1.