di Matteo Landi 5 febbraio 2022 - Benvenuta Formula Hybrid 3.0! Sbarcata nel 2014, la motorizzazione ibrida ha visto da subito il dominio indiscusso della Mercedes, con gli altri ad inseguire. Fino al 2017, anno in cui la Ferrari, con nuovi dettami che stravolgevano dimensioni ed aerodinamica delle vetture, riuscì a fare un notevole passo avanti. La Rossa tornò a vincere gare, calando però bruscamente nella parte conclusiva del campionato. Stessa antifona nel 2018. Toto Wolff e compagni si sono quindi accaparrati tutti i titoli, senza mostrare segni di appagamento, fino alla scorsa stagione. Se gli anglo-teutonici si sono confermati campioni fra i costruttori, Hamilton invece ha dovuto cedere lo scettro a Max Verstappen, all'ultimo giro dell'ultima corsa. Forse è paradossale che, proprio quando la F1 aveva finalmente ritrovato una lotta feroce ed appassionante al vertice, tutto stia per cambiare. Volute per migliorare lo spettacolo, per rendere le auto meno sensibili alla scia e quindi per aumentare le possibilità di sorpasso, le nuove regole tecniche ci introducono su un pianeta nuovo ed inesplorato. I progettisti sono partiti da un foglio bianco, tralasciando, ambito power unit a parte, quanto sperimentato e studiato fino ad adesso. Vetture più corte, più pesanti, visto l'incremento di 43 kg del peso minimo, portato a 795 kg (per intenderci quasi 2 quintali più pesanti delle velocissime monoposto del 2004!), nuove gomme da 18 pollici, in luogo di quelle da 13, quindi nuove sospensioni, ed un'aerodinamica completamente rivista. Semplificato il corpo vettura a vantaggio di un fondo atto a generare molto più carico aerodinamico. Se quello del 2017 fu un bel cambiamento, questa è una vera e propria rivoluzione! Qualcosa di simile avvenne nel 2009, e lo stravolgimento regolamentare spalancò le porte alla vittoria totalmente inaspettata della Brawn GP, ex-Honda, i cui ingegneri furono abili ad agire fra le pieghe del regolamento, trovando una soluzione aerodinamica che spiazzò tutte le altre squadre, compresi gli allora top team Ferrari e McLaren. Se l'anno scorso si è chiuso con una sfida esaltante, seguita da più o meno comprensibili polemiche, quella che si appresta a cominciare si preannuncia come una stagione ancor più interessante e densa di argomenti succulenti e gustosi. Scopriremo i reali valori in campo non nei primi test a Barcellona, che si svolgeranno dal 23 al 25 febbraio, ma probabilmente solo dopo alcune gare, il tempo necessario alle squadre per comprendere ed iniziare a sviluppare delle creature completamente nuove. Tante novità, 10 squadre, 20 piloti, andiamo con ordine.
Mercedes: Lewis Hamilton #44, George Russell #63
Il silenzio assordante di Hamilton, le polemiche, i toni accesi del post sconfitta, il presunto ritiro del Campione inglese. Il n°44 si sente derubato, privato di un titolo mondiale che sentiva già suo, portatogli via dalle ultime (per ora, ma chissà...) decisioni di Michael Masi. Dimenticandosi però che questa è la Formula 1 dei giorni nostri. Quella che a volte ti regala un successo inatteso, vedi Canada 2019 quando Vettel perse, dopo la bandiera a scacchi, una gara attribuita ad Hamilton a causa di una discutibile penalità. Ed altre ti toglie quello che pensi sia già tuo, sempre per scelte del direttore di gara e dei commissari. E Max Verstappen, sia chiaro, ha pienamente meritato un mondiale che solo il talento di Hamilton e la super potenza del motore Mercedes, hanno tenuto aperto fino all'ultimo. Lewis correrà ancora e cercherà di far suo l'ottavo titolo, quello che lo isserebbe lassù, davanti a tutti. Stavolta però le variabili che potrebbero lasciare Hamilton a quota 7 sono tante. Due su tutte: il cambio di regole ed il nuovo compagno di squadra, il giovane affamato George Russell. Bottas ha subìto il ruolo di numero 2, in silenzio. Il nuovo talento inglese potrebbe farlo con più difficoltà. Scalpita, vuole vincere, riprendersi quella vittoria che solo la sfortuna gli tolse a Sakhir nel 2020. Non dimentichiamoci che la squadra campione fra i costruttori resta la Mercedes. Non ci sono motivi per pensare che i nuovi dettami mettano in difficoltà un team con numeri e personalità di altissimo livello. Resta da vedere se qualcuno sia riuscito a fare di meglio. Considerando che nell'Era precedente a quella che sta cominciando la Red Bull era già riuscita ad eguagliarli. Le forme della nuova creatura anglo-tedesca saranno svelate venerdì 18 febbraio.
Red Bull Racing: Max Verstappen #1, Sergio Perez #11
Honda si ritira, anzi no, ma forse sì. Che scompaia o meno il marchio nipponico poco conta: la tecnologia è quella, e lo sarà fino al 2025 compreso, prima delle nuove regole in materia di power unit. Ed è quella tecnologia che ha consentito ad una Red Bull progettata dal sempre verde Adrian Newey, ed all'arrembante nuova Stella Max Verstappen, di vincere il titolo piloti 2021, mettendo fine alla striscia vincente Mercedes. Torna il n°1, Max non ha saputo, e voluto, farne a meno. Ed è bello così, sinceramente ne sentivamo la mancanza. Con tutto il rispetto per le scelte dell'eptacampione Hamilton. Al fianco di colui che cercherà di confermarsi al vertice c'è ancora Perez, che ha legittimato la sua conferma con l'eroica ultima gara della passata stagione. La sua difesa della posizione ha infiammato gli animi, ridando speranza a Verstappen, staccatissimo da Hamilton prima dell'azione di Sergio. Dopo una prima stagione di rodaggio il messicano potrebbe tornare a convincere pienamente le maestranze Red Bull, un pochino interdette dall'andamento altalenante del pilota n°11. Adrian Newey non sempre ha azzeccato le vetture che portano la sua firma, ma ha sempre saputo recuperare all'eventuali difficoltà. Insomma, l'ingegnere britannico è una garanzia. Tutto può succedere, ma non ci sono elementi concreti per pensare che Red Bull non riesca a confermarsi al top. Il 9 febbraio sarà presentata l'arma di Max e Sergio.
Scuderia Ferrari: Charles Leclerc #16, Carlos Sainz Jr. #55
Dopo un disastroso 2020, la Ferrari ha saputo rialzare la testa, issandosi fino alla terza piazza fra i costruttori artigliata nella scorsa stagione. Un obiettivo, centrato, tutt'altro che semplice, visto che lo scorso anno le squadre non hanno potuto, causa blocco regolamentare, portare in pista nuove vetture. Partendo tutti da zero, con regole tutte nuove, Binotto e compagni adesso non hanno più scuse: vincere o convincere, nient'altro è ammesso! Il blasone del Cavallino Rampante lo merita. Sarebbe inopportuno esigere il ritorno al titolo, perché i rivali sono forti, fortissimi, e sanno cosa serve per vincere. In Ferrari forse lo hanno dimenticato, visto che l'ultimo titolo risale al 2008, quando Raikkonen e Massa portarono a Maranello il trionfo fra i costruttori. La Scuderia ha però tutto quello che serve per battere tutti, a partire dai due piloti. Sainz lo scorso anno ha battuto Leclerc, numeri alla mano. Charles, per contro, è stato capace di lampi splendidi attribuibili solo al suo enorme talento, come le due pole position ottenute con una vettura non irresistibile. Giovedì 17 febbraio vedremo la nuova nata F1-75, la vettura che si spera possa contendere la leadership a Mercedes e Red Bull.
McLaren-Mercedes: Daniel Ricciardo #3, Lando Norris #4
Signori, McLaren è tornata alla vittoria! Trionfando con Ricciardo a Monza (rompendo fra l'altro pure il digiuno del pilota australiano) la blasonata squadra inglese è tornata là dove merita. Sconfitta nel confronto diretto con Ferrari, è giunta quarta nel campionato costruttori a causa di un andamento più altalenante rispetto a quello dei rivali italiani. Norris è un talento sopraffino, Ricciardo deve ritrovarsi, perché vittoria a parte non ha convinto affatto. Venerdì 11 febbraio la squadra condotta da Zak Brown toglierà i veli alla nuova nata. Se avranno interpretato bene le nuove regole potrebbero avvicinarsi al vertice, ma il titolo sembra qualcosa di troppo ambizioso per un team "cliente". Ci tengono però a ben figurare, anche per ben apparire nei confronti di Audi, costruttore che stanno corteggiando in vista del suo eventuale ingresso nella massima Formula, previsto per il 2026.
Alpine-Renault: Esteban Ocon #31, Fernando Alonso #14
Il 2021 ha portato delle belle soddisfazioni alla compagine francese. Quinto posto in classifica, un'incredibile vittoria nel GP di Ungheria, la prima in carriera per Ocon, Alonso di nuovo sul podio dopo 7 anni. La strada verso la vetta per l'ex-Renault sembrava ben impostata. Ed invece sono arrivati molti cambiamenti, alcuni sconvolgenti. Via Alain Prost, amministratore non esecutivo, addio Marcin Budkowski, direttore esecutivo. Promosso a Chief Technical Officer è Pat Fry, ingegnere con un lungo ed importante passato in McLaren, dal 2010 al 2014 in Ferrari. Resta, nonostante voci relative ad un imminente addio, il Racing Director Davide Brivio. Stessi piloti ovviamente. Ocon ringalluzzito dalla prima vittoria, Alonso mai domo. Insomma, molti cambiamenti importanti e qualche certezza per i Blue, che sveleranno il 21 febbraio la monoposto con cui sperano di fare un ulteriore salto di qualità.
Scuderia AlphaTauri: Pierre Gasly #10, Yuki Tsunoda #22
Per un attimo il buon Yuki ha persino temuto di perdere il posto. Helmut Marko, Red Bull advisor, digerisce poco gli alti e bassi dei suoi piloti, che si tratti di mamma Red Bull o del team satellite faentino. Tsunoda per adesso resta al suo posto, un anno di rodaggio almeno gli è concesso. Nel 2022 dovrà però dimostrare più costanza di rendimento. Gasly è una certezza, e c'è chi dice che Mercedes gli stia mettendo gli occhi addosso per il dopo-Hamilton. A lungo in lotta per il quinto posto la squadra italiana nel 2021 ha ceduto il passo solo sul finale di stagione ad Alpine. Il campionato scorso di AlphaTauri è comunque risultato molto soddisfacente, il sesto posto conquistato fra i costruttori assume ancor più rilevanza se si pensa al nome del settimo classificato, nientemeno che Aston Martin. Considerando che a Faenza le macchine le sanno fare eccome, considerando le sinergie con Red Bull, e l'occasione di ripartire tutti alla pari in virtù del nuovo regolamento, possiamo aspettarci delle belle sorprese per lunedì 14 febbraio, data di lancio della loro nuova vettura.
Aston Martin-Mercedes: Lance Stroll #18, Sebastian Vettel #5
In Aston hanno fame. Fame di successo, e di farsi notare, dopo un 2021 incolore. Il Boss Lawrence Stroll esige il titolo entro 4 anni. Intanto si è assicurato i servigi di Dan Fallows, aerodinamico strappato alla Red Bull che entrerà in servizio ad inizio aprile, a campionato in corso. Nessun dubbio sulle capacità della loro power unit, ma sarà competitiva la vettura che presenteranno il 10 febbraio? Nel 2020 hanno corso con un clone Mercedes, lo scorso anno con una monoposto deludente. L'addio di Otmar Szafnauer, ingegnere d'esperienza che ha contribuito alla crescita della Force India, divenuta poi Racing Point, ed infine l'attuale Aston Martin, non è una buona notizia per il team britannico. Vettel ha voglia di far bene per chiudere in bellezza una strepitosa carriera, malgrado gli alti e bassi più recenti. Tuttavia il 2022 sarà probabilmente l'ennesimo anno di transizione per la sua squadra.
Williams-Mercedes: Nicholas Latifi #6, Alexander Albon #23
Il pilota esperto del team è ora il simpatico, seppur non velocissimo, Latifi. E questa non è una buona notizia. Russell è volato in Mercedes, tocca all'ex-Red Bull Albon vestire la tuta Williams. Il pilota anglo-thailandese, bocciato da Marko, aveva trovato una sua momentanea dimensione nel DTM, al volante di una meravigliosa Ferrari 488. Rieccolo in F1 e vedremo se per lui sarà una nuova giovinezza o piuttosto il canto del cigno. La Williams ha conservato solo il nome della famiglia che l'ha fatta grande e solo un miracolo può riportarla in alto. Il campionato 2021 gli ha regalato qualche bella soddisfazione, 23 punti rappresentano infatti un buon bottino stagionale per una squadra capace, si fa per dire, di ottenere solo un punto fra la stagione 2019 e la 2020. Sarà l'anno della svolta o quello del definitivo declino? Mentre questo articolo viene scritto non è stata ancora stabilita una data di presentazione del nuovo modello.
Alfa Romeo-Ferrari: Valtteri Bottas #77, Zhou Guanyu #24
Nota bella: il numero del nuovo arrivato è dettato dal suo cuore, da gran tifoso del compianto Kobe Bryant. Il cinese arriva portandosi dietro non una valigia, ma un armadio di soldi grazie alle sponsorizzazioni che lo seguono. Inoltre i risvolti economici derivanti dall'arrivo del primo cinese in F1 sono per l'Alfa Romeo, basata in Svizzera, davvero succulenti. Niente di eccezionale per lui nelle formule propedeutiche. Dal punto di vista prestazionale Giovinazzi avrebbe garantito ben altro. Al posto del ritirato Raikkonen (Iceman, per sempre nella Leggenda) ecco Bottas. Valtteri potrà finalmente sgomberare la mente e correre libero dagli antipatici vincoli che gli tarpavano le ali in Mercedes, dove giocava il ruolo di alleato silenzioso e mansueto di Hamilton. La sua esperienza maturata in un top team farà bene all'Alfa, la cui vettura sarà presentata il 27 febbraio, addirittura dopo i primi test invernali.
Haas-Ferrari: Nikita Mazepin #9, Mick Schumacher #47
Una stagione intera, quella 2021, vissuta con la vettura 2020, praticamente senza alcun aggiornamento. Il tutto per concentrarsi sul 2022. Un sacrificio che ha già portato i primi frutti, essendo stati i primi in assoluto a presentare la vettura per la stagione che verrà. Un render, neanche troppo dettagliato, abbastanza per capire, e carpire, le principali caratteristiche della vettura. Muso spiovente, un bel lavoro di rastremazione delle pance laterali, le quali presentano bocche piuttosto contenute, a beneficio di una ricercata "pulizia aerodinamica". Le coperture dei cerchi e la bassa spalla degli pneumatici conferiscono alla vettura un aspetto aggressivo, e sarà, sotto questo punto di vista, lo stesso per tutte le altre vetture che saranno presto mostrate. Mazepin porta le risorse economico-finanziarie alla squadra, e speriamo meno testacoda. Schumacher, dopo una buona prima stagione, dovrà continuare a migliorarsi, sognando un futuro in Ferrari. L'accoppiata fa già sognare i tifosi della Rossa.
La squadra americana ha rotto il ghiaccio, presto vedremo tutte le nuove belve, in render, in foto ed in pista. Il 20 marzo, in Bahrain, si spegneranno poi i semafori della prima gara della stagione della svolta. Pronti alla nuova Formula Hybrid?