di Matteo Landi 17 febbraio 2022 -
Tornare al vertice, lottando fra i grandi. Mattia Binotto e John Elkann non intendono più nascondersi dietro le parole. Come disse Jean Todt a fine anni '90, all'interno di un periodo di magra da interrompere categoricamente. Ferrari tornò Campione del Mondo costruttori nel 1999, dopo un digiuno che durava dal 1983, e piloti nel 2000, quando Schumacher spezzò la maledizione iniziata dopo il titolo di Scheckter del 1979. Oggi come allora il Cavallino vuole tornare ad essere veramente Rampante. Dopo un 2020 da incubo, la squadra di Maranello lo scorso anno ha rialzato la testa. Adesso si tratta però di fare sul serio. Tornare ai livelli che le competono, onorando una Storia ineguagliata ed ineguagliabile. Anno 2022, potremmo dire Anno Zero.
Nuove regole: torna prepotentemente l'effetto suolo, il carico aerodinamico viene garantito dal fondo della vettura e dal diffusore, piuttosto che dal corpo vettura, ali semplificate, gomme da 18 pollici, auto più pesanti (peso minimo aumentato di 43 kg) e più corte. Tutto diverso, anche nelle prestazioni? A Maranello sperano sia così. 75 anni dopo la fondazione Ferrari gli uomini di Mattia Binotto mostrano al mondo la F1-75, nome dato in onore della prestigiosa ricorrenza. Rosso intenso, alettoni neri, linee accattivanti e soluzioni innovative, alcune delle quali pescano dal passato. Un muso basso che bacia l'ala, ma alto in corrispondenza dell'asse anteriore, così da poter incanalare quanta più aria possibile verso il fondo. Pance che sembrano voluminose, in realtà scavate nella parte interna e superiore, riprendendo un concetto aerodinamico espresso dalla McLaren del 2011, vettura non particolarmente fortunata ma innovativa. Non fu fortunata anche la scelta del doppio fondo, portato in pista dalla Ferrari del 1992, concetto ripreso anche sulla nuova nata, si spera con esiti decisamente migliori. Sul cofano sono inoltre presenti delle branchie che le attribuiscono un aspetto decisamente accattivante. Basterà per rinverdire i fasti del glorioso passato? La solita domanda che Montezemolo si pose dopo anni di sconfitte, all'alba di un'Era oggi ricordata come d'Oro. Una vettura, quella svelata oggi, che a colpo d'occhio sembra una Formula 1 anni '90, ma proveniente dal futuro. Fa battere forte il cuore anche a Leclerc e Sainz. Il monegasco non vede l'ora di poter definitivamente sbocciare, dopo le due vittorie impressionanti del 2019 ha una voglia matta di lasciar esplodere tutto il suo talento. Lo spagnolo viene da un anno in cui è riuscito a togliersi più di un sassolino dalle scarpe. Dato per spacciato nel confronto con Leclerc, è invece riuscito a batterlo ai punti, finendogli davanti nella classifica 2021. Alla Ferrari hanno una delle coppie meglio assortite del mondiale: velocissimo ed impulsivo Leclerc, affidabile e concreto Sainz, un connubio perfetto per un team che vuole tornare a lottare per il bottino grosso. Domani la F1-75 è attesa a Fiorano per uno shakedown. Il team inizierà poi a comprendere meglio la vettura in occasione dei test ufficiali dal 23 al 25 febbraio a Barcellona e dal 10 al 12 marzo in Bahrain, anche se c'è da scommettere che Ferrari, come ogni altra squadra, non svelerà tutte le carte fino al weekend del 20 marzo, per la prima gara stagionale. Red Bull è riuscita nel 2021 ad interrompere l'asfissiante dominio Mercedes, iniziato nel 2014 in occasione della prima stagione della Formula Turbo-Ibrida. All'alba di una nuova Era tutto può cambiare. Ed a Maranello devono tornare, se non al titolo, almeno a lottare al vertice. Quindi, cara Ferrari, se non ora, quando?