di Matteo Landi Imola 18 aprile 2021 -
Cielo scuro, scende la pioggia. Gli ingegneri sono in fermento, gli strateghi consultano i piloti. Gomme intermedie o full wet? Nei giri pre-griglia si schianta Alonso, che riparte con l'ala danneggiata. In quello di ricognizione si gira Leclerc, mettendo a rischio la quarta posizione conquistata in qualifica, ma il monegasco non perde la concentrazione e si va a schierare in seconda fila. Dalla pole position Hamilton scatta bene ma Verstappen fa meglio. Lo affianca, l'inglese prova a resistere ma il pilota Red Bull lo costringe ad andare fuori pista ed alla seconda posizione. In fondo al gruppo si toccano Latifi e Mazepin, con il canadese della Williams costretto al ritiro. A Imola è già safety car.
Eravamo ormai abituati a piste piatte, con le enormi e confortevoli vie di fuga in asfalto. Se vi piacciono Paul Ricard ed Abu Dhabi, la pista che sorge sulle sponde del Santerno non fa per voi. Bentornati al passato. Benvenuti all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari!
Hamilton-Verstappen: abbiamo una sfida!
Due gare ed è già evidente quello che sarà il leitmotiv della stagione: la lotta al vertice fra il sette volte campione del mondo Hamilton ed il giovane Verstappen. Se durerà fino all'ultima gara o si spegnerà prima non possiamo saperlo. Iniziare il campionato con una sfida al top è però una gran bella novità per una Formula 1 che dall'inizio dell'Era turbo-ibrida ha vissuto dell'asfissiante dominio Mercedes, appena punzecchiato dalla Ferrari nel 2017 e nel 2018. I sali-scendi imolesi, resi ancor più insidiosi dalla pioggia che ha bagnato l'asfalto nella prima parte di gara, hanno giocato un brutto scherzo a tutti i venti piloti al via, compresi i due aspiranti al titolo. Dai rookie Schumacher e Mazepin, a Sainz, dagli esperti Alonso e Raikkonen fino, appunto, al campione del mondo in carica Hamilton, con Verstappen appena fuori pista al restart dopo la bandiera rossa ma fortunato a non perdere la leadership, nessuno oggi può dirsi esente da errori.
Hamilton: anche lui sbaglia
L'unico capace di resistere ad ogni pressione, incapace di sbagliare. Hamilton sembrava ormai il pilota perfetto, in grado di ottenere il massimo dal mezzo a disposizione e senza mai rendersi protagonista di alcuna sbavatura. Se avesse trovato l'asfalto, fuori dalla curva Tosa, pochi avrebbero notato l'ingenuità di Lewis, andato sul bagnato con gomme da asciutto durante un doppiaggio. La ghiaia lo ha invece accompagnato verso le barriere ed Hamilton è così rapidamente sprofondato in classifica, vanificando ogni chance di contendere la vittoria a Verstappen, grande interprete di una Red Bull davvero prestazionale. Quando un opaco Bottas è finito violentemente contro il muro insieme a Russell, costringendo la direzione gara a fermare le ostilità con la bandiera rossa, Hamilton ed il suo box hanno capito che le possibilità di raggiungere il podio non si erano spente. Dai margini della zona punti, ma con i distacchi azzerati dall'interruzione, l'inglese è risalito come una furia, al volante di una Mercedes parsa in ottimo spolvero su pista ormai asciutta. Il giro veloce consente all'inglese di mantenere la testa della classifica ma, signore e signori, abbiamo finalmente una lotta per titolo!
Ferrari, ad un passo dal podio
Poteva raggiungere finalmente il podio. Sulla pista che porta il suo nome, la Ferrari ha rischiato il colpaccio. Ne aveva estremamente bisogno, avrebbe giovato allo spirito degli uomini di Binotto. Leclerc, dopo l'errore di Hamilton, era addirittura secondo. Non sarebbe mai riuscito a contendere il successo a Verstappen, ma il podio era al sicuro. Nel misto la Rossa è parsa a suo agio per tutto il weekend, meno sul dritto. La Ferrari di quest'anno non arranca come la SF1000 che ha disputato la stagione 2020, ma in rettilineo ancora le manca qualcosa. Quando la race direction ha esposto la bandiera rossa Leclerc ha capito che la situazione si era complicata. Al restart Norris, con gomme più morbide e dotato di una McLaren estremamente rapida in allungo, ha bruciato il monegasco, che poi, nel finale, ha dovuto arrendersi al rimontante Hamilton. Il quarto posto di Leclerc, seguito a ruota da un buon Sainz, quinto, rappresentano un discreto bottino di punti per la Scuderia di Maranello, solida quarta nella classifica costruttori. I ferraristi vengono però via dalla pista romagnola con un pizzico di amaro in bocca, consapevoli che con un poco di fortuna in più (o con meno sfortuna) oggi avrebbero portato a casa almeno una coppa. Un vero peccato, ma quanto è stato bello rivedere una Rossa correre al vertice!
Una bella festa, ma...
Oltre a Verstappen, a gioire a fine gara sono stati Norris, ottimo terzo, Stroll, buon ottavo con una sorprendemente poco veloce Aston Martin e Raikkonen, autore anche lui di un svarione ma tenacemente nono al traguardo (una penalità post-race lo ha però privato dei punti conquistati) con una Alfa Romeo apparsa in estrema difficoltà in qualifica ma risollevata dal finlandese in gara. Avrebbe potuto ottenere almeno un punto Giovinazzi, ma la sfortuna continua a perseguitarlo. Gioiscono anche gli appassionati, finalmente alle prese con una F1 che a Imola ci riconsegna il dolce sapore della sfida. Eppure i regolamenti astrusi ed applicati in modo incoerente hanno provato a rovinare la festa, ed un pò ci sono riusciti. Vista la presenza di ghiaia oltre l'asfalto i commissari avrebbero potuto per una volta lasciar perdere il concetto di "track limits", invece hanno tenuto conto delle piccole escursioni che talvolta i piloti hanno compiuto sfruttano le poche vie di fuga asfaltate. In gara poi è passato sotto traccia il modo in cui Hamilton è tornato in pista dopo l'uscita alla Tosa. Con il muso della sua Mercedes contro le protezioni l'inglese ha ingranato la retromarcia e così è tornato sull'asfalto. Mentre sopraggiungevano gli altri concorrenti. In una F1 attenta al dettaglio si è raggiunto l'assurdo: andare oltre il cordolo per qualche millimetro è più sanzionabile di una manovra degna di una domenica all'Ikea!
Ciao Fausto
Dalla Villeneuve alla Tosa, dalla Piratella alla Rivazza, passando per le Acque Minerali. Imola è un tuffo nel glorioso passato che illumina il presente. Teatro di toccanti tragedie, come quelle del terribile weekend del 1994, e di meravigliose imprese come le vittorie Ferrari di Pironi e Tambay prima e di Michael Schumacher poi. Senza dimenticare il trionfo di Patrese del 1990, le magie di Mansell e di Senna. Oggi il Circus ha ricordato anche l'Uomo, il motociclista ed il dirigente sportivo imolese Fausto Gresini. Due mondiali vinti da pilota, illuminato team manager. Eppure Fausto era molto di più. Lo scorso febbraio ci ha lasciati, ma non verrà mai dimenticato. Il bello spettacolo di oggi, era anche per te.