di Matteo Landi
Alla terza gara dell'anno la F1 ritrova i soliti dominatori. Hamilton e la Mercedes si erano aggiudicati la gara inaugurale senza i favori dei pronostici. La Red Bull era parsa superiore fin dai brevissimi test pre-stagionali, ma solo alla seconda gara di campionato, ad Imola, era riuscita a trasmettere su pista un netto vantaggio. Nel giro di un solo mese gli uomini di Toto Wolff sono riusciti a riprendersi la leadership tecnica, ed in Portogallo hanno annichilito gli avversari. In qualifica una violazione dei track limits (certe regole stanno uccidendo lo spettacolo) e la conseguente cancellazione del tempo che gli sarebbe valso la pole position, hanno relegato Verstappen in terza posizione, alle spalle del duo Bottas-Hamilton. In gara ha lottato, dando il massimo, ma solo un calo di potenza della Mercedes di Bottas ha consentito all'olandese di giungere immediatamente alle spalle di Hamilton. Dopo la "spallata" (più virtuale che reale) di Imola subita dall'inglese, a Portimao Lewis si è rifatto alla grande, e con gli interessi. Nel finale il pilota Red Bull ha eseguito un pit stop aggiuntivo, tentando il giro più veloce che sarebbe valso un punto addizionale. Obiettivo raggiunto per pochi attimi, poi i commissari hanno cancellato il suo miglior crono e la Mercedes ha goduto doppio, vedendo il suo punteggio in classifica crescere ulteriormente grazie al balzo finale di un Bottas più incisivo rispetto al suo alter ego spento e sprecone visto nell'ultima gara romagnola, ma pur sempre non all'altezza del compagno Hamilton. La pole position avrebbe potuto dare ulteriore linfa al finlandese, ma dopo una ventina di giri il sette volte iridato ha ristabilito le gerarchie di squadra strappando la leadership al compagno ed involandosi verso la sua 97esima vittoria in carriera.
Verstappen: bastonato dai track limits, ma ora l'accoppiata Hamilton-Mercedes è superiore
Nelle prime due tappe stagionali Verstappen avrebbe dovuto concretizzare di più. Se con una vettura superiore non è riuscito a vincerle entrambe adesso si farà ben più dura. A Portimao la power unit Mercedes è tornata a primeggiare in termini di potenza, inoltre le vetture anglo-teutoniche sono parse stabili e rapide, ben bilanciate. Lontane parenti delle monoposto che hanno messo in difficoltà Hamilton e Bottas nei pre-season test. La Red Bull è ancora in grado di giocarsi il primato, ma non potrà permettersi alcuna sbavatura. Stesso discorso vale per Verstappen, per due volte tradito dai track limits. In un mondo ideale oltre l'asfalto avremmo la ghiaia ed i piloti non ci penserebbero neanche ad allargare troppo le traiettorie. L'olandese e gli altri 19 piloti del Circus devono invece fare i conti con una realtà che per certi aspetti gli facilita il mestiere, visto che raramente gli errori comportano un ritiro dalla corsa. Merito dell'asfalto posato oltre i cordoli di cui l'ancor giovane Max continua ad abusare, subendo le decisioni dei commissari sportivi. Piccoli errori che non dovrà più permettersi se vorrà rimanere in lotta per il titolo fino al termine del mondiale. Oggi però, la natura del circuito di Portimao, con il suo lungo rettilineo, non avrebbe concesso chance di vittoria neanche alla migliore versione di Verstappen.
McLaren terza forza, Ferrari la insegue. Bene Norris, benino Leclerc.
Alle spalle delle quattro vetture di vertice si è disputata un'altra tappa del "campionato degli altri". Anche a Portimao McLaren e Ferrari si sono contese il ruolo di terza forza ed anche in Portogallo gli inglesi hanno prevalso. Norris ha tagliato il traguardo in quinta posizione, poco davanti a Leclerc. Il monegasco è stato meno incisivo del solito in qualifica. Solamente ottavo e staccato quasi tre decimi da Sainz, ottimo quinto in griglia di partenza. Lo spagnolo, scattato in gara con gomme soft, si è ritrovato costretto ad una strategia penalizzante, e mentre Leclerc risaliva la china, Sainz sprofondava fino all'undicesima piazza finale. Poco meglio ha fatto il team mate di Norris, Ricciardo, nono sotto alla bandiera a scacchi, battuto da entrambe le Alpine. In classifica costruttori la Ferrari resta quarta: avrà bisogno di un importante step di sviluppo se vorrà ottenere quel terzo posto che costituisce l'obiettivo massimo dichiarato in pre-season.
Raikkonen, weekend no. Mick Schumacher, lampi di classe
In Portogallo il peggiore della classe è risultato il veterano Raikkonen, per una volta ben lontano dalle performance e dalla solidità che la squadra richiede ad il pilota più longevo della storia della massima Formula. Solo 15esimo in qualifica, ben lontano dal compagno Giovinazzi, che ha tamponato malamente dopo pochi chilometri di gara. L'italiano ha continuato la sua corsa fino ad una onorevole 12esima posizione finale, il finlandese è immediatamente sceso dalla sua vettura. Speriamo vivamente che Iceman abbia solamente vissuto un weekend sfortunato e sottotono, e che presto ritrovi il suo inossidabile smalto. Merita un plauso ed una ola infinita invece la gara del giovane Mick Schumacher. Al volante di un'instabile Haas, la peggiore vettura del lotto, ha ancora una volta battuto il compagno Mazepin in qualifica, ed in gara gli ha rifilato un minuto di distacco. Le scarse prestazioni della sua vettura non ci permettono di valutare meglio le capacità del figlio d'arte tedesco, ed è un vero peccato, ma i segnali sono incoraggianti. Nel finale di gara ha raggiunto la Williams di Latifi, mettendo pressione al pilota canadese e inducendolo all'errore. Le telecamere hanno indugiato a lungo sul duello per la 17esima posizione, chissà quale potrebbe essere l'attenzione mediatica dedicata a Mick se solo competesse per posizioni migliori. L'attenzione è poi tornata sul vertice della corsa solo quando il tedesco ha avuto la meglio sull'avversario. Ci auguriamo che la pressione non freni neanche per un attimo il cammino di un giovane pilota che ha ancora bisogno di farsi le ossa.