Domenica, 11 Aprile 2021 16:15

Le follie degli Imperatori In evidenza

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Nuovo tracciato, solite emozioni. Sulle strade dell'EUR Vergne e Vandoorne si aggiudicano le due gare full electric del weekend. Sorpassi, incidenti ed imprevedibilità. Grazie Roma!

di Matteo Landi Roma, 11 aprile 2021 - Le prime due meravigliose edizioni, poi un anno di pausa causa pandemia. Dopo la sosta 2020 la Formula E è tornata sulle strade dell'EUR. Senza pubblico ma raddoppiando gli sforzi, così da ospitare un doppio evento che ha acceso gli entusiasmi ed i riflettori su una serie automobilistica, con titolazione mondiale, più viva che mai. Su un tracciato rinnovato, adesso il più lungo del campionato per vetture full electric, sono andate in scena la terza e la quarta gara della stagione 2021. Audi, BMW, Penske, DS, Virgin, Jaguar, Mahindra, Mercedes, Nio, Nissan, Venturi e Porsche si sono sfidate senza esclusioni di colpi, su una pista a tratti resa viscida dalla pioggia caduta nel weekend.

Nick De Vries, ex campione di F2, e Stoffel Vandoorne, in F1 con McLaren fra il 2016 ed il 2018, nella corsa del sabato non sono riusciti a portare alla Mercedes alcun punto, segnando per la casa tedesca una pesante battuta d'arresto, sotto gli occhi di un Toto Wolff certamente poco abituato alle disfatte. Infatti, nella prima gara del weekend, ha gioito l'ex F1, due volte campione di F.E., Jean-Éric Vergne su DS. Durante le prove libere lo avevamo visto accasciato a bordo pista, stordito da un pauroso tamponamento subìto al termine della sessione durante le usuali prove di partenza. Vettura semi-distrutta, pilota acciaccato ma illeso. Come l'araba fenice è stato capace di rinascere dalle ceneri di un inizio di weekend decisamente sfortunato e di trionfare sfruttando la débâcle tecnica dell'Audi del brasiliano Di Grassi. Tante toccate e vari incidenti hanno animato queste due gare, su una pista veloce e difficile, ed un asfalto reso viscido dalla pioggia che ha fatto più volte capolino nel fine settimana romano. Vergne è andato quindi a sostituire l'ultimo Imperatore di Roma, Mitch Evans, vincente con la Jaguar nel 2019. La casa britannica ha comunque gioito per il doppio piazzamento a podio del sabato.

In Formula E niente però è scontato e come ha dimostrato la gara odierna, pur non cambiando il terreno della sfida, possono variare notevolmente gli attori principali. La Mercedes, abbacchiata dalla disfatta di Gara 1, si è rifatta alla grande con il trionfo del secondo Imperatore del weekend, quel Vandoorne rimasto a bocca asciutta neanche 24 ore prima. Per contro la Jaguar ha terminato bruscamente i festeggiamenti iniziati al termine della prima corsa romana, archiviando la trasferta italiana con un misero sesto posto di Evans, e gli zero punti del team mate Bird, a muro nel corso di un frenetico ultimo giro. Mercedes, Mahindra e Porsche, sono i marchi saliti sul podio domenicale.

C'è chi la ama e chi la odia. Può essere considerata il futuro che abbraccia il presente, o una categoria priva di sbocchi. Ognuno è libero di pensarla come vuole, e di seguire eventualmente altre categorie all'interno del grande universo del motorsport a quattro ruote. Mettetela come volete, ma vedere delle vetture sfrecciare nelle strade di Roma, all'interno di un evento organizzato in modo eccezionale (trasmesso addirittura in chiaro), nonostante tutte le difficoltà del difficile periodo che viviamo, è meritevole di un caldo applauso, lungo quanto l'attesa che ci separa al prossimo E-Prix romano, in programma nel 2022 e fino al 2025, almeno. Grazie Formula E, grazie Roma!

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