Lunedì 31 marzo scade la cassa integrazione in deroga a zero ore per le sei lavoratrici ancora in servizio. A lanciare l'allarme sono i sindacalisti Carlo De Rosa (Fim-Cisl) e Sauro Tondelli (Fiom-Cgil), che chiedono all'azienda di dare risposte concrete alle dipendenti -
Modena, 28 marzo 2014 -
Si fa sempre più incerto il futuro dei dipendenti della TM srl, azienda di Cognento di Modena che produce apparecchiature per le cure estetiche ed è in liquidazione da inizio 2013. Lunedì 31 marzo scade la cassa integrazione in deroga a zero ore per le sei lavoratrici ancora in servizio. A lanciare l’allarme sono i sindacalisti Carlo De Rosa (Fim-Cisl) e Sauro Tondelli (Fiom-Cgil), che chiedono all’azienda di dare risposte concrete alle dipendenti. «La vertenza è iniziata ad agosto 2012, quando la quasi totalità degli undici dipendenti TM, in maggioranza donne, si è rivolta a noi denunciando ritardi di mesi nel pagamento delle retribuzioni e incertezze sul futuro, come dimostrano i tre amministratori delegati che si sono avvicendati negli ultimi due anni – ricordano De Rosa e Tondelli - Abbiamo avuto diversi incontri anche in Provincia per concordare, oltre all’utilizzo della cassa integrazione in deroga, percorsi di rientro degli arretrati. L’azienda ha rispettato il primo accordo, pur spostando il pagamento in avanti di alcuni mesi, ma non il secondo, firmato il 7 maggio 2013». Ai sindacati l’azienda lamenta una mancanza di liquidità dovuta a un calo del mercato; sostiene di avere in magazzino circa 200 macchine invendute, oltre a crediti per circa 100 mila euro nei confronti di alcuni clienti che si trovano in fase di concordato preventivo e per i quali TM sta chiedendo al tribunale l’insinuazione al passivo. L’azienda ha sempre dichiarato che sta analizzando alcune proposte per l’ingresso di nuovi soci o la cessione dell’attività commerciale. Recentemente si è parlato di una collaborazione tra TM e Teregroup, società di biotecnologie con capitali russi, che da alcuni anni ha messo le basi a Modena e che risulta appartenere anche alla madre di Tetyana Teregulova. Quest’ultima ricopre ruoli di responsabilità in TM, tanto che ha partecipato a un incontro in Provincia. «La signora Teregulova ha affermato che da TM Teregroup ha rilevato solo un progetto e il suo autore, negando collaborazioni tra le due società – continuano De Rosa e Tondelli – Nel frattempo la sede legale TM è stata spostata da Cognento a Modena e l’azienda ha acquisito un magazzino a Campogalliano per le 200 macchine ancora invendute. Teregulova ha ribadito che la TM si sta confrontando con un’azienda non di Modena con la quale dovrebbe nascere una collaborazione per commercializzare le macchine invendute. Questo porterebbe alla possibilità di far lavorare due impiegate oggi in cigs. E le altre? Se tutto resta come adesso, è chiaro che l’azienda non è in grado di rispettare l’accordo del 7 maggio 2013. Per questo – concludono i due sindacalisti di Fim-Cisl e Fiom-Cgil – chiediamo a TM di fare chiarezza una volta per tutte e dare risposte concrete alle sei lavoratrici rimaste in organico».
(Fonte: ufficio stampa CGIL- CISL)