A fronte di una crescita della disoccupazione, i giovani reggiani si mettono in gioco in prima persona e primeggiano tra i nuovi imprenditori locali -
 
Reggio Emilia, 8 novembre 2013

Mentre il saldo fra imprese iscritte e cessate nei primi nove mesi del 2013 è risultato negativo, per le aziende guidate da "under 35" è infatti accaduto esattamente il contrario, tanto che ben 951 imprese giovanili si sono iscritte nel registro della Camera di Commercio nel periodo gennaio-settembre 2013, mentre quelle cessate sono 588, con un saldo positivo di 363 unità. Complessivamente, dunque, le imprese giovanili sono 5.760, con una quota pari al 10,2% del totale aziende presenti sul territorio provinciale.

Delle 2.967 imprese nate in provincia di Reggio Emilia nei primi nove mesi del 2013 – sottolinea l'Ufficio Studi della Camera di Commercio – un terzo è rappresentato da imprese nelle quali i giovani hanno deciso di mettersi "in proprio". Nel 58,3% dei casi (554 imprese) l'imprenditore è italiano, mentre nel restante 41,7% (397 imprese) è straniero, extraUE nel 38,7% dei casi e comunitario nel 3%.

Le attività nelle quali i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono, oltre alle costruzioni (in cui opera il 33,6% delle neo-imprese giovanili), quelle dei servizi (31,4%), in particolare il commercio (14,6%).

All'interno del terziario sono presenti numerose attività di supporto alle imprese: ausiliarie dei servizi finanziari; professionali, scientifiche e tecniche; di supporto per le funzioni d'ufficio; produzione di software e consulenza informatica; pubblicità e ricerche di mercato, di servizi per edifici e paesaggio.

Non mancano comunque giovani che hanno deciso di investire nel settore manifatturiero (98 nuove imprese) e in agricoltura (24 unità).

"Un dinamismo – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini – che è incoraggiante per il nostro tessuto imprenditoriale, perché è proprio grazie alla nascita di nuove imprese che si possono costruire ricchezza e nuove opportunità di lavoro".
 


Imprese giovanili (*) registrate, iscritte e cessate per attività economica

in provincia di Reggio Emilia – gennaio-settembre 2013




Attività economica

Registrate

Iscritte

Cessate

Saldo

Agricoltura, silvicoltura pesca

218

24

6

18

Attività manifatturiere

562

98

72

26

Fornitura di energia elettrica, gas

2

0

0

0

Fornitura di acqua; reti fognarie

4

0

0

0

Costruzioni

2.355

320

261

59

Comm. all'ingrosso e al dettaglio

1.027

139

112

27

Trasporto e magazzinaggio

96

4

4

0

Alloggio e ristorazione

439

44

35

9

Informazione e comunicazione

96

28

8

20

Attività finanziarie e assicurative

101

26

16

10

Attività immobiliari

90

2

10

-8

Att. profess.li, scientif. e tecniche

144

37

15

22

Noleggio, serv. supp. alle imprese

152

25

17

8

Istruzione

6

0

0

0

Sanità e assistenza sociale

12

0

0

0

Att. artistiche, sport., intrattenim.

55

5

3

2

Altre attività di servizi

193

16

7

9

N.C.

208

183

22

161

Totale

5.760

951

588

363

(*) Imprese giovanili: le imprese individuali il cui titolare abbia meno di 35 anni, ovvero le società di persone in cui oltre il 50% dei soci abbia meno di 35 anni, oppure le società di capitali in cui la media dell’età dei soci e degli amministratori sia inferiore allo stesso limite d’età
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
 
Piacenza, 8 novembre 2013
 
I fondi, erogati da Provincia, Camera di Commercio e Comune di Piacenza, sono destinati ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato -
Sarà attivato anche per il 2013-2014 il fondo per "Interventi a sostegno dell'inserimento e del reinserimento professionale di lavoratori a rischio di espulsione – esclusione dal mercato del lavoro". Il fondo, giunto alla terza edizione, attualmente ammonta a 118.946,42 euro (messi a disposizione da Provincia per 33946,22 euro, Comune di Piacenza per 35mila euro e Camera di Commercio per 50mila euro).
La prima categoria di destinatari dell'iniziativa sono le lavoratrici e i lavoratori in stato di disoccupazione di età pari o superiore ai 50 anni (nel 2012 il dato di flusso delle persone iscritte ai centri per l'impiego è pari a 1181, mentre nei primi 9 mesi del 2013 sono 989 gli iscritti a Centri per l'impiego appartenenti alla fascia d'età presa in considerazione). La seconda categoria di destinatari dell'iniziativa è costituita da lavoratrici di età superiore a 35 anni e lavoratori di età superiore ai 45 anni in possesso di determinati requisiti (stato di disoccupazione da almeno 12 mesi, iscrizione alle liste di mobilità senza diritto all'indennità di mobilità e lavoratori licenziati a seguito della piccola mobilità e lavoratori in cassa integrazione straordinaria anche in deroga).
Il bando prevede contributi destinati a datori di lavoro privati titolari di partita Iva che assumano a tempo indeterminato. Per ogni attivazione di contratto a tempo indeterminato sono previsti contributi da 4mila a 5mila euro a seconda della condizione del lavoratore. La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 30 aprile 2014: l'avviso pubblico e il modulo di domanda sono disponibili sul sito internet della Provincia di Piacenza e sul sito della Camera di Commercio.
Ad illustrare l'iniziativa sono stati questa mattina in Provincia l'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Andrea Paparo, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti e l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Piacenza Francesco Timpano. "L'intervento – hanno sottolineato – rappresenta il risultato di un percorso lungo e complesso volto a fronteggiare la situazione di crisi economica, occupazionale e sociale che interessa il nostro territorio". "La Provincia – ha aggiunto Paparo – ha promosso insieme ai capigruppo provinciali e alla Commissione di concertazione un percorso di lavoro finalizzato a favorire l'inserimento e il reinserimento professionale di lavoratori a rischio. La prima edizione del fondo, nel 2009-2010, ha finanziato 85 domande; la seconda edizione, nel 2010-2011, ha portato all'assunzione di 81 lavoratori da parte di 66 imprese".
Per informazioni è possibile contattare la Provincia ai numeri 0523795519 e 0523795502.
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Giovedì, 07 Novembre 2013 16:19

Imprese reggiane alla conquista del Maghreb

Reggio Emilia, 7 novembre 2013
 
CNA Servizio Estero, la società di CNA nata per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese, mette a segno un bel colpo nell'area maghrebina con la partecipazione alla fiera Medinit Expo, a Casablanca dal 13 al 16 novembre, dedicata all'eccellenze del mercato italiano del settore delle costruzioni. Una vetrina di tutto prestigio che consentirà alle aziende del comparto costruzioni, che vive da anni uno stato di profonda crisi del mercato interno, di sviluppare contatti importanti su un mercato emergente, anche all'organizzazione di incontri diretti b2b.

Contestualmente all'implementazione della strategia di internazionalizzazione avviata con successo sul mercato marocchino, continua l'ampliamento degli orizzonti progettuali verso la Tunisia, anche grazie alla realizzazione di un evento istituzionale organizzato da CNA Servizio Estero in collaborazione con FIPA - Agenzia Tunisina Promozione dell'Investimento Estero, e con altre realtà istituzionali italiane e tunisine.

"L'evento - spiega Rita Malavasi, Direttrice di CNA Servizio Estero – in programma a fine novembre nella nostra città, sarà aperto alle imprese interessate a conoscere le potenzialità di sviluppo di questa emergente e dinamica realtà sociale che potrebbe essere di grande interesse per il nostro tessuto imprenditoriale, grazie alle testimonianze dirette dell'Ambasciatore Tunisino in Italia e del Delegato Generale di FIPA Milano".

La promozione delle attività di business offerte dai mercati maghrebini è stata sostenuta, inoltre, attraverso il progetto Building.It.Green, co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna e rivolto alle aziende della filiera abitare e costruire, che accompagnate da CNA hanno già svolto due missioni imprenditoriali di grande successo in Marocco, a Casablanca e Rabat a giugno e a Fés lo scorso mese di ottobre.

Il 23 e 24 ottobre scorsi, invece, una decina di aziende reggiane hanno partecipato all'ottava edizione della Batimaghreb Business Convention, evento di grande risonanza per tutto il mondo arabo, con un proprio spazio espositivo e sono intervenute ad uno dei convegni organizzati a latere della manifestazione. Un bel biglietto da visita per gli imprenditori che hanno deciso di avviare un percorso di penetrazione del mercato Tunisino.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Reggio Emilia, 6 novembre 2013
 
Prende il via oggi il percorso di sostegno predisposto dalla Camera di Commercio a sostegno di donne over 40 intenzionate ad avviare nuove attività imprenditoriali nella nostra provincia.
Diciassette le aspiranti imprenditrici che verranno accompagnate con un'intensa attività di formazione in aula (cui si aggiunge una consulenza personalizzata), che mercoledì si avvia con un primo modulo dedicato ad uno dei temi centrali per le imprese: la sicurezza nei luoghi di lavoro, associata all'autodiagnosi comportamentale e al tema della conciliazione.
I successivi moduli saranno poi dedicati all'economia e al controllo finanziario dell'impresa, al marketing e alle vendite, ad un percorso pratico per l'avvio dell'impresa, al business plan e, infine, ai finanziamenti alle imprese e ai rapporti con il sistema di credito.
L'iniziativa della Camera di Commercio è nata anche a seguito delle indicazioni dell'apposito Comitato per la Promozione dell'Imprenditorialità Femminile, "impegnato – spiega la Presidente dello stesso Comitato, Lisa Ferrarini – nel rafforzamento delle azioni a favore del lavoro femminile, e soprattutto allo sviluppo di quella nuova imprenditoria che rappresenta una risorsa primaria proprio per quelle donne che si collocano in una fascia d'età certamente più problematica per l'accesso al lavoro dipendente".
"Proprio per questo - sottolinea la vicepresidente del Comitato, Tiziana Elgari – i progetti imprenditoriali selezionati riguardano la creazione di società in cui – indipendentemente dalla loro forma giuridica e dal settore di attività – risulta prevalente o esclusiva la presenza di donne".
 
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Mercoledì, 06 Novembre 2013 11:03

Corso per installatori di impianti elettrici

Correggio, 6 novembre 2013
 
Il centro di formazione FORMart promuove a Correggio un corso finanziato, e quindi totalmente gratuito, con argomento "L'esecuzione elettrica in luoghi con pericoli di esplosione e con presenza di polveri combustibili".
Il corso, per un massimo di 14 partecipanti, è rivolto a persone e lavoratori che possiedono conoscenze pregresse e competenze di base che sottendono ai processi di installazione e manutenzione di impianti elettrici e si occuperà di trasferire capacità di installare, controllare e verificare impianti di sicurezza in ambienti residenziali e commerciali con rischio esplosivo.
Il percorso ha una durata di 24 ore in aula più 6 ore di formazione in autoapprendimento. Si svolge a Correggio, nella sede di FORMart in via Conte Ippolito, dal 21 novembre al 19 dicembre, dalle ore 19 alle ore 23.
Info e iscrizioni: tel. 0522.694753 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)
Reggio Emilia, 6 novembre 2013
 
Inizia domani al cinema Metropolis di Bibbiano un seminario di auto-formazione rivolto a magistrati, avvocati, mediatori familiari, assistenti sociali, psicologi ed educatori -
 
Di fronte alla sempre maggiore conflittualità che purtroppo caratterizza le separazioni tra coniugi, Tribunale, Provincia, Comuni, Azienda Usl e Ordine degli avvocati di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, hanno promosso "Separazioni giudiziali: quale sistema per promuovere e sostenere nuovi equilibri nelle relazioni familiari", un seminario di auto-formazione per operatori dell'area giuridica e dei Servizi sociali e sanitari, aperto dunque a magistrati, avvocati, mediatori familiari, assistenti sociali, psicologi ed educatori. L'iniziativa, che prevede tre incontri tra il 7 novembre e il 5 dicembre (dalle 14.30 alle 18) al cinema Metropolis di Bibbiano, è stata presentata ieri pomeriggio nella Biblioteca del Palazzo di giustizia dal presidente del Tribunale di Reggio Emilia Francesco Maria Arcangelo Caruso insieme alla presidente della I Sezione civile Rosaria Savastano e al giudice Luisa Poppi, dall'assessore alla Sicurezza sociale della Provincia di Reggio Emilia Marco Fantini e dal consigliere dell'Ordine degli Avvocati Nicola Manenti.

La normativa in materia di separazione e divorzio si basa sulla premessa che gli ex coniugi siano in grado di raggiungere un adeguato livello di consapevolezza dei propri ruoli e di avviare una positiva riorganizzazione del sistema familiare, anche dopo la separazione. Così come è un progetto il matrimonio, è un progetto anche la separazione. Purtroppo, però, non sempre è così e le separazioni tendono a essere spesso connotate da una elevata conflittualità, che a volte spinge gli ex coniugi ad intraprendere tortuose, dolorose ed infinite contese giudiziarie per l'affidamento dei figli, utilizzando il sistema giudiziario in modo perverso, come un campo di battaglia dove esprimere il proprio dolore, la propria rabbia per la perdita della felicità coniugale/genitoriale, impedendo così il "fisiologico" superamento della sofferenza; la tensione delle persone si sposta dalla ricerca del migliore riassetto emotivo e materiale possibile, che dovrebbe essere l'obiettivo prioritario di entrambi i genitori, al "vincere" sull'altro comunque, a qualsiasi prezzo. "E' dunque indispensabile che ciascuna figura professionale impegnata nel conflitto familiare aiuti le parti in causa ad individuare un nuovo equilibrio, nel rispetto dei bisogni dei figli, delle qualità genitoriali, del proprio mandato professionale - ha sottolineato il presidente Francesco Maria Arcangelo Caruso - Cercare di ridurre la conflittualità è diventato un imperativo soprattutto per gli operatori giuridici e dei servizi sociali". Lo è, a maggior ragione, di fronte a numeri che confermano come nemmeno la crisi economica abbia prodotto, almeno qui a Reggio Emilia, un calo delle separazioni (il divorzio, come recita una battuta, è notoriamente 'roba da ricchi'): "Se al Centro-Sud le separazioni diminuiscono, al nostro Tribunale rimaniamo su oltre 2.500 casi all'anno che, oltretutto, proprio a causa della crisi economica e di valori tendono a divenire sempre più conflittuali - ha detto il giudice Rosaria Savastano – Questo seminario servirà a creare una sorta di protocollo che aiuti tutti i professionisti coinvolti nelle separazioni a comprendersi meglio, a capire le rispettive esigenze e individuare modalità di lavoro che ci permettano di agire in maniera più efficace a tutela dei minori". "Perché se è vero che giudici, avvocati e assistenti sociali perseguono lo stesso fine, è altrettanto vero che spesso utilizzano linguaggi diversi e che ci sono tante incomprensioni da eliminare", ha aggiunto Luisa Poppi, giudice addetto alle controversie in materia di famiglia, sottolineando "la risorsa preziosissima rappresentata dalla rete dei servizi sociali presente nel Reggiano e in Emilia".

"Nella nostra provincia molto si è fatto per garantire una rete di sostegno ai genitori e soprattutto ai minori, nel campo dell'affido, dell'adozione e della tutela: in questo caso il nostro impegno è teso a far sì che ogni professionalità coinvolta nelle separazione si impegni a promuovere una cultura della responsabilità genitoriale, a prescindere dalla fine del legame di coppia, che tuteli l'accesso dei figli ad entrambi i genitori e soprattutto eviti che il minore divenga oggetto di contesa, diretta o indiretta, tra i genitori", ha detto l'assessore provinciale Marco Fantini.

Questi, dunque, gli obiettivi del seminario di auto-formazione che si aprirà giovedì a Bibbiano per offrire ai chi proviene da ambiti professionali diversi (e a volte contrapposti) uno spazio di riflessione, approfondimento e confronto sui diversi mandati, approcci culturali e strumenti di gestione delle situazioni familiari conflittuali. "Incontri che non avverranno attraverso la classica "lezione dalla cattedra", ma con tavole rotonde in grado di favorire lo scambio di idee tra figure, come avvocati e assistenti sociali, che hanno un rapporto a volte conflittuale", ha precisato l'avvocato Nicola Manenti sottolineando come "gli 80 posti riservati agli avvocati siano stati 'bruciati' in pochissimi giorni".

Ad aprire i lavori, domani, giovedì 7 novembre (ore 14.30) al cinema Metropolis in via Gramsci 4, sarà il Garante per l'infanzia della Regione Emilia-Romagna, Luigi Fadiga, che parlerà del "supremo interesse del minore": seguirà una tavola rotonda sul tema "Quali risorse per chi si separa a Reggio Emilia. Confronto tra le diverse professionalità coinvolte: mandati, responsabilità, strumenti e limiti", coordinata dall'esperto giuridico in diritto minorile Alessandro Scarduelli. Oltre al giudice Rosaria Savastano, parteciperanno l'avvocato Marta Rovacchi, la dirigente del Servizio sociale del Comune di Reggio Emilia, Germana Corradini, la responsabile del Centro per le Famiglie Val d'Enza Catia Grisendi, e il direttore del Programma Psicologia clinica e di Comunità dell'Ausl di Reggio Emilia, Francesco Micella. Nei successivi incontri di giovedì 21 novembre e di giovedì 5 dicembre, gli operatori si confronteranno invece sui temi "Atto primo: i genitori arrivano in tribunale" e "La sentenza, ultimo atto? ... se la lite continua?".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Modena, 5 novembre 2013
 
Raddoppia il numero di imprese con bilanci in perdita (15% del totale) e contestualmente si riduce la propensione agli investimenti -

Sono pesanti i dati relativi ai bilanci 2012 delle imprese commerciali, del turismo e dei servizi, che emergono dall'analisi compiuta dall'Osservatorio Economico di Confesercenti Modena su un campione di un migliaio di imprese attive sul territorio provinciale.

A fronte di un calo dei ricavi complessivo pari al 3,4% si assiste ad un tracollo dell'utile medio che si abbassa del 10,1% rispetto all'anno precedente. "Gli imprenditori commerciali, col perdurare della crisi economica, per cercare di contenere la perdita di fatturato hanno dovuto praticare politiche di prezzo estremamente concorrenziali, andando però ad incidere pesantemente sulla redditività, nonostante gli sforzi compiuti per la necessaria razionalizzazione dei costi di gestione. Il timore per la tenuta delle imprese è molto forte vista anche la dinamica dei ricavi nell'anno 2013 che nei primi 9 mesi sta seguendo un trend decisamente peggiorativo".

Settori analizzati

Commercio al minuto alimentare

L'utile medio dichiarato segna un +2,0%. E' bene precisare che il settore ha risentito pesantemente della selezione numerica delle imprese; in gran parte sono dunque rimaste sul mercato attività altamente specializzate che si rivolgono particolarmente a nicchie di consumatori e come tali in controtendenza rispetto a tutti gli altri per il dato della redditività. Tuttavia anche in questo settore le imprese per sostenere i propri bilanci sono state costrette a limitare fortemente gli investimenti (-65,2% rispetto all'anno precedente).

Pubblici Esercizi

Le imprese di questo settore contraggono l'utile medio di 3,5% sul 2011: gli imprenditori di bar e ristorazione hanno dovuto operare pesantemente sulla loro organizzazione aziendale per ridurre per quanto possibile i costi ed ottenere quindi un risultato che seppur negativo consente di contenere la perdita di redditività a fronte di un calo dei ricavi ben più rilevante (-6,1%). Diminuiscono in questo settore gli investimenti, in particolare quelli relativi alla riqualificazione dei locali, elemento essenziale per innovare l'offerta, con un taglio pari al -42,2%.

Servizi di Intermediazione

Le imprese di intermediazione nel commercio e nei servizi finanziari ed assicurativi registrano nel 2012 un calo dell'utile medio del 10,9% superiore al peggioramento del fatturato che registra un -7,1%. La principale motivazione è riconducibile alla dimensione media di queste imprese, in molti casi ditte individuali, che rende pressoché impossibile intervenire in modo significativo sui costi, in molti casi incomprimibili quali ad esempio le imposte e tasse ed i costi di acquisto dei carburanti, aumentati sensibilmente nel 2012.

Commercio all'Ingrosso

Le imprese di questo settore hanno segnato una pesante riduzione del loro utile medio dichiarato: -15,5% nel 2012 rispetto all'anno precedente, pur in presenza di una stabilità nel fatturato (+0,2%). Si tratta di imprese che hanno aumentato in modo significativo gli investimenti (+187% rispetto al 2011) in particolare in nuove tecnologie (informatica e ICT, nonché meccanizzazione dei magazzini), investimenti sostenuti dalle imprese per rimanere sul mercato con posizioni più competitive. Inoltre a questo occorre aggiungere che hanno dovuto operare politiche di prezzo fortemente competitive. Il mix di tali scelte ha dunque ridotto in modo marcato la redditività delle imprese del settore.

Commercio al minuto extra alimentare

Il settore extra alimentare è quello che più di tutti segna la diminuzione di redditività: -16,1% l'utile medio 2012 rispetto all'anno precedente. Le imprese di questo settore oltre a scontare una forte perdita di ricavi (-5%) si sono viste costrette a contenere al massimo i prezzi al fine di non perdere quote di mercato ancor più consistenti. A questo si sommano le forti difficoltà nel ridurre ulteriormente i costi di funzionamento già portati al limite della comprimibilità. Gli investimenti si riducono: -16,4%. Si tratta di indicatori preoccupanti che testimoniano la grave difficoltà di prospettiva delle imprese di questo settore.

Per quanto riguarda le aree, segnano una diminuzione della redditività più contenuta le imprese del distretto ceramico (-2,5%) e dell'area di Vignola e Terre dei Castelli (-3,7%), soffrono maggiormente l'area di Carpi (-10,1%) e quella del Frignano (-12,2%). Il capoluogo vede il calo più marcato pari al -15% dell'utile medio delle imprese. Causa della evidente competizione sui prezzi, generata da una rete commerciale più che ridondante, che contrae la redditività delle imprese. Non sono state comprese nel campione le imprese dell'Area Nord pesantemente colpita dal sisma.

Si può concludere quindi che le imprese nell'anno 2012 hanno messo in campo ogni strategia possibile per rimanere sul mercato. Strategie caratterizzate da politiche di prezzo marcatamente competitive e da una fortissima attenzione ai costi pur non rinunciando quando possibile ad investire in innovazione. Nonostante ciò il dato che emerge è quello di un grave assottigliamento degli utili pari ad una media del 10,1% ed un numero crescente di imprese costrette a chiudere i bilanci in perdita che nel 2012 raggiunge il 15% del totale rispetto al 7,2% del 2011.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Reggio Emilia, 4 novembre 2013
 
Tre incontri con Giorgio Ziemacki per una gestione competitiva d'impresa. Primo appuntamento giovedì 7 novembre alle 18.15 in via Maiella -
 
A partire da giovedì 7 novembre riprendono, dopo la pausa estiva, i seminari di approfondimento promossi da Industrie Emiliane Unite, a sostegno delle imprese industriali del sistema CNA Reggio Emilia. In programma un ciclo di tre incontri, organizzati in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori e CNA Servizio Estero, sul tema: "L'impresa vincente, strumenti e azioni per essere leader", a cura del Dott. Giorgio Ziemacki, Docente e Consulente di Organizzazione Aziendale e Controllo di Gestione.
Gli incontri si terranno tutti presso la sede provinciale CNA, in Via Maiella 4 a Reggio Emilia – Sala Castagnetti, piano terra – dalle 18.15 alle 20. Nella serata di giovedì 7 novembre si parlerà di come "Essere vincenti nella strategia e nella managerialità", per approfondire il mercato di riferimento e la concorrenza, l'organizzazione e la gestione delle priorità.
"L'obiettivo di Industrie Emiliane Unite – sottolinea il Presidente, Ing. Carlo Intermite – è, come sempre, favorire la crescita della cultura di impresa, necessaria per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. Imprese che sono il motore del sistema produttivo locale e che hanno la necessità di una formazione continua, per sviluppare le proprie competenze strategiche ed essere maggiormente competitive. Gli altri appuntamenti sono previsti per giovedì 19 dicembre con il tema "Essere vincenti nell'organizzazione" e giovedì 6 febbraio - "Essere vincenti nella gestione".
Per ragioni organizzative, è gradita conferma di partecipazione a Daniela Nasi, tel. 0522 356380, fax 0522 356381, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o Ughetta Fabris, CNA Giovani Imprenditori Provinciale, Tel. 0522 356366 Fax 0522 356351.
 
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Lunedì, 04 Novembre 2013 10:23

Sempre più donne entrano nel franchising

Per la prima volta un sondaggio racconta l'esperienza di 20 mila donne imprenditrici che hanno aperto un punto vendita in affiliazione: i perché di una scelta, gli ostacoli, il successo -

Milano, 4 novembre 2013 -
 
Le donne si avvicinano sempre più al franchising: la percentuale di donne che aprono punti vendita, o offrono servizi al pubblico, in affiliazione è in continua crescita, specie nell'ultimo quinquennio recessivo: sui 54 mila imprenditori affiliati nel 2012 in Italia la percentuale di donne è del 38% nel 2012, dunque più di 20mila donne imprenditrici, quando era del 31% nel 2008. Una crescita coerente con quella del comparto del franchising che occupa in Italia 186 mila commessi (oltre ai 54 mila affiliati titolari) e sta espandendosi all'estero con oltre 7 mila punti vendita, con un fatturato annuo di 180 milioni di euro nel 2012.

Quali motivazioni spingono le donne verso il franchising, come entrano nel mondo dell'affiliazione e con quanto successo? Un'indagine sul franchising al femminile è stata realizzata, per la prima volta, dalla fiera specializzata "Franchising Nord", interpellando nel settembre scorso un campione di 500 donne (e 500 maschi) tra i visitatori della fiera.

Il sondaggio mostra uno spaccato per molti versi sorprendente: le donne sembrano essere più selettive degli uomini nello scegliere il settore di affiliazione, più concrete nell'aderire alle proposte dei franchisor, più decise nell'affrontare la prima fase in cui si affrontano finanziamento e pratiche per l'apertura di un punto vendita, più fiduciose nei propri mezzi e, alla fine, più soddisfatte delle scelte compiute.

Per questo la 4° edizione di "Franchising Nord" darà ampio spazio alla condizione femminile nel franchising, con un workshop sul tema in cui verranno presentati i risultati completi della ricerca, testimonianze di franchisor e franchisee, le analisi di esperti e consulenti (a Piacenza Expo, dal 24 al 25 maggio 2014, organizzata dalla milanese QUiCKFairs® e dal portale BeTheBoss.it, www.fieradelfranchising.it).

A corredo del sondaggio, Franchising Nord presenta quattro case history al femminile (due franchisor e due franchisee) e il commento di un autorevole esperto del settore, l'avvocato Donatella Paciello.

I RISULTATI DEL SONDAGGIO

Come e perché le donne si avvicinano al franchising?

Il sondaggio di Franchising Nord riferisce che il 35,4% delle donne sono alla ricerca di un lavoro, il 31,6% proviene da un precedente lavoro indipendente, il 22,8% da un lavoro dipendente precario, il 4,4% da un lavoro dipendente fisso (si vedano i grafici allegati). Dati che testimoniano l'intraprendenza delle donne, assai ben disposte a mettersi in proprio per trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro, ma anche disponibili a lasciare lavori precari o fissi.

Intraprendenti, ma anche più riflessive ed esigenti degli uomini: quasi tutte prima di discutere il loro progetto con un franchisor valutano le opportunità di almeno due settori merceologici (l'85,7% contro il 61,9% degli uomini). Ed alla fine i settori merceologici preferiti dalle donne per aprire un punto vendita in affiliazione sono, nell'ordine: alimentari, ristorazione rapida, abbigliamento, calzature e accessori, bigiotteria, erboristeria.

Le donne sembrerebbero avere maggior senso pratico, ritenendo il livello di investimento richiesto per avviare l'attività un criterio fondamentale per la propria decisione (è così per oltre due terzi delle donne contro un terzo degli uomini)

Anche la scelta delle consulenze e assistenze tecniche dimostra maggiore concretezza da parte delle donne: mentre solo 38% dei maschi che si sono messi in proprio dichiarano di essersi consultato con una banca, l'hanno fatto quasi tre quarti delle donne imprenditrici (71,4%). Rivolgersi ad una banca è il primo passo delle donne, mentre gli uomini sembrano preferire, come prima cosa, consultare il proprio commercialista.

Prestando più attenzione nella fase di valutazione delle proprie scelte, non a caso il livello di soddisfazione delle donne, una volta entrate nel business è maggiore: 60% di esse si dichiara molto soddisfatte (contro il 31,3% degli uomini) ed il 40% piuttosto soddisfatte (contro il 31,3% degli uomini).

Cosa chiedere a Governo e Parlamento per far ripartire il mercato del lavoro?

Per le donne bisogna ridurre le tasse alle imprese (68,1%) e le tasse ai privati (62,1%), poi favorire l'accesso al credito per i giovani (54,5%). Meno favore incontra nelle donne la proposta di agevolare il credito agli operatori del franchising: 40,5% contro il 47,1% degli uomini.

"Il dato più significativo che emerge dall'inchiesta – ha commentato l'avvocato Donatella Paciello, consulente legale di Assofranchising e di Franchising Nord - è la maggiore attenzione che le donne prestano alla fase che precede la sottoscrizione del contratto di franchising. Accanto alle informazioni che, per legge, il franchisor è tenuto a fornire al franchisee, almeno trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto, può essere molto utile per il potenziale franchisee acquisire prima della firma del contratto stesso ulteriori informazioni sia pure non obbligatorie per legge: si pensi ad esempio ai bilanci che, se richiesti, devono essere forniti all'affiliato. E' altresì molto importante che l'affiliato consulti i franchisee già inseriti nella rete di vendita, di cui il franchisor deve fornire una lista aggiornata, al fine di testarne l'indice di soddisfazione".

"E' dunque importante – ha precisato l'avvocato Paciello - rivolgersi a consulenti legali esperti in materia, prima di sottoscrivere il contratto, perché Il franchising è una formula contrattuale che, accanto a clausole di contenuto inderogabile, consente di inserire nel contratto clausole specifiche adatte alle esigenze delle parti, al settore merceologico, al tipo di prodotto o servizio oggetto del franchising stesso".

LA PAROLA ALLE DONNE

"Tra noi franchisor non sono molte le donne che ho incrociato, mentre tra gli affiliati la frequenza ed influenza femminile sta invece decisamente aumentando – riferisce Nicoletta La Battaglia, Franchising Manager di Celio* Italia Spa, franchisor – io sono arrivata a seguire il progetto di espansione in franchising non per un caso, ma per mettere al servizio dei nostri investitori tutta la mia esperienza nel retail. Le donne affiliate sono decisamente più attente degli uomini ai dettagli, cominciando dall'analisi del contratto, passando per la fase di progettazione e realizzazione del punto vendita, per finire con la cura giornaliera dell'esposizione della merce, inoltre seguono con grande interesse tutte le formazioni offerte. Alcune si auto-finanziano investendo capitali propri, altre cercano aiuto dalle banche o tramite progetti di imprenditoria femminile".

"Mi sono occupata per 40 anni di alimentazione di cani e gatti – spiega Vilma Tosco, general manager della Pets Planet di Cuneo, franchisor – ma l'idea vincente la ho sviluppata nel 2002: fare una servizio di consulenza personalizzata e consegne a domicilio dei nostri prodotti, tutto in franchising. Proponiamo dunque un 'consulente nutrizionale' che possa studiare caso per caso l'alimentazione migliore per l'animale. Ho creato, con successo, una rete di 72 affiliati che offre questo servizio a domicilio. Secondo me il franchising rappresenta una grande opportunità, anche per le donne. Bisognerebbe però fare due cose: individuare quei franchisor privi di scrupoli che truffano la gente e danneggiano il mercato; poi realizzare delle fiere B2B itineranti".

"La maternità mi aveva penalizzata portandomi a chiudere la mia attività di rappresentante – racconta Letizia Regoli, affiliata Bimbus a Siena – ma poi ho scoperto il progetto "Mamme fanno impresa" di PrecaBrummel che viene incontro all'affiliata. Così ho trovato un finanziamento da una finanziaria cittadina, più vantaggioso di quanto proponevano le banche e sono partita. Consiglio il franchising a tutti, principalmente perché puoi condividere il know-how col franchisor, elemento fondamentale per un'attività commerciale".

"Lavoravo già in un negozio di articoli per l'infanzia – racconta Alessandra Palmieri affiliata Bimbotta a Vignola (Modena) – ma ero stanca e poco soddisfatta, quindi ho pensato di mettermi in proprio. Ho trovato il franchisor ideale per me sul web e con un finanziamento non eccessivo ho aperto il punto vendita, con successo. Devo dire però che non ho trovato né incentivi, né facilitazioni, neppure in Camera di Commercio, ho fatto tutto da sola. Sono molto soddisfatta, ma credo che il franchising abbia bisogno di finanziamenti agevolati e semplificazioni burocratiche".

In allegato una selezione dei grafici del sondaggio
 
(Fonte: ufficio stampa Ufficio Stampa Franchising Nord)


Lunedì 4 novembre (h 20.45) presso il Nuovo Municipio di Concordia.


Parma 31 ottobre 2013 - -

Un'occasione in più per scoprire le collezioni invernali, le offerte del momento e le occasioni da non perdere
Martedì, 29 Ottobre 2013 12:57

CNA Parma, presentato il Bilancio Sociale 2012

Un miglioramento continuo, tanto nel processo di rendicontazione quanto nel dialogo con gli Stakeholder con un Valore Aggiunto Globale, che per l' anno 2012 è stato pari a ...
 
Parma, 29 ottobre 2013
 
Si è svolto ieri pomeriggio, nella splendida cornice di Palazzo San Vitale, l' evento di presentazione del Bilancio di Responsabilità Sociale 2012 di CNA Parma con il sostegno di Banca Monte Parma e il contributo di Ecipar Parma, Tecna e Prefina.
Un evento importante che per l' occasione è stato arricchito dall' intervista a Davide Bollati Presidente di Davines e dal racconto di due giovani imprenditrici nel settore del benessere.
Il Presidente Provinciale di CNA Parma, Gualtiero Ghirardi ha da subito sottolineato come in questo momento di grandissima difficoltà sia rilevante l'opportunità del VI Bilancio di Responsabilità sociale, come mezzo per "esplicitare la capacità di un Gruppo a creare condivisione attorno a determinati valori". Un documento che oltre a dare conto e visione della mission associativa di CNA, vuole essere strumento di comunicazione, riflessione e miglioramento. La rendicontazione sociale ha mostrato, attraverso le parole del Direttore Provinciale di CNA Parma Domenico Capitelli, l' insieme delle attività svolte dall' Organizzazione, che spaziano dalla rappresentanza tipica, alla erogazione di servizi qualificati alle imprese (attraverso strutture dedicate: CNA Servizi, Tecna, Prefina), ad attività che hanno una connotazione più sociale svolte mediante l'opera del Patronato Epasa e da CNA Pensionati, per giungere ad una assistenza maggiormente indirizzata al cittadino attraverso il Caf e CNA World.
 
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Nonostante il perdurare della crisi economica "il Gruppo, continua a mantenere un importante livello di adesioni, a mantenere sostanzialmente inalterati i livelli occupazionali, ad investire in servizi e strutture, competenze e conoscenze" ha sottolineato Domenico Capitelli. Con questo Bilancio Sociale CNA Parma ha ribadito il suo impegno verso un miglioramento continuo, tanto nel processo di rendicontazione quanto nel dialogo con gli Stakeholder. Un rapporto consolidato con gli Associati che viene rafforzato attraverso incontri, seminari ed eventi finalizzati alla valorizzazione dei mestieri, ad azioni formative, informative e di rappresentanza. Tra gli eventi del 2012 sono stati ricordati "Cioccolato Vero", manifestazione svoltasi a febbraio in Piazza Garibaldi, la seconda edizione di "Parmacamp" e l'iniziativa voluta da CNA in stretta collaborazione con Ecipar Parma che ha visto coinvolto l' Ipsia "Primo Levi" di Parma.
E' stato poi illustrato il Rendiconto Economico del Bilancio Sociale, prospetto nel quale si trovano le informazioni principali sulla situazione economica dell'associazione nell'ottica della produzione e distribuzione del Valore Aggiunto Globale, che per l' anno 2012 è stato pari a € 6.413.500. Nonostante il perdurare della congiuntura sfavorevole, Domenico Capitelli ha evidenziato che nel 2012 la quota più rilevante della ricchezza prodotta è stata distribuita alle Risorse Umane e al Sistema CNA, confermando il ruolo centrale delle persone nell'attività associativa e l'importanza degli Stakeholder del sistema associativo.
Domenico Capitelli ha ribadito infine, l' obiettivo del Gruppo di disegnare un progetto operativo che infonda coraggio e fiducia nel futuro, che continui a coniugare stabilità economica e forte rappresentanza associativa; con un impegno forte alla valorizzazione delle imprese associate, perseguendo con coerenza e determinazione i principi e i valori della responsabilità sociale.





Sempre più seguaci di Gordon Ramsay. Avremo due cuochi per ogni operaio.

di Virgilio - Parma, 29 ottobre 2013

Boom di iscrizioni negli istituti di enogastronomia, turismo e agraria. I giovani sembrano quindi favorire gli orientamenti scolastici verso quei settori che meglio interpretano i segnali di distintività nazionale. E' forse presto per comprendere se un orientamento così marcato dei giovanissimi sia da attribuire più alla notorietà di certuni chef e delle trasmissioni televisive dedicate in toto o in parte all'arte culinaria o invece il frutto di una chiara e lucida interpretazione della attualità.

Il segnale comunque è molto forte e soprattutto centra in pieno i "plus" distintivi del nostro Paese: l'Ospitalità e il Turismo nel senso più ampio del termine, le filiere agroalimentari e l'immenso e invidiatissimo patrimonio culturale e paesaggistico.

La logica e il buon senso vorrebbe che si intervenisse per assecondare questa proiezione lavorativa

   - L'Italia Post industriale -

Gordon Ramsay - foto Dave Pullig per wikipedia gde

In Italia ci saranno, quindi, più di due cuochi per ogni operaio con la crisi che ha cambiato profondamente le aspirazioni dei giovani ed ha provocato il crollo delle iscrizioni agli istituti professionali con indirizzo industriale, scese al minimo storico rispetto al boom delle scuole di enogastronomia, turismo ed anche agraria. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie, nell'anno scolastico 2013/2014.

Il recente sondaggio Coldiretti/Ixe' ha rilevato che il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l'impiegato in banca (13 per cento). Ed anche che il 50 per cento degli italiani ritengono che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro mentre solo l'11 per cento ritiene che l'operaio possa avere sbocchi occupazionali. D'altra parte il 79 per cento degli Italiani sostiene che in futuro in Italia ci sarà un numero minore di fabbriche secondo l'indagine. Per questo - continua la Coldiretti - l'88 per cento degli italiani afferma che il sistema di formazione nazionale andrebbe riqualificato anche con un corso specializzato all'Università sulla valorizzazione del Made in Italy.
I giovani - conclude la Coldiretti - hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive e di fiducia per l'Italia che per crescere deve tornare a fare l'Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l'arte, il cibo e la cucina.

Assecondare questa tendenza vuol dire cavalcare il primo segnale di fiducia che si riscontra in questi ultimi anni. Un segnale forte che, oltretutto, proviene dai giovanissimi ai quali occorre dare un futuro più sicuro di quello che stanno vivendo quelli in età lavorativa attuale.

Purtroppo, e la conferma viene da vari e autorevoli istituti id ricerca, il tasso di disoccupazione e di inoccupazione è ancora una volta aumentato e con esso è cresciuta anche il tasso di "scoraggiamento" che sfiora il 50% degli inattivi.

- La fiducia dei consumatori in picchiata nonostante i primi timidi segnali di ripresa economica-

L'incertezza e la difficoltà delle famiglie pesano sull'andamento economico e sulla fiducia dei consumatori e per Federconsumatori "urge un concreto intervento di rilancio."

Oltre 6 milioni di persone che non lavorano ma vorrebbero farlo: 3,07 milioni di disoccupati e 2,99 milioni tra 'scoraggiati' o persone che vorrebbero avere un'occupazione ma non la cercano per motivi di famiglia o altri motivi. È quanto emerge dalle tabelle Istat del secondo trimestre 2013. La fiducia dei consumatori ad ottobre torna a diminuire e, purtroppo, non potrebbe essere diversamente.

Il clima di incertezza e difficoltà in cui si trovano le famiglie pesa, infatti, in maniera determinante sui comportamenti e sulle abitudini dei cittadini, costretti ad un numero sempre maggiore di rinunce.

La contrazione dei consumi, secondo i dati aggiornati dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel biennio 2012-2014 raggiungerà quota -8,1%. Una percentuale impressionante, che equivale ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.

Queste minori entrate non potranno che creare una vera e propria voragine nel mercato, influendo negativamente sulla produzione e quindi sull'occupazione, contribuendo sempre di più alla contrazione del potere di acquisto delle famiglie. Per l'organizzazione dei consumatori la legge di stabilità rischia di introdurre elementi fortemente negativi per i cittadini. Primo su tutti l'introduzione di una simil-IMU, la Trise, che in assenza di detrazioni sulla prima casa (come prevedeva invece l'IMU) potrebbe rivelarsi addirittura peggiore dell'imposta municipale unica. Per Federconsumatori si rende quindi immediatamente necessario porre dei correttivi davvero in grado di rilanciare il potere di acquisto delle famiglie (specialmente quelle a reddito fisso) e gli investimenti per lo sviluppo e la ricerca necessari per la ripresa occupazionale.

"Una manovra, quindi, che dovrebbe prevedere meno regali alle banche e più misure a favore dei cittadini, a partire da un passo indietro sull'incremento IVA, che già in passato si è rivelato estremamente dannoso sia per i bilanci delle famiglie che per quelli dello Stato." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.


Crisi Electrolux: il presidente Vasco Errani e l'assessore Muzzarelli esprimono "preoccupazione" ...
Sabato, 26 Ottobre 2013 10:57

Miglio posto di lavoro 2013?

Stai cercando il miglior posto di lavoro possibile? Vivi in Italia?

Bene, prepara il passaporto, un lungo viaggio ti attende...

Di Walter, 26 ottobre 2013 -

Ed ecco che ci risiamo.

Spunta la nuova lista del meglio "questo qua" dell'anno.

Liste, liste, liste.

Facciamo collezione di liste. Per il giorno, per la sera, il mese e l'anno.

Oggi però la lista che vi presento è positiva. Si parla del miglio posto di lavoro al mondo.

Peccato che in Italia ce ne sia rimasto poco!

Infatti in questa lista di compagnie italiane non ce ne sono.

Bisogna andare oltreoceano, verso l'assolata California per fare il pieno. Li di lavoro ne hanno e ne hanno di buoni, anzi i migliori al mondo!

Google ha vinto e credo che si terrà questo primo posto per lungo tempo.

Per fare le scelte che ha fatto BigG a proposito di come trattare i dipendenti, bisogna essere pazzi! Si, pazzi per il lavoro! Per il Buon Lavoro aggiungo.

Infatti Google è famosa anche per come assiste i suoi dipendenti da molto tempo. Orari flessibili, sale di ogni tipo, da quella con il bigliardo a stanze comuni dove fare networking.

Insomma BigG la sta facendo "pagare" a molti con le sue idee strampalate su come trattare i dipendenti, tanto da finire prima al concorso "Great place to work".

Cento non è la sola a essere in classifica, infatti le aziende presenti sono 25. Italiani come dicevo non ce ne sono (figuriamoci!).

In Italia più che altro o si muore di lavoro se no ne stai cercando uno, se no sei all'estero.

Tra l'altro per gli italiani questa classifica si fa ancora più amara perché oltre a non esserci nessun'azienda nostrana, i lavoratori italiani nelle compagnie in questa lista sono diminuiti, da 12 del 2012 a 8 del 2013.

Ma ecco la classifica per intero.

LA CLASSIFICA

1. Google
2. Sas Institute
3. NetApp
4. Microsoft
5. W. L. Gore & Associated
6. Kimberly Clark
7. Marriott
8. Diageo
9. National Instruments
10. Cisco
11. Autodesk
12. Monsanto
13. BBVA
14. American Express
15. Hilti
16. Telefonica
17. Accor
18. Quintiles
19. SC Johnson
20. Fedex Corporation
21. Atento
22. Mars
23. McDonald's
24. The Coca-Cola Company
25. Novartis
E' on line la pagina del Ministero dell'Interno.
Il sindaco Paolo Dosi e l'assessore allo Sviluppo economico Francesco Timpano hanno ricevuto in Municipio, il presidente di Unieuro e il rappresentante in Italia di Dixons Retail, Julian Smith, per avere un quadro di informazioni circa l'accordo comunicato ai giornali tra Sgm Distribuzione (Marco Polo – Expert) e Dixons, la società inglese che detiene attualmente la proprietà del marchio Unieuro in Italia.
 
Piacenza, 16 ottobre 2013

"L'accordo – ha affermato il primo cittadino - è in via di perfezionamento ed attende il consenso delle autorità antitrust. Successivamente, una volta che la nuova proprietà si sarà insediata sarà possibile verificare le concrete intenzioni con riferimento sia agli esuberi preannunciati negli uffici commerciali, sia alla possibilità di mantenere la logistica a Piacenza a servizio dell'intera nuova realtà produttiva".

Dosi ha aggiunto: "Se da un lato l'accordo fa nascere un gruppo di circa 1,5 mld di fatturato con circa il 10% del mercato nazionale della distribuzione dell'elettronica di consumo ed aumenta il potenziale del sito logistico piacentino, dall'altro la chiusura degli uffici Unieuro determinerebbe un impoverimento inaccettabile per la nostra città".

"Siamo consapevoli – ha proseguito il sindaco - della complessità degli accordi tra imprese di dimensioni significative, peraltro entrambe in mano a capitali stranieri, come quelle che sono in gioco e della delicatezza del momento di crisi che stiamo attraversando, ma intendiamo verificare fino in fondo quanto sia possibile fare per scongiurare la chiusura paventata. Dopo la convocazione dei vertici di Unieuro, prenderemo subito contatti con il gruppo Sgm di Forli insieme all'assessore Timpano, per comprendere i termini degli accordi e verificare se vi sono margini per ritornare su decisioni che indebolirebbero il polo piacentino".

Ha concluso il sindaco Dosi: "Il messaggio che lanceremo è che la nostra amministrazione sta lavorando per rafforzare il polo logistico piacentino. A breve sarà finalmente completato il sistema di raccordi stradali che permetterà di rendere autonomo il traffico in entrata ed in uscita dal polo verso il casello autostradale, introducendo un sistema di controlli per rafforzarne la sicurezza. Intendiamo aumentare la pressione su Rfi affinché in tempi rapidi si possa dar vita al nuovo raccordo ferroviario del polo logistico atteso invano da troppi anni dagli operatori e che gli stessi ci dicono essere essenziale allo sviluppo del polo. Infine, è nostra intenzione in tempi rapidi costruire le condizioni per la nascita di un soggetto che gestisca il polo logistico e ne rafforzi l'identità nel panorama nazionale. In questi mesi si sono susseguiti gli incontri con alcuni attori del polo logistico che a breve dovranno dar vita a novità importanti".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Reggio Emilia, 14 ottobre 2013
 
L'accordo, firmato in Provincia nei giorni scorsi, ha come obiettivo il rilancio dell'azienda -
La nuova proprietà, subentrata ad agosto 2013, punta al rilancio dello stabilimento. È stato sottoscritto nei giorni scorsi in Provincia un accordo di Cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale, per l'azienda Flexi-Bord spa, con sede e stabilimento a Luzzara.
La ditta ha un organico di 74 dipendenti, opera nel settore industriale ed è specializzata nella produzione di bordi per mobili in plastica. Nello scorso mese di agosto l'azienda è stata interessata da una rilevante trasformazione dell'assetto proprietario, con il subentro della Giplast Group spa alla precedente proprietà, con un conseguente apporto di capitali, sia per un aumento del capitale sociale sia per investimenti.
A seguito di questa novità, l'azienda, la RSU aziendale e la FILCTEM CGIL di Reggio Emilia, grazie al supporto della Provincia di Reggio Emilia, hanno raggiunto un accordo di Cigs per riorganizzazione aziendale. L'obiettivo è di raggiungere, attraverso investimenti, percorsi formativi e l'ottimizzazione della struttura produttiva, la valorizzazione e il rilancio dello stabilimento.
"L'accordo sottoscritto permette a un'importante ditta della bassa reggiana di riorganizzare la propria struttura aziendale – commenta il vicepresidente Pierluigi Saccardi - al fine di meglio rispondere alle esigenze del mercato. La condivisione del percorso tra azienda, lavoratori e FILCTEM CGIL è un ulteriore, importante segnale, che dimostra come sia possibile reagire alla crisi economica, ristrutturare e investire in una struttura produttiva salvaguardando l'occupazione, nel contesto della normativa vigente".
"Bisogna dare atto alle parti e alla Provincia di Reggio Emilia di aver pazientemente individuato, nei vari incontri organizzati, un percorso che salvaguarda il lavoro e la professionalità dei 74 dipendenti della ditta – prosegue Saccardi - essere imprenditori oggi vuol dire accettare le sfide del mercato, anche con una visuale di natura sociale, ed individuare soluzioni che permettano di guardare al futuro con meno preoccupazione. Oggi i nostri territori, e l'Italia in generale, hanno bisogno di imprenditori, di lavoratori, di sindacati e di istituzioni che accettino la sfida posta dalla crisi economica e dalla recessione".
"A fronte dell'immobilismo che ha caratterizzato, per troppo tempo, l'economia italiana – aggiunge il vicepresidente della Provincia - oggi il lavoro del Governo, combinato con quello delle istituzioni locali e delle parti sociali, può aiutare questo Paese ad uscire dal baratro in cui rischia di sprofondare, combattendo insieme una battaglia comune per il lavoro, la competitività, gli investimenti e la salvaguardia del tessuto produttivo. Voglio anche far presente che, con la trasformazione dell'assetto proprietario della Flexi-Bord, con l'ingresso della Giplast Group spa, è nata una realtà imprenditoriale tra le prime in Italia nel settore della produzione di bordi per mobili".
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Modena, 14 ottobre 2013

Giornata di studio sulla Legge Regionale entrata in vigore a maggio inerente all'attività commerciale svolta dagli ambulanti e regolamentazione degli hobbisti: Convegno ANVA-Confesercenti Modena: "Il mercato che verrà e quello che vogliamo" oggi alle 15:30 presso la Sede di Confeserecenti Via P. Ferrari 79 -

"La Legge Regionale 4/2013 inerente all'attività commerciale su aree pubbliche rappresenta un passo in avanti importante ed indispensabile contro l'abusivismo commerciale". Questa la posizione di ANVA-Confesercenti Modena a riguardo del provvedimento della Regione recentemente entrato in vigore e sul quale l'Associazione ha organizzato una giornata di studio – per lunedì 14 ottobre 2013, presso la sede di Confesercenti in via Paolo Ferrari a Modena, dalle ore 15,30 – rivolta ad associati ed alle Amministrazioni comunali del territori modenese dal titolo: 'Il mercato che verrà e quello che vogliamo'.
Il convegno focalizzerà sulle importanti novità che la Legge Regionale 4/2013 ha introdotto rispetto al passato, la corretta interpretazione e applicazione della normativa e soprattutto sulle nuove disposizioni per l'attività commerciale svolta dagli operatori su aree pubbliche e la regolamentazione del commercio sempre su aree pubbliche, ma i forma hobbistica. Relatori della giornata, la Dott.ssa Paola Castellini Responsabile Regionale Servizio Commercio, Turismo e Qualità Aree Turistiche Emilia Romagna, il presidente provinciale di ANVA Modena Alberto Guaitoli e quello regionale Dario Domenichini.
"ANVA aveva richiesto con forza e da tempo questa normativa – spiega l'Associazione – La sua entrata in vigore quindi, oltretutto in un momento di grave crisi economica, riteniamo possa rappresentare per gli operatori regolari uno strumento di maggiore tutela, affermare la legalità e stroncare il commercio abusivo nel pieno rispetto degli obblighi contributivi, previdenziali e fiscali".
 
(fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
A Reggio Emilia le delegazioni provenienti da 6 paesi dell'Unione Europea nell'ambito del progetto "EmploYouth" per parlare delle strategie per combattere la crisi economica, con un focus sulla disoccupazione giovanile -
 
Reggio Emilia, 14 ottobre 2013

Si tratta delle delegazioni europee del progetto "EmploYouth – Sustainable network of cities and regions tackling youth unemployment2", di cui la Provincia di Reggio Emilia è partner, assieme all'East Sweden Region - Svezia, capofila; al Consiglio comunale di Daugavpils – Lettonia; al Comune di Linz - Austria; alla Provincia di Albacete - Spagna; al Comune di Buje - Croazia; alla Provincia di Enzkreis - Germania, e La Coruna – Spagna.
Il progetto EmploYouth, che è attivo da gennaio 2013 e avrà una durata complessiva di 2 anni, intende contribuire alla strategia Europa 2020, creando un network transnazionale sostenibile di città e regioni, unite nell'intento di mettere in campo politiche per contrastare la disoccupazione giovanile.
Nell'ambito del progetto sono previsti 5 eventi transnazionali, ciascuno caratterizzato da un focus tematico: Iniziative di volontariato e gruppi svantaggiati: 4-7 marzo 2013, Pforzheim (Germania); modelli di cooperazione, orientamento, soluzioni per fronteggiare le sfide rurali: 3-6 giugno 2013, Daugavpils (Lettonia); Il ruolo della social economy, modelli formativi e di orientamento: 14-17 ottobre 2013, Reggio Emilia; Modelli di supporto e cooperazione per l'introduzione al mercato del lavoro: 2-5 febbraio 2014, Albacete (Spagna); Disparità tra domanda e offerta di lavoro, formazione professionale, giovani a rischio ed uguaglianza di genere: 2-5 giugno 2014, Östergötland (Svezia).
Oggi pomeriggio alle 17 le delegazioni incontreranno, in sala del Consiglio provinciale, a palazzo Allende, l'assessore provinciale all'istruzione e alla formazione professionale Ilenia Malavasi, subito dopo si apriranno i lavori del meeting.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 11 ottobre 2013
 
Da alcuni anni la Provincia di Reggio Emilia sta offrendo numerose opportunità formative e lavorative ai giovani, in particolare attraverso diverse convenzioni stipulate con Università italiane – fa cui quelle di Modena e Reggio Emilia, Parma e Bologna - per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento curricolari ed extracurricolari. "Si tratta di una importante opportunità di sperimentazione, esperienza e conoscenza di una situazione lavorativa per tanti giovani nonché, per la Provincia, di un'occasione di crescita, di stimoli e di saperi nuovi di cui sono portatori i giovani neolaureati", sottolinea l'assessore all'Istruzione e alla Formazione professionale, Ilenia Malavasi, annunciando che nelle prossime settimane la Provincia di Reggio Emilia ospiterà un altro neolaureato.

Questa volta l'opportunità viene offerta a giovani che abbiano che abbiano conseguito il titolo di laurea magistrale in discipline economiche presso l'Università di Modena e Reggio Emilia o presso quella di Parma nei dodici mesi antecedenti la presentazione della domanda di partecipazione. Il tirocinante sarà ospitato negli uffici della Provincia – dove seguirà un progetto formativo e di orientamento – per 3 mesi (eventualmente prorogabili fino a un massimo di 6 mesi come previsto dalla normativa) e percepirà un'indennità di partecipazione pari a 450 euro netti mensili, a fronte di un impegno settimanale di 33 ore.

Le domande di candidatura, corredate dal curriculum vitae, devono essere presentata entro le ore 12 di lunedì 28 ottobre 2013. Fra tutti coloro che, avendone diritto, avranno presentato domanda si formulerà una "Graduatoria titoli" fondata su requisiti relativi al punteggio conseguito all'esame di laurea e all'età anagrafica al conseguimento della laurea. La "Graduatoria titoli" sarà pubblicata esclusivamente sul sito Internet della Provincia (www.provincia.re.it – bandi e appalti – altri avvisi pubblici) entro le ore 14 di mercoledì 30 ottobre. I successivi colloqui di selezione si svolgeranno martedì 5 novembre. La "Graduatoria finale" sarà pubblicata entro le ore 14 di giovedì 7 novembre, sempre sul sito Internet della Provincia dove è possibile consultare l'avviso pubblico di selezione con le informazioni relative alle modalità di presentazione delle domande.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 8 ottobre 2013

TUTELARE I CONSUMATORI E IL NEGOZIO APPLICANDO CORRETTAMENTE UNA COMPLICATA NORMATIVA -
Giovedì 10 ottobre, alle ore 15.00, presso la sede provinciale Confcommercio in Via Giglioli Valle 10 a Reggio Emilia si terrà un seminario dal titolo "SOS Etichettatura: L'etichettatura dei prodotti tessili e delle calzature". «Con questo seminario –evidenzia Luca Tamagnini, presidente Federmoda – Associazione commercianti tessili, abbigliamento calzature di Confcommercio Reggio Emilia- Federmoda vuole aiutare le imprese del settore moda a difendersi da una notevole magagna burocratica, in un momento di caos politico, dove invece di tutelare la piccola e media impresa, lo Stato ci tartassata con tasse e burocrazia.»

«In questo incontro –continua Luca Tamagnini- illustreremo come il commerciante può difendersi e tutelarsi per essere in piena regola con le leggi nazionali ed europee. Il kit SOS Etichettatura offre due grandi vantaggi. Il primo è quello di far sì che l'esercente sia in regola con l'etichettatura di provenienza del prodotto in vendita; il secondo è di tutelare il nostro prezioso e unico made in Italy, tanto spesso contraffatto.»

«La recente entrata in vigore del Regolamento europeo sull'etichettatura dei prodotti tessili –spiega Massimo Torti, segretario generale Federazione Moda Italia- fa sì che la responsabilità scatti nel momento in cui la merce viene venduta al pubblico e, pertanto, ricade sul dettagliante l'onere di vendere il prodotto in regola con le norme di etichettatura di composizione. Di conseguenza è il dettagliante l'oggetto di sanzioni e ritiro della merce non a norma di legge. Federazione Moda Italia-Confcommercio si sta adoperando affinché tale responsabilità ricada, come sarebbe logico, sul produttore e non sul rivenditore, ma per affrontare l'emergenza dei possibili controlli e delle relative sanzioni ha studiato e realizzato un kit chiamato SOS Etichettatura. L'obiettivo è quello di mettere nelle condizioni gli imprenditori del commercio del settore moda, abbigliamento e calzature, accessori, tessile per la casa, pelletterie e articoli sportivi, di garantire trasparenza e fiducia al consumatore, evitare pesanti sanzioni, effettuare correttamente gli ordini, gestire al meglio il confronto con gli organi ispettivi e stimolare i fornitori a etichettare la merce in maniera corretta.»

L'incontro è gratuito e aperto a tutte le attività interessate. Per informazioni: tel. 0522 708714 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio RE)
Reggio Emilia, 8 ottobre 2013
 
TUTELARE I CONSUMATORI E IL NEGOZIO APPLICANDO CORRETTAMENTE UNA COMPLICATA NORMATIVA -
Giovedì 10 ottobre, alle ore 15.00, presso la sede provinciale Confcommercio in Via Giglioli Valle 10 a Reggio Emilia si terrà un seminario dal titolo "SOS Etichettatura: L'etichettatura dei prodotti tessili e delle calzature". «Con questo seminario –evidenzia Luca Tamagnini, presidente Federmoda – Associazione commercianti tessili, abbigliamento calzature di Confcommercio Reggio Emilia- Federmoda vuole aiutare le imprese del settore moda a difendersi da una notevole magagna burocratica, in un momento di caos politico, dove invece di tutelare la piccola e media impresa, lo Stato ci tartassata con tasse e burocrazia.»
«In questo incontro –continua Luca Tamagnini- illustreremo come il commerciante può difendersi e tutelarsi per essere in piena regola con le leggi nazionali ed europee. Il kit SOS Etichettatura offre due grandi vantaggi. Il primo è quello di far sì che l'esercente sia in regola con l'etichettatura di provenienza del prodotto in vendita; il secondo è di tutelare il nostro prezioso e unico made in Italy, tanto spesso contraffatto.»
«La recente entrata in vigore del Regolamento europeo sull'etichettatura dei prodotti tessili –spiega Massimo Torti, segretario generale Federazione Moda Italia- fa sì che la responsabilità scatti nel momento in cui la merce viene venduta al pubblico e, pertanto, ricade sul dettagliante l'onere di vendere il prodotto in regola con le norme di etichettatura di composizione. Di conseguenza è il dettagliante l'oggetto di sanzioni e ritiro della merce non a norma di legge. Federazione Moda Italia-Confcommercio si sta adoperando affinché tale responsabilità ricada, come sarebbe logico, sul produttore e non sul rivenditore, ma per affrontare l'emergenza dei possibili controlli e delle relative sanzioni ha studiato e realizzato un kit chiamato SOS Etichettatura. L'obiettivo è quello di mettere nelle condizioni gli imprenditori del commercio del settore moda, abbigliamento e calzature, accessori, tessile per la casa, pelletterie e articoli sportivi, di garantire trasparenza e fiducia al consumatore, evitare pesanti sanzioni, effettuare correttamente gli ordini, gestire al meglio il confronto con gli organi ispettivi e stimolare i fornitori a etichettare la merce in maniera corretta.»
L'incontro è gratuito e aperto a tutte le attività interessate. Per informazioni: tel. 0522 708714 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
 
(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio RE)
Piacenza, 8 ottobre  2013 -
 
Il Comune di Piacenza, attraverso l'iniziativa Giovani e Idee di Impresa, intende promuovere la partecipazione attiva dei giovani favorendone l'autoimprenditorialità. L'iniziativa si inserisce nel più ampio quadro di misure assunte dall'Amministrazione Comunale volte a favorire da un lato la promozione diretta dell'imprenditorialità giovanile e, dall'altro, a sviluppare e promuovere la collaborazione tra soggetti attivi sul territorio.
Le Finalità del presente bando sono:
Promuovere e sostenere idee imprenditoriali giovanili in grado di creare occupazione nei territori dei Comuni di Piacenza, Gossolengo, Pontenure e Rottofreno, alla luce delle progettualità sviluppate in collaborazione con la Provincia di Piacenza e la Regione Emilia Romagna all'interno dei P.d.Z. del benessere e la salute e della legge 14/2008 e dell'accordo di programma Geco 2 ; fornire ai giovani un'opportunità di valorizzazione delle loro idee, saperi e talenti come risorsa per lo sviluppo e accrescimento di competenze dei Comuni coinvolti.
Obiettivi:
supportare attraverso un contributo economico, sostenere e formare giovani che intendono realizzare la propria idea di impresa;
sostenere le professionalità dei giovani neoimprenditori anche attraverso la messa in rete delle principali realtà territoriali che offrono servizi all'impresa;
offrire servizi di consulenza sul tema dell'autoimprenditiorialità e accompagnamento al primo anno di vita della start up.
Giovani e Idee di Impresa supporta la realizzazione di start up nei seguenti ambiti e settori di intervento:
la valorizzazione del patrimonio culturale e/o ambientale;
il turismo sociale e sostenibile e responsabile;
il commercio e l'agricoltura a vocazione equo - solidale o di prossimità;
l'arte, il design, la creatività, l'artigianato, le tecnologie e il web 2.0.
 
In allegato locandina
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Modena, 8 ottobre 2013
 
La modenese TECHBOARD, leader nel settore dei circuiti stampati, va alla conquista dei mercati internazionali della videosorveglianza di fascia alta.
Tra i clienti colossi come Gazprom e Vodafone. Il 10% dei collaboratori si occupa di ricerca e sviluppo. "Siamo pronti a dare il nostro contributo alla città di Modena per l'installazione di telecamere in alcuni dei quartieri più colpiti dai furti".
Elevata specializzazione, qualità e innovazione: questo il mix che sta consentendo alla modenese TECHBOARD di correre sui binari della crescitaa livello nazionale e internazionale, nonostante l'attuale periodo di crisi economica. Un successo decretato oggi anche dai nuovi clienti di rilievo mondiale: colossi come Gazprom e Vodafone, acquisiti anche grazie alla recente evoluzionedell'aziendanell'ambito della video sicurezzache le ha permesso di ampliare i propri orizzonti di mercato sia a livello nazionale che internazionale.
TECHBOARD, con stabilimenti produttivi a Modena e a Shenzhen in Cina, è una consolidata realtà imprenditoriale nel settore dei circuiti stampati professionali;completando l'integrazione con SYAC di Trieste, uno dei leader mondiali del comparto della video sorveglianza, ha creato SYAC-TB: la 'Divisione sicurezza' destinata alla realizzazione di sistemi di video sorveglianza d'avanguardia. Un salto di qualità che ha offerto in questo modo a TECHBOARD la possibilità di entrare nel mercato internazionale della sicurezza di fascia altada una posizione privilegiata, in quanto SYAC già era un punto di riferimento per l'intero settore.
A conferma di ciò le importanti commesse ottenute in poco tempo da veri e propri colossi economici mondiali. È il caso, ad esempio, della russa Gazprom, ovvero il più importante estrattore di gas naturale oltre che una delle più grandi aziende al mondo, che aveva la necessità di attivare un centro di controllo per migliorare la protezione e la sicurezza di persone e merci nella stazione centrale di pompaggio a Ufa, importante nodo strategico della Russia centrale.
AncheVodafoneha scelto un sistema di controllo a marchio SYAC-TB per la tutela dei propri dipendenti in tutte le sedi italiane, sia quella centrale che quelle locali. A Credit Agricole,anch'esso cliente SYAC-TB, è stato fornito un sistema di videoregistratori che permette di interfacciarsi con i terminali bancomat delle banche del gruppo, al fine di rilevare eventuali attività sospette nelle immediate vicinanze degli sportelli. Anche il porto di Casablanca, il più importante del Marocco e il più grande al mondotra quelli artificiali,ha optato per i sistemi SYAC-TB. In questo, oltre alla normale attività di videosorveglianza dell'area del porto sono stati attivati impianti per il controllo degli accessi giornalieri e delle targhe degli autoveicoli che vi transitano.
"L'acquisizione di clienti di questa importanza è dovuta sia alle caratteristiche tecnologiche degli impianti d'avanguardia che offriamo, sia alla personalizzazione delle soluzioni offerte e al servizio di assistenza che siamo in grado di garantire in ogni parte del mondoin qualsiasi momento. I nostri prodotti sono il frutto di una continua ricerca: il 10% delle persone che collaborano con noi operano infatti nell'area ricerca e sviluppo. Ogni anno investiamo in questo ambito circa 800 mila euro"spiega Fabio Malagoli, titolare TECHBOARD.
Anche nell'ambito sportivo la tecnologia SYAC-TB è molto diffusa. I suoi sistemi di video sicurezza sono presenti in diversi stadi italiani, tra i quali anche l'Olimpico di Roma. Per restare più vicini a casa nostra, si sta valutando l'installazione di impianti SYAC-TB allo stadio Cabassi di Carpi, recentemente messo a norma per la disputa del campionato nazionale di Serie B.
UNA PROPOSTA PER MODENA
Pur in una dimensione internazionale e con la prospettiva di nuove prossime acquisizioni, TECHBOARD mantiene un fortissimo legame con il territorio in cui è cresciuta. La sede, fin dalla sua nascita,si trova a Modena est, uno dei quartieri industriali storici della città. Un legame che Fabio Malagoli intende riaffermare lanciando una proposta concreta agli amministratori locali.
"Il settore della videosorveglianza, in cui siamo entrati di recente, e la situazione critica che alcune zone della città stanno vivendo, mi hanno indotto a offrire un servizio per migliorare le condizioni di sicurezza nei quartieri più frequentemente colpiti da furti ed episodi di vandalismo, secondo modalità che andranno definite congiuntamente. Colgo quindi l'occasione per rendere pubblica la mia disponibilità ad incontrare gli amministratori per valutare insieme come questa mia offerta possa trasformarsi in soluzioni utili a migliore la vivibilità della città" conclude Fabio Malagoli.
 
(Fonte: Nevent Comunicazione)
Martedì, 01 Ottobre 2013 15:41

Le "Professioni 2.0" nella zona del sisma

Modena, 1 ottobre 2013
 
Si dice spesso che viviamo nell'epoca 2.0, nella quale le varie tecnologie digitali rivestono un ruolo fondamentale. Ma un ruolo altrettanto importante lo hanno i tecnici della digitalizzazione, persone in grado di elaborare, sviluppare, gestire e coordinare progetti digitali (comunicativi, organizzativi, di marketing), relazionandosi con i partner tecnici. Proprio questo è l'obiettivo del nuovo corso proposto da Ecipar, organizzato assieme a Professioni del Web (www.professionidelweb.it).

Questa iniziativa formativa, aperta a 15 ragazze e ragazzi in possesso del diploma di scuola secondaria, sarà presentata giovedì 10 ottobre a partire dalle ore 18.00 a Mirandola, presso Villa Fondo Tagliata (via Dorando Pietri, 23). Località non casuale, perché proprio a Mirandola si terranno le lezioni di questo corso, che vuole offrire nuove opportunità professionali nell'area colpita dal sisma del maggio 2012.
L'incontro di Villa Tagliata sarà utile orientare e informare i ragazzi sulle opportunità e gli sbocchi occupazionali offerti dalle professioni emergenti nell'ambito dello sviluppo digitale, che è ciò di cui si occupa appunto questo corso di formazione superiore dal titolo "Tecnico della Digitalizzazione 2.0": un corso totalmente gratuito, poiché finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo, che si articola su 300 ore di cui 100 in stage presso imprese ICT. Il corso è indirizzato a giovani e adulti diplomati, sia disoccupati che occupati, purché già in possesso di nozioni di base di informatica e inglese, con priorità per coloro che risiedono nei Comuni colpiti dal sisma del maggio 2012. Il corso si svolgerà presso la sede CNA di Mirandola (via Milano, 19) dal 30 ottobre 2013 al 20 luglio 2014.

Alcuni dei temi affrontati saranno la "Real time attitude" (gestione del tempo reale), l'integrazione tra fasi online e offline nel lavoro, la selezione di fonti e notizie e l'approccio alla crossmedialità creata assieme all'utenza. Per maggiori informazioni scaricate il programma del corso al link: http://www.cniecipar.com/tecnico-della-digitalizzazione-2-0/.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Reggio Emilia, 25 settembre 2013

Venerdì 27 settembre alle 18 in via Maiella il seminario di CNA sugli strumenti legislativi da utilizzare nel pieno rispetto della legalità -

La protezione del patrimonio da eventuali attacchi di creditori come fornitori, Stato e Fisco legati ai rischi dell'attività lavorativa è sempre più una priorità di imprenditori, amministratori, professionisti e di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità. Per questo, CNA Reggio Emilia ha deciso di organizzare venerdì 27 settembre alle 18 nella sede provinciale CNA di via Maiella 4 a Reggio Emilia – sala Castagnetti, un importante convegno informativo dedicato al tema "Trust, fondo patrimoniale e tutela del patrimonio".

L'apertura dei lavori è affidata al Presidente di CNA Reggio Emilia Nunzio Dallari, seguiranno gli interventi di Simone Franzoni, Professore universitario dello Studio Legale Associato Franzoni Dittamo, e di Giovanni Fanticini, Giudice del Tribunale di Reggio Emilia.

"L'obiettivo è fornire un approfondimento utile e concreto ai nostri associati, – spiega il Presidente provinciale di CNA Nunzio Dallari – trust e fondo patrimoniale sono, infatti, due argomenti a cui, in un periodo di crisi economica come quello attuale, si fa spesso richiamo. Si sente l'esigenza di difendere il proprio patrimonio e le strade giuridiche che possono essere usate per salvaguardarlo sono molte".

"Il nostro incontro – conclude il Presidente Dallari - servirà a illustrare vantaggi e svantaggi dei diversi strumenti a disposizione, che possono essere usati nel pieno rispetto della legalità. Per questa ragione, abbiamo richiesto un relatore di assoluta autorevolezza e competenza come il giudice Giovanni Fanticini".

E' gradita la prenotazione alla segreteria organizzativa, rif. Daniela Nasi, tel. 0522-356380, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
In allegato la locandina del seminario
 
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Martedì, 24 Settembre 2013 09:01

Vicenda Greci, per la CGIL un segnale inquietante



CGIL: "Situazioni simili alla Greci Geremia le stiamo affrontando quotidianamente"

Parma 24 settembre 2013 - -

La vicenda che vede coinvolta un'altra storica impresa parmense da un lato stupisce e sorprende dall'altro, come nel caso di CGIL, risulta essere un segnale inquietante e da monitorare.

Dal 2009, ricorda la CGIL in merito alla Greci Geremia e Figli, le occasioni di vertenze e contenziosi sindacali si sono susseguite incessantemente: ritardi continui e sempre maggiori nell'erogazione degli stipendi, utilizzo illecito di appalti in violazione di norme contrattuali, impiego di personale esterno in sostituzione di lavoratori sospesi in cassa integrazione; una lunga serie di comunicati, scioperi e denunce agli istituti di vigilanza e al Ministero del Lavoro sfociata, nei primi mesi del 2011, nell'istanza di fallimento presentata dai dipendenti, assistiti dalla FLAI-CGIL.

Dipendenti ed ex dipendenti che, oltre al danno della perdita del posto di lavoro e di retribuzioni arretrate, dovettero subire la beffa quando la Greci Geremia, diventata nel frattempo Greci Agroindustriale, continuò l'attività come se nulla fosse e nonostante venisse dichiarata fallita dal Tribunale di Parma.

Negli ultimi incontri - prosegue la nota sindacale - sindacali l'azienda, in una paradossale commedia dell'assurdo, sosteneva che mancassero le risorse per pagare i lavoratori mentre dissipava centinaia di migliaia di euro tra procedure concorsuali e consulenze legali. Attraverso una sorta di gioco di prestigio, con la costituzione di una società fantoccio ed un affitto d'azienda tra padre e figlio, continuò l'attività imprenditoriale della rinomata famiglia Greci e, ancora nel 2012, gli impianti di Gaione trasformarono pomodoro, senza dipendenti diretti, tra lo sconcerto generale degli operatori del settore.

Una simile condotta, oltre a danneggiare - sottolinea la CGIL di Parma - lavoratori e fornitori, finisce per ripercuotersi negativamente sull'intera filiera, instaurandosi condizioni di concorrenza sleale con le altre realtà del comparto. In casi simili l'impresa, invece di generare ricchezza per il territorio, espone tutto un settore ed i diversi soggetti coinvolti ad un'inevitabile deriva. In simili casi l'impresa diventa una macchina micidiale che, per il profitto di pochi, impoverisce tutti.

Il particolare e privilegiato punto di osservazione dal quale il sindacato dei lavoratori opera ha messo in evidenza come situazioni simili alla Greci Geremia siano all'ordine del giorno e conclude la nota "temiamo che questi casi di "imprenditoria spregiudicata", pronta a tutto pur di continuare l'attività e accumulare guadagno personale, non sia una eccezione così marginale come qualcuno vorrebbe credere."
Modena, 23 settembre 2013
 
Incontro domani, Martedì 24 settembre (ore 18) presso la sede provinciale CNA sulle novita' introdotte dal decreto 43 -
 
In seguito agli accordi Europei sul contenimento delle emissioni è stato recepito in Italia il Regolamento Europeo relativo agli impianti che contengono Gas Fluorurati: sostanze che accelerano, se rilasciate nell'atmosfera, il cosiddetto effetto serra con pesanti conseguenze sull'ambiente. La norma prevede, per le imprese che si occupano dell'installazione e manutenzione d'impianti di condizionamento e di refrigerazione, un processo di certificazione sia in capo agli addetti sia all'impresa.

CNA, che ha tra i propri obiettivi l'aggiornamento tecnico degli addetti, ha cominciato ad assistere anche le imprese nel processo di certificazione. Per fornire tutti i dettagli di questo processo è stato fissato un nuovo incontro dedicato al cosiddetto "Patentino dei Frigoristi": l'appuntamento è per martedì 24 settembre, alle ore 18.00, presso la Sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena).

Nel corso dell'incontro verranno presentate le modalità organizzative e di servizio per conseguire la certificazione delle imprese, e i dettagli dell'accordo stipulato con l'organismo di certificazione di cui CNA si avvale, tra i migliori presenti sul mercato.


(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Lunedì, 23 Settembre 2013 13:20

CNA presenta il progetto: "Imprese vere"

Modena, 23 settembre 2013

Parte una campagna di contrasto all'abusivismo: Mercoledì 25 settembre (h 20.45) presso la sede provinciale CNA, un'iniziativa per la presentazione al pubblico -

Per definizione, l'abusivismo è un fenomeno strisciante, sotterraneo, e quindi difficile da misurare e controllare. Ben più evidenti, soprattutto nell'attuale contesto economico, sono invece i suoi effetti, non solo per le imprese "vere", quelle che operano alla luce del sole, ma anche per i singoli consumatori e per l'intera comunità. I primi, infatti, rivolgendosi agli abusivi corrono rischi personali (da quelli relativi alla salute per arrivare a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro), mentre la seconda si trova a dover sostenere i costi di quei servizi utilizzati ma non pagati dagli abusivi.
Cna ha voluto affrontare questo fenomeno con progetto "Imprese vere", che cerca di coinvolgere tutti gli attori che possono intervenire per contrastarlo: le aziende, appunto, i consumatori, le forze dell'ordine e degli stessi abusivi.
"A livello nazionale – sottolinea Nicola Fabbri, presidente della CNA per il Comune di Modena, il territorio dove per primo si svilupperà questo progetto – nel 2012 sono stati stanati evasori totali per 22,7 miliardi di euro, ovvero ciò che nello stesso anno l'Inps ha speso per finanziare tutti gli ammortizzatori sociali. Questo numero dà l'idea di ciò di cui stiamo parlando".
Tre sono le azioni su cui si muove il progetto. Innanzitutto sul fronte della repressione.
"L'intenzione – continua Zagni – è quella di estendere il progetto a tutta la provincia per tramite delle unioni comunali".
In base al numero e al tipo di segnalazioni, un Osservatorio provinciale avrà poi il compito di coinvolgere altri enti come la Guardia di Finanza e l'Asl per controlli specifici.
Il progetto cercherà di coinvolgere i consumatori grazie alla partecipazione diretta di Confconsumatori, che contribuirà alla realizzazione di un'indagine per valutare la portata e soprattutto le ragioni che spingono a rivolgersi agli abusivi.
La terza linea di azione fa riferimento a una campagna che si muoverà su due direzioni. "Attraverso spot e annunci sui media – dice Claudia Zagni - cercheremo di mettere al corrente i consumatori dei rischi che si corrono rivolgendosi agli abusivi, rischi che abbracciano un po' tutti i servizi, dal commercio al benessere – acconciatura ed estetica, ad esempio - dall'informatica all'autoriparazione. Ma cercheremo anche di convincere gli abusivi ad emergere, sfruttando i regimi fiscali agevolativi in essere, ad esempio, quello che permette di accedere ad una tassazione forfettaria del 5% per i primi tre anni di attività".
"Non ci aspettiamo certo di risolvere del tutto il problema – conclude Fabbri – ma Cna con questo progetto, che peraltro rientra in una più ampia azione tesa alla valorizzazione e alla promozione delle cosiddette attività di servizio, vuole dare un segnale alla comunità. Vorremmo contribuire a creare una cultura che abbia la piena considerazione del fatto che l'abusivismo ha costi diretti e indiretti: tra i primi ci sono i rischi per la salute, tra i secondi l'evasione fiscale che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, falsi artigiani, falsi professionisti. Persone che, non pagando i servizi pubblici di cui si servono, non solo praticano concorrenza sleale nei confronti degli operatori "veri", ma fanno pagare di più l'intera collettività". L'argomento sarà affontato nel corso dell'inizitiva organizzata da Cna per la presentazione pubblica del progetto "Imprese Vere" L'appuntamento è per mercoledì 25 settembre (ore 20.45) presso la sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena).
Parteciperanno al dibattito il presidente di CNA Area Modena Nicola Fabbri, l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Modena Stefano Prampolini, il vice comandante della Polizia Municipale Patrizia Gambarini, il presidente di Confconsumatori Graziano Pini e la responsabile delle politiche settoriali di CNA Claudia Zagni.
 
In allegato le locandine
 
(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
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