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Reggio Emilia - Prosegue il calo produttivo che dal luglio 2012 interessa il Parmigiano Reggiano.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

Parma -

Rischio cancro - Fissati i principi per le ricerche scientifiche atte a dimostrare la pericolosità degli alimenti assunti interamente.

L'EFSA ha fissato i principi guida che saranno di ausilio agli scienziati nell'eseguire studi biennali di alimentazione con alimenti interi, finalizzati a valutare il rischio di cancro e/o la tossicità derivanti dal consumo prolungato di tali cibi da parte dell'uomo. La relazione contiene raccomandazioni sul disegno e la conduzione di esperimenti di alimentazione a lungo termine con alimenti interi nei roditori, in linea con gli standard riconosciuti a livello internazionale, e individua le limitazioni di questo tipo di studi. Inoltre l'Autorità sottolinea che decisioni sulla necessità di condurre tali studi o meno vanno prese caso per caso e solo dopo aver valutato tutti i dati tossicologici, nutrizionali e relativi alla composizione esistenti. È inoltre fondamentale definire obiettivi chiari e specifici prima di avviare uno studio. L'EFSA ha dichiarato con l'occasione che tali principi guida contribuiranno alla futura istituzione di protocolli per studi di alimentazione biennali relativi a cancerogenicità e tossicità cronica da alimenti/mangimi interi.
La Commissione europea ha chiesto all'EFSA di sviluppare questi principi dopo aver rilevato l'assenza di linee guida sulla conduzione di studi di alimentazione biennali per la valutazione della sicurezza di alimenti/mangimi interi. È stato concordato che l'Autorità avrebbe valutato l'applicabilità ai test sugli alimenti/mangimi interi delle linee guida consolidate, attualmente utilizzate per valutare la sicurezza delle singole sostanze chimiche. L'EFSA ha individuato nelle linee guida (TG) 453 in materia di sperimentazioni dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) il migliore documento quadro per questa finalità. Nella sua relazione scientifica, l'Autorità valuta l'idoneità di questo metodo di prova concordato a livello internazionale nel fornire informazioni sui potenziali effetti tossici o cancerogeni legati al consumo a lungo termine di un singolo alimento intero. Nella formulazione dei suoi principi guida l'EFSA ha tenuto conto anche delle opinioni degli esperti degli Stati membri dell'UE, consultati tramite la rete scientifica per la valutazione del rischio da OGM.
Nel fornire la valutazione, l'EFSA ha confermato l'importanza essenziale per gli scienziati che mettono in atto i suoi principi guida di definire obiettivi chiari e specifici, prima di iniziare uno studio biennale di alimentazione relativo ad alimenti interi. Individuare l'esatta natura del rischio che lo studio cerca di valutare è fondamentale per questo processo, se sono stati individuati potenziali pericoli che giustifichino ulteriori indagini. La decisione sulla necessità o meno di uno studio biennale deve basarsi sull'analisi di tutte le informazioni disponibili, quali gli esiti di precedenti analisi della composizione dell'alimento e i risultati derivati da studi nutrizionali e tossicologici condotti in passato. Poiché il disegno dello studio dipende dalle domande specifiche a cui si cerca di dare risposta, l'EFSA raccomanda per questo processo un approccio "caso per caso".
Sulla base delle linee guida 453 dell'OCSE, l'EFSA si esprime in merito all'applicabilità dei parametri di base quali metodologia, procedura e osservazioni, nonché ai dati e al modo in cui essi vengono presentati. L'Autorità conclude che i principi generali stabiliti nelle linee guida 453 dell'OCSE possono essere applicati agli studi biennali di tossicità e cancerogenicità.
L'EFSA riconosce, tuttavia, l'esistenza di una serie di limitazioni di cui è necessario tenere conto nell'utilizzo delle linee guida 453 dell'OCSE per questa finalità, dovute alle fondamentali differenze tra la sperimentazione di sostanze chimiche singole e quella di alimenti interi. La differenza principale è che le sostanze chimiche possono essere somministrate agli animali a dosi molto più elevate rispetto ai probabili livelli di esposizione umana, facilitando la rilevazione di eventuali effetti avversi. Questo approccio sperimentale spesso non è possibile con gli alimenti interi, a causa della loro voluminosità e della concentrazione relativamente bassa delle singole sostanze chimiche in essi contenute. Di conseguenza, la somministrazione di dosi di alimenti più elevate negli animali da esperimento può provocare effetti avversi causati da uno squilibrio alimentare, più che da una potenziale tossicità dell'alimento intero in sé. Una raccomandazione essenziale espressa nella relazione prevede infatti un'attenta elaborazione delle diete sperimentali, al fine di evitare squilibri alimentari.
Esiste un limite alla quantità di alimenti che un animale sperimentale può assumere, il che comporta una minore sensibilità di questi studi nel rilevare possibili effetti tossicologici, rispetto agli studi su sostanze chimiche singole. Di conseguenza gli scienziati che conducono studi sugli alimenti interi devono utilizzare un numero maggiore di animali per confermare in modo affidabile bassi livelli di tossicità. Un'ulteriore limitazione è data dal fatto che, in uno studio di alimentazione condotto su animali, i potenziali effetti degli alimenti interi possono essere rilevati solo ai livelli presenti nell'ambito di una dieta sperimentale bilanciata. Gli effetti avversi che comparirebbero a dosi superiori a tali livelli non vengono rilevati dallo studio.
La relazione dell'EFSA raccomanda una serie di principi da considerare nella pianificazione di uno studio biennale su animali con alimenti interi. L'Autorità sottolinea che la decisione di condurre un tale studio deve essere presa caso per caso e basarsi sulla valutazione di tutte le informazioni disponibili sugli alimenti interi. Queste raccomandazioni sono in accordo con le linee guida già elaborate in precedenza dall'Autorità e presentate in un parere scientifico sulla conduzione di studi di tossicità orale di 90 giorni su roditori relativamente ad alimenti/mangimi interi[1].

NOTE:
Per alimenti o mangimi interi s'intendono prodotti destinati a essere consumati nella loro interezza da esseri umani o da animali, e non specificamente alimenti grezzi o non lavorati, quali ad es. i cereali integrali. Essi spaziano da prodotti vegetali come granoturco o patate a prodotti più raffinati come succhi di frutta o farina. Comprendono inoltre alimenti e mangimi composti da microrganismi, nonché prodotti alimentari di origine animale, quali carne e latte.
L'OCSE è un organismo internazionale che ha come obiettivo la promozione di politiche finalizzate a migliorare il benessere economico e sociale delle persone in tutto il mondo. Le linee guida dell'OCSE sulle sperimentazioni (OECD Test Guidelines) sono una raccolta dei più importanti metodi di sperimentazione concordati a livello internazionale, usati da organismi pubblici, aziende e laboratori indipendenti per determinare la sicurezza di svariate sostanze, quali organismi geneticamente modificati (OGM), sostanze chimiche e preparati chimici, inclusi i pesticidi.

(fonte EFSA)

 

di Virgilio -
Roma -
Aumentate le superfici mondiali investite. +4,4% tenero e + 1,7% duro.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 04 Agosto 2013 10:35

Parmalat, utile + 27,8% e fa spesa in Brasile



di Virgilio -
Parma, 04 Agosto 2013 -
Parmalat S.p.A., attraverso la controllata Lactalis do Brasil, ha acquistato la società brasiliana Balkis Indústria e Comércio de Laticínios Ltda ("Balkis"), con sede a São Paulo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 04 Agosto 2013 10:09

Turismo, estate d'austerity

 

Roma -
La quota di italiani in vacanza continua a diminuire.

E' quanto rileva la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) aderente a Confesercenti analizzando il principale termometro dell'andamento stagionale: l'occupazione.

Rispetto ad un anno fa, il numero di lavoratori in ingresso viene stimato, dalla organizzazione di categoria, in calo di oltre 25 mila unità, per l'80% a carico dell'occupazione stagionale.
I circa 21 mila lavoratori stagionali di cui le imprese ritengono di poter fare a meno in considerazione del forte calo della domanda, particolarmente di carattere interno, riguardano per il 48% bar, ristoranti e per il 52% le altre imprese del turismo. I dati sui movimenti in entrata ed uscita dei lavoratori alle dipendenze delle imprese del settore sono il segno più immediato delle difficoltà in cui si trova l'economia turistica del nostro Paese. Nonostante ciò le imprese lamentano difficoltà nel reperimento di figure professionali specializzate.
L'estate 2013, probabilmente non soltanto per la crisi ma anche per il maltempo, è la peggiore degli ultimi 17 anni. La previsione è che quest'anno soltanto il 39,7% degli italiani (era il 40,8% nel 2012 e addirittura il 48,2% nel 2008) si concederà un periodo di riposo tra il 1 luglio ed il 30 settembre.
"I dati sul calo dei fabbisogni occupazionali da parte delle imprese turistiche sono preoccupanti – afferma il presidente Fipe, Lino Stoppani – perché stanno a significare che la macchina del turismo non gira neppure nel periodo più vocato dell'anno. La crisi ha prima intaccato la propensione degli italiani a fare più vacanze nel corso dell'anno ed ora sta mettendo in discussione persino la mono-vacanza estiva. E l'attesa tenuta del turismo internazionale non sarà certamente sufficiente a salvare la stagione".
I viaggi estivi per vacanza saranno 29 milioni, il 6% meno del 2012 ed il 32% meno del 2008, quando il numero superava quota 44 milioni. In termini di consumi l'impatto della contrazione dei flussi turistici interni viene stimato in 1,5 miliardi di euro, 268 milioni dei quali a carico della sola ristorazione.
(fonte Fipe)

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Domenica, 04 Agosto 2013 09:41

Il verdicchio marchigiano all'attacco dei mercati

 

Jesi - 

Crescita del brand e del valore, ammodernamento dei vigneti, aumento della superficie per azienda: dopo anni di lavoro il Verdicchio mostra i muscoli e si prepara, attraverso il suo Consorzio, a un vero e proprio tour de force promozionale. In primo piano, tra le attività promosse dall'Istituto Marchigiano di Tutela vini (Imt) – 850 aziende per 16 denominazioni, rappresenta il 90% dell'export delle Marche – le azioni previste dalla nuova Ocm vino, in partenza a ottobre 2013, e dal PSR per il 2014 (complessivamente oltre 3 mln di euro di cui 1,9 mln solo per l'Ocm) e una campagna di spot radiofonici su tutto il territorio nazionale. Dal 28 luglio sino al 7 settembre, per la prima volta il vino principe delle Marche (e il terzo bianco più esportato del Paese) sarà protagonista su Radio Rai con 660 passaggi pubblicitari per un'audience complessiva di 197,6 milioni di utenti. Da ottobre sarà poi la volta della promozione all'estero (circa il 50% delle vendite), con azioni specifiche nei primi due mercati di sbocco extraeuropei – Usa e Canada –ma anche in Cina e Giappone, per un vino che negli ultimi 10 anni ha aumentato il proprio fatturato del 455,6%, a fronte di una crescita delle bottiglie commercializzate del 138,5%. "Anni di palestra hanno reso forte un prodotto che oggi è il bianco più premiato dalle guide italiane – ha detto il presidente dell'Imt, Gianfranco Garofoli. Ci presentiamo alla domanda mondiale dopo un percorso che ha portato a triplicare le dimensioni produttive delle aziende – che si sono strutturate anche dal punto di vista commerciale. Ma soprattutto, con un 'lifting' basato sulla qualità dei processi vitivinicoli e su una comunicazione dell'intero brand-Marche, il Verdicchio ha fatto passi da gigante sul fronte della percezione da parte del consumatore e della sua competitività sui mercati internazionali". Per gli spot radiofonici, su cui è basata anche una campagna virale on line, i protagonisti sono i conduttori di Decanter (Rai Radio2), Fede e Tinto che si interrogano su quale sia il vino 'elegante, di grande struttura e 100% marchigiano' e in 18 secondi si danno la risposta che è anche il claim della campagna: 'Verdicchio!!! Potevi dirlo prima..'.
Per il direttore del Consorzio Imt, Alberto Mazzoni: "Questa campagna simboleggia l'unità d'intenti delle nostre aziende che hanno dimostrato come sia possibile moltiplicare i risultati perseguendo un percorso comune tra pubblico e privato che ha consentito di creare un vero e proprio "sistema-Marche" del vino in grado di ottimizzare fino in fondo i finanziamenti disponibili. Infatti, con i fondi Ocm e Psr, nell'ultimo quadriennio sono stati investiti 9,2 mln di euro per la promozione in tutto il mondo e oggi puntiamo anche all'Italia, che resta il nostro primo mercato, nonostante una contrazione generale dei consumi degli italiani. Una promozione interna che nell'ottica del lavoro di squadra tra grandi e piccoli produttori, andrà a beneficio anche delle realtà produttive di nicchia, che hanno difficoltà a sostenere investimenti importanti sull'estero". La nuova immagine del Verdicchio ha provocato nelle campagne marchigiane anche un ricambio generazionale unico in Italia attraverso 2 misure di finanziamenti dedicate ai giovani. Dal 2007 al 2013 la Regione ha stanziato infatti complessivamente 35 mln di euro a favore di 118 giovani under 40 che hanno scelto di investire nella vitivinicoltura. Di questi ben 52 erano al primo insediamento.

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Roma -
Una famiglia su dieci quest'anno non ha acquistato più frutta fresca e carne bovina. Lo rileva l'ultima indagine Ismea Gfk-Eurisko sui consumi delle famiglie italiane, da cui si evince un calo complessivo dei consumi alimentari domestici dell'1,5% nei primi 5 mesi dell'anno (il confronto è con lo stesso periodo del 2012), con volumi in flessione specialmente tra i prodotti freschi come la frutta (-3,8%) e la carne bovina naturale (-5,1%), alimenti che accusano anche una riduzione del numero di famiglie acquirenti.

Nel tentativo di far quadrare il bilancio, sottolinea l'Istituto, le famiglie tendono a sacrificare alimenti facilmente deperibili e quindi possibile fonte di spreco a vantaggio di prodotti a media e lunga conservazione, favoriti anche sul versante dei prezzi dall'agguerrita competizione tra gli scaffali della Gdo. Esemplificativo il caso del latte, dove all'incremento dei consumi del prodotto Uht (+4,2%) e del numero di famiglie acquirenti (+5,3%) si contrappone la flessione del fresco (-3,9%). 

Altra dinamica che si evince dalla rilevazione è lo spostamento dei consumatori verso prodotti di fascia più economica sia all'interno della stessa categoria merceologica, sia tra gli alimenti aventi la medesima funzione d'uso. Ed è così che tra i proteici si consumano relativamente più uova e che le carni avicole e suine vengono preferite alle più costose fettine di manzo e vitello, mentre continuano a ridursi i consumi di pesce fresco. 

Per la pasta, le elaborazioni Ismea indicano una riduzione degli acquisti in quantità (-1,4%) accanto un crollo del 9,6% della spesa corrispettiva, di riflesso sia alle politiche promozionali delle aziende, sia alla crescente
attrazione esercitata dai prodotti unbranded.

Altra flessione degna di nota è quelle degli oli extravergini confezionati (-10%) e degli ortaggi (-1,2%), tra i quali balza agli occhi il tonfo delle insalate di IV gamma (-8,7%) - quelle cioè lavate, tagliate e confezionate - dopo la fase espansiva degli ultimi anni

(fonte Ismea)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


Parma, 28 luglio 2013 -
La denominazione Parmigiano Reggiano è registrata nella Federazione Russa come Denominazione di Origine. Obiettivo 1.000 tonnellate di export.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 28 Luglio 2013 10:30

Avamposto Conad in USA?

 

di LGC - 
Parma, 28 luglio 2013 -

Probabile apertura di mini corner "Sapori e dintorni" negli USA in accordo con Sears .

Pubblicato in Lavoro Emilia
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