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Domenica, 28 Luglio 2013 09:55

Cereali, nuovi arrivi ma domanda ancora lieve



Roma, luglio 2013 - -

Farine nazionali in flessione.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

di Lgc -
Parma, luglio 2013 - -
Il troppo storpia anche quando si tratta di antiossidanti.
La notizia, diffusa da paginemediche.it news, è di quelle che probabilmente lasceranno il segno o, molto più probabilmente, apriranno un più approfondito dibattito sull'efficacia dei prodotti antiossidanti e sugli alimenti cosiddetti "funzionali" venuti di moda negli ultimi anni e studiati dalla “nutraceutica”.

.Il portale medico riporta infatti che una nuova ricerca danese ha dimostrato che un composto antiossidante che si trova nell'uva rossa - e quindi anche nel vino - blocca molti dei benefici cardiovascolari dell'attività fisica tra gli uomini più anziani.

Si tratta del resveratrolo che recentemente è stato indicato come un possibile toccasana anti-invecchiamento ampiamente disponibile come integratore alimentare e tra i principali fattori benefici del vino rosso.
Lo studio dell'Università di Copenaghen, pubblicato sul Journal of Physiology, ha dimostrato che una dieta molto ricca di antiossidanti come il resveratrolo può effettivamente contrastare molti degli impatti positivi sulla salute degli esercizi fisici, tra cui la riduzione della pressione sanguigna e del colesterolo.
"Abbiamo scoperto - hanno spiegato gli autori - che l'integrazione di resveratrolo attenua gli effetti positivi dell'attività fisica tra gli uomini over sessantacinque anni su diversi parametri tra cui la pressione arteriosa, la concentrazione dei lipidi plasmatici e il massimo consumo di ossigeno".
Le dosi considerate di resveratrolo sono maggiori di quelle assunte attraverso gli alimenti naturali e riguardano principalmente quelle contenute negli integratori.

Questo pare essere l'ultimo dei tabù caduti sugli effetti benefici del resveratrolo. Già nell'ottobre scorso "il Fatto Alimentare" pubblicava un'altra ricerca, questa volta americana, evidenziava l'inefficacia attraverso test effettuati su donne.
"Dopo la storia della frode scientifica -conclude l’articolo del Fatto Alimentare perpetrata per anni dal ricercatore Dipak Das, ex direttore del Cardiovascular Research Center dell'Università del Connecticut, che per anni ha truccato i dati per far emergere azioni che non esistevano, lo studio dei ricercatori di Saint Louis sembra porre ulteriori, concreti interrogativi sulla sostanza.

Nel frattempo, alcune aziende (anche italiane) continuano a puntare tutto sulle supposte virtù, nonostante le frequenti multe per pubblicità ingannevole comminate."

Ciò che consola è il fatto che comunque la sostanza non sia dannosa e nemmeno troppo costosa.



Roma,  luglio 2013--

"Il lavoro diplomatico per evitare che la Cina aumenti i dazi sul vino europeo è in pieno corso e il Governo italiano ha tra le sue priorità proprio la tutela del Made in Italy, da qualsiasi regione provenga. Proprio per questo abbiamo messo in campo un gruppo di lavoro ad hoc, che vede la collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, quello degli Esteri e quello delle politiche agricole. Raccolgo la preoccupazione delle organizzazioni di settore, ma voglio ribadire che l'Italia farà fino in fondo la sua parte per concludere positivamente e con il dialogo questa situazione".

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo ha commentato in merito alla questione dell'indagine antidumping cinese sul vino europeo e il minacciato rialzo dei dazi. 

"Siamo in costante contatto con la Commissione europea - ha proseguito il Ministro - per seguire le evoluzioni del negoziato, con la convinzione che quello vitivinicolo è un comparto da difendere senza se e senza ma. Auspico che il Governo della Repubblica popolare cinese chiuda quanto prima l'indagine, che a nostro parere non ha ragion d'essere in quanto mancano le premesse giuridiche. In questo momento la via del dialogo è l'unica strada da percorrere, anche se le nostre imprese si trovano già nella difficoltà di sostenere oneri e aggravi burocratici per la scelta della Cina".

Grazie alla collaborazione tra MISE, Mipaaf ed Organizzazioni di settore interessate, e grazie alla sensibilizzazione degli operatori da loro effettuata, oltre 1.200 aziende esportatrici (su 1.500) hanno compilato le schede proposte dall'autorità cinese in questa prima fase dell'indagine.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia



Roma,  Luglio 2013 --
Superano i 570 milioni i metri quadri di verde disponibile nel 2012 nei comuni capoluogo di provincia in Italia con un aumento di circa l'uno per cento rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sula base del rapporto Istat sulla qualità ambientale nelle città italiane nel 2012. Se in media a livello nazionale la disponibilità è di circa 31,4 metri quadrati per abitante nel 2012 in realtà - sottolinea la Coldiretti - in circa due terzi dei comuni la disponibilità è molto più contenuta e in 20 città addirittura non si raggiungono i 9 metri quadrati per abitante. Nelle regioni del Nord – precisa la Coldiretti - circa il 43% dei comuni offre agli abitanti una buona disponibilità di verde (superiore alla media nazionale) e valori particolarmente consistenti a Verbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte città con valori superiori ai 100 metri quadrati per abitante), e Vercelli, Cuneo, Como, Monza e Reggio nell'Emilia (con dotazioni oltre i 50 metri quadrati pro capite), mentre sono contenute quelle delle città liguri (a Savona e Imperia inferiori ai 9 metri quadrati per abitante e a La Spezia e Genova sotto i 20 metri quadrati). La quota di città con buona dotazione – continua la Coldiretti - scende sotto il 30% al Centro e nel Mezzogiorno, dove in particolare solo alcune città contribuiscono ad elevare il valore medio: i capoluoghi lucani (Matera con 978,2 metri quadrati per abitante è la città a più alta disponibilità pro capite; Potenza, con 361,4 metri quadrati è terza nell'ordinamento), Reggio di Calabria e Iglesias (con valori superiori ai 100 metri quadrati pro capite), Agrigento, Nuoro, Cagliari e Carbonia (tutte con valori superiori ai 50 metri quadrati per abitante). La più contenuta disponibilità pro capite caratterizza il Centro (in media 22,5 metri quadrati per abitante) dove, al netto di Terni (quasi 150 metri quadrati per abitante), tutti i capoluoghi mostrano valori inferiori ai 50 metri quadrati (e ad Ascoli Piceno sotto la soglia dei 9 metri quadrati per abitante). Tra i grandi comuni - conclude la Coldiretti - Venezia, Padova, Trieste e Cagliari fanno registrare disponibilità del verde urbano superiori alla media, mentre profilo opposto caratterizza Palermo, Bari, Napoli e Messina.

Pubblicato in Ambiente Emilia
Venerdì, 26 Luglio 2013 11:12

L'orto sinergico a tutta Emilia cresce...

di Walter, 26 luglio 2013 - 

Era il 2 di giugno 2013 quando presentai l'orto sinergico a tutta "Emilia"

Oggi vi propongo i risultati ottenuti a quasi 2 mesi di distanza. Ogni settimana raccogliamo dalle 4 alle 6 zucchine, da 12 a 20 fiori di zucca, insalata a go-go tagliata e ricresciuta più volte. E ancora carciofi, melanzane, carote, cipolle. L'unica nota dolente sono stati i piselli, piantati sicuramente troppo tardi rispotto alla stagione, e anche se sembrara ritardare a livello climatico è stata impetosa coi poveri pisellini. Sarà per l'anno prossimo, nel frattempo attendiamo con ansia i pomodori e le zucche. 

In basso vi ripropongo il video della realizzazione dell'orto e per chi si è perso l'articolo precedente lo può trovare seguendo il link in alto.

Buona visione.

Pubblicato in Ambiente Emilia


di Virgilio -
Parma, 25 luglio 2013 - -
A metà percorso del secondo mandato il Direttore esecutivo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), Catherine Geslain-Lanéelle, lascia per assumere la Direzione Generale del Ministero francese dell'Agricoltura, Alimentazione e Foreste dal 1 settembre.
Ad annunciarlo un comunicato stampa dell'EFSA attraverso il quale la direttrice uscente ringrazia il personale e gli esperti scientifici dell'EFSA che "attraverso il loro lavoro, contribuiscono ogni giorno a rafforzare la sicurezza alimentare in Europa."
Sue Davies, presidente del consiglio di amministrazione dell'EFSA, ha dichiarato: "A nome del consiglio di amministrazione, vorrei ringraziare Caterina per l'enorme contributo che ha dato al lavoro dell'EFSA nel corso degli ultimi sette anni. Durante questo periodo, l'EFSA si è sviluppata notevolmente, producendo migliaia di pareri di alta qualità per garantire che i consumatori europei hanno cibo sicuro da mangiare.
Catherine Geslain-Lanéelle è stato direttore esecutivo dell'EFSA dal luglio 2006. Nominata dal consiglio di amministrazione dell'EFSA, a seguito di un concorso pubblico, nel luglio 2011 le fu rinnovato l'incarico per un nuovo quinquennio.
In precedenza, la signora Geslain-Lanéelle, aveva ricoperto diverse posizioni di responsabilità nel settore alimentare, sia in Francia che a livello internazionale, tra i quali il ruolo di Direttore generale per l'alimentazione all'interno del Ministero dell'Agricoltura francese, al culmine della crisi della BSE.
La Commissione europea lancerà un concorso pubblico per il rinnovo della carica di direttore esecutivo dell'EFSA. Il direttore esecutivo è nominato dal consiglio di amministrazione dell'EFSA sulla base di un elenco di candidati proposto dalla Commissione europea, e a seguito di una audizione al Parlamento europeo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia



di Virgilio 26 Luglio 2013 - -

Seconda settimana consecutiva destinata a un riallineamento del latte spot nazionale sulla piazza di Verona. Attestandosi tra 45,36 e 46,40 €/100 litri, il latte spot lascia sul terreno un -1,11% che segue il -1,10% della precedente quotazione.
Le rilevazioni Ismea della terza settimana di luglio inerenti al segmento dei due grana non mostrano alcuna variazione di rilievo rispetto alla precedente di calendario. Infatti di tutte le borse merci solo la piazza di Mantova ha adeguato al ribasso i listini di Grana Padano e Parmigiano Reggiano relativamente alla sole produzioni più stagionate (18 - 24 mesi per il Parmigiano Reggiano e 16 e- 20 mesi per il Grana Padano).
Paragonando le quotazioni medie delle produzioni più giovani con quelle di 12 mesi fa, si riscontra una palese flessione tendenziale, per il Grana Padano 4-12 mesi pari al 8%, mentre per il Parmigiano Reggiano 12 mesi le perdite si mostrano più contenute intorno al 4%.
Gli scambi a detta degli operatori rimango ancora nella norma, ma in un contesto mercantile calmo.
Da segnalare inoltre i dati produttivi resi noti dal Consorzio di Tutela Parmigiano Reggiano aggiornati al mese di giugno, dai quali si evince che il numero di forme prodotte è in diminuzione dell'1,01% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Tornando alle dinamiche di mercato per le materie grasse nel corso dell'ultima ottava non si evidenziano scostamenti rispetto alla precedente ottava, con richieste stabili e listini ancorati sui medesimi valori di sette giorni fa.
Solo su Milano la crema di latte cede al mercato 4 centesimi, toccando il valore di 2,08 euro al chilo.
Listini flessivi anche per i prodotti della piana cuneese con il Bra "tenero",Castelmagno, Murazzano, Raschera e Toma piemontese che lasciano al mercato 5 centesimi, più contenute le perdite per il Bra "duro" che chiude la performance negativa della settimana con 3 centesimi in meno.
Per ciò che concerne il latte spot, da segnalare listini in flessione sulla piazza di Verona.
(Fonti Ismea-Clal-Lgc)

lattiero

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 21 Luglio 2013 11:27

MAIS 
& SOIA

dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

MAIS dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

  La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 959,84 Mio t (-0,3% rispetto alle stime di Giugno), con una lieve diminuzione dei raccolti attesa negli Stati Uniti e in Cina.
 Negli Stati Uniti si prevedono minori aree destinate alla coltivazione di Mais e la resa attesa è di 156,5 bushels/acro (equivalenti a 9,94 tons/ettaro). Le importazioni sono previste in aumento di 1 Mio t (da 98 a 99 Mio t), perché la situazione attuale di produzione limitata potrebbe durare fino a settembre.
 Le scorte globali sono stimate a 151 Mio t (-0,9% rispetto alle previsioni formulate a Giugno), con riduzioni in Brasile e Cina; tuttavia le scorte finali globali previste sono le più alte dalla stagione 2001-02.
 Con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, la produzione di Mais di quest'area è prevista in aumento di 1,8 Mio t.

mais1 e soia export

SOIA
 dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

 La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa a 285,90 Mio t, in lieve aumento (+0,2%) rispetto alle previsioni formulate a Giugno. I maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti, in Cina e Canada, sono parzialmente bilanciati da riduzioni in Argentina e Russia.
 In Argentina, terzo produttore mondiale di semi di Soia, il calo produttivo è dovuto a minori aree coltivate previste per le stagioni 2012-13 e 2013-14.
 Negli Stati Uniti la previsione di un raccolto record per la stagione 2013-14 è confermata, con 93,06 Mio t (+11 Mio t rispetto alla stagione 2012-13 terminante il 30 Settembre 2013). Le aree destinate alla coltivazione di semi di Soia sono stimate a 76,9 milioni di acri (30,76 ettari) e la resa dei terreni è attesa a 44,5 bushels/acro (3,03 tons/ettaro).
 Le stime per l'Export e per la trasformazione in farina e olio (crush) sono invariate rispetto al mese scorso, pertanto l'aumento produttivo di 0,8 Mio t si riflette nell'aumento di 0,8 Mio t delle scorte finali statunitensi.

Mais e soia1 export

(Fonte CLAL luglio 2013)


Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 21 Luglio 2013 08:14

Vinitaly protagonista a EXPO 2015

Verona, luglio 2013 -

IL PADIGLIONE DEL VINO E DELL'OLIO SARÀ MADE IN VERONAFIERE 

Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, riconosce a Veronafiere e Vinitaly il ruolo guida per la promozione del vino italiano nell'ambito dell'Esposizione universale.

 «Per fare il Padiglione del vino e dell'olio italiano all'Expo non si può che partire da Vinitaly». Lo ha detto oggi a Verona Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, annunciando il nuovo progetto dello "Spazio Vino e Olio", a firma Veronafiere-Vinitaly, allestito a fianco del Padiglione Italia all'Expo 2015. Un'area fortemente voluta dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo per dare giusta visibilità a una delle filiere dell'agroalimentare che meglio ci rappresentano all'estero.
In termini di progettualità bisogna pensare in grande perché, come ha detto Martina «l'Expo non è semplicemente una "fiera al quadrato". Per questo Vinitaly potrà creare qualcosa di nuovo e innovativo, capace di emozionare il visitatore».
Presenti all'incontro - promosso dai deputati veronesi Alberto Giorgetti, sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia, e Gianni Dal Moro della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati - Flavio Tosi, sindaco di Verona, Alessandro Bianchi, presidente della Camera di Commercio di Verona, Pierluigi Magnante, delegato del presidente di Confindustria Verona, Giulio Pedrollo, e i vertici di Veronafiere Ettore Riello, presidente, Damiano Berzacola, vice presidente vicario, Giovanni Mantovani, direttore generale, e Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione.
«Vinitaly sarà portabandiera dell'Italia enologica – ha spiegato Martina – perché per svolgere questo ruolo occorre know how, ma anche quel profilo di indipendenza da qualsiasi interesse di parte che nessun altro può garantire. Veronafiere avrà la regia organizzativa dello spazio all'interno dell'Expo, ma anche di tutti gli eventi che faranno da trait d'union tra l'Expo di Milano e Verona».
«Con 132 Nazioni accreditate e 20 milioni di visitatori previsti, l'Expo offre un'occasione straordinaria per il sistema Paese e il Governo Letta lo ha posto al centro dell'agenda politica per lo sviluppo e la promozione dell'Italia – ha puntualizzato l'onorevole Gianni Dal Moro –. Vinitaly, nel ruolo di pivot del vino italiano a livello internazionale, rappresenta la migliore chiave d'accesso per il "Sistema Verona" all'appuntamento del 2015».
«Il sottosegretario Martina ha finalmente dato un indirizzo preciso al percorso di avvicinamento ad Expo 2015. Verona con Vinitaly è in grado di rivestire un ruolo di primo piano e ci stiamo attrezzando con una serie di eventi culturali a Verona per intercettare una parte dei visitatori dell'Expo. Tra questi, un rilievo internazionale riveste la mostra su "Arte e Vino" in collaborazione con l'Ermitage di San Pietroburgo» ha affermato il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
«L'accordo annunciato oggi – ha commentato il presidente di Veronafiere Riello – è un'ulteriore opportunità per affermare all'Expo l'eccellenza italiana della filiera vitivinicola e olivicola. Grazie alla storia di Vinitaly e Sol&Agrifood, alla conoscenza diretta delle aziende italiane con oltre 4.400 espositori presenti ogni anno a Verona alle due rassegne, ma anche alla esperienza sui mercati esteri con Vinitaly International, siamo in grado di rappresentare al meglio l'intero comparto».
«Stiamo pensando ad un padiglione per l'Expo che sappia farsi ricordare come il Padiglione Italia a Shanghai e che diventi quindi una nuova struttura espositiva di Veronafiere – ha detto il direttore generale di Veronafiere Mantovani –. Gli eventi che si svolgeranno alla Gran Guardia di Verona, inoltre, frutto della partnership tra Expo Spa e OperaWine, saranno l'occasione per presentare anche tutti i distretti di eccellenza della realtà veronese, come ad esempio l'agroalimentare e il marmo-lapideo».

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Roma, 16 luglio 2013 - -

In base alle regole Wto è necessaria la registrazione delle aziende presso le autorità cinesi.

Il primo luglio 2013 le autorità governative cinesi hanno ufficializzato l'apertura della indagine anti dumping nei confronti dei produttori di vino europei, accusati di esportare i propri vini in Cina ad un prezzo più basso di quello praticato sul mercato interno e di beneficiare di sovvenzioni pubbliche.
L'apertura del provvedimento, paventata sin dal 15 maggio scorso, era sembrata all'inizio solo una minaccia finalizzata ad ammorbidire la posizione dell'Ue nei confronti dei produttori cinesi di pannelli solari verso i quali la stessa Unione Europea aveva avviato una simile procedura per dumping. Ma il 4 giugno scorso Bruxelles ha deciso di applicare un dazio provvisorio del 11,8 per cento fino al 6 agosto 2013 e, qualora non si raggiunga nessun accordo entro quella data, verrà applicato l'intero dazio sui pannelli solari importati dalla Cina, già fissato al 47,6 per cento.
E' evidente che il provvedimento europeo ha accelerato la decisione cinese e il vino comunitario è stato scelto quale ostaggio privilegiato per negoziare al meglio la partita con l'Ue. Il prodotto del vecchio continente, in particolare quello francese e italiano, negli ultimi anni ha beneficiato molto dello sviluppo del mercato orientale e del crescente apprezzamento dei consumatori di quel Paese e le aspettative per il futuro sono molto promettenti con strategie di espansione in Cina promosse da quasi tutti i produttori europei. Da alcuni dati forniti dalla Commissione Ue le imprese vitivinicole che nel 2012, anno scelto dal governo cinese per l'indagine anti dumping e anti sovvenzione, hanno esportato in Cina sarebbero oltre 6.000 di cui più di 3.000 francesi e circa 1.500 italiani.
In base alle regole previste in sede di Wto (l'Organizzazione mondiale del commercio) in caso di apertura di indagine anti dumping le aziende interessate che si registrano presso le autorità cinesi entro 20 giorni dall'apertura della ispezione, ovvero entro il 20 luglio 2013, saranno classificate come aziende "cooperanti" e nel caso di applicazione del dazio per dumping da parte della Cina potranno beneficiare di una "tassa" inferiore. A tale proposito, le aziende vitivinicole interessate alla registrazione possono rivolgersi agli uffici della Coldiretti che, oltre a fornire i moduli ufficiali da utilizzare e la procedura di invio e di traduzione in cinese, attraverso il filo diretto con il Ministero dello Sviluppo economico garantiscono risposte veloci e adeguate ad ogni eventuale quesito.
Proprio visto l'interesse diffuso, la elevata frammentazione dei produttori, nonché le difficoltà operative connesse con la registrazione (moduli da compilare anche in cinese) e considerato che risulta importantissimo che la stragrande maggioranza dei produttori interessati effettui la registrazione non solo per il beneficio diretto ma anche per scongiurare il rischio che il governo cinese dichiari la scarsa collaborazione del mondo produttivo alla indagine, il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Ministero degli Esteri hanno prontamente attivato una task force per supportare adeguatamente i produttori, di concorso con Coldiretti.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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