Tra queste, la truffa del bollettino postale di pagamento sul parabrezza della macchina.
Questo tipo di truffa non si perpetua con email, messaggi o pec, come altre tipologie di truffa che abbiamo esaminato in passato.
Essa avviene in modo molto più subdolo.
La vittima del raggiro o del tentativo di raggiro, dopo aver parcheggiato la macchina, al momento del rientro, trova posizionato sul parabrezza, come qualsiasi tipo di multa, un bollettino postale di pagamento, completo di numero di conto ed importo (di solito pari ad € 249,00), avente quale causale la sosta prolungata.
Ipotesi che negli stalli a pagamento induce facilmente in errore gli automobilisti che, quindi, rischiano di essere vittima di truffa.
C’è, però, un modo per difendersi.
Innanzitutto è necessario fare molta attenzione ai dettagli, tra i quali:
1)se il bollettino presenta evidenti errori grammaticali è molto probabile che si tratti di una truffa;
2)se il bollettino è compilato a mano, anche esso deve essere un campanello di allarme;
3)se manca il nome dell’ente che ha emesso la multa.
Continuate a segnalare episodi che secondo voi possono essere lesivi di diritti così ne discutiamo insieme nella nostra “Agorà” spazio libero e collettivo di informazione del cittadino.
(*) Autore
avv. Emilio Graziuso - Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.
Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.
Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.
Presidente Nazionale Associazione "Dalla Parte del Consumatore".
Per Informazioni e contatti scrivere a: emiliograziuso@libero.it oppure a coordinamentoconsumatori@gmail.com - Rubrica "L'Agorà del Diritto" www.gazzettadellemilia.it"
Sito WEB: www.dallapartedelconsumatore.com