Sabato, 16 Dicembre 2023 06:50

“L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: tango bond, obblighi informativi ed investitore esperto In evidenza

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I tango bond fanno ancora parlare di loro.

Di Emilio Graziuso (*) 16 dicembre 2023 - Questa volta a puntare i riflettori sui titoli dello Stato Argentino -  i quali, come è noto, sono andati a fondo, alcuni anni fa mandando in fumo i risparmi di migliaia di risparmiatori italiani – è stata la Corte di Cassazione.

Quest’ultima, infatti, oltre ad aver ribadito che le banche italiane intermediarie che avevano venduto i titoli in questione erano tenuti ad assolvere agli obblighi informativi sulle stesse gravanti, pena la risoluzione dei singoli contratti di investimento ed il conseguente il diritto del risparmiatore al risarcimento del danno, ha fatto registrare un notevole passo avanti rispetto al passato in materia di “risparmio tradito”.

Con una recentisisma sentenza, infatti, la Suprema Corte ha stabilito (novità, come si è detto, rispetto anche al più recente passato) che l’intermediario è tenuto ad assolvere agli obblighi di informazione sullo stesso gravanti anche se il risparmiatore è qualificabile come investitore esperto, vale a dire abituato ad operazioni finanziarie a rischio elevato, risultanti dai suoi investimenti pregressi.

Anche nei confronti di investitori esperti, pertanto, gli intermediari dovranno fornire tutte le informazioni previste dal testo unico dell’intermediazione finanziaria (TUIF) e dai regolamenti di attuazione della Consob.

Più in particolare, il risparmiatore, sia esso esperto o meno, dovrà ricevere  tutte le informazioni concernenti la natura, i rischi, le caratteristiche, il rendimento dell’investimento.

Sino ad oggi, la tesi giurisprudenziale prevalente era quella della modulabilità dei doveri informativi gravanti sull’intermediario parametrandoli all’effettivo bisogno di assistenza del singolo investitore sulla base della sua conoscenza degli strumenti finanziari.

Di conseguenza, in virtù di tale principio, molti investitori, quali, ad esempio, le società si trovavano spesso privati della tutela giuridica propria degli obblighi di informazione, in quanto si riteneva non essere agli stessi necessaria, a differenza del risparmiatore inesperto. Il principio sancito dalla Corte di Cassazione sarà, quindi, un utilissimo strumento che anche gli investitori considerati “esperti” potranno utilizzare per far valere nei processi civili i propri diritti.

 

 

 

(*) Autore

avv. Emilio Graziuso -  Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.

Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.

Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.

Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.

Presidente  Nazionale Associazione "Dalla Parte del Consumatore".

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Sito WEB: www.dallapartedelconsumatore.com 

 

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