Di Mario Vacca Parma, 19 novembre 2023 - Importantissimi cambiamenti, soprattutto per le piccole imprese, sono disposte dall’entrata in vigore del Codice della Crisi la cui gestazione è durata più anni mentre ancora oggi non tutti ne hanno ancora preso contezza. La modifica all’articolo 2086 del Codice Civile, impone alle società l’obbligo di creare e mantenere un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, mentre richiede alle imprese individuali di adottare misure idonee a rilevare tempestivamente la crisi.
Ma cosa significa tutto ciò?
Creando un’analogia con il mondo automobilistico è come se il legislatore avesse reso obbligatorio l’utilizzo del navigatore da parte degli automobilisti sanzionando non solo chi dovesse sbagliar strada (perché un maggior consumo che si tradurrebbe in un maggior inquinamento), ma anche chi dovesse risultare sprovvisto di tale accessorio.
Ritornando al sistema impresa, il ruolo principale viene giocato dalle maggiori responsabilità che ricadono in capo agli amministratori che, non solo devono gestire l’impresa in modo efficiente, ma nel contempo devono garantire che sia dotata di adeguati assetti per anticipare le difficoltà e le crisi.
Quanto esposto implica una trasformazione culturale vera e propria, un cambio di passo per trasformare le imprese da “proprietarie” a “managerializzate” e quindi meno subordinate dalle decisioni di pochi individui chiave.
Per tante piccole imprese si rende necessario adottare gradualmente un percorso di miglioramento partendo dalle procedure e dagli strumenti già esistenti, un processo di ottimizzazione che prevede un approccio basato su formalismo, procedure e previsioni.
La legge richiede alle imprese di monitorare costantemente l’adeguatezza dei loro assetti attraverso l’analisi della liquidità nei prossimi 12 mesi, il monitoraggio dei crediti e dei debiti, e la verifica periodica della Centrale dei Rischi per i rapporti bancari.
Il governo di dati qualitativi quali l’introduzione di Kpi non monetari e il monitoraggio degli aspetti Esg (Ambiente, Sociale e Governance) possono aiutare a prevedere le future difficoltà aziendali.
Un altro aspetto da considerare è il cambio dei criteri di concessione di prestiti alle imprese da parte delle banche per allinearsi alle recenti Linee Guida Eba-Gl Lom (guidelines on loan origination and monitoring). La garanzia sui prestiti concessi, per esempio, diventa di secondaria importanza, mentre l’attenzione si sposta sulla capacità dell’impresa di generare reddito e flusso di cassa.
Diventano rilevanti per la concessione di prestiti le tematiche Esg (Ambiente, Sociale e Governance) poc’anzi richiamate con la conseguenza che aumentano le informazioni che l’impresa, dovrà fornire all’istituto di credito. Una trasformazione dettagliata anche nel documento pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale - Ricerca dei commercialisti, dal titolo «L’informativa economico-finanziaria e la bancabilità delle Pmi: indicazioni Eba-Gl Lom e spunti operativi».
È necessaria, sottolinea il documento, una visione forward-looking ed un monitoraggio costante e più ampio delle dinamiche aziendali, che richiede a tutti gli imprenditori l’elaborazione di bilanci infrannuali, budget e business plan, proprio ciò che è necessario realizzare per adempiere alla prescrizione degli adeguati assetti.
Le banche non rivelano i criteri di valutazione che applicano; l’impresa però - suggerisce il documento - può precedere a un’autovalutazione ricorrendo al modello elaborato dal Fondo di garanzia per il calcolo della probabilità di inadempimento dei soggetti beneficiari.
Recentemente il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha annunciato controlli incrociati sui conti correnti per combattere l'evasione fiscale, sottolineando che il Fisco non deve mai essere amico dei contribuenti.
Naturalmente in pochi lo considerano tale in particolar modo dopo l’evidenza dei dati estrapolati dal rapporto Unimpresa che annuncia una pressione fiscale reale al 49% con la metà dei guadagni che va allo Stato.
Un quadro complessivo aggravato da un aumento delle aziende in crisi nel primo semestre del 2023 a causa dell’aggravio dei prezzi dell'energia e dei tassi d’interesse.
Difficile stabilire quante aziende sopravviveranno a questo momento storico, va da se che quelle che prima si adegueranno avranno un vantaggio competitivo.
Bisogna agire su diversi fronti:
- Risparmio fiscale, abbattendo il peso delle tasse sulla propria azienda, in modo tale da liberare liquidità utile alla sopravvivenza e alla crescita della propria impresa;
- Riduzione dei costi, la buona salute di un’impresa si basa sulla capacità di contenere le spese e generare profitto. In tempi economicamente non facili come quelli che corrono, l’ottimizzazione dei costi può addirittura diventare un fattore determinante per il futuro di molte piccole e medie imprese
- Adottare adeguati assetti per sapere sempre qual è la rotta intrapresa dall’azienda;
- Protezione patrimoniale, mettendo i propri beni al riparo da possibili aggressioni di terzi, dovute all’esposizione debitoria e ai rischi connessi all’attività d’impresa;
Tutto ciò rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per le piccole imprese di migliorare la loro resilienza e la loro competitività. Con il supporto dei professionisti, un cambiamento culturale ed un approccio graduale, le imprese possono rafforzare le loro basi e prosperare in un ambiente imprenditoriale in rapida evoluzione.
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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vicepresidente.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
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