Per l’appunto previsioni, un fattore che accomuna molti settori economici e, in particolar modo, finanza e marketing.
Al momento le previsioni – quelle del report appena nominato - indicano una crescita dell’economia globale dell’1,7% nel 2023 e del 2,7% nel 2024. Rivisti al ribasso, per il 2023, i pronostici per il 95% delle economie avanzate e per quasi il 70% delle economie dei mercati emergenti e in via di sviluppo. La crescita delle economie avanzate dovrebbe rallentare dal 2,5% del 2022 allo 0,5% del 2023. Un risultato frutto della media tra lo 0,5% degli Stati Uniti, lo 0% dell’Eurozona e l’1% del Giappone. Le variazioni previste per queste tre aree hanno subito una revisione al ribasso rispetto alle proiezioni diffuse a giugno. In calo anche i numeri della Cina, che comunque secondo le nuove indicazioni dovrebbe chiudere l’anno con un +4,3%.
Viviamo in un periodo in cui le certezze sono poche, nulla è preordinato e quello che facciamo nel presente determina ampiamente il corso futuro degli eventi, in modo spesso inaspettato.
“Il ruolo di chi si occupa di previsioni nel mondo reale è molto diverso da quello del veggente della mitologia. La predizione ha a che fare con la certezza del futuro, la previsione va alla ricerca di correnti sotterranee nel presente che indichino possibili cambiamenti che investiranno aziende e società.”
Di conseguenza è possibile affermare che l'obiettivo principale della previsione è quello di individuare una gamma completa di possibilità e non un fascio limitato di certezze illusorie.
Per quanto concerne le aziende è ormai noto che l'imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi ed assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte.
Il Dispositivo dell'art. 3 del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza 2° comma evidenzia che l'imprenditore collettivo deve adottare un Assetto Organizzativo Adeguato ai sensi dell'articolo 2086 del codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell'assunzione di idonee iniziative.
Il Tribunale di Cagliari con la sentenza n. 188/2021 ha condannato gli amministratori di una società per la violazione del dovere di predisporre Adeguati Assetti organizzativi amministrativi e contabili evidenziando, tra le altre cose, la mancata redazione di strumenti di natura previsionale;
Il compito di chi fa previsioni è quello di mappare le incertezze, perché in un mondo in cui le azioni che compiamo oggi influiscono sul futuro, l'incertezza rappresenta un'opportunità, a condizione che i piani previsionali inseriti nelle check list degli Adeguati Assetti siano realistici e non costruiti con dati tratti dalla fantasia.
L’interrogativo si pone riguardo a evenienze non sempre controllabili come la recente pandemia, la guerra in Ucraina con tutto ciò che ne consegue, per porre l’accento su cosa possono fare gli imprenditori per evitare di rimanere ciechi di fronte a scenari analoghi.
“Al contrario di una predizione, una previsione deve seguire una sua logica quindi colui che fa previsioni deve riuscire ad articolare e a difendere questa logica. Il fruitore finale di una previsione, in tal caso l'imprenditore deve conoscere a sufficienza il processo e la logica che l'hanno generata, in modo da poter decidere in piena autonomia della sua qualità e valutare correttamente le opportunità ed i rischi che presenta”. L’imprenditore deve essere attivo e critico per riuscire a discernere chi fa previsioni corrette e professionali da veggenti e profeti.
In un mondo dominato dall'incertezza arriverà sempre il momento in cui ci si dovrà affidare all’intuizione ed alla capacità di giudizio, una previsione efficace, però, deve fornire un contesto di riferimento che dà forma all'intuizione. Deve rivelare possibilità trascurate e portare alla luce convinzioni non verificate sui risultati attesi, aumentando il livello di conoscenza delle possibilità e restringendo, contemporaneamente, lo spazio decisionale entro il quale sarà possibile esercitare l’intuizione.
In sintesi occorre simulare uno scenario che oggi non esiste ed evitare – come spesso fanno i piccoli imprenditori – di mettere in pratica il semplice esercizio di immaginarsi un domani uguale a ieri.
Un noto professionista del settore descrive queste attività applicando al settore dell’auto elettrica l’analogia dell’imbuto (l’imbuto immaginario serve per mappare le incertezze e rappresentarle in esso),nel quale potrebbero trovare posto elementi di incertezza come la possibilità che emergano tecnologie concorrenti, la crescente preferenza dei consumatori per le auto di piccole dimensioni, l'andamento futuro del prezzo del petrolio oppure l'atteggiamento dei consumatori nei confronti dell'ambiente. Sul bordo dell'imbuto potrebbero trovar spazio incognite come gli attacchi terroristici o l'eventualità di una guerra in Medio Oriente, etc.
Il Professionista evidenzia che il tracciamento di un imbuto troppo ristretto espone a spiacevoli sorprese del tutto evitabili e può portare a non cogliere le opportunità migliori che si affacceranno all’orizzonte. Un imbuto ampio aumenta sicuramente le incertezze, definite amiche da chi si occupa di management, dal momento che vanno a braccetto con l'opportunità. L’ampiezza potrà sempre essere ristretta con successivi aggiustamenti. Una buona previsione, infatti, è sempre un processo di affinamento progressivo. Il fatto di definire un imbuto inizialmente ampio aumenta al massimo la capacità di fare ipotesi sui risultati possibili e su reazioni future.
L'arte delle previsioni consiste nel riuscire a distinguere, all'interno dell'imbuto, con grande precisione ciò che è altamente improbabile da quello che è del tutto impossibile.
L’imprenditore avrà bisogno di una consulenza che lo aiuti non solo ad interpretare nel modo più corretto le proiezioni delle istituzioni internazionali – affinché possa aver contezza che possono essere smentite in meglio e non solo in peggio – ma anche ad impostare una corretta pianificazione aziendale in grado di resistere al cambiamento degli scenari economico-finanziari.
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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
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