Con la V direttiva antiriciclaggio, sono stati introdotti e modificati i criteri per la determinazione della titolarità effettiva di clienti diversi dalle persone fisiche obbligando le imprese ad individuare il proprio titolare effettivo, ed anche l’obbligo di aggiornare le proprie informazioni che andranno ad alimentare un registro unico centrale degli stati dell’UE esterno alle società.
Entro il mese di marzo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale MEF e MiSE - che ha ricevuto il parere favorevole del Garante privacy - che impone ai titolari effettivi di tutte le imprese dotate di personalità giuridica di essere indicati nel Registro delle Imprese, inviando comunicazione entro 60 giorni dall’emanazione del provvedimento.
Al Registro – entro il termine di 30 giorni - dovranno essere segnalate le variazioni relative ai beneficial owner, e, con cadenza annuale, la conferma dei dati già presenti.
Le sezioni del registro saranno due:
- “autonoma” per le imprese e le persone giuridiche private
- “speciale” per i trust e gli istituti giuridici affini.
Dati ed informazioni sulla titolarità effettiva saranno comunicati dagli amministratori delle imprese dotate di personalità giuridica, ma anche dal fondatore o dai soggetti cui è attribuita la rappresentanza e l’amministrazione delle persone giuridiche, dai fiduciari dei trust o dagli istituti giuridici affini.
Per quanto riguarda le informazioni da comunicare, sarà necessario inviare i dati della persona fisica che compare come titolare effettivo, così come l’entità della partecipazione (diretta o indiretta) al capitale dell’ente da parte della persona fisica individuata come titolare effettivo.
La norma quindi aggiunge un altro rischio a carico degli amministratori e dei professionisti, ed anche l’organo di controllo della società non è escluso da eventuali responsabilità e proprio per questo dovrà vigilare sull’effettuazione degli adempimenti a carico degli amministratori o su eventuali omissioni del socio.
Ogni nuovo adempimento o aggiornamento della normativa antiriciclaggio aumenta di fatto i rischi di un coinvolgimento del professionista. Da ciò la genesi di un aggiornamento continuo è fondamentale, come l’applicazione di regole ed approfondimenti per la corretta conoscenza del proprio cliente e delle sue attività, arrivando ad astenersi e segnalare ogni qual volta esista un ragionevole dubbio o una mancata collaborazione.
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Mario Vacca