I prezzi all'ingrosso del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano restano inchiodati ai valori di inizio estate. Stazionari i listini anche di burro e crema.
di Virgilio Parma 26 settembre 2017 -
LATTE SPOT Prosegue per la terza settimana la fase discendente del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede lo 0,57% e si colloca tra 44,85 e 45,36€/100 litri di latte. Medesimo andamento e valori per il listino del latte intero pastorizzato spot estero (44,85-45,36 €/100 litri latte). Flessione ben più marcata per il latte scremato pastorizzato estero che scende tra 16,56 e 17,60€/100 litri di latte (-1,49%).
BURRO E PANNA Immobili da quattro settimane i listini del burro registrati alla borsa milanese. Nessuna variazione nei listini della Crema e della Panna alle rispettive borse di Milano e Verona. In stand-by anche il burro zangolato parmense.
Borsa di Milano 25 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/Kg. (=)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)
Borsa Verona 25 settembre: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 22 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 19 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.
GRANA PADANO 25/9/2017 - Nessuna variazione registrata alla borsa milanese per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 22/09/2017 Anche i listini del Parmigiano non mostrano variazioni segnando i medesimi valori dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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La raccolta del mais 2017 ha giocato d’anticipo di una quindicina di giorni rispetto al 2016. Raccolto completato all’80%, delinea rese mediamente inferiori all’anno scorso di circa 20-25 quintali per ettaro.
PARMA - 25- 9-2017 - Un anticipo di quindici giorni, rispetto al 2016, ha caratterizzato la raccolta del mais 2017. L’operazione è iniziata il 16 agosto scorso, con gli ibridi precoci. Il prodotto era già secco in campo, ma non di ottima qualità. < Il mais – afferma Giorgio Collina, direttore del Consorzio Agrario di Parma -, in generale, ha subito fortemente gli effetti della siccità, in termini sia quantitativi sia qualitativi.
Mediamente sono andati bene solo i mais irrigati abbondantemente e, in particolare, con l’utilizzo di tecniche più innovative come la manichetta che permette un uso maggiormente razionale e continuativo dell’acqua, con abbondante risparmio della stessa>. Al momento, la trebbiatura risulta quasi ultimata. <Le rese – ha affermato Andrea Rossi, responsabile commercializzazione prodotti agricoli del Consorzio agrario di Parma – sono mediamente inferiori al 2016, di 20-25 quintali per ettaro. Si va dai 45-60 quintali/ha delle colture in asciutta o poco irrigate, agli 80-95 quintali di quelle irrigate regolarmente>.
Secondo Rossi: <Quest’anno 4-5 irrigazioni sarebbero state necessarie. Restano da finire di raccogliere i campi irrigati <a goccia> (micro.irrigazione di precisione), che attualmente appaiono in ottime condizioni. L’umidità media che si riscontra nei centri di stoccaggio è circa del 18%, a seguito del clima estivo siccitoso. Comunque, come sempre, i migliori risultati qualitativi si sono ottenuti trebbiando fra il 25% e il 28% di umidità>.
Come prevedibile e, di fatto, previsto anche dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, la campagna del mais era a rischio di contaminazione da aflatossine. “Analizzando ogni carico in entrata – afferma Rossi al proposito – si è potuto suddividere il prodotto migliore da quello che avrà bisogno di ulteriori puliture o sarà da avviare a produzioni di non alimentari come per esempio quello destinato alla produzione di energia elettrica”.
Nel frattempo è in corso anche la raccolta della soia, con rese particolarmente oscillanti a seconda dei casi : dai 15 ai 45 quintali per ettaro. Oltre che del sorgo che, essendo più tollerante allo stress idrico sta producendo mediamente 65 quintali per ettaro di granella di buona qualità. Per il girasole, si può parlare di superfici in aumento, pur rimanendo una coltura di nicchia, che quest’anno non sembra aver trovato in ogni caso le migliori condizioni ideali per esprimere tutte le sue potenzialità produttive. Sul fronte dei prezzi, Rossi ha concluso che <l’abbondanza di prodotto estero mantiene, per ora, bassi i prezzi anche in Italia, nonostante la scarsità dei nostri raccolti. Oggi una tonnellata di mais vale per l’agricoltore poco più di 160 euro>.
In quest’ottica di mercato globale lo sforzo collettivo delle nostre imprese agricole di restare, competitive cercando migliori soluzioni qualitative nella produzione complessiva dei cereali, meriterebbe senza dubbio migliore premio e remunerazione.
(Fonte Consorzio Agrario di Parma)
FOTO: Giorgio Collina, direttore generale del consorzio agrario di parma
Dopo l'USDA del 12/09 sembra ormai accertato che il mercato abbia ritrovato una via di recupero. Rimangono stabili invece i valori del corn e del grano.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 25 settembre 2017 -
Alcuni dati: - Il seme sul mese di novembre, da venerdì 15/9 a venerdì scorso, è passato da 967,6 a 984,2 più 16,60 punti (+ 1,7%) - la farina sul mese di ottobre da 309 a 315 più 6 dollari (+ 1,9 %) - il corn/dicembre da 351,4 a 353,4 (+ 0,5%) il grano/dicembre da 443,4 a 449,4 (+ 1,1 %).
Se per il corn e per il grano i valori rimangono attestati sule posizioni di metà agosto, quelli del seme e della farina di soia hanno invece ricevuto una spinta a risalire. A metà agosto, infatti, quotavano intorno a 950 e a 300 con un guadagno di 34 punti per seme di soia e di15 dollari per la farina. Non sono numeri da fare pensare a una definitiva fuga in avanti ma sufficienti per stimare che la fase di calo-stagnazione possa essere ragionevolmente giunta a conclusione.
Rimane ancora difficile interpretare l'atteggiamento dei fondi d'investimento.
SEMI nov 984,2 (+13,4) gen 994,4 (+13,4) mar 1003,4 (+13,2)
FARINA oct 315 (+6) dic 319 (+6,1) gen 321 (+6,1)
OLIO oct 33,99 (-0,11) dic 34,22 (-0,12) gen 34,38 (-0,12)
CORN dic 353,4 (+3,2) mar 366 (+3) mag 374,4 (+3,2)
GRANO dic 449,4 (-3) mar 469,4 (-2,4) mag 483 (-2)
Ancora niente da segnalare per quanto riguarda il mercato interno domestico dove i consumi restano ancorati verso il basso, come del resto è confermato dai vari listini delle Granarie.
Alcuni valori commerciali delle materie prime franco partenza porto di Ravenna: la farina proteica oggi dovrebbe attestarsi sui 316-317 euro sino al 31/12/17 e intorno ai 325 euro per il 2018, il seme di soya estero 356 sul disponibile e 358 novembre 17 marzo 2018; Farina di girasole hp disponibile 175 euro, novembre17-marzo 18 a 177; farina di colza 225-230 euro arrivo il disponibile in base alle derivazioni e qualità; panello di lino intorno ai 350-355 euro arrivo in base alle derivazioni e qualità; bucce di soya 175/180 euro partenza.
Per i cereali mais estero da novembre a giugno 2017 sui 187 euro arrivo Brescia. Cr.emona per il 5-4000, sul disponibile merce nazionale a valori di due tre euro in meno in base alla logistica, e allo stato di riempimento dei magazzini, mentre al porto di Ravenna siamo a 177 partenza; Grano intorno ai 185 euro arrivo molino, in base al w minimo 160; orzo estero e nazionale in aumento, difficile trovare valori accettabili sul gennaio-giugno 2018.
Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, per quest'ultimo è disponibile, in zona Piemonte, una partita sensibile posta sotto vincolo sanitario che può essere acquisita direttamente solo da impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016)
Indicatori internazionali 25 settembre 2017
l'Indice dei noli è in costante ascesa, oggi e1502 punti, il petrolio è attorno a 50,2 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1915.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 38 24 settembre 2017 - Editoriale: Vitalizio Day -Lattiero caseario. Cedono solo i listini del latte spot. - Chiffon Tricolor in Emilia - Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.
SOMMARIO Anno 16 - n° 38 24 settembre 2017
1.1 editoriale
Vitalizio Day. Finalmente si può discutere di legge elettorale
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedono solo i listini del latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in leggero recupero
4.1 champagne eventi Chiffon Tricolor in Emilia
4.2 sicurezza alimentare Uova fresche contaminate: scatta il ritiro del Ministero della salute
5.1 CHEESE - il futuro delle DOP Siamo condannati a un futuro di formaggi banali e standardizzati?
6.1 contrasto alla cimice asiatica Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.
6.2 nutrizione salute UVA, un rimedio contro lo stress
7.1 Pomodoro OI Pomodoro istituisce un fondo di emergenza "batteriosi"
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.
9.1 consumi alimentari Dopo 5 anni i consumi tornano a salire
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Il futuro delle DOP. A CHEESE l'intervento del presidente del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli sulla concentrazione produttiva del settore lattiero caseario.
Bra, 16 settembre 2017 - A Cheese si è parlato di mercato globale e del rischio che la concentrazione produttiva porti il settore caseario verso un inevitabile scadimento della qualità dei formaggi Dop.
È stato questo il tema della conferenza "Il futuro delle Dop è nelle mani dei giganti?" che si è tenuta oggi a Bra, presso l'Auditorium della Fondazione CRB.
Tra i relatori, Véronique Richez-Lerouge, autrice del libro inchiesta Main basse sur les fromages AOP. Comment les multinationales contrôlent nos appelations e il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli.
Quello che sta accadendo in Francia – ha affermato Véronique Richez-Lerouge – è allarmante: due terzi dei formaggi protetti da denominazioni di origine sono ormai proprietà di "giganti", un trend che tocca ormai tutti i principali paesi produttori di formaggi nel mondo.
"Le denominazioni di origine non sono più un marchio di qualità": è questa la grande provocazione dell'autrice francese che sottolinea con dovizia di particolari come i formaggi Dop francesi stiano progressivamente perdendo il proprio valore. Colpa delle razze iper-produttive, dei mangimi a base di soia e con insilati di mais, del latte che spesso e volentieri è pastorizzato, degli additivi e dei fermenti selezionati, delle stagionature troppo veloci e realizzate in celle.
Il consumatore è quindi condannato a un futuro di formaggi banali e standardizzati?
A questa provocazione risponde Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano: "Sono convinto che il Parmigiano Reggiano non potrà mai perdere le sue caratteristiche di unicità, per diventare un prodotto industriale. Questo perché il Re dei Formaggi ha un legame imprescindibile con un territorio geograficamente circoscritto, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, alla sinistra del fiume Reno, Mantova, alla destra del fiume Po. Il Parmigiano Reggiano può nascere solo qui: è frutto di questa terra e del saper fare delle sue genti, che si tramanda di generazione in generazione. Rispetto a nove secoli fa nulla è cambiato: stessi ingredienti - latte, sale, caglio -, stessa cura e passione, stessa zona d'origine. E questo territorio, questo know-how non sono in vendita".
Questa considerazione è stata per il Presidente Bertinelli il punto di partenza per sviluppare una riflessione più ampia sul significato delle Dop e sul motivo che ha spinto l'Unione Europea a tutelare il patrimonio alimentare delle diverse aree geografiche.
La denominazione di origine protetta è un marchio di tutela giuridica che viene attribuito agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. L'ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva. Affinché un prodotto sia Dop, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un'area geografica delimitata. Chi fa prodotti Dop deve pertanto attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione.
"Il disciplinare di produzione è il vero perno attorno al quale ruota qualsiasi ragionamento sul valore e sul futuro delle Dop. Il disciplinare regola la qualità ed è garante delle tradizioni. È ciò che, prima di altri fattori, condiziona la 'permeabilità' all'invasione dei giganti. Più i disciplinari allargano le maglie e introducono innovazioni confacenti ai modelli produttivi industriali, e più il mondo delle Dop diventa attrattivo e profittevole per le grandi multinazionali che sono più interessate ai profitti che alla qualità del prodotto. Più i disciplinari rimangono fedeli ai tratti distintivi della tradizione storica, e quindi tracciano confini chiari al ruolo del fattore umano e dell'artigianalità, più rimangono immuni dall'innovazione dei giganti" afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il Parmigiano Reggiano è un ottimo esempio di questo paradigma. Nel suo universo non ci sono le multinazionali: la crescita è interna. Ci sono 330 caseifici attivi e il 20% della produzione avviene in zone svantaggiate di montagna. Un business lontano anni luce dai giganti dei quali parla Véronique Richez-Lerouge, una realtà che è caratterizzata dalla presenza di ben 62 caseifici "aziendali", antitesi più estrema del modello delle multinazionali.
"Da nove secoli, il Parmigiano Reggiano riesce a rimanere fedele alle proprie tradizioni grazie ad un disciplinare di produzione che è rigidissimo. Impossibile esaurire l'argomento in questa sede, ma due sono gli aspetti che mi preme sottolineare, che sono poi i temi portanti di questa ventesima edizione di Cheese, focalizzata sulla difesa dei formaggi a latte crudo in quanto espressione di biodiversità. Le nostre mucche mangiano i fieni della zona d'origine e non possono mangiare altri alimenti (i foraggi fermentati) che costano meno, ma che causano problemi di qualità nella stagionatura. Secondo: la trasformazione da latte in formaggio è fatta senza l'aggiunta di additivi e conservanti che sono assolutamente proibiti per il Parmigiano Reggiano. Il nostro prodotto si fa oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi, con gli stessi sapienti gesti rituali: non sono ammesse scorciatoie ed è questo il segreto del nostro successo" conclude Bertinelli.
Per toccare con mano la naturalità e la genuinità del prodotto il Consorzio invita tutti gli appassionati a visitare la produzione del Parmigiano Reggiano in occasione di 'Caseifici Aperti' (info sul sito www.parmigianoreggiano.it ), sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre.
Al via un bando da 10 milioni di euro per la prevenzione dei danni da "cimice asiatica". Rivolto alle imprese agricole finanzia acquisto e l'installazione di reti anti-insetto per proteggere le coltivazioni di frutta. Domande dal 25 settembre al 7 dicembre 2017.
Bologna - In arrivo 10 milioni di euro per finanziare l'acquisto e l'installazione da parte degli agricoltori di reti anti-insetto per la protezione degli impianti frutticoli.
La Regione Emilia-Romagna ha approvato (delibera 1267/2017) il bando del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 rivolto alle imprese agricole del territorio finalizzato a mettere in campo interventi di prevenzione contro da "cimice asiatica", un insetto che negli ultimi anni si è espanso rapidamente causando gravi danni alle produzioni di frutta.
"Ci siamo impegnati per ottenere una modifica del Psr e oggi possiamo aprire un bando specifico che va incontro agli agricoltori per un'esigenza diventata urgente - ha spiegato l'assessore all'agricoltura Simona Caselli-. Questi contributi consentiranno di fornire un aiuto ai produttori per mettere in atto misure importanti per proteggere le coltivazioni. La nostra attenzione su questo fenomeno rimane alta e al bando si affiancano altre iniziative pensate per combattere il problema a partire da una rete di monitoraggio sempre più capillare sul territorio, iniziative di informazione e sensibilizzazione agli agricoltori, investimenti sulla ricerca necessari per individuare risposte sempre più efficaci e sicure".
I contributi saranno concessi per l'acquisto e messa in opera di reti anti-insetto (compresi i dispositivi di apertura/chiusura meccanizzata/automatizzata per l'accesso) esclusivamente per completare impianti di copertura per proteggere i frutteti già esistenti al momento della presentazione della domanda.
Gli interventi potranno essere effettuati in tutto il territorio regionale, l'aliquota di sostegno è pari al 50% della spesa ammissibile, che va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 250.000 euro.
Il bando finanzia anche le spese tecniche generali - come onorari di professionisti o consulenti - in misura non superiore al 3% dell'importo finanziato per acquisto o messa in opera delle reti.
Le domande potranno essere presentate dal 25 settembre al 7 dicembre 2017, la graduatoria sarà approvata entro il 26 marzo 2018 mentre gli interventi dovranno essere realizzati entro 12 mesi dalla concessione del contributo. Possono essere presentate ai Centri autorizzati di assistenza agricola; con compilazione online su piattaforma Siag di Agrea e presentazione presso gli uffici regionali al Servizio Aiuti alle imprese.
La Cimice asiatica (Halyomorpha halys)
L' Halyomorpha halys, nome scientifico della "cimice asiatica" è un insetto che dal 2012 ha fatto la sua comparsa in Emilia-Romagna, oltre che in altre regioni della come Lombardia, Piemonte e Veneto.
Si tratta di una specie "aliena" di insetto in grado di provocare gravissimi danni alle colture frutticole - in primis le pere, ma anche mele, kiwi e pesche - e che dopo le prime apparizioni qualche anno fa nel modenese si sta diffondendo rapidamente nel resto del territorio regionale, a partire dalle province limitrofe di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, e che dal 2016 ha fatto la sua comparsa anche nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena. Le punture dell'insetto provocano deformazioni e altri danni ai frutti, rendendoli del tutto inidonei alla commercializzazione./Eli.Col.
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Batteriosi del pomodoro: OI istituisce un fondo di emergenza per anticipare parte dell'indennizzo previsto dalla Regione. Rabboni: "Nessun agricoltore sarà lasciato solo
Risposta compatta della filiera per individuare ogni focolaio". Sino ad ora interessati 41 ettari in Emilia Romagna.
Parma 18 settembre2017 - Un fondo di emergenza, finanziato dai soci dell'OI (Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia), per contrastare il pericolo della diffusione della batteriosi Ralstonia Solanacearum attraverso il riconoscimento anticipato di una parte delle risorse – 3mila euro all'ettaro – previste dalla Regione Emilia Romagna come forma di indennizzo per l'agricoltore il cui campo sia colpito dal diffondersi di una malattia di tipo colturale che pregiudica la crescita della pianta.
È questa la decisione presa dal comitato di coordinamento dell'OI per affrontare il problema della batteriosi Ralstonia Solanacearum, la cui presenza è stata riscontrata su 41 ettari complessivi nel territorio della regione Emilia Romagna, con interessamento prevalente di alcuni terreni nelle province di Parma e Ferrara.
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Tecnicamente l'anticipazione finanziaria al singolo agricoltore avverrà tramite l'Organizzazione dei produttori a cui è associato oppure tramite l'industria di trasformazione nel caso in cui si ricada nella casistica del contratto diretto.
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L'operazione di anticipo degli indennizzi, deliberata dal comitato di coordinamento dell'OI, sarà ora sottoposta all'approvazione dell'assemblea della stessa OI con contestuale definizione del regolamento di funzionamento del fondo di emergenza.
FOTO: Piantine di pomodoro che hanno contratto la batteriosi.
Segnali di recupero dai mercati. Sensibili gli aumenti nel comparto soia. In generale pesano le incognite legate alle tensioni geopolitiche.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 22 settembre 2017 -
Il mercato, dopo l'USDA del 12/09, sembra aver ritrovato una via di recupero e, nella giornata di oggi, gli aumenti sul comparto soya sono sensibili: il seme prende 10 punti da pronto ad agosto 2018, mentre la farina dai 3,50 ai 4 dollari di aumento da pronto sino a ottobre 2018.
Ieri il COCERAL (l'associazione dei commercianti/importatori europei) è uscito con le sue previsioni delle produzioni interne all'Unione Europea:
- Grano tenero è stimato a 142 milioni di ton. e quindi invariata dalla stima di giugno, mentre l'anno precedente era a 135.
- Frumento duro a 8,74 contro 9,71 dell'anno precedente.
- La produzione del mais è stimata a 59,3 milioni contro 60 di giugno mentre l'anno prima era a 61.
- La produzione di orzo è stimata a 58,1 milioni contro 57,2 mentre nel 2016 era a 59,7.
- Seme di girasole è a quota 8,43 contro 8,14 mentre si fermava a 8,309 nell'anno prima.
- Seme di soia a 2,625 contro 2.566 , leggermente superiore al 2016 che registrava 2.439.
- La colza è stimata a 22,108 contro 21,476 mentre era 20.637 l'anno prima.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora nulla da segnalare. I consumi restano in zona bassa, come del resto è confermato dai prezzi e dalla stabilità dei principali listini delle varie Granarie.
Sui mercati internazionali pesano le incognite legate alle tensioni geopolitiche.
Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1. In Piemonte è disponibile una partita sensibile, posta sotto vincolo sanitario, e che può essere acquisita solo da impianti di Biodigestione direttamente. (merce raccolto 2016).
Indicatori internazionali 20 settembre 2017
l'Indice dei noli è salito di nuovo a 1470 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1964.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Ismea: i consumi alimentari riprendono a crescere dopo 5 anni, + 2,5% la spesa delle famiglie italiane.
Dopo cinque anni di segno negativo, nel primo semestre 2017, la spesa degli italiani per l'acquisto di beni alimentari è cresciuta del +2,5%, sostenuta sia dai prodotti confezionati (+3,2%), sia dai freschi (+1,1%).
Il segno positivo testimonia un processo in atto di uscita dalla crisi che ha portato gli italiani, nel corso di questi anni, a rivedere e riorganizzare il proprio carrello della spesa, non solo alimentare.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la spesa è stata superiore mediamente per tutte le categorie merceologiche: le vendite di prodotti ittici sono aumentate del +7,4% per i prodotti freschi e del +4,2% per i prodotti trasformati; le bevande crescono del +4,5% (con le birre che superano l'8%); i salumi (+3,2%) e le carni suine fresche (+1,2%).
In aumento anche la spesa per frutta fresca (+5,8%) e ortaggi freschi (+5,5%), un dato quest'ultimo che mette fine al lungo trend di contrazione dei consumi di frutta e verdura che ha caratterizzato il mercato italiano negli ultimi anni.
Fanno eccezione a questa tendenza i prodotti della filiera lattiero casearia, che continua a scontare il calo di consumo di latte, mentre resta stabile la spesa per derivati dei cereali e per olii e grassi vegetali.
"Rischio grave per la salute dei consumatori per pericolo di tossicità acuta da Fipronil " Le uova provengono dalla Calabria
Tracce rilevanti dell'insetticida Fipronil sono state trovate nel corso di un controllo in un campione di uova fresche proveniente dalla Calabria e commercializzate sul territorio nazionale con marchio UOVA ROSSE Az. Agricola Tomaino Rosina.
Per questo il Ministero della salute ha diffuso il richiamo del lotto di uova di varie categorie provenienti dall'allevamento AZIENDA AGRICOLA TOMAINO ROSINA - Serrastretta(CZ) loc. San Nicola n. 5, per presenza di fipronil.
Le uova richiamate appartengono dal lotto che riporta sul guscio il codice allevamento cod. 3IT129 in confezioni da 30 uova.
Il provvedimento è stato disposto dai Servizi veterinari delle AASSPP Calabria perché in alcuni campioni di uova proveniente da questo lotto è stato riscontrato un livello di fipronil superiore al limite di tossicità acuta di 0.72 mg/kg.
Il Ministero della salute, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che avverte di un " Rischio grave per la salute dei consumatori per pericolo di tossicità acuta da Fipronil" invita i consumatori in possesso di uova appartenenti a questo lotto a non consumarle e consegnarle ai Servizi Veterinari delle AASSPP competenti per territorio.
Il fipronil è considerato "moderatamente tossico" per l'uomo dall'Oms e il suo impiego è vietato negli allevamenti avicoli in Europa. Il rischio per i consumatori resta comunque molto basso.
Lecce, 21 settembre 2017
Nel caseficio di proprietà di Dalter Alimentari l’Ambasciatrice Esty Andayani ha potuto assistere alle varie fasi di produzione del Parmigiano Reggiano DOP. La visita si è conclusa con una degustazione verticale del Re dei Formaggi.
Parma 22 Settembre 2017 -
il Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa ha ricevuto la visita di un ospite veramente speciale: l’Ambasciatrice della Repubblica Indonesiana in Italia, Esty Andayani, in carica da maggio. È la seconda volta che il caseificio sulle colline reggiane riceve la visita di una delegazione diplomatica del Paese del Sud Est Asiatico, quarto al mondo per popolazione, con 255 milioni di abitanti distribuiti su 17.507 isole.
Accolta a Selvapiana da rappresentanti del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’Ambasciatrice Esty Andayani ha manifestato grande curiosità per il processo produttivo del Parmigiano Reggiano: un prodotto simbolo del made-in-Italy alimentare, che viene distribuito anche in Indonesia, dove ha una forte connotazione di bene di lusso. Ad affascinare l’Ambasciatrice, in particolare, è stata la tradizione millenaria alla base della produzione del Re dei Formaggi: un saper fare che viene gelosamente custodito e tramandato di padre in figlio, da generazioni. Dopo aver assistito a tutte le fasi della produzione, dalla lavorazione del latte all’apposizione della placca di caseina e della fascia marchiante che costituiscono la carta d’identità della forma, dalla salatura alla stagionatura in magazzino, l’Ambasciatrice Esty Andayani è stata protagonista di una degustazione verticale di Parmigiano Reggiano, proposto nelle stagionature 12, 24 e 30 mesi: ha così potuto apprezzare le tipicità e le sfumature di gusto proprie di ognuna delle tre stagionature.
Esprime soddisfazione Alberto Viappiani, CEO di Dalter Alimentari, proprietaria del Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa: «Siamo onorati che l’Ambasciatrice della Repubblica Indonesiana abbia scelto di visitare proprio il Caseificio Colline di Selvapiana e Canossa: è uno degli anelli forti del modello di filiera integrata che Dalter ha costruito a partire dal 2010 ed è una struttura dove la ritualità associata alla nascita del Re dei Formaggi sposa soluzioni tecnologiche d’avanguardia».
La giornata dell’Amabasciatrice Esty Andayani proseguirà in Val d’Enza per concludersi stasera al Castello di San Polo: ad accogliere la diplomatica asiatica sarà il Sindaco Mirca Carletti che, per l’occasione, ha indetto la festa pubblica “Indonesia: la vita a colori”.
Insolito per molti, una certezza per altri. Un credo che va oltre il tempo e che in realtà continua ad incassare interesse nonostante la sua fama e la sua grande tradizione.
da L'Equilibrista Modena 21 settembre 2017 - Lo Champagne arriva in Emilia e fa tappa a Modena grazie all'idea di Club Excellence.
A Modena la più importante manifestazione italiana dedicata allo Champagne sarà organizzata da Club Excellence – Club dei Distributori ed Importatori Italiani e si terrà Domenica 8 e Lunedì 9 Ottobre 2017 al Forum Monzani di Via Aristotele 33 a Modena.
Sarà la più grande manifestazione in Italia dedicata esclusivamente allo Champagne, promossa e organizzata dall'Associazione Club Excellence (clubexcellence.it) che riunisce dodici tra i più grandi importatori e distributori nazionali di vini e distillati d'eccellenza.
I numeri sono altisonanti ed infatti saranno riunite cento prestigiose Maison, quarantanove Importatori-Distributori per oltre cinquecento tipologie di Champagne che saranno di scena nelle due giornate esclusivamente dedicate alle bollicine francesi.
Gli importatori saranno lieti di seguire personalmente gli ospiti intervenuti per coinvolgerli nell'approfondimento dei loro vini grazie soprattutto alla variegata presenza di operatori del settore, appassionati e stampa accreditata. La giornata riserverà l'atmosfera dei grandi eventi pur mantenendo una veste dedicata, intima e personale.
Il programma si preannuncia ricco di MasterClass con degustazioni tutte dedicate alla conoscenza dei Terroir ed alle metodologie di produzione, articolate per zone e declinate dalle diverse Maison.
Gli orari di apertura:
Domenica 8 ottobre dalle 14.00 alle 19.00 e lunedì 9 dalle 10.30 alle 18.30.
Per l'acquisto dei biglietti, vi sarà il rimando sito del Club (clubexcellence.it) e su quello dedicato all'evento (champagneexperience.it).
Di seguito i SOCI di CLUB EXCELLENCE
Balan Srl rappresentata da Daniele Balan
Bolis Srl rappresentata da Andrea Bolis
Cuzziol Grandivini Srl rappresentata da Luca Cuzziol
Les Caves de Pyrene Srl rappresentata da Cristian Bucci
Meregalli Giuseppe Srl rappresentata da Marcello Meregalli
Pellegrini Spa rappresentata da Pietro Pellegrini
Premium Wine Selection P.W.S. Srl rappresentata da Luigi Piacentini
Proposta Vini Sas rappresentata da Gianpaolo Girardi
Sagna Spa rappresentata da Massimo Sagna, anche Presidente del Club Excellence
Sarzi Amadè Srl rappresentata da Alessandro Sarzi Amadè
Teatro del Vino Srl rappresentata da Mario Galleni e Leonardo Stelloni
Vino & Design Srl rappresentata da Dick ten Voorde
Club excellence ha come auspicio quello di lavorare per divulgare al meglio la conoscenza di questi grandi prodotti grazie ai suoi operatori, favorendo ed acquisendo la fiducia nel consumatore e nei confronti di quella fetta di mercato che vede ancora con moderato scetticismo questi grandi prodotti. Non di meno il merito di voler portare in alto alcuni piccoli allevatori nonché piccole aziende vitivinicole sempre più a contatto diretto con il mercato. L'elogio maggiore sarà soprattutto rivolto ad una sana divulgazione, un dovere ed un privilegio che questi Signori stanno davvero provando a fare con correttezza, trasparenza e senso di moralità nell'interesse di tutta la filiera.
Per info: Fcomm, Via Pinamonte da Vimercate, 6 Milano
Francesca Pelagotti +39 366 7062302 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ,
Laura Marangon +39 347 3754169 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il Cambio €/$ supera 1,20 e c'è chi sostiene che il traguardo possa essere 1,30, frutto di una predeterminata volontà di processo di indebolimento del Dollaro. Intanto i mercati sembrano recuperare.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 settembre 2017 -
Il mercato dopo l'USDA del 12/09 sembra aver ritrovato una via di leggero recupero. A seguire il confronto dei valori dalla data di pubblicazione dell'USDA:
martedì 12/09:
SEMI sett 944,2 (-10,4 ) nov 950,4 (-9,4 ) gen 960,6 (-9,2 ) mar 969,4 (-9 )
FARINA sett 295,1 (-3,8 ) ott 296,7 (-3,7 ) dic 300 (-3,6 ) gen 301,8 (-3,4 )
OLIO sett 34,84 (+0,05 ) ott 34,93 (+0,05 ) dic 35,19 (+0,04 ) gen 35,36 (+0,04 )
CORN sett 340 (-5,4 ) dic 351,4 (-6 ) mar 363,6 (-6 ) mag 372 (-5,6 )
GRANO sett 419,4 (+7,2 ) dic 442 (+7,2 ) mar 462 (+6,6 ) mag 476 (+6 )
chiusure del 13/09:
SEMI sett 953 (+8,6 ) nov 960,4 (+10 ) gen 970,6 (+10 ) mar 979,2 (+9,6 )
FARINA sett 300,3 (+5,2 ) ott 302,1 (+5,4 ) dic 305,4 (+5,4 ) gen 307 (+5,2 )
OLIO sett 34,72 (-0,12 ) ott 34,83 (-0,10 ) dic 35,09 (-0,10 ) gen 35,26 (-0,10 )
CORN sett 338,4 (-1,4 ) dic 351,4 (0 ) mar 363,6 (0 ) mag 372 (0 )
GRANO sett 420,6 (+1,2 ) dic 443,2 (+1,2 ) mar 462,6 (+0,6 ) mag 476,4 (+0,4 )
chiusure del 19/09
SEMI nov 965,4 (-2,2 ) gen 976 (-2 ) mar 985,2 (-1,6 )
FARINA oct 305 (-4 ) dic 308,7 (-3,9 ) gen 310,6 (-3,7 )
OLIO oct 34,52 (+0,33 ) dic 34,76 (+0,33 ) gen 34,92 (+0,33 )
CORN dic 348,2 (-3,2 ) mar 360,6 (-3,2 ) mag 369,2 (-3,2 )
GRANO dic 443 (-0,4 ) mar 464 (-0,2 ) mag 478 (+1 )
In serata il mercato telematico segnava diffusi aumenti seppure tutti di lieve entità.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico nulla di nuovo da segnalare. I consumi restano al palo, come del resto viene confermato i prezzi e dalla stabilità dei principali listini delle varie Granarie.
Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, per quest'ultimo abbiamo in Piemonte una partita sensibile posta sotto vincolo sanitario ma che può essere acquisita solo da impianti di Biodigestione direttamente. (merce raccolto 2016).
Il mercato delle bioenergie ha approfittato del calo dei cruscami e continua la sua ricerca di mais inquinato da B1; per quest'ultimo, in Piemonte, è disponibile una partita "sensibile" posta sotto vincolo sanitario, che può essere acquisita solo e direttamente da impianti di Biodigestione.
Indicatori internazionali 20 settembre 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1415 punti, il petrolio è attorno a 50,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,20010.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Momento di stasi per il settore lattiero caseario. Fatto salvo per la flessione negativa del il latte spot, i listini del burro, della crema e delle due principali DOP rimangono invariati.
di Virgilio Parma 19 settembre 2017 -
LATTE SPOT Seconda settimana consecutiva di flessione per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede lo 0,56% e si colloca tra 44,85 e 45,88€/100 litri di latte. In flessione anche il listino del latte intero pastorizzato spot estero (44,85-45,88 €/100 litri latte). Flessione ben più marcata per il latte scremato pastorizzato estero che scende tra 17,60 e 18,63€/100 litri di latte (-2,78%).
BURRO E PANNA Stazionari, ormai da tre settimane, i listini del burro milanese. Fermo anche il listino della crema a uso alimentare milanese e altrettanto vale per panna veronese. Stazionari anche i listini del burro zangolato quotato alla borsa di Parma e di Reggio Emilia.
Borsa di Milano 18 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/Kg. (=)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)
Borsa Verona 18 settembre: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 15 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 19 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.
GRANA PADANO 18/9/2017 - Nessuna variazione registrata alla borsa milanese per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 15/09/2017 Anche i listini del Parmigiano non mostrano variazioni segnando i medesimi valori dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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Editoriale: Col vento in poppa!. - Lattiero caseario. Flessione negativa per il latte spot. - Cereali e dintorni. Mercati in altalena soggetti a rapide speculazioni. - Caccia. Conferma l'apertura della stagione venatoria domenica 17 settembre. - Vino: Vendemmia scarsa ma l'Italia resta leader produzione mondiale -
- SOMMARIO Anno 16 - n° 37 17 settembre 2017
1.1 editoriale
Col vento in poppa!.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Flessione negativa per il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in altalena soggetti a rapide speculazioni.
4.1 sicurezza alimentare Falso miele. Il Ministero serbo dispone il ritiro di miele contraffatto dai supermercati IDEA.
4.2 caccia Caccia. Conferma l'apertura della stagione venatoria domenica 17 settembre.
5.1 vino - eventi Bacco al Castello. Domenica 17 settembre
5.2 ambiente - eventi Il giovedi del tinello letterario. Per conoscere l'impatto ambientale. Con crediti formativi.
6.2 cantina Russi (RA) Riapre la Cantina di Russi (Ra), 2 milioni dalla Regione
7.1 vendemmia - previsioni Vino: Vendemmia scarsa ma l'Italia resta leader produzione mondiale
8.1 Scoperte - Dieta e salute Il caffè, amico del cuore.
8.2 sicurezza alimentare Unicoop Tirreno richiama il prodotto Curry drogheria alimentari vaso minipet 90 gr.
9.1 Ponti sul PO Viabilità nord sud Ponti sul Po. Fumata nera in Provincia.
10.1 assicurazioni E' fuga dalle assicurazioni agricole
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Vendemmia complessa e scarsa: 40 milioni di ettolitri; Italia meglio di Spagna e Francia. Preservata qualità ma cautela dei produttori: troppo presto per tracciare un bilancio in termini di qualità e valore. Perdite minori e qualità migliore nei vigneti curati professionalmente
Roma, 7 settembre 2017 – "Una vendemmia decisamente complessa, che ha reso difficile la ricognizione in tutte le zone vitate del Paese, caratterizzate da territori e vitigni molti diversi tra loro. Un insieme di realtà che hanno vissuto in modo completamente differente il bizzarro andamento stagionale di quest'annata. I cambiamenti climatici su scala globale stanno incidendo in maniera determinante anche sulle pratiche viticole delle nostre aziende; alcuni parametri climatico-ambientali - e, di riflesso, produttivi – si stanno modificando, mettendo in difficoltà i sistemi consolidati di misurazione previsionale dell'andamento produttivo. I dati rilevati ci parlano di una forte variabilità quali-quantitativa non solo tra zona e zona, ma all'interno dello stesso territorio tra micro aree differenti e, addirittura, tra vigneto e vigneto. La qualità, nella maggior parte delle zone analizzate, si mantiene su standard ottimali, anche se è troppo presto per definire con certezza come evolverà al termine della vendemmia e nei prossimi mesi. Nonostante un calo produttivo stimato del 26%, invece, secondo le previsioni rimaniamo sopra i 40 mln di ettolitri, confermando il primato produttivo mondiale del nostro Paese davanti a Spagna (38,4 mln) e Francia (37,2 mln)".
Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, commenta i risultati delle previsioni vendemmiali 2017, elaborate da Unione Italiana Vini e Ismea per l'Osservatorio del Vino, presentati oggi in una conferenza stampa organizzata presso il Mipaaf. Dopo i saluti di Ernesto Abbona e Raffaele Borriello, direttore generale ISMEA, sono intervenuti Fabio del Bravo di Ismea e Ignacio Sanchez Recarte, segretario generale CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins). Il compito di chiudere l'incontro è stato affidato al viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Andrea Olivero.
Ha moderato l'incontro Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini.
"Dalle previsioni vendemmiali di quest'anno, si delinea un quadro complesso ma eccezionale che non consente ad oggi un bilancio definitivo e andrà valutato nelle opportune sedi per la sua portata generale, anche con misure straordinarie - commenta il viceministro Andrea Olivero. Il bicchiere è mezzo pieno, nonostante una vendemmia scarsa, l'Italia mantiene il primato della produzione mondiale con 40 milioni di ettolitri. Oggi più che mai siamo consapevoli che i cambiamenti climatici incidono in modo sempre più determinante sul settore agricolo e vitivinicolo in particolare; di conseguenza l'innovazione e la cura professionale dei vigneti consentono una maggiore competitività, assicurando maggiori ricavi a tutti gli attori della filiera ed è in questa direzione che dobbiamo continuare ad operare".
"I dati sulle previsioni di produzione del vino per il 2017 evidenziano un calo a livelli raramente registrati in passato e un impatto sulla qualità del prodotto variabile a seconda delle zone, per effetto delle avversità climatiche che hanno colpito il nostro Paese. I numeri, però, vanno sempre inquadrati in un contesto più generale - afferma Raffaele Borriello, direttore generale ISMEA. Il vino italiano da molti anni registra una performance positiva, soprattutto in termini di riconoscibilità e affermazione sui mercati esteri: l'export italiano ha raggiunto valori storici e anche quest'anno i dati indicano una crescita tendenziale maggiore del 6% in volume e in valore, prefigurando la possibilità di raggiungere la soglia dei sei miliardi di euro entro fine anno. Il rafforzamento del sistema produttivo e imprenditoriale degli ultimi anni consentirà al comparto del vino italiano di reagire a quest'annata meno favorevole. È necessario, tuttavia, non trascurare la portata degli effetti dei cambiamenti climatici sui redditi degli agricoltori, proponendo anche per il settore del vino sperimentazioni e strumenti innovativi per la gestione dei rischi a tutela del ricavo aziendale".
"Anche in queste condizioni che non esito a definire estreme – aggiunge il presidente Abbona - l'Osservatorio del Vino supportato da Unione Italiana Vini e Ismea, attraverso la messa a sistema di una fitta rete territoriale di osservatori privilegiati del settore e la valutazione critica e comparata delle indicazioni da essa proveniente, è riuscito ad elaborare le prime considerazioni numeriche su questa annata utilizzando una metodologia che fino ad oggi ha dimostrato affidabilità assoluta. Ancor più degli altri anni, queste stime devono essere considerate come risultati medi di situazioni che hanno evidenziato margini di variabilità molto ampi. La flessione produttiva, comunque, ci sprona a lavorare con maggior decisione per incrementare il valore del prodotto e delle nostre esportazioni. I primi mesi del 2017 - precisa Ernesto Abbona - segnano un recupero del prezzo medio a litro che, però, ancora non basta: dobbiamo cogliere il trend di ripresa di questi mesi per migliorarlo ulteriormente, anche per rispondere in maniera adeguata al generale aumento dei prezzi dei vini all'origine registrato nelle diverse aree del paese, che aiuta a stabilizzare la sostenibilità economica di tutti gli anelli della filiera. È chiaramente presto per fare proclami, ma mantenendo questo ritmo di crescita a fine anno si potrebbe superare la soglia deii 21 milioni di ettolitri".
"A proposito di filiere – conclude Abbona – desidero infine ricordare che questa vendemmia battezza il "sistema Pinot Grigio delle Venezie" nato con la nuova denominazione del triveneto. Un progetto fortemente voluto da UIV che sta superando, bene, la sua prima prova vendemmiale, vedendo crescere il prezzo medio del prodotto con percentuali ben più alte della media nazionale. Conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto sulla necessità di filiere forti per il governo delle denominazioni, e buon esempio (da seguire) di valorizzazione di un vino-territorio. Perché è nella sfida del valore che si gioca il nostro futuro".
Informatore agrario: Una fuga dalle assicurazioni agricole che trae origine dalle nuove, mal digerite, regole di Bruxelles (Pac), dai cronici ritardi di pagamento delle pratiche risarcitorie e da un sistema informatico nazionale non all'altezza.
Verona, 13 settembre 2017. Il clima è sempre più il nemico principale dei campi italiani, ma sono paradossalmente meno gli agricoltori che fanno ricorso alle polizze assicurative agevolate.
Nell'ultima campagna il dato sui valori assicurati dovrebbe infatti diminuire del 10%, a cui si aggiungono le perdite nell'ultimo biennio di quasi il 20%.
Una fuga dalle assicurazioni agricole che trae origine dalle nuove, mal digerite, regole di Bruxelles (Pac), dai cronici ritardi di pagamento delle pratiche risarcitorie e da un sistema informatico nazionale non all'altezza. Il focus sul 'gelo' tra assicurazioni e agricoltori è in primo piano oggi sul nuovo numero de L'Informatore Agrario. Secondo il settimanale, che rileva come oltre la metà della campagna 2015 non sia ancora stata liquidata, le organizzazioni agricole assieme ad Anascodi (Associazione nazionale Condifesa) sono in pressing sul ministero delle Politiche Agricole e da tempo hanno indicato i punti su cui lavorare, basati sulla semplificazione del sistema e l'anticipo dei tempi di pagamento.
www.informatoreagrario.it
Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.
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Con la diffusione dei dati USDA non si sono schiariti i dubbi e le perplessità degli operatori. I mercati sono soggetti a rapide speculazioni e non si intravede una tendenza ben delineata.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 14 settembre 2017 -
La scorsa settimana commentavamo che "I mercati delle materie prime, pur essendo risaliti più che discesi negli ultimi giorni, non sembrano avere forza sufficiente per spingersi oltre e tantomeno per cedere al ribasso."
L'attesa era di vedere i dati che l'USDA, di martedì 12/09, avrebbe esposto e che di seguito riassumiamo:
SEMI sett 944,2 (-10,4 ) nov 950,4 (-9,4 ) gen 960,6 (-9,2 ) mar 969,4 (-9 )
FARINA sett 295,1 (-3,8 ) ott 296,7 (-3,7 ) dic 300 (-3,6 ) gen 301,8 (-3,4 )
OLIO sett 34,84 (+0,05 ) ott 34,93 (+0,05 ) dic 35,19 (+0,04 ) gen 35,36 (+0,04 )
CORN sett 340 (-5,4 ) dic 351,4 (-6 ) mar 363,6 (-6 ) mag 372 (-5,6 )
GRANO sett 419,4 (+7,2 ) dic 442 (+7,2 ) mar 462 (+6,6 ) mag 476 (+6 )
Variazioni sensibili che lasciano perplessi diversi operatori. L'incertezza si è perciò confermata anche con le chiusure di ieri sera 13/09:
SEMI sett 953 (+8,6 ) nov 960,4 (+10 ) gen 970,6 (+10 ) mar 979,2 (+9,6 )
FARINA sett 300,3 (+5,2 ) ott 302,1 (+5,4 ) dic 305,4 (+5,4 ) gen 307 (+5,2 )
OLIO sett 34,72 (-0,12 ) ott 34,83 (-0,10 ) dic 35,09 (-0,10 ) gen 35,26 (-0,10 )
CORN sett 338,4 (-1,4 ) dic 351,4 (0 ) mar 363,6 (0 ) mag 372 (0 )
GRANO sett 420,6 (+1,2 ) dic 443,2 (+1,2 ) mar 462,6 (+0,6 ) mag 476,4 (+0,4 )
L'interpretazione di una situazione come quella che sta vivendo il mercato in queste ore può essere elaborata partendo da tre motivi: - scarsa volontà a vendere da parte dei produttori, - ridotto interesse degli operatori di rischiare ulteriori ribassi che procedono perciò con ricoperture speculative fatte in velocità, - infine i rumors dal Sud America, dove inizia la primavera ed è tempo di semine per mais e soya, che ipotizzano sofferenze da siccità.
In questa mattinata il mercato telematico segna diffusi aumenti ma nel complesso contenuti. Insomma un USDA da interpretare.
Il mercato avrà la forza di risalire? Stando all'analisi dei fondamentali non dovrebbe, a meno che non intervengano cause esterne.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico nulla da segnalare. Persiste il periodo di consumi ridotti con i prezzi che infatti sottolineano questa fase.
Il mercato delle bioenergie ha approfittando del calo dei cruscami, ormai giunto al traguardo, e continua la sua ricerca di mais inquinato da B1; per quest'ultimo esiste una partita sensibile posta sotto vincolo sanitario, che può essere acquisita solo e direttamente da impianti di Biodigestione.
Indicatori internazionali 14 settembre 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1337 punti, il petrolio è attorno a 49,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18892.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Solo il latte spot, nella settimana in corso, ha registrato variazioni negative. Stazionari i listini di burro, Parmigiano e Grana.
di Virgilio Parma 12 settembre 2017 -
LATTE SPOT Dopo la pausa si inverte la tendenza per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede l'1,12% e si colloca tra 45,36 e 45,88/100 litri di latte. In flessione anche il listino del latte intero pastorizzato spot estero (45,36-46,40/100 litri latte). Flessione ben più marcata per il latte scremato pastorizzato estero che scende tra 18,11 e 19,15¬/100 litri di latte (-2,70%).
BURRO E PANNA Prosegue per la seconda ottava la fase si stasi per il burro. Stazionari anche i listini della crema a uso alimentare milanese seguita alla pari dalla panna veronese. Stazionari anche i listini dello zangolato quotato alle borse di Parma e di Reggio Emilia.
Borsa di Milano 11 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/kg.
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/kg..
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/kg. (=)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13 €/kg. (=)
Borsa Verona 11 settembre: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 08 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.
GRANA PADANO 11/9/2017 - Nessuna variazione registrata alla borsa milanese per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 08/09/2017 Anche i listini del Parmigiano non mostrano variazioni segnando i medesimi valori dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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Editoriale: La libertà di stampa e di opinione è solo di sinistra?. - Flessione per crema e panna., - Cereali e dintorni. Mercati, il cambio la fa da padrone. Superata quota 1,20 - Basko ritira Penne Bio e Profiteroles a titolo precauzionale - Ministero Salute: richiamato lotto di formaggio "Taleggio" per sospetta presenza di Listeria monocytogenes - Esselunga ritira uno specifico lotto di funghi champignon. Data di scadenza errata.
SOMMARIO Anno 16 - n° 36 10 settembre 2017
1.1 editoriale
La libertà di stampa e di opinione è solo di sinistra?.
2.1 lattiero caseario Flessione per crema e panna.,
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti con alcuni segnali rialzisti.
4.1 sicurezza alimentare Basko ritira Penne Bio e Profiteroles a titolo precauzionale
4.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci
5.1 Pomodoro Pomodoro. Rabboni: "Bene etichettatura anche per i derivati".
5.2 sicurezza alimentare Ministero Salute: richiamato lotto di formaggio "Taleggio" per sospetta presenza di Listeria monocytogenes
6.1 pomodoro filiera Il Consorzio Casalasco del Pomodoro acquista lo storico marchio De Rica
6.2 alimentazione e salute Elogio della gruviera
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati, il cambio la fa da padrone. Superata quota 1,20
8.1 imprese giovanili Ancora in calo le imprese giovanili. Crescono le agricole.
8.2 sicurezza alimentare Esselunga ritira uno specifico lotto di funghi champignon. Data di scadenza errata
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
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Pomodoro. Rabboni: "Bene l'impegno del ministro Martina per l'etichetta d'origine obbligatoria anche per i derivati del pomodoro. L'OI del Nord Italia è favorevole e pronta per la sperimentazione"
Parma 4 settembre 2017 - "Accogliamo con grande favore l'impegno del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina per l'estensione dell'obbligo di indicazione di origine in etichetta anche per i derivati del pomodoro, un provvedimento che come OI ci vede da tempo favorevoli anche in termini di disponibilità per una prima concreta sperimentazione come filiera in accordo con lo stesso ministero dell'Agricoltura".
Ha commentato con queste parole Tiberio Rabboni, presidente dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia, le dichiarazioni del ministro Martina che, nel giudicare positivamente l'acquisizione del marchio De Rica da parte del Consorzio Casalasco del pomodoro, ha parlato espressamente della volontà di estendere l'etichettatura di origine anche al settore del pomodoro dopo quanto già avvenuto per latte, pasta e riso.
"L'indicazione dell'origine del pomodoro in etichetta – ha aggiunto Rabboni – può tutelare il made in Italy e i consumatori e valorizzare ulteriormente la qualità della produzione del Nord Italia. La dichiarazione del ministro arriva dopo l'approvazione, un mese fa, da parte della Commissione agricoltura di una risoluzione proposta dal deputato Giuseppe Romanini con la quale si è impegnato il Governo a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria con l'obiettivo di adottare i provvedimenti necessari al fine di estendere anche a questo settore l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di produzione e l'origine della materia prima. Sono tutti segnali positivi – ha concluso Rabboni – in linea con la posizione assunta da tutta la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia".
Nello specifico l'OI chiede che a livello europeo – come proposto in occasione dell'audizione alla Commissione agricoltura della Camera di fine giugno - sia introdotto l'obbligo di indicazione del Paese di origine della materia prima agricola utilizzata, con la facoltà per i produttori di ricorrere ad una delle seguenti diciture:
"singolo paese di origine europeo", se tutta la materia prima giunge da un unico paese;
"origine in Ue", quando la materia prima agricola proviene da due o più paesi dell'Ue, ma solo da essi;
"origine Extra Ue", quando anche solo una quota della materia prima proviene da paesi ExtraUe;
"origine in un singolo paese Extra-Ue" quando la materia prima proviene da uno specifico paese Extra-Ue.
Contestualmente l'OI esprime soddisfazione anche per l'accordo che ha portato uno dei propri soci, il Consorzio Casalasco del pomodoro, ad acquisire il marchio De Rica rafforzando così il valore della produzione made in Italy.
Per ricercatori coreani fa bene alla salute. Tra i superfood che sfaterebbero il mito della dannosità e che sarebbero invece un toccasana anche black pudding (salsiccia inglese), riso, fragole e mango
Mentre tanti nutrizionisti descrivono il formaggio come uno dei nemici della nostra salute, una ricerca della Korea University di Seoul, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato che vi sarebbero alcuni tipi, come la gruviera, il tipico formaggio svizzero, che potrebbero addirittura far bene.
Sarebbe la presenza delle sostanze probiotiche nel classico formaggio con i buchi a farla addirittura associare ad una maggiore longevità. Secondo l'equipe coreana, infatti, i batteri impiegati nella fermentazione della gruviera sono in grado di abbassare il livello di infiammazione e migliorare il sistema immunitario.
L'esperimento è stato effettuato sui lombrichi ascaridi, ma il team è convinto che gli stessi risultati positivi si possano ottenere sugli esseri umani.
Il formaggio come l'Emmental non è l'unico alimento – solitamente considerato dannoso per la salute – a dividere il parere dei nutrizionisti. Anche il cosiddetto black pudding, ovvero la salsiccia tipica della «colazione» inglese, cucinata con grasso e sangue di maiale, è considerata un superfood da alcuni esperti culinari, grazie al suo elevato livello di magnesio, potassio, calcio e proteine.
È inoltre un alimento quasi completamente privo di carboidrati, dunque ideale per chi segue una dieta dimagrante. Un altro supercibo assai comune nelle nostre cucine è il riso, i cui chicchi sono, secondo gli scienziati, la chiave per perdere il peso in eccesso e trovare la forma fisica perfetta.
Tra le ragioni vi è anche il fatto che, coloro che mangiano riso (bianco o integrale) tutti i giorni, tendono anche a consumare generalmente più frutta e verdura.
Aggiungiamo alla lista delle delizie le fragole e il mango, ricchissimi di vitamine, fibre e tante altre proprietà benefiche per il nostro organismo.
Al di là dei falsi miti e delle ricerche contrastanti, la migliore soluzione per evitare danni alla propria salute, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è sempre nel non esagerare e nel tenere una dieta comunque sempre equilibrata.
I mercati delle materie prime, pur essendo risaliti più che discesi negli ultimi giorni, non sembrano avere forza sufficiente per spingersi oltre e tantomeno per cedere al ribasso.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 8 settembre 2017 -
Il fattore che prevalentemente sta influenzando il mercato e perciò l'economia in genere è senza ombra di dubbio il cambio Euro Dollaro, o meglio la relativa debolezza di quest'ultimo.
Anche i Fondi d'investimento sembrano avere perso "smalto" nei loro investimenti sulle commodities agricole.
Cause, presunte o reali, che comunque portano ad una certa stagnazione del mercato, anche se da più parti i valori vengono reputati ancora bassi.
Per avere un quadro più chiaro sulla situazione delle produzioni occorre attendere i dati USDA del 12/09 le cui novità sono facilmente individuabili in "raccolti buoni ma non ottimi".
Le tensioni geopolitiche comunque non aiutano a meglio comprendere quali tendenze i mercati prenderanno.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico nulla da segnalare, con i consumi che restano a livelli minimali e i prezzi ne sono la conferma più palese:
Mais da 175 euro partenza sino a 192 euro arrivo, l'orzo da 170 a 176 euro arrivo, grano di base da 180 a 185 euro arrivo, sui porti franco partenza lo zootecnico quota 172 euro, sorgo 180/185 euro arrivo.
Per le farine di soya si va dai 296 euro partenza della 44 ai 305 della farina di soya proteica da pronto sino anche a dicembre 2017, per il 2018 la proteica gira a 312 euro partenza ai porti, di conseguenza anche gli altri proteici hanno prezzi bassi, colza da 215 a 225 euro partenza in base ai vari siti di stoccaggio e produzione, farine di girasole proteico da 175 a 178 euro partenza in base alle varie qualità e periodi, il girasole proteine 28 a 130 euro partenza, il lino a 350-380 arrivo in base alle qualità.
I cruscami hanno invece hanno definitivamente cessato di scendere, in quanto sono in corso esportazioni di crusca in pellet, mentre si sta invece indebolendo il mercato dei farinacci di tenero e di duro.
Teso il mercato dei sottoprodotti della lavorazione del riso, in attesa che inizi la nuova campagna di raccolta e lavorazione.
Il mercato delle bioenergie ha approfittato del calo dei cruscami, e continua la sua ricerca di mais inquinato da B1.
Indicatori internazionali 08 settembre 2017
l'Indice dei noli è leggermente cresciuto a 1296 punti, il petrolio è attorno a 49,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,2061.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Difficile, al momento, individuare le motivazioni che hanno condotto al manifestarsi di segnali rialzisti. Il mercato potrebbe essere semplicemente risalito perché "giudicato" troppo basso.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 6 settembre 2017 -
Ieri sera il mercato ha dato un forte segno di discontinuità chiudendo con sensibili rialzi:
SEMI sett 960,4 (+18,4) nov 968,4 (+19) gen 978,2 (+19) mar 987,4 (+19)
FARINA sett 302,8 (+9,6) ott 304,8 (+9,3) dic 308 (+9,2) gen 309,4 (+9)
OLIO sett 35,10 (-0,21) ott 35,19 (-0,23) dic 35,44 (-0,23) gen 35,59 (-0,23)
CORN sett 344,2 (+4,2) dic 358,4 (+3,2) mar 371 (+3,2) mag 378,4 (+3,2)
GRANO sett 430,4 (+10) dic 443 (+4,2) mar 463,2 (+3,2) mag 475,2 (+2,2)
Osservazioni particolari a giustificare un tale ribalzo non se ne trovano nè nei fondamentali e nemmeno nelle previsioni meteo che indicano per la prossima quindicina un tempo siccitoso in alcuni stati. L'ipotesi più probabile è che i valori siano ancora bassi e siano state effettuate operazioni di ricopertura.
Il momento congiunturale di incertezza è confermato dal mercato telematico che sta segnando un andamento misto per il seme di soya, esclusivamente al ribasso per farina e mais, e misto per il grano.
Il punto fondamentale è comprendere se il mercato all'origine stia avvicinandosi al momento di svolta oppure no. Come si diceva i fondamentali non hanno motivo di spingere al rialzo, merce non ne manca e gravi danni nei raccolti non se ne registrano, pur non essendo una campagna da record.
Dopo le chiusure dei mercati sono uscite le cifre dell'USDA sulla valutazione dello stato dei raccolti.
Il "buono/eccellente" del corn è dato al 61% contro il 62 % della scorsa settimana (74% lo scorso anno). Quello del seme di soia è dato a 61% e cioè invariato dalla scorsa settimana (73% lo scorso anno). Come si vede sono valutazioni che non giustificano un movimento rialzista così sensibile.
Le scorte mondiali sono ottimali.
Il mercato potrebbe essere semplicemente risalito perché "giudicato" troppo basso.
Non si può escludere che le tensioni geopolitiche stiano influenzando le tendenze di mercato.
Per quanto riguarda il mercato domestico nulla da segnalare. Il raccolto del mais, pur quantitativamente inferiore a quello dello scorso anno, non sembra subire il calo drammatico che si ipotizzava prima dell'inizio delle operazioni di raccolto.
Il mercato delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami e del mais inquinato da B1 presente con una certa consistenza sul mercato.
Indicatori internazionali 6 settembre 2017
l'Indice dei noli è leggermente e risalito a 1215 punti, il petrolio è attorno a 49,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,19212.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Parmigiano e Padano mantengono le quotazioni. Invariato il burro tranne lo zangolato di Parma che registra un leggero rimbalzo. Cede la panna.
di Virgilio Parma 05 settembre 2017 -
LATTE SPOT Momento di pausa per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale conferma le quotazioni veronesi della scora ottava comprese tra 45,88 e 46,40€/100 litri di latte. Invariato anche il listino del latte intero pastorizzato spot estero (45,88-46,91€/100 litri latte) così come pure il latte scremato pastorizzato estero che si mantiene tra 19,63 e 20,70€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA La notizia è la settimana di pausa che coinvolge il burro dopo la cavalcata che ha portato i prezzi alle stelle. Cede invece la crema a uso alimentare seguita dalla panna veronese. Nuovo balzo in avanti per il burro zangolato di Parma.
Borsa di Milano 4 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/Kg. (-)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)
Borsa Verona 4 settembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (-)
Borsa di Parma 01 settembre 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.
GRANA PADANO 04/9/2017 - La fase di stasi del Grana Padano dura dal 11 agosto.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 01/09/2017 Prosegue la fase di stazionarietà dei listini del Parmigiano, ormai fermo dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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La cooperativa, che conta numerosi soci e uno stabilimento produttivo anche nel parmense, espande i propri orizzonti rafforzando la propria presenza sul mercato premium
Il Consorzio Casalasco del Pomodoro, che conta numerosi soci e uno stabilimento produttivo anche nel parmense (Fontanellato), nei giorni scorsi ha siglato l'accordo definitivo per l'acquisto del marchio De Rica da Generale Conserve S.p.A.
L'operazione, che riporta lo storico marchio nella zona tipica della produzione di pomodoro, decreta il ritorno di un altro importante brand italiano direttamente in mano al mondo agricolo, espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame con il proprio territorio di origine.
De Rica, marchio nato agli inizi degli anni sessanta e da sempre sinonimo di prodotti genuini e di alta qualità, grazie anche al rilancio avviato dal 2013 da Generale Conserve, gode di forte notorietà in Italia come in vari Paesi esteri ed è collocato nel segmento premium del mercato delle conserve vegetali.
Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco, ha commentato così l'operazione: «Con questa acquisizione la Cooperativa valorizzerà ulteriormente il prodotto dei propri soci, dimostrando ancora una volta una visione lungimirante. Un bell'esempio di come il mondo agricolo italiano investe per crescere e rafforzare la propria filiera, a tutela delle proprie aziende e dei consumatori».
«De Rica - prosegue Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco – è un marchio storico italiano che si identifica perfettamente in quelli che sono i nostri valori aziendali. Tradizione, origine, legame con il territorio e alta qualità dei prodotti saranno gli elementi distintivi su cui punteremo per rafforzare ulteriormente la nostra presenza nella fascia alta del mercato dei derivati del pomodoro già presidiata col marchio Pomì».
Il Consorzio Casalasco del Pomodoro, prima filiera italiana nella coltivazione e trasformazione di derivati del pomodoro, oggi conta 370 aziende agricole associate che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona (dove ha sede a Rivarolo del Re), Parma, Piacenza e Mantova. Una terra che oggi permette alle 550.000 tonnellate di pomodoro fresco raccolto di essere trasformato nei 3 stabilimenti di proprietà della cooperativa in prodotti esportati in circa 60 Paesi nel mondo.
Editoriale: Scontro tra civiltà. - Burro, star del mercato lattiero caseario. - Cereali e dintorni. Mercato in attesa dei dati del Pro Farm Tour. - uova contaminate: la situazione in Emilia Romagna - Nuove regole per il trasporto di animali da allevamento - Cereali e dintorni. Mercati in rialzo. Nuovo prelievo all'importazione extra UE. - come cambia la geografia del vin -
SOMMARIO Anno 16 - n° 35 3 settembre 2017
1.1 editoriale
Scontro tra civiltà.
2.1 lattiero caseario Burro, star del mercato lattiero caseario.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato in attesa dei dati del Pro Farm Tour.
4.1 sanità Uova contaminate: la situazione in Emilia Romagna
5.1 Trasporto animali Nuove regole per il trasporto di animali da allevamento
5.2 scandalo uova Uova e ovoderivati al Fipronil. Arrivano i provvedimenti di Bruxelles
6.1 sicurezza alimentare I supermercati Simply e Auchan richiamano 9 lotti di probiotici
6.2 alimentazione e sicurezza Naturasi: ritirato Pesto alla genovese
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in rialzo. Nuovo prelievo all'importazione extra UE.
8.1 economia turismo Riviera romagnola: +10,5% di presenze tra gennaio e luglio
8.2 vino come cambia la geografia del vino
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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A partire dal 1 settembre, è in vigore un nuovo prelievo per l'importazione di cereali mais sorgo da paesi extra EU. Mercati in risalita.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 1 settembre 2017 -
Il Chicago Board, che da giorni "sonnecchiava", ha avuto un sussulto con una seduta rialzista nella giornata di giovedi scorso. I probabili motivi hanno diverse origini: il giovedì vengono rese ufficiali le vendite settimanali che sono state buone fatta eccezione per l'olio, i fondi, essendo l'ultimo giorno del mese, hanno ricoperto vecchie vendite lucrando sui differenziali, infine lunedì il mercato sarà chiuso in occasione della festa del lavoro a stelle e strisce.
Alcuni valori:
SEMI sett 936,2 (+13,2) più 4,0 euro nov 945,2 (+12) gen 944,6 (+12)
FARINA sett 294,3 (+1,9) più 1,76 euro ott 296,5 (+1,9) dic 299,5 (+2,1)
OLIO sett 34,71 (+0,38) ott 34,81 (+0,31) dic 35,06 (+0,37)
CORN sett 342,2 (+12,6)più 4,2 euro dic 357,6 (+12,2) mar 370,4 (+12,2)
GRANO sett 410,2 (+6,6) più 2,0 euro dic 434,4 (+4,6) mar 457 (+4,2)
In mattinata di venerdi l mercato telematico era in territorio positivo ma è ancora presto per affermare che il mercato sia orientato a una svolta.
A partire dal 1 settembre, è in vigore un nuovo prelievo per l'importazione di cereali mais sorgo da paesi extra EU di 10,95 euro tonnellata, con qualche variazione in diminuzione in base ai porti di origine e di sbarco, ma l'intento protezionistico sulle produzioni europee è chiaro.
Di certo questo influirà sul mercato domestico, indipendentemente dalla qualità, ma anche sul mercato interno del vecchio continente.
Le indicazioni dal mercato interno sono:
per il mais sussiste grande confusione, sia di valori sia di qualità e questo vale anche per il grano. L'orzo è stazionario, i cruscami iniziano a dare segni di resistenza alla loro caduta, i foraggi sentono l'influenza degli acquisti del sud Italia e del Nord Africa. Si registra una forte tensione sul mercato della farina soya convenzionale ogm free dovuto al persistere del corto di merce in attesa dell'inizio della nuova campagna. Mentre per il mercato delle polpe si sta assistendo a trattative solo sulla produzione nazionale, in attesa della nuova merce estera che arriverà solo ad ottobre inoltrato.
I problemi logistici di agosto dovrebbero a breve scomparire anche se rimarranno i fattori connessi alle difficoltà di completare o camion di ritorno su gomma a causa ridotte esportazioni.
Il mercato delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami (che forse sta concludendo il ciclo) e del mais inquinato da B1 presente con una certa consistenza sul mercato, per quanto anche questo prodotto risentirà dell'effetto protezionistico.
Indicatori internazionali 01 settembre 2017
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 1184 punti, il petrolio è attorno a 46,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,189035.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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(Camerano AN, 1 settembre 2017). Non è solo una rivoluzione in vigna: la tropicalizzazione del clima contribuisce a cambiare anche gusti e abitudini al consumo di vino rosso, specie in Italia e in Europa. Lo rileva – al convegno 'Rosso come il vino' organizzato oggi a Camerano (AN) dall'Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) per il 50° anno della Doc del Conero – l'analisi di Nomisma-Wine Monitor sugli scenari evolutivi del prodotto storico della nostra enologia.
E se la domanda esplode a Oriente e cresce ancora in Canada e Usa, diminuisce invece in Europa e soprattutto in Italia. Dove i bianchi, con un sorpasso storico, battono al fotofinish i rossi nei consumi rilevati lo scorso anno (40,6% per i bianchi fermi, 40,2% per i rossi fermi). Complice, la progressiva contrazione della domanda interna e il relativo calo delle vendite (-14%) nell'ultimo quinquennio. All'estero va meglio grazie alla crescita (+50%) del prezzo medio negli ultimi 10 anni, ma – secondo l'analisi presentata nell'ambito di Collisioni Marche – per vincere occorre spostare l'obiettivo più a Est, dove la domanda corre. "Assistiamo a una repentina migrazione della domanda di vino rosso – ha detto il direttore di Imt, Alberto Mazzoni – e alcuni nostri mercati storici sono depressi. In Germania negli ultimi 5 anni i volumi globali di rossi fermi importati sono calati del 7%, in Svizzera del 9% e in Gran Bretagna del 10%; allo stesso tempo volano quelli di Giappone (+26%), Cina (+25%) e Corea del Sud (+16%), oltre a Canada (+16%) e Usa (+11%). Anche per questo come Istituto marchigiano di tutela vini abbiamo intensificato l'azione sui Paesi terzi emergenti, destinando circa il 40% dei fondi della misura Ocm Promozione a Cina, Giappone, Russia e India, ma senza dimenticare Stati Uniti (34,5%) e Canada (19,3%)". Per il responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini: "Sebbene nell'ultimo quinquennio le dinamiche di crescita dell'export italiano di vini rossi imbottigliati siano state nettamente inferiori a quelle degli spumanti (18% contro 118%), questa categoria continua a rappresentare il 41% di tutto l'export in valore di vino dall'Italia, compresi gli sfusi. È tuttavia innegabile come sia sul mercato nazionale che in quelli più tradizionali europei (Germania e UK), i consumi di vino rosso stiano diminuendo mentre aumentano nei mercati asiatici, in Nord America e in Scandinavia dove il vino rosso viene maggiormente apprezzato per motivi salutistici, di maggior facilità nell'abbinamento alla cucina locale ed anche per ragioni climatiche - come nel caso del Canada o dei Paesi scandinavi - o "scaramantiche" (Cina). Questi cambiamenti di mercato implicano necessariamente modifiche nell'approccio e nelle strategie dei produttori di rossi italiani, il che non significa snaturare né il prodotto né le proprie tradizioni ma ragionare sul potenziale delle altre leve di marketing".
L'Italia dei vini rossi mantiene la leadership mondiale nella produzione mentre rimane dietro la Francia nelle esportazioni, con 2,3 miliardi di euro di vendite dell'imbottigliato all'estero nel 2016 contro i 3,7 miliardi dei transalpini. Un divario rimasto quasi invariato negli ultimi anni, in cui però si è ristretta la forbice del prezzo medio a vantaggio dell'Italia: se nel 2011 un litro di rosso francese valeva in media il 35,6% in più di quello italiano, oggi la differenza si è ridotta al 20,7%. Tra i principali consumatori globali, la Cina consolida il primo posto con 16 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, davanti a Usa, Francia, Italia e Germania, dove la domanda vale meno della metà rispetto a quella del Paese del Dragone. Nello speciale confronto Francia-Italia, tra le Dop stravince il Bordeaux che nel 2016 ha registrato un valore di 1,6miliardi di euro. Segue la Toscana con 531 milioni di euro, la Borgogna con 352 milioni di euro (con un super prezzo medio: 23,5 euro al litro), il Veneto a 272 milioni di euro e il Piemonte con 243 milioni di euro. La ricognizione sui valori esportati nei primi 5 mesi di quest'anno vede infine la Francia allungare le distanze, con un export dei fermi imbottigliati a +19,4% sul 2016 e l'Italia a +4,4%.
ROSSO CONERO
Cinquantenne, proviene dal Centro-Sud, con un reddito medio alto e padre di famiglia, consuma - soprattutto a casa - oltre 4 bicchieri di Rosso Conero alla settimana, è di origini marchigiane o è stato nelle Marche in vacanza o per lavoro. È il profilo del consumatore italiano di Rosso Conero in un'indagine realizzata da Nomisma-Wine Monitor e presentata oggi a Camerano (AN), in occasione dei 50° compleanno dal riconoscimento della Doc. Secondo la survey, pur essendo un prodotto di nicchia (49 produttori di uve, 45 imbottigliatori e 12.500 ettolitri certificati), il Rosso Conero vanta una caratterizzazione e una riconoscibilità forte se è vero che - dopo il Verdicchio e assieme al Rosso Piceno – è il vino regionale più conosciuto tra i consumatori, che lo acquistano per la propria territorialità e popolarità. Per il direttore di Imt, Alberto Mazzoni: "Stiamo lavorando molto sulla qualità di un prodotto molto particolare, e i risultati si stanno notando, ora serve puntare sul marketing e su una maggiore presenza nel fuori casa, anche perché stiamo riscontrando un buon apprezzamento da parte dei millennials".
I supermercati Simply e Auchan richiamano 9 lotti di probiotici Bontà Viva Bifidus Fibre Avena-Noci e Bifidus Fibre Cereali per errata etichettatura. Il prodotto presenta il GLUTINE! Sono a rischio coloro che soffrono di allergia. Il richiamo riguarda il Canale IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia tranne la Sicilia
La comunicazione è stata diffusa sui siti della catena di supermercati Simply e Auchan e riguarda solo i consumatori allergici al GLUTINE.
I prodotti interessati sono 9 lotti di probiotici Bontà Viva Bifidus Fibre Avena/Noci e Bifidus Fibre Cereali.
I supermercati precauzionalmente hanno già attivato le procedure di ritiro dei prodotti dalla vendita.
Nello specifico sono i prodotti con denominazione di vendita: PROBIOTICI BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "AVENA NOCI" – PROBIOTICI BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "CEREALI" Marchio del prodotto: BONTA' VIVA Lotti interessati (coincidono con la scadenza): 31/08/2017 – 07/09/2017 – 15/09/2017 – 21/09/2017 – 26/09/2017 – 01/10/2017 – 02/10/2017 – 08/10/2017 – 12/10/2017 EAN: BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "AVENA NOCI" 8005377005322 / BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "CEREALI" 8005377005308. Ragione sociale commercializzante: Senoble Italia Spa. Bollo di identificazione dello stabilimento: IT 05 87 CE.o Senoble Italia Spa Via Molinetto, 76 – 31030 Borso del Grappa (TV) tel.0423/910222 – fax 0423/542000 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Motivo del Richiamo: ETICHETTATURA NON CONFORME : Presenza dicitura "senza glutine" mentre tra gli ingredienti è presente il glutine, con conseguente rischio per i soggetti allergici. Popolazione interessata: Soggetti intolleranti o allergici al GLUTINE. L'ingestione di cibi contenenti sostanze con potere antigenico non è cosa da prendere alla leggera, perché potrebbe causare degli effetti che si manifestano rapidamente subito dopo l'ingestione di un particolare alimento ed è quindi più facile collegarli al cibo ingerito. Le reazioni dell'organismo oltre ad essere immediate sono, di solito, violente. La reazione allergica produce shock anafilattico e di solito risponde ai tradizionali Test Allergici Cutanei e quindi, è anche relativamente più facile da individuare. Per shock anafilattico si intende una sindrome clinica provocata da esposizione ad un allergene, è la reazione più grave e può, se non curato, portare alla morte.
È molto meno frequente delle intolleranze alimentari (su 50 casi, solo 10 sono allergie). Può portare anche alla morte, mentre è molto raro che le intolleranze alimentari possano causare il decesso di una persona. I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelle provocate a chi soffre di allergia ai pollini: sono comuni gli arrossamenti pruriginosi della pelle, gli eczemi, le eruzioni o i gonfiori, l'orticaria, arrossamenti e bolle, le dermatiti; ma anche irritazione delle labbra e della bocca o problemi respiratori (riniti, congiuntiviti, asma) o problemi gastrointestinali (nausea, vomito, dolori addominali e diarrea). Per tale ragione è facile capire quanto la "sicurezza" di un alimento sia fondamentale per un soggetto allergico ... sicurezza che dovrebbe derivare dalla lettura attenta delle etichette.
Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che, rimarcando l'allerta di Simply e Auchan , invita i consumatori allergici a non utilizzare i prodotti e a contattare e a restituire le confezioni al punto di vendita per la sostituzione.Trattandosi di un problema rilevante, le aziende hanno avviato anche una campagna di richiamo avvisando i clienti in rete. Il richiamo riguarda il Canale IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia tranne la Sicilia.
I supermercati Simply e Auchan, a scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti, raccomanda ai clienti allergici o intolleranti al GLUTINE, che hanno acquistato il prodotto con medesimi lotti di appartenenza, di non consumarlo e di riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Tutte le persone che non sono allergiche o intolleranti al GLUTINE possono consumare il prodotto!
Il Ministero della Salute, in data di ieri ha diffuso un comunicato nel quale ha fatto conoscere le determinazioni della Commissione Europea in relazione a quello che ormai è un vero e proprio scandalo globale dell'alimentare, quale quello delle uova e ovoderivati contaminate all'insetticida Fipronil.
Di seguito il testo del comunicato che illustra, senza entrare nel dettaglio, la strategia che verrà adottata dall'UE, ma anche dagli stati membri per tutelare la salute dei consumatori e secondo Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", anche per evitare di gettare benzina sul fuoco sugli allarmismi che si sono sviluppati anche a causa dei ritardi da parte delle autorità sanitarie, su tutte il nostro Ministero della Salute che dopo i sequestri effettuati negli ultimi giorni, da Nord a Sud, ha dimostrato di aver errato nella valutazione del problema.
È chiaro, però, che con una strategia complessiva europea, con l'intensificarsi dei controlli a tutti i livelli ed un'implementazione più rapida di allerte, richiami e ritiri come quelli preannunciati, i consumatori adesso potranno stare più tranquilli.
"Ha avuto luogo oggi a Bruxelles la riunione del Comitato PAFF, nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi interessante gran parte dell'Unione Europea, conseguente alla contaminazione da fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova. Sono state assunte decisioni miranti a garantire una maggiore omogeneità nell'approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti. Inoltre, la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell'ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti. Infine è stato richiamato l'obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l'immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri. Il Ministero della salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione, descrivendo le iniziative già assunte, esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell'approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell'attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso oggi."
Dal 2 settembre, il documento di accompagnamento va compilato online. Lo prevede il decreto del ministero della Salute del 28 giugno 2016
Nuove regole in arrivo per chi trasporta animali da allevamento. Dal 2 settembre, il documento che accompagna gli animali nei loro spostamenti dovrà essere compilato solo in formato elettronico. Come previsto dal decreto del ministero della Salute del 28 giugno 2016, dunque, il "modello IV", per gli addetti ai lavori meglio noto come "modello rosa" diventa informatizzato.
COME FUNZIONA IL NUOVO SISTEMA Innanzitutto, è necessario che i capi di bestiame siano registrati nella Banca dati nazionale, perché è da lì che si recuperano gli elementi per compilare il modello. Se lo spostamento dei capi allevati è verso i macelli, la compilazione deve essere fatta dal solo allevatore, in quanto non occorre l'autorizzazione del Servizio veterinario AUSL. Se invece gli animali vengono spostati verso un'altra stalla, o verso pascoli e stalle di sosta - le cosiddette movimentazioni "da vita" - occorre l'autorizzazione dell'AUSL, chiamata a validare il modello online già compilato dall'allevatore.
LA COMPILAZIONE ONLINE L'allevatore che intende compilare il "modello IV" in autonomia deve avere la smart card ed essere registrato alla Banca dati nazionale (per info su come ottenerla è attivo un help desk telefonico al numero verde 800 08 22 80 che risponderà dal lunedì a venerdì dalle 8 alle 20). Per la compilazione, l'allevatore può anche rivolgersi – previo pagamento del corrispettivo - in primo luogo a organizzazioni professionali e a veterinari aziendali riconosciuti, oppure anche ai servizi veterinari dell'AUSL. Informazioni su sedi e orari di apertura dei servizi dell'AUSL di Parma sono disponibili nel sito www.ausl.pr.it
I DOCUMENTI Nel momento in cui i capi devono essere caricati sui mezzi di trasporto, al posto delle quattro copie cartacee in cui veniva prodotto il "modello IV", dal 2 settembre ne viene stampata e sottoscritta una sola copia, composta di sei fogli, che accompagna gli animali durante il trasporto e che viene consegnata al destinatario (macello o stalla), che provvede ad archiviarla.
E IN CASO DI VARIAZIONI? Se si rende necessario apportare delle modifiche rispetto a quanto inserito online, nell'immediato, sul documento cartaceo, è possibile inserire le variazioni, che andranno però registrate online entro 7 giorni.
COS'È IL MODELLO IV E' il documento che certifica i movimenti dei capi allevati e contiene le informazioni di identificazione (parte A), le dichiarazioni per il macello riguardo ai trattamenti farmacologici o con sostanze vietate (parte B), la destinazione (parte C), i dati del trasportatore (parte D) e l'attestazione sanitaria del veterinario ufficiale relativa allo stato sanitario dell'allevamento e dei capi (parte E). Fino a ora doveva essere sempre compilato in almeno 4 copie (stalla di partenza, Asl di partenza, ditta di arrivo, Asl di arrivo). Dal 2 settembre, con la compilazione online verrà stampato in una sola copia, composta di sei fogli.