Il burro guadagna altri centesimi e porta l'incremento, rispetto all'anno precedente a +124,31% (burro zangolato). Cresce solo il latte spot nazionale. Padano e Parmigiano ancora stazionari.
di Virgilio Parma 30 agosto 2017 -
LATTE SPOT Non si arresta l'avanzata del latte spot nazionale. Il latte crudo spot nazionale guadagna ancora lo 0,56% e si posiziona tra 45,88 e 46,40€/100 litri di latte. Invariato il latte intero pastorizzato spot estero (45,88-46,91€/100 litri latte) e analogo andamento per il latte scremato pastorizzato estero che si mantiene tra 19,67 e 20,70€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Continua a sorprendere la poderosa ascesa del burro che in un anno ha più che raddoppiato il prezzo. Alcuni analisti ritengono che sia dovuto all'abbattimento dei pregiudizi nutrizionali che hanno per molti anni condizionato l'utilizzo di questo straordinario alimento. In salita anche crema e panna.
Borsa di Milano 28 agosto: (+)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,30/Kg. (+)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)
Borsa Verona 28 agosto: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,23 - 3,28 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 25 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 - 4,44 €/kg.
GRANA PADANO 28/8/2017 - Listini fermi al 11 agosto alla borsa di Milano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 25/08/2017 Nessuna variazione rilevata alla borsa comprensoriale di Parma lo scorso 25 agosto.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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Sanità. Uova contaminate da Fipronil: su 81 rilevamenti al momento sono 6 i campioni positivi. Gli assessori Venturi e Caselli: "Livelli di contaminazione di molto inferiori ai limiti di tossicità".
Prosegue il Piano di campionamenti straordinario del Servizio sanitario regionale, nel giro di qualche giorno saranno verificati tutti i 137 allevamenti intensivi dell'Emilia-Romagna. Nei campioni trovati positivi, provenienti da allevamenti della provincia di Forlì-Cesena, i livelli di contaminazione sono molto inferiori a limiti di tossicità
Bologna – Su 81 rilevamenti effettuati in Emilia-Romagna su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all'uovo e carne di gallina, sono 6 i campioni trovati positivi al Fipronil, mentre altri 11 sono in attesa di conferma perché risultati positivi al primo test, al quale deve seguirne un secondo per avere la conferma definitiva.
"I livelli di contaminazione rilevati sono al di sotto delle soglie di tossicità definite, dal punto di vista scientifico, dal ministero - spiegano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all'Agricoltura, Simona Caselli-. Nei campioni trovati positividi produzione regionaleilivelli di contaminazione si attestano mediamente intorno allo 0,16 mg/kg, ben inferiori allo 0,72 mg/kg che corrisponde al limite di tossicità".
Sono i risultati ad oggi del Piano di campionamenti straordinario messo in campo dal Servizio sanitario regionale per fronteggiare l'emergenza del Fipronil nelle uova che dall'inizio di agosto ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
I sei campioni confermati, cioè per i quali è già stato effettuato il doppio test di verifica, provengono da alcuni allevamenti, di cui uno in Romania e gli altri nella provincia di Forlì-Cesena.
Nel giro di una decina di giorni tutti i 137 allevamenti avicoli intensivi situati in Emilia-Romagna saranno campionati.
Il percorso per le aziende in cui vengono trovati uova e prodotti derivati contaminati prevede il vincolo sanitario e quindi il blocco della commercializzazione delle uova, dei trattamenti agli animali e il blocco della macellazione per la vendita delle carni.
Uova contaminate, cronaca di quanto è avvenuto
Venerdì 11 agosto scatta l'emergenza Fipronil nelle uova. Il Piano ministeriale definisce l'emergenza correlata alla presenza di Fipronil nelle uova che ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
Lunedì 14 agosto, la Regione Emilia Romagna recepisce il Piano ministeriale e definisce un Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, negli ovoprodotti, nelle carni avicole, nei prodotti composti a base di uova, negli allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna.
Mercoledì 23 agosto, blocco della commercializzazione a scopo cautelativo per quattro allevamenti avicoli dell'Emilia-Romagna dai quali provengono - oltre che da due allevamenti in altre regioni - le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali che gli esperti giudicano molto al di sotto della soglia di tossicità
Giovedì 24 agosto gli assessori regionali alla salute Sergio Venturi e all'Agricoltura Simona Caselli incontrano i produttori di Assoavi e Unaitalia, confermando l'impegno della Regione a garantire produzioni sane.
Venerdì 25 agosto laRegione Emilia Romagna dispone una Integrazione al Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, ovoprodotti, carni avicole, prodotti composti a base di uova, allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna. Si prevede di prelevare un campione di uova presso tutti gli allevamenti superiori ai 250 capi di galline ovaiole presenti nel territorio regionale. A seguito di segnalazione di positività a Fipronil in autocontrollo di una azienda operante nel Veneto, 13 allevamenti della nostra regione sono stati posti sotto vincolo e campionati.
Il fipronil e il campionamento
E' un antiparassitario vietato dal 2014 sulle produzioni vegetali, attualmente autorizzato solo quale antiparassitario per gli animali domestici. Il piano di campionamenti è in fase di avanzata realizzazione sul territorio emiliano-romagnolo. Da subito il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, mettendo in campo una serie di campionamenti aggiuntivi ed assicurando nel contempo la massima collaborazione al Ministero della salute ed ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità. /BM
Mercati ancora incerti. In attesa dei dati ufficiali del Pro Farm Tour l'attenzione si concentra sui fondi che hanno invertito la rotta e il cambio euro/dollaro che sfiora 1,20.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 28 agosto 2017 -
Il mercato attende le conclusioni del Pro Farm Tour:
- per il corn si attendono rese per acro differenti da quelle stimate-attese in precedenza. Si ipotizzano 353 milioni di tonnellate contro i 359 dell'USDA precedente e contro i 352 che avevano ipotizzato gli analisti;
- per il seme di soya 114 milioni di tonnellate contro i 119 dell'USDA , e i 118 previsti dagli analisti;
-per il grano invece pesano i numeri Russi e mondiali che schiacciano le quotazioni.
A aggravare l'incertezza è il forte rafforzamento dell'Euro sul Dollaro con il cambio che sfiora 1,20.
Il mercato telematico è in territorio positivo tranne che per il grano, sul quale incide, molto probabilmente anche l'uragano Harvey, che imperversando sul golfo dal Texas alla Florida, blocca o comunque rallenta i porti da cui partono molti imbarchi di soya e mais.
E' ormai accertato che l'impatto del cambio è il ribasso sui prezzi dei proteici, mentre è tutto da valutare sui prezzi futuri dei cereali a medio lungo termine. I fondi d'investimento hanno invertito la direzione orientandosi in senso ribassista.
Il "corto" del grano è passato da - 34.200 contratti a - 66.700. Il corn da un "lungo" di +39.800 ad un "corto" di - 17.700. Il "corto" del seme da - 14.400 a - 23.400.Il "corto" della farina da - 34.200 a -23.400.Il "lungo" dell'olio da + 46.000 a +44.000.
Indicatori internazionali 28 agosto 2017
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 1209 punti, il petrolio è attorno a 48,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,19315.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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SOMMARIO Anno 16 - n° 34 27 agosto 2017 - Editoriale: Eureka, l'economia avanza! Oibò. -Torna a salire il latte spot e in parte anche il burro. - Cereali e dintorni. Mercato stazionario e in attesa. -Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti - Cara Bolletta. Record europeo per le piccole imprese - Crolla in Italia la produzione di grano duro (-30%) - Uova, trovata seconda sostanza tossica. -Pomodoro: il grande nemico è la crisi idrica - Meuccio Berselli nominato dal Governo alla guida del più grande distretto idrografico d'Italia. -
SOMMARIO Anno 16 - n° 34 27 agosto 2017
1.1 editoriale
Eureka, l'economia avanza! Oibò.
2.1 lattiero caseario Torna a salire il latte spot e in parte anche il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato stazionario e in attesa.
4.1 sanità Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti
4.2 imprese e energia Cara Bolletta. Record europeo per le piccole imprese
5.2 grano duro Informatore Agrario. Crolla in Italia la produzione di grano duro (-30%)
5.3 solidarietà Una valle cardioprotetta grazie al nuovo progetto di Cantina Valtidone
6.1 sicurezza alimentare Uova Contaminate. Rainieri chiede etichettatura obbligatoria
6.2 alimentazione e sicurezza Scandalo uova. 2 campioni positivi in Italia
6.3 alimentazione e salute Uova, trovata seconda sostanza tossica.
7.1 pomodoro Pomodoro: il grande nemico è la crisi idrica
7.2 crisi pesche e nettarine Crisi pesche e nettarine: autorizzato il ritiro di 4.760 tonnellate.
8.1 nomine Bonifica Meuccio Berselli nominato dal Governo alla guida del più grande distretto idrografico d'Italia.
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners ers
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Nestlé Italiana S.p.A. a titolo volontario e cautelativo sta procedendo al richiamo del Latte per la crescita Nestlé Nidina Optipro 3.
Si tratta dei lotti 71560295A e 71560295AN con termine Minimo di Conservazione 03/2018.
La decisione di richiamoevidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è avvenuta a seguito del riscontro di una non conformità negli aspetti organolettici del prodotto, che potrebbe infatti presentare un affioramento di grasso in grumi sulla superficie. Pur essendo i prodotti sicuri per il consumo, ma non rispondendo ai requisiti dei nostri alti standard di qualità, la società in via volontaria e cautelativa ha deciso di avviare le procedure di richiamo dalla vendita dei lotti in questione. I clienti che hanno acquistato il prodotto sono pregati di riportarlo al punto vendita dove e' stato acquistato. Il prodotto verra' rimborsato. Per qualsiasi informazione i Consumatori possono anche rivolgersi al numero verde: 800 434 434, attivo dalle 9 alle 19.
(Verona, 22 agosto 2017). Non è solo la raccolta di uve da vino (in calo del 15%-20% sul 2016) a preoccupare l'agricoltura italiana.
Anche per il grano duro la campagna 2017 si annuncia molto difficile con una perdita media di quasi il 30% sull'annata record precedente, che equivale a 1,5milioni di tonnellate di frumento duro in meno. Lo riporta, nel numero in uscita da domani, il settimanale L'Informatore Agrario, che ha incrociato le rilevazioni degli esperti del settore su tutto il territorio nazionale.
La siccità ha compromesso gran parte della produzione nel Centro-Sud del Paese, con cali che vanno dal -41% in Toscana al -37% del Molise, dal -30% in Puglia, Basilicata e Umbria al preoccupante -50% nel Lazio. Meglio è andata al Nord, dove le superfici sono calate del 28%, le produzioni del 18%, ma le rese, complice un'annata molto positiva per la coltura, sono aumentate dell'11%. In generale – evidenzia il settimanale - il raccolto presenta una qualità eccellente per il 60-70% della produzione mentre il calo produttivo è da imputare tanto al clima, che ha penalizzato le rese, quanto alla riduzione delle superfici seminate a causa della scarsa convenienza economica per gli agricoltori che ha caratterizzato le ultime campagne del grano duro.
www.informatoreagrario.it
Borgonovo, 24 agosto 2017 - "La Valtidone ha a cuore la sua valle" è lo slogan che potrebbe essere adottato per il nuovo progetto varato dal consiglio di amministrazione di Cantina Valtidone, che prevede il finanziamento e il posizionamento di una ventina di defibrillatori nei prossimi anni nei comuni della vallata.
"Il primo defibrillatore – ha annunciato Gianpaolo Fornasari presidente dell'azienda – sarà installato nella nostra Enoteca a Borgonovo e sarà inaugurato il prossimo 2 settembre. La giornata non è casuale in quanto presenteremo l'Annuario dello Sport borgonovese a cura di Paolo Cagnani e saranno invitati numerosi sportivi del territorio. Quale miglior occasione per illustrarne le funzionalità?".
Partner di questa lodevole iniziativa è ovviamente "Progetto Vita", l'associazione che da anni opera per coprire il territorio con nuovi defibrillatori.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite, lo testimonia anche il recente caso a Castel San Giovanni dove è stato salvato un uomo colpito da un arresto cardiaco. I controlli sono molti utili, ma non possono prevedere questi eventi che restano sempre improvvisi. Il nostro augurio è che altre aziende possano imitare il gesto lungimirante di Cantina Valtidone ed aiutare a sostenere il nostro lavoro per tutelare i cittadini e la valle che potrà diventare cardioprotetta. Non potremo certo mancare il prossimo 2 settembre e organizzeremo un punto informativo per chi volesse prendere contatti con la nostra associazione".
"Abbiamo voluto investire in questo progetto in quanto sappiamo le potenzialità del defibrillatore – ha aggiunto Pierluigi Campagnia, consigliere dell'azienda vitivinicola borgonovese –. Sono di Vicomarino, una frazione di Ziano, dove ogni anno viene organizzato un torneo di calcio estivo e purtroppo su quel rettangolo di gioco sono già venute a mancare due persone, una delle quali era un mio caro amico. Forse con un defibrillatore si sarebbero potute salvare. Sono episodi molto tristi e vorremmo che non capitassero più".
Il 2 settembre alle 10:30 sarà quindi inaugurato il defibrillatore nell'Enoteca di Cantina Valtidone che ogni anno riceve 12 mila visitatori. Sarà al servizio dei clienti, di tutti i soci (proprio in questi giorni di inizio vendemmia è fortissimo il passaggio di persone in Cantina) e di tutti i dipendenti.
Subito dopo l'inaugurazione Cantina Valtidone prenderà contatto con tutti i comuni della Val Tidone per presentare il progetto e chiedere dove poter installare i defibrillatori, cercando di coprire il territorio in maniera capillare (per installare presidi nelle scuole, oratori, palestre e comunque in tutti quei punti di aggregazione dove si registra un forte passaggio di persone). Il progetto, che punterà a distribuire 3-4 defibrillatori all'anno sul territorio e che verrà segnalato all'interno di uno specifico contenitore all'interno del Cibus di Parma del prossimo anno, non farà comunque venire meno l'impegno che Cantina Valtidone continua a profondere a sostegno di AMOP, l'associazione malato oncologico di Piacenza del Prof. Luigi Cavanna.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite
Oi e Regione insieme per trovare soluzioni a salvaguardia del comparto. Il punto sulla campagna: già trasformate 1,2 milioni di tonnellate (il 46,13% del contrattato)
C'è un grande nemico che minaccia, ormai ogni anno, la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia. È la crisi idrica che quest'anno – con il 70% di piogge in meno nel bacino di Parma e Piacenza – ha messo a dura prova la coltivazione del pomodoro. Un nemico che l'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, in stretto accordo con la Regione Emilia-Romagna, vuole combattere progettando soluzioni di medio lungo periodo che permettano di superare questa criticità attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dall'OI, per raccogliere le esigenze della filiera e presentarle in modo compatto al mondo istituzionale affinché in tempi stretti si adottino soluzioni, prima tra tutte quella che porta alla costruzione di invasi per trattenere acqua nei periodi in cui è presente.
È stato questo il tema al centro della visita alla filiera del Nord Italia da parte dell'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli che – insieme al presidente dell'OI Tiberio Rabboni e ai rappresentati delle Organizzazioni di produttori e dei trasformatori – ha fatto tappa prima alla Mutti e poi alla Columbus, entrambe in provincia di Parma, per il consueto punto di metà campagna.
"La più grande emergenza del nostro settore è quella dell'approvvigionamento dell'acqua – ha subito introdotto l'argomento più scottante Francesco Mutti, presidente di Mutti Spa -. La crisi idrica potrebbe essere fatale per il nostro settore ed è per questo che non si può affrontare questo tema con leggerezza. Serve un time table chiaro con un gruppo di lavoro che, già entro dicembre, possa presentare un piano che ci tuteli per il futuro".
Concorde il presidente dell'OI Rabboni: "Molto si è fatto, ma tanto resta da fare per fronteggiare il cambiamento climatico. Positive sono state le deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi concesse dalla Regione così come costante è l'impegno della filiera nel ricercare varietà sempre meno idroesigenti, nell'estendere ulteriormente le pratiche di irrigazione a goccia in campo e di riciclo delle acque negli impianti di trasformazione. Ora però è necessario lavorare per ridurre gli sprechi degli impianti di distribuzione delle acque più obsoleti e soprattutto realizzare nuovi invasi irrigui, anche ad uso plurimo delle acque, di capacità idonee a rispondere ai fabbisogni della filiera del pomodoro da industria e delle altre filiere agricole di questo importante territorio dell'agroalimentare italiano. L'OI, a questo scopo, è disponibile a collaborare alla ricerca di un'intesa tra amministrazioni, comunità locali, filiere produttive agricole, Regione ed altre istituzioni sovraordinate per l'individuazione e la localizzazione concorde dei nuovi e necessari invasi irrigui".
L'assessore Simona Caselli ha ricordato che "il contrasto al cambiamento climatico e alle sue conseguenze sull'agricoltura è da tempo al centro dell'impegno della Regione. A breve uscirà il nuovo bando da 18 milioni di euro per la realizzazione di invasi fino a 250mila metri cubi, mentre in accordo con l'assessorato all'Ambiente rivedremo le previsioni sugli invasi del vigente piano di tutela delle acque per individuare eventuali nuove localizzazioni, sia in relazione alle maggiori criticità, sia laddove a seguito della crisi edilizia le cave previste non si realizzeranno in tempi congrui. Altrettanto importante il nostro impegno sulla ricerca e sull'innovazione per sostenere le nuove tecniche irrigue, il risparmio, la diffusione di varietà meno idroesigenti e l'agricoltura di precisione. Il Psr mette a disposizione, attraverso i Gruppi operativi per l'innovazione, risorse significative pari a circa 50 milioni di euro, di cui oltre la metà sono già state impegnate; altre risorse possono essere efficacemente mobilitate per questi stessi scopi attraverso l'utilizzo ottimale dell'Ocm ortofrutta e in particolare dei Programmi Operativi delle Organizzazioni dei Produttori".
Poi facendo il punto sulla campagna ha aggiunto: "Nel 2017 si sono dovute affrontare tante criticità come la crisi di Ferrara Food, per altro nella provincia con il più alto tasso di disoccupazione in regione, e quella di Copador, risolta grazie a un lavoro di squadra che ha visto l'impegno delle istituzioni e dei sindacati, l'efficace e tempestivo lavoro del tribunale di Parma e dei commissari nominati e la disponibilità delle imprese del territorio a partecipare all'asta che ha visto prevalere Mutti Spa che sta attualmente conducendo l'azienda. Ci sono poi state le gelate di fine aprile e la siccità affrontata con una valida cabina di regia, che ha coinvolto attivamente l'OI e che ha visto in Parma e Piacenza le uniche province a livello nazionale nelle quali è stato riconosciuto lo stato di emergenza idrica". La visita dell'assessore è poi proseguita allo stabilimento Columbus dove ci si è soffermati, in particolare, sulle forme di produzione innovative legate al settore del pomodoro biologico. "Un segmento in forte espansione – hanno sottolineato Cristina Bertolini e Fabio Santi di Columbus -. Il nostro obiettivo è proprio quello di fidelizzare l'area agricola emiliana tra Parma, Reggio e Modena alla produzione biologica".
Il punto sulla campagna
Ha ormai raggiunto il giro di boa la campagna 2017 del pomodoro da industria del Nord Italia. L'ultimo rilevamento dell'ufficio tecnico dell'OI ha certificato che, al 20 di agosto, sono state trasformate 1.282.666 tonnellate di pomodoro, pari al 46,13% del quantitativo contrattato con un brix medio che si attesta a 4,76, quindi più basso degli ultimi anni.
La campagna 2017 si sta contraddistinguendo per un ritmo molto sostenuto negli stabilimenti di trasformazione visto che le elevate temperature di quest'annata hanno accelerato la maturazione del prodotto.
Le rese in campo sono buone, nonostante i deficit idrici di alcune aree, mentre le rese in stabilimento sono al di sotto delle aspettative per cui è necessario un maggior quantitativo di materia prima per realizzare i prodotti trasformati.
Nel complesso sono 36.707 gli ettari di superfici effettive coltivate a pomodoro per il 2017, in calo del 7,5% rispetto al valore dello scorso anno e in diminuzione del 2,5% rispetto a quanto contrattato ad inizio campagna. Buono il dato della produzione biologica che conferma il proprio trend di crescita: il bio rappresenta il 6,6% delle superfici effettive delle Op associate, superfici che passano dai 1.316 ettari di due anni fa agli attuali 2.310.
L'Emilia Romagna si conferma la regione con la quota più consistente di superfici coltivate a pomodoro da industria pari a 24.866 ettari, seguita da Lombardia (7.494), Veneto (2.121) e Piemonte (2.029). Questa la ripartizione nelle principali province contraddistinte dalla presenza della coltivazione del pomodoro da industria: Piacenza: 10.003 ettari; Ferrara: 6.177; Parma: 4.666; Mantova: 3.963; Cremona: 2.102; Ravenna 1.929; Alessandria: 1.821; Reggio Emilia: 993; Rovigo: 895; Verona: 780 e Modena: 729. Seguono altre province con valori più contenuti.
Agricoltura. Aumentato di 4.760 tonnellate il quantitativo di pesche e nettarine che sarà possibile ritirare per far fronte alla crisi di mercato. La decisione d'urgenza della Commissione europea avrà valore retroattivo al 3 agosto 2017. Caselli: "Un risultato fondamentale per i nostri produttori, che conferma l'importanza del lavoro congiunto svolto degli organismi e dei territori interessati".
Bologna – Arriva a 8.640 tonnellate il quantitativo di pesche e nettarine che potranno essere ritirate dal mercato per sostenere i produttori e fronteggiare la crisi del settore.
Il provvedimento è frutto del regolamento d'urgenza approvato dalla Commissione europea per un aumento dei plafond di Italia, Spagna e Grecia per pesche e nettarine pari a 3 volte i quantitativi attualmente previsti dal regolamento vigente e legato all'embargo russo.
La decisione europea si traduce per l'Italia in un incremento di 4.760 tonnellate di prodotto. Il plafond di ritiro previsto inizialmente dal regolamento Ue era infatti di 2.350 tonnellate. A questo quantitativo il ministero ha aggiunto, nelle settimane scorse, una riserva di 1.500 tonnellate. Con il nuovo regolamento europeo vengono triplicati i plafond del precedente, che per l'Italia significa passare dalle 2.380 tonnellate (già utilizzate) a 7.140, quindi con una possibilità di ritiro aggiuntiva di 4.760. Se si aggiunge anche la riserva concessa dal ministero di 1.500, in tutto potranno essere ritirate fino a 8.640 tonnellate. Il regolamento verrà pubblicato il prossimo 9 settembre, ma prevede già un effetto retroattivo al 3 agosto.
"Accogliamo con grande soddisfazione la decisione europea – dice Simona Caselli, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna – che ha recepito in pieno la sollecitazione che avevano avanzato nell'agosto scorso il ministero e la rete Areflh (l'associazione delle regioni e dei produttori ortofrutticoli europei, presieduta dalla stessa Caselli, cui aderiscono le principali realtà produttrici di frutta ed ortaggi di sei paesi). Si tratta di un provvedimento fondamentale per i produttori, che conferma come un'azione congiunta e rapida di tutte le istituzioni possa portare a risultati tempestivi e importanti. Il provvedimento rappresenta una boccata d'ossigeno per un settore già duramente provato dalle difficili condizioni climatiche e ambientali di questa torrida estate".
I quantitativi di prodotto ritirati dal mercato, per i quali la Commissione europea riconosce agli agricoltori un prezzo stabilito dal regolamento che copre i costi di produzione, vengono destinati in larga parte alla beneficienza (enti caritativi e associazioni) e alla realizzazione di prodotti di distilleria.
La decisione di Bruxelles arriva dopo l'incontro di Areflh, lo scorso 8 agosto a Bruxelles, con la Direzione generale agricoltura della Commissione europea a seguito di una richiesta urgente da parte dall'assessore Caselli. Contemporaneamente il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali aveva aumentato di 1.500 tonnellate la quantità di prodotto che era possibile ritirare dal mercato. In quella sede era stato assunto l'impegno di chiedere alla Commissione di rivedere la distribuzione tra i Paesi europei e, all'interno degli stessi, delle quote di ritiro per le diverse tipologie di frutta.
La crisi del mercato di pesche e nettarine risente in modo particolare dell'"embargo russo" imposto dal 2014. La riduzione delle esportazioni e un andamento produttivo fortemente influenzato da caldo e siccità, con produzione di frutti di piccole dimensioni e una maturazione anticipata e diffusa, ha determinato una crisi dei prezzi e l'esaurimento, già al 31 luglio, delle quote di ritiro previste dal regolamento europeo. /SA
È scattata l'allarme anche in Italia per i prodotti con presenza del principio attivo del "FIPRONIL". Il Ministero della salute ha diffuso l'avviso del richiamo di un lotto di un prodotto alimentare per contaminazione chimica. Si tratta delle fettuccine di semola di grano duro. Il richiamo riguarda esclusivamente il lotto 33/2017, con termine minimo di conservazione (TMC) 22-08-2017, venduti in confezioni da 2 Kg.
Il prodotto alimentare è prodotto e commercializzato dalla Ristopronto srl via Di Dragone n 401/B Roma. Il motivo della segnalazione è presenza principio attivo "FIPRONIL".
Il Ministero raccomanda gli esercenti di cessare la vendita del lotto indicato di pasta in tutti i negozi e di ritirare le confezioni dal commercio. L'avviso di richiamo del lotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute nella sezione "Avvisi di sicurezza".
Dopo lo scandalo Fipronil, il consigliere chiede di intensificare i controlli e rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime estere
Rendere obbligatoria a livello europeo e nazionale l'indicazione di origine anche per gli ovoprodotti utilizzati nella trasformazione industriale e rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime estere. Lo chiede in un'interrogazione alla Giunta Fabio Rainieri (Lega Nord) dopo il sequestro e il fermo cautelativo dell'11 agosto scorso di tre lotti di prodotti alimentari derivati da uova provenienti da Germania, Belgio e Olanda - zone coinvolte nello scandalo Fipronil - con destinazione Bologna e Parma.
"Le uova di gallina sono già fornite di un sistema di etichettatura obbligatoria a livello europeo per distinguere provenienza e metodo di allevamento, a differenza dei loro derivati", ricorda il consigliere, che sottolinea come l'indicazione anche in questo caso garantirebbe al consumatore "scelte di acquisto consapevoli".
"Lo scandalo delle uova contaminate non riguarda quelle italiane ma quelle provenienti da Belgio e Olanda", dove sono già state arrestate due persone e chiusi in via cautelare 150 allevamenti avicoli. Rainieri vuole quindi conoscere "quali siano i risultati delle analisi effettuate sui lotti sequestrati" e "se vi siano stati altri sequestri", oltre a suggerire, alla luce dei fatti accaduti, di intensificare ulteriormente i controlli. (Francesca Mezzadri)
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa )
Sembra che il mercato si stia prendendo un periodo di pausa. Ridotti i movimenti in attesa di nuovi eventi orfano di una direzione precisa.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 23 agosto 2017 -
Il mercato telematico alterna movimenti di segno opposto, unica eccezione il rialzo deciso ed improvviso dell'olio di soya che, a rigore di logica, dovrebbe influenzare il seme. Ma non è il momento migliore per avanzare ipotesi previsionali. L'aumento dell'olio potrebbe essere conseguenza della decisione di imporre dazi a prodotti per biodiesel importat negli USA da paesi terzi.
I prezzi di oggi: 293 euro per la soia 44 e 303 € per la proteica e 305 sino a dicembre, mentre per il 2018 si registra 308 per la proteica, il tutto partenza Ravenna, a Venezia qualche euro in più.
Il seme quota 345 euro per il pronto, e il settembre dicembre 346 partenza ai porti; il girasole proteico tiene le sue posizioni sul nuovo raccolto novembre 2017 , agosto 2018 a 185 euro partenza al porto.
Il mais quota per il 5 ppb 186€ partenza Fiorenzula d'Arda e 187 partenza Cremona, 190 euro arrivo camion dall'estero dopo il 21/08; il mais estero ai porti quota 182/185 sul disponibile e 176-177 sul novembre 2017 luglio 2018. Il grano e l'orzo sostanzialmente fermi.
Le brutte notizie sul fronte salubrità mais nazionale, di ora in ora, si consolidano sempre più.
Comunque di merce non ne manca né nel mondo né in Europa. Il raccolto Russo di grano è definito di quantità "mostruose" e si presume questo farà da freno al mais sano, mentre sarà di peso per il mais di più ridotta qualità.
I valori dei cruscami si stanno ridimensionando e col perdurare del caldo potrebbero scendere a valori interessanti.
Il mercato delle bioenergie sta traendo beneficio dalla presenza di mais tossinato che viene immesso nel mercato a valori tra i 145 euro partenza in Veneto e i 155 euro partenza in Lombardia.
Il raccolto dei trinciati è in via di esaurimento comunque con quantitativi di massa biologica inferiore a quella degli scorsi anni. Sta prendendo consistenza l'arricchimento in trincea di tali masse con farinette di mais e cruscami.
Indicatori internazionali 23 agosto 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1249 punti, il petrolio è attorno a 47,50$/bar e l'indice di cambio segna 1,18046.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Sensibile rimbalzo del latte spot registrato alla borsa di Verona così come per la crema a uso alimentare. Il Parmigiano Reggiano rimane stazionario anche alla riapertura della borsa comprensoriale di Parma. Milano non ha quotato.
di Virgilio Parma 23 agosto 2017 -
LATTE SPOT Dopo l'interruzione ferragostana le quotazioni del latte spot tornano a salire. + 3,49% è il guadagno realizzato dal listino del latte crudo spot nazionale alla borsa veronese che porta il prezzo all'interno dell'intervallo 45,36 e 46,40€/100 litri di latte. Sale a 45,88/46,91 il latte intero pastorizzato estero e lo scremato pastorizzato estero addirittura recupera quasi il 9% collocandosi tra 18,63 e 19,67 €/100 litri di latte.
BURRO E PANNA A Milano non è stato quotato il burro nella seduta del 21/8 e perciò riportiamo i listini dello scorso 11 agosto. In forte risalita invece i listini veronesi della Crema a uso alimentare (+11,40%).
Borsa di Milano 11 agosto: (+)
BURRO CEE: 6,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,04 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,84 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,20/Kg. (+)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)
Borsa Verona 21 agosto: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 11 agosto 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 - 4,44 €/kg.
GRANA PADANO 11/8/2017 - Listini fermi al 11 agosto alla borsa di Milano che lo scorso 21/8 non ha quotato il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 18/08/2017 Nessuna variazione rilevata alla borsa comprensoriale di Parma lo scorso 18 agosto.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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Nell'ambito dei controlli compiuti dagli Istituti zooprofilattici sono state riscontrate 2 positività su 114 campioni esaminati.
Roma 21 agosto 2017 - L'agenzia Ansa informa che "Sono state rilevate due positività" nell'ambito dei controlli compiuti dagli Istituti zooprofilattici. Lo rende noto - prosegue l'agenzia - il ministero della Salute precisando che è stata fatta "conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l'adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi".
Scandalo uova al Fipronil. Scoperta una seconda sostanza tossica nel disinfettante Dega 16 utilizzato negli allevamenti. L'agenzia alimentare belga ha confermato la presenza di amitraz nel disinfettante che è stato utilizzato in molti pollai.
Un nuovo capitolo si aggiunge nello scandalo europeo delle uova di gallina contaminate al fipronil che ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", era già stato segnalato in Italia dalla nostra associazione già a partire dal 1 agosto scorso. Nella soluzione disinfettante Dega 16 utilizzata negli allevamenti, sarebbe stato trovato un altro ingrediente pericoloso secondo un rapporto dell'autorità per la sicurezza alimentare belga. In particolare, sarebbe stata scoperta la presenza del pesticida amitraz, secondo quanto pubblicato dalla rivista "Der Spiegel" in data di ieri venerdì 18 agosto, citando un rapporto di gestione riservato dell'Ufficio federale della protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare del Belgio (BVL).
A seguito delle indagini sui contenitori sequestrati nelle aziende agricole contenenti il disinfettante Dega 16 sarebbero state individuate tracce di amitraz.
Tale ultima sostanza è un veleno che viene utilizzato per esempio nei cani contro insetti e acari. Come agente fitosanitario, non è più consentito a partire dal 2008 in tutta l'UE: nelle persone l'amitraz può causare problemi al linguaggio, pressione sanguigna bassa e disorientamento.
Se il veleno ha contaminato anche le uova, ciò è ancora sotto indagine secondo quanto riferito da "Der Spiegel". L'agenzia federale alimentare belga ha confermato, sempre secondo il settimanale tedesco che l'Amitraz è stato rinvenuto in due campioni della soluzione disinfettante.
Tuttavia, per i consumatori non ci sarebbero più rischi imminenti secondo quanto sostenuto da un portavoce dell'Autorità. Secondo la BVL, anche l'omologa olandese Nvwa ha già effettuato gli opportuni accertamenti, ma "finora non ha trovato nulla" in riferimento all'amitraz. Sino a ieri uova e ovoprodotti contaminati al fipronil erano stati riscontrati in 18 paesi tra UE e non UE come la Svizzera, il Libano e Hong Kong. Ora il problema è quello di capire cosa accadrà nel corso della riunione dei Ministri dell'Agricoltura dell'UE il 5 settembre. La Presidenza estone dovrebbe cambiare l'ordine del giorno delle riunioni dei ministri dell'agricoltura il 5 settembre, di conseguenza.
(19 agosto 2017)
Editoriale: Ma che splendidi alleati (3). Richiedi la tua corsa con un click...- Cereali e dintorni. Ancora difficile prevedere il nuovo indirizzo dei mercati - Diete dimagranti a base di anoressizzanti. - Amazon, all via cibo senza congelatore.
SOMMARIO Anno 16 - n° 33 20 agosto 2017
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (3). Richiedi la tua corsa con un click...
2.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Ancora difficile prevedere il nuovo indirizzo dei mercati
3.1 frutta Agricoltura. Allarme frutteti in Emilia Romagna
3.2 campagna saccarifera COPROB: iniziata la produzione di zucchero 100% italiano fuori quota
4.1 eventi Prosciutto di Parma: Parma da gustare
4.2 alimentazione e salute Diete dimagranti a base di anoressizzanti.
5.1 conservazione alimenti Amazon, all via cibo senza congelatore.
6.1promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners
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Agricoltura. Allarme frutteti, Bignami (Fi): sostenere produttori e imprese. Crisi prezzi, scarsa remunerazione, concorrenza estera, siccità, costi produzione: sono le "criticità" segnalate dal consigliere che chiede alla Regione di intervenire.
Allarme frutteti in Emilia-Romagna. Galeazzo Bignami (Fi), in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, vuole sapere quali azioni siano state attivate per sostenere il settore frutticolo e per dare un aiuto concreto ai produttori e alle imprese che non riescono a ottenere un'equa remunerazione. Il consigliere, a questo proposito, riferisce che una nota organizzazione agricola ha segnalato di recente "la perdita, in 20 anni, del 43% dei frutteti dell'Emilia-Romagna che sarebbero passati da 99.438 a 57.559 ettari di superficie coltivata". Le criticità - secondo quanto riportato dal consigliere - riguarderebbero, in particolare, "il calo delle quotazioni di alcuni prodotti e le somme poco remunerative corrisposte ai produttori", oltre al "problema della siccità".
"La crisi dei prezzi - rileva - sta mettendo in seria difficoltà il settore frutticolo" e "tra le maggiori problematiche evidenziate c'è quella di non riuscire a competere con la frutta estera", ma ci sono anche "la maturazione in contemporanea di diverse varietà a causa del caldo intenso e la lievitazione dei costi di produzione per il ricorso all'irrigazione di soccorso". "Nell'incontro svoltosi ad agosto presso il tavolo di coordinamento ortofrutta convocato al Mipaaf (ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali) - si legge ancora nel testo - si sarebbe stabilito l'avvio, a partire dal prossimo autunno, di 'una sistematica attività di pianificazione tra istituzioni, organizzazioni agricole e dell'intera filiera volta ad affrontare gli aspetti critici che rendono il settore debole, in particolare nell'export' (come si legge nel comunicato ufficiale)" e "nel corso della riunione sarebbe stata resa nota anche l'intenzione da parte del ministero di costituire, nel mese di settembre, il Tavolo ortofrutticolo nazionale".
Bignami chiede quindi se la Regione intenda seguire con attenzione gli incontri che si svolgeranno a questo Tavolo e quali proposte ritiene eventualmente di poter avanzare. (Regione Emilia Romagna - Antonella Celletti)
La campagna bieticolo saccarifera 2017, la prima priva delle quote di produzione, avrà una durata di circa 100 giorni e vedrà 3.700 aziende agricole conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 2 milioni di tonnellate di bietole coltivate su 32.600 ettari
Bologna, 11 agosto 2017 – In queste ultime settimane, per l'esattezza il 24 luglio nello stabilimento di Minerbio (BO) e il 28 luglio a Pontelongo (PD), è iniziata la produzione dello zucchero 100% italiano Italia Zuccheri. Gli zuccherifici di COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli – saranno chiamati a lavorare gli oltre 2 milioni di tonnellate di barbabietole provenienti da 32.600 ettari coltivati da soci e produttori conferenti della Cooperativa.
Le prime settimane hanno messo in evidenza una buona qualità delle barbabietole nonostante le avverse condizioni climatiche: le elevate temperature unite alla persistente mancanza di precipitazioni non sono infatti le condizioni ottimali per questa coltura.
Questi primi dati sono il risultato del costante lavoro di informazione e formazione che COPROB sta mettendo in campo da alcuni anni grazie anche alla collaborazione dei volontari dei Club della bietola territoriali che sperimentano in pieno campo le ricerche di BETA nei cosiddetti Ettari B-lanciati.
"Da maggio ad oggi – afferma Claudio Gallerani, Presidente COPROB – sono state organizzate oltre 20 giornate in campo (e un'altra decina è prevista fino a settembre) che ci hanno permesso di incontrare circa 1.000 bieticoltori e mostrare le più moderne tecniche di coltivazione e di lavorazione. È fondamentale che gli agricoltori siano informati sulle novità che avanzano sia per quanto riguarda la genetica che le tecniche agronomiche, fondamentali per aumentare le produzioni – e di conseguenza la redditività – anche in presenza di cambiamenti climatici come quelli cui stiamo assistendo negli ultimi anni".
La Cooperativa, quindi, dopo aver investito per l'efficientamento delle fabbriche, ora accelera per un cambio di passo sul versante agricolo e per sostenere i propri soci per competere sul mercato europeo.
"Una grande sfida, ma anche una grande opportunità di rinnovamento della filiera – continua Gallerani – che punta sulla crescita produttiva e la valorizzazione del Made of Italy, proseguendo quanto avviato in questi anni insieme agli operatori dell'agroalimentare e della GDO, consapevoli che è un'opportunità che possiamo cogliere".
Prosciutto di Parma: Parma da gustare fra tour enogastronomici e il festival dedicato al simbolo del food Made in Italy
Il Prosciutto di Parma nasce in una terra affascinante, ricca di proposte che uniscono il piacere della degustazione a un paesaggio unico, votato al turismo culturale. Il periodo migliore per scoprirlo? A settembre, quando Parma e la vicina Langhirano si animano di colori e profumi per festeggiare il DOP simbolo del territorio, con un festival ricco di eventi, degustazioni, visite guidate e ospiti speciali. Ma per tutta l'estate "i luoghi del Prosciutto di Parma" sono al centro di tour enogastronomici all'insegna del gusto e della bellezza.
Parma, 16 agosto 2017_- Si affonda in profondità il "tasto", uno spesso ago di osso di cavallo, per poi estrarlo e accostarlo al naso. È così che gli esperti liberano gli aromi inimitabili del Prosciutto di Parma e sondano la qualità del prodotto a partire dalle sue caratteristiche olfattive. Dietro al sapore e alla consistenza di questo prodotto DOP marchiato con il simbolo della corona ducale c'è tutto un mondo da scoprire, ci sono Parma, Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, e il suo territorio, nel cuore della Food Valley. E il periodo migliore per scoprirlo è a settembre, quando a Parma e a Langhirano si celebra questo ambasciatore del gusto dell'Emilia e del Made in Italy.
Il XX Festival del Prosciutto di Parma coinvolgerà il comune di Parma, dal 2 al 10 settembre, e quello di Langhirano, dall'1 al 3 settembre. Nel programma anche Finestre Aperte che, nei fine settimana del 2-3, 9-10 e 16-17 settembre, permetterà agli amanti del Prosciutto di Parma di assistere al ciclo di lavorazione e partecipare a degustazioni gratuite direttamente all'interno dei prosciuttifici. A dare il via al festival, che anche quest'anno avrà il volto della giornalista e food blogger Francesca Romana Barberini, in veste di conduttrice, sarà il Pastry Chef Ernst Knam, la sera di venerdì 1 settembre.
Nella Cittadella del Prosciutto di Parma a Langhirano i produttori proporranno, all'interno dei loro stand, degustazioni guidate, abbinamenti e laboratori del gusto. Non mancheranno i Prosciutti dal mondo e sarà un'occasione d'incontro tra il Prosciutto di Parma e alcuni prosciutti crudi di qualità dall'Italia e dal mondo.
Mentre il Bistrò del Prosciutto di Parma vedrà degustazioni, brunch, aperitivi in musica e con lo chef, ospiti a sorpresa, concerti e spettacoli, laboratori per i più piccoli, cooking show e molto altro nella centralissima cornice dei Portici del Grano, in Piazza Garibaldi a Parma.
Ma non c'è solo il festival. Ci sono anche i tour nelle terre del Prosciutto di Parma, sui colli, a sud della via Emilia, precisamente tra il fiume Enza e il torrente Stirone, dove si trovano circa 150 prosciuttifici facenti parte del consorzio. I "Parma nel cuore del gusto tours" insieme ad Assapora Appennino propongono nei weekend "Food from Love": un percorso alla scoperta del Parmigiano Reggiano, del Prosciutto di Parma, dei Vini dei Colli parmensi, nel fertile territorio dove sorge il fiabesco Castello di Torrechiara e a Langhirano. Durante la settimana c'è invece il servizio di navetta Tastybus: si vanno a conoscere i luoghi di produzione del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano, si visitano cantine e acetaie, e ci si concede un gustoso aperitivo con vista. Per entrambi i tour, la partenza è dal centro di Parma (Piazza Garibaldi).
Importante passo avanti. Pubblicato il Decreto Ministero Salute 27 luglio 2017. Divieto di prescrizione e di esecuzione di preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti le sostanze medicinali efedrina e pseudoefedrina.
Una battaglia, quale quella contro le diete anoressizzanti a base di preparati magistrali, che da anni porta avanti lo "Sportello dei Diritti", anche in favore delle vittime fa un importante passo avanti. In data 14 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 189 del 2017 il Decreto del Ministro della Salute recante "Divieto di prescrizione e di esecuzione di preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti le sostanze medicinali efedrina e pseudoefedrina". Il decreto è in vigore dal giorno stesso della pubblicazione e cioè dal 14 agosto.
Il Decreto impone il divieto ai medici di prescrivere e ai farmacisti di eseguire preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti le sostanze medicinali Efedrina e Pseudoefedrina, quest'ultima in quantitativi superiori a 2.400,00 mg per ricetta. Il nuovo decreto, segue a quelli già emanati che hanno vietato la prescrizione e l'uso di altre sostanze per la preparazione magistrale di dimagranti come la fenilpropanolamina/norefedrina, pseudoefedrina, triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione e topiramato.
Occorre considerare che alcune delle molecole, spesso rinvenibili nei preparati magistrali anoressigeni, sono state ritirate dal commercio perché ad alto rischio di tossicità (ipertensione polmonare primitiva e valvulopatie cardiache con fenfluramina, dexfenfluramina, fendimetrazina e altri anfetaminici; ictus cerebrale emorragico con i simpati comimetici). Va, inoltre, evidenziato che non è stato dimostrato il mantenimento della riduzione del peso nel lungo periodo, né la riduzione della morbilità e mortalità correlate all'obesità. Pertanto, le prescrizioni di preparati galenici di cui si parla sono non solo prive di "evidenza" scientifica e gravate da una tossicità inaccettabile, ma anche sprovviste di un razionalità che le renda plausibili. Alcune sentenze della Magistratura e numerosi fatti di cronaca, segnalati peraltro dalla nostra associazione, hanno ormai pienamente confermato la pericolosità di questi preparati per la salute dei cittadini, spesso attratti da farmaci che consentirebbero di raggiungere lo scopo del dimagrimento in tempi rapidi, ma evidentemente a scapito della salute e con il rischio di veder spezzata la propria vita.
Tutto nasce a seguito della morte del figlio del signor Michele Marzulli, Luigi, e di Ombretta Rubeghi, deceduti secondo quanto emergerebbe a seguito delle indagini espletate da parte della Procura della Repubblica di Roma a causa di una dieta a base di fendimetrazina, una sostanza anoressizzante vietata dalla legge e dopo la richiesta di ben undici rinvii a giudizio a vario titolo per farmacisti, funzionari ministeriali, direttori di Asl e l'ex comandante del Nas Marco Datti. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", già al fianco delle famiglie delle vittime in questa battaglia, continua a tenere alta l'attenzione su un problema quale quello delle diete a base di sostanze cosiddette anoressizzanti che l'opinione pubblica e soprattutto le autorità sanitarie, sino a ieri hanno troppo sottovalutato, nonostante i casi segnalati di decessi o gravi conseguenze per molti pazienti.
Il colosso di Jeff Bezos punta a lanciare una serie di prodotti conservati grazie ad una tecnologia militare
Affondo sul mercato alimentare di Amazon. Il colosso di Jeff Bezos lancia una nuova serie di prodotti pronti che non richiedono di essere surgelati. Il gruppo statunitense, forte dell'acquisizione di Whole Foods, potrebbe iniziare a consegnare i nuovi articoli già il prossimo anno e ha già avviato trattative in questo senso. I test sono in corso e sono basati sulla tecnologia all'avanguardia sviluppata inizialmente per l'esercito americano.
La procedura di riferimento, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è la Microwave assisted thermal sterilization (MATS) e consente di non doversi preoccupare della loro refrigerazione. Il cibo pronto, infatti, è confezionato con acqua pressurizzata ed è sufficiente scaldarlo nel forno a microonde per alcuni minuti per uccidere i batteri.
Questa soluzione consente, quindi, agli alimenti di mantenere il loro naturale gusto anche se restano sugli scaffali a lungo.
Esperti ancora frastornati a seguito della "sorpresa esplosiva" regalata dall'USDA. Difficile anche per i più abili comprendere come si re-indirizzerà il mercato, o meglio quali saranno le prossime mosse dei fondi d'investimento, a fronte di valori giudicati bassi da tutti gli operatori professionali del settore.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 17 agosto 2017 -
Il mercato in questi giorni non manifesta ancora una precisa direzione.
Dopo due mesi di problemi legati al meteo, un mese di agosto come quello che si sta consumando può far recuperare le rese. Resta la perplessità su quanto avevano stimato e scritto gli altri analisti ma, al momento, l'USDA è un organo ufficiale e autorevole al quale occorre dare credito.
Il mercato telematico mostra segnali di ripresa ma è troppo presto per tentare delle stime previsionali.
I prezzi di oggi 17 agosto 2017: 293 euro per la soia 44 e 303 per la proteica, con un euro in più si arriva a dicembre, mentre per il 2018 si registra 309 per la proteica, il tutto partenza Ravenna. Qualche euro in più per partenza da Venezia.
Il seme quota 342 euro per il pronto e il settembre-dicembre 343 partenza ai porti.
Il mais quota per il 5 ppb 187 partenza Fiorenzula d'Arda e 188 partenza Cremona, 190 euro arrivo camion dall'estero dopo il 21/08. Grano e Orzo sostanzialmente fermi nelle loro quotazioni.
Brutte notizie sul fronte salubrità mais nazionale.
Indicatori internazionali 17 agosto 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1207 punti, il petrolio è attorno a 47$/bar e l'indice di cambio segna 1,17461.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: Buon Ferragosto! - Riprende a salire il burro. - Dal 2040 stop alle auto a gasolio e benzina - La pubblicità è ancora l'anima del commercio? - Anguria è il nuovo superfrutto dalle proprietà anticancro - Pesche e nettarine, deciso il ritiro di altre 1500 tonnellate - Cereali e dintorni. USDA, le aspettative disattese.
SOMMARIO Anno 16 - n° 32 13 agosto 2017
1.1 editoriale
Buon Ferragosto!
2.1 lattiero caseario
Riprende a salire il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti in attesa dei dati USDA.
4.1 energia Dal 2040 stop alle auto a gasolio e benzina.
4.2 ambiente -ecobonus Ecobonus per i veicoli commerciali.
5.1 economia pubblicita' La pubblicità è ancora l'anima del commercio?
6.1 Delta del PO Il futuro del Delta del PO
6.2 alimentazione e salute Anguria è il nuovo superfrutto dalle proprietà anticancro
7.1 crisi pesche e nettarine Pesche e nettarine, deciso il ritiro di altre 1500 tonnellate
7.2 agricoltura e crisi Sprechi alimentari e agricoltura in crisi.
8.1 Cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA, le aspettative disattese.
9.1 agricoltura Ismea, l'agricoltura italiana continua a crescere
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Agricoltura. Pesche e nettarine, deciso il ritiro di altre 1500 tonnellate di prodotto per far fronte alla crisi di mercato. Caselli: "Una decisione che condividiamo totalmente. Ci stiamo muovendo anche a livello europeo con la rete Areflh". La decisione presa dal Tavolo di coordinamento sull'ortofrutta. La richiesta di Ministero delle politiche agricole e Areflh alla Commissione europea di modifica del regolamento sull'"embargo russo" per ottenere maggiori quote di ritiro
Bologna 9 agosto 2017 – Altre 1500 tonnellate di pesche e nettarine saranno ritirate dal mercato, per sostenere i produttori e fronteggiare la crisi del settore. E' questa la prima immediata risposta del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che arriva dopo l'incontro di ieri del Tavolo di coordinamento ortofrutta. La decisione sarà formalizzata nei prossimi giorni, nel quadro delle azioni previste dal regolamento sull'embargo di prodotti verso la Russia.
La crisi del mercato di pesche e nettarine risente infatti in modo particolare dell'"embargo russo" imposto dal 2014. La riduzione delle esportazioni e un andamento produttivo fortemente influenzato da caldo e siccità, con produzione di frutti di piccole dimensioni e una maturazione anticipata e diffusa, ha determinato una crisi dei prezzi e l'esaurimento, già al 31 luglio, delle quote di ritiro previste dal regolamento europeo. Per l'Italia tale quota ammontava a 2380 tonnellate che si aggiungono ai ritiri ordinari previsti dai programmi operativi dell'Ocm ortofrutta.
Sempre nell'ambito delle decisioni assunte ieri dal Tavolo ministeriale per l'ortofrutta, si aggiunge l'impegno a chiedere alla Commissione Europea di rivedere la distribuzione tra i Paesi europei, e all'interno degli stessi, delle quote di ritiro per le diverse tipologie di frutta, modificando il regolamento comunitario attualmente in vigore.
La decisione del Ministero si salda con quanto richiesto contemporaneamente da Areflh, l'associazione delle regioni e dei produttori ortofrutticoli europei cui aderiscono le principali realtà produttrici di frutta ed ortaggi di sei paesi, nel corso di un incontro con la Direzione generale agricoltura della Commissione europea, tenutosi sempre ieri a Bruxelles, a seguito di una richiesta urgente da parte dall'assessore regionale all'agricoltura e presidente di Areflh, Simona Caselli.
"Condividiamo totalmente la scelta del Ministero di mettere a disposizione la riserva aggiuntiva per il ritiro dal mercato di pesche e nettarine per dare risposte ai produttori che soffrono di una importante crisi dei prezzi in un anno caratterizzato in modo eccezionale da caldo e siccità- ha sottolineato l'assessore Caselli esprimendo il suo apprezzamento-. Per quanto riguarda la richiesta di modifica delle quote di ritiro ex embargo russo, ci stiamo muovendo anche a livello europeo attraverso la rete Areflh. Su questo punto ci siamo infatti attivati da subito per portare all'attenzione della Commissione la situazione nostra e di altre regioni europee come quelle spagnole e greche che vivono una forte crisi. Siamo convinti- ha aggiunto- che la rete Areflh contribuirà a sensibilizzare la Commissione e a dare più forza alle richieste dei singoli stati membri. Lo abbiamo già visto in altre occasioni, come nel caso delle regole di applicazione della produzione integrata nell'Ocm ortofrutta. E' questo il valore aggiunto della rete che ho l'onore di guidare"./Eli.Col.
Bologna 9 agosto 2017 - Regione Emilia Romagna
Lo scempio di tonnellate di ortaggi e verdura piantati, non raccolti e lasciati marcire nei campi in Puglia. Uno schiaffo alla povertà che si ripete ciclicamente e un'altra sconfitta delle politiche italiane sull'agroalimentare. Perché non venga perpetrato il più grande spreco alimentare estivo e perché si dia sostegno alle aziende agricole contro questa calamità intervenga direttamente lo Stato
Ciò che sta accadendo da qualche giorno in Puglia ed in altre regioni d'Italia è una questione che si ripete ciclicamente, ma che sta assumendo proporzioni bibliche: tonnellate e tonnellate di angurie, meloni e pomodori, ma anche altri tipi di ortofrutta, lasciate a marcire nei campi perché i costi di produzione superano di gran lunga i possibili profitti delle aziende agricole per una serie di congiunture verificatesi, ma che anno dopo anno assumono l'aspetto dell'ordinario.
In particolare, «in provincia di Lecce c'è stata una anticipazione della maturazione – per come sostenuto sulla stampa dal presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - per cui le angurie sono state raccolte e vendute con 2 settimane di anticipo, i primi giorni a prezzi stabili, subito dopo le quotazioni sono crollate. Oggi a Brindisi e Taranto il mercato è al tracollo, con le angurie pagate in campagna a 5/6 centesimi al chilo e i meloni gialli che non superano i 10 centesimi. Agli agricoltori non conviene neppure raccogliere, tanto che stanno interrando il prodotto. Stessa sorte sta toccando al pomodoro piccolo a grappolo che non supera i 18 centesimi al chilogrammo, mentre il pomodoro da mensa ha toccato solo i 22 centesimi al chilo. I prezzi di vendita al dettaglio, invece, subiscono la solita decuplicazione a danno dei consumatori».
E l'immagine che si presenta nelle campagne è tanto preoccupante quanto desolante: ettari ed ettari di campi in cui giacciono al sole e al caldo torrido i tipici prodotti dell'ortofrutta estiva della campagna salentina e pugliese in attesa che la terra sia fresata e che i loro resti la vadano a concimare per preparare la prossima annata che, se non si farà qualcosa, sarà identica a quella in corso. Uno scempio comune ad altre regioni in questo periodo dell'anno che non può essere tollerato, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" - associazione che da anni si batte contro gli sprechi alimentari - e che merita essere denunciato e portato all'attenzione non solo degli assessorati regionali competenti, ma soprattutto del Ministero dell'Agricoltura, perché segna l'ennesimo fallimento delle politiche agroalimentari italiane che non riescono a sfondare con l'export verso altri paesi che potrebbero costituire mercati appetibili, e a questo punto, di sfogo, per la nostra produzione.
Uno Stato che dimostra di non riuscire a salvaguardare la nostra filiera di produzioni tipiche che vengono soppiantate da altre, sovente straniere, che spesso vengono spacciate per nostrane. È evidente, infatti, che la colpa di tutto ciò non debba ricadere sulle nostre imprese agricole la cui unica responsabilità ricade nella volontà di dar corso a ciò che la terra deve fare: produrre per commerciare la propria produzione. Ecco perché a causa di quella che rappresenta una vera e propria calamità, è lo Stato che deve intervenire a sostegno degli agricoltori con più approfonditi controlli sulla filiera e sui mercati contro le pratiche commerciali sleali che fanno crollare il prezzo per il produttore e per l'incentivazione dell'export e dell'utilizzo dell'ortofrutta in esubero per conserve e succhi.
Lecce, 8 agosto 2017
Giovanni D'AGATA
Segnali positivi da occupazione, investimenti, giovani ed export, ma volatilità dei mercati e andamento meteorologico pesano sulla fiducia delle imprese
In un contesto di crescita complessiva dell'economia italiana, il settore agricolo continua a registrare performance positive. Nei primi due trimestri del 2017 migliorano i dati dell'occupazione, degli investimenti, degli scambi internazionali e aumenta il numero delle imprese agricole condotte da giovani.
Tra i segnali di maggiore dinamicità del settore si evidenziano la crescita degli occupati in agricoltura (+1,3%% nel primo trimestre) - trainati dalla componente dei dipendenti (+6,7%) - e delle imprese agricole giovanili (+ 9,3% su base tendenziale nello stesso periodo). Le imprese agricole under 35 in Italia - presenti nel Registro delle Imprese - raggiungono 50.000 unità circa, pari al 6,6% del totale. I dati evidenziano anche un incremento delle erogazioni di prestiti oltre il breve termine (+33,3% nel primo trimestre) - spinti dall'entrata a regime dei bandi Psr - che potrebbero favorire una crescita degli investimenti nel prossimo biennio, così come avvenuto nel 2016 (+3,1%).
Per quanto riguarda l'industria alimentare e delle bevande, a incidere positivamente è ancora la crescita dell'export (+5,5% nei primi 4 mesi del 2017). Un ulteriore segnale positivo viene dagli investimenti, spinti da una maggiore richiesta di prestiti da parte delle imprese (+2,1% a marzo 2017 su base annua). Le imprese alimentari - circa 70.000, di cui 5.400 under 35 - aumentano su base tendenziale anche nel primo trimestre dell'anno (+0,5%).
Infine, un altro segnale positivo viene dagli acquisti domestici che nel periodo gennaio-giugno crescono del 2,5% su base annua.
Tra i fattori di incertezza che condizionano la fiducia delle imprese nel breve termine, gli operatori segnalano la volatilità dei mercati e l'andamento meteorologico.
A fornire questo quadro d'insieme è la pubblicazione di "AgrOsserva" - I e II trimestre 2017 - realizzata in un nuovo format da Ismea.
(Ismea 1 agosto 2017)
Altro che danni e rese ridotte, i dati USDA del 10/8 sera hanno sconvolto più di una aspettativa e più di un operatore, un vero e propria "fulmine a ciel sereno". Dati talmente ottimistici da lasciare chiunque perplesso.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 11 agosto 2017 -
Sono stati cancellati tutti dubbi sulle rese e sui danni causati dal maltempo nonostante sia tutto terminato da soli 10-15 giorni.
L'USDA di giovedi sera si riassume così: raccolto record di semi di soya, la sola produzione USA a 119 milioni di tonnellate. Il mais stimato a 359 milioni di tonnellate e se pur ridotto rispetto alle attese sarà il secondo raccolto record di tutti i tempi. Ma quello che ha pesato sono stati gli stock di fine raccolto mondiale. La produzione del grano è stata stimata in 743 milioni di tonnellate contro 738 di luglio. Gli stock di fine raccolto a 265 contro 261. Quella del mais a 1033 milioni di tonnellate contro 1.036. Gli stock a 201 contro 201.Quella dei semi di soia a 347 milioni di tonnellate contro 345. Gli stock a 98 contro 94.
Le chiusure del mercato sono state pesanti.
SEMI ago 930,6 (-32,2 ) sett 934 (-32 ) nov 940,2 (-33 ) gen 949 (-32.4 )
FARINA ago 294,2 (-12,4 ) sett 295,8 (-12,5 ) ott 297,5 (-12,5 ) dic 300,2 (-12,7 )
OLIO ago 33,74 (-0,39 ) sett 33,79 (-0,40 ) ott 33,91 (-0,39 ) dic 34,16 (-0,37 )
CORN sett 357,2 (-15 ) dic 371 (-15,2 ) mar 383 (-15 ) mag 389,2 (-14,4 )
GRANO sett 440,4 (-19 ) dic 468,6 (-18 ) mar 490,2 (-17,2 ) mag 505,2 (-16,6 )
Il mercato telematico si è poi ripreso nella mattinata successiva e probabilmente i fondi potrebbero entrare in azione per le ricoperture.
I prezzi potrebbero subire consistenti variazioni. Sicuramente ne gioveranno le filiere zootecniche, ma non sarà altrettanto favorevole per il settore del commercio e della produzione; l'USDA di ieri sera mette sotto tensione anche tutte le altre materie prime.
Si tratta di attendere ancora qualche giorno per comprendere come reagiranno i mercati e non sarebbe la prima volta che a fronte di cadute molte pesanti il mondo degli "acquisti automatici dei fondi d'investimento" si muova con logiche imprevedibili.
Indicatori internazionali 11 agosto 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1092 punti, il petrolio è attorno a 48,50$/bar e l'indice di cambio segna 1,1756.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Molte le tensioni che si alimentano vicendevolmente mettendo in tensione i mercati. Dai dati sulle produzioni USDA, alle tensioni geopolitiche, dalla sanità del mais al cambio euro/Dollaro..
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 9 agosto 2017 -
Il mercato è in tensione per l'imminenza dei risultati USDA del 10/08 che fornirà lo stato delle varie coltivazioni, l'ultima rilevazione indicava: Il "buono/eccellente" del corn al 60% contro il 61% della precedente. Il seme al 60% contro il 59 %, il grano primaverile al 32 % contro il 31%. Da notare che l'anno scorso le cifre erano per il corn al 74%, per i semi al 72 % e per il grano primaverile al 68%.
A queste tensioni si devono aggiungere quelle valutarie dove si è osservato passare l'euro da 1,1830 a 1,1738 per effetto delle scintille che corrono tra USA e Corea Nord.
Inoltre anche la UE ci sta mettendo del suo. Da ieri è stato introdotto un Dazio di 5,16 euro alla tonnellata sui cereali di importazione extra UE, sorgo, segale, mais. Logicamente questo ha avuto immediato eco sul mercato del mais sia estero che nazionale.
Nel mercato domestico è da segnalare che dalle prime trebbiature di mais sono segnalati casi di inquinamento da Afla B1.
Per le farine di soya i valori già ieri erano più alti, la proteica caricabile a 311 euro base porto di Ravenna e Venezia, il settembre dicembre 312 e il 2018 318/320.
Nel mercato delle bioenergie sono da segnalare rese più basse per i trinciati da cui ne segue un mercato dei sostitutivi in fermento, fatta eccezione per i cruscami che, alla riapertura, dovrebbero registrare un ridimensionamento.
Difficile prevedere gli andamenti con un USDA imminente e "pericolosa" a cui si aggiungono nuove tensioni geopolitiche e una attendibile previsione di campagne non eccezionali. Infine riportiamo la seguente segnalazione: "Per quel che riguarda il seme di soia, la comunicazione da parte della Cina di aver importato nel mese di luglio 10,1 milioni di tonnellate. Il cumulato da inizio ottobre 2016 è di 77 milioni di tonnellate contro la previsione dell'USDA, per tutta la campagna 2016/17, di 91 milioni di tonnellate. Potrebbe succedere che nei 2 mesi rimanenti la Cina importi più dei 14 milioni previsti. Questo potrebbe indurre l'USDA a modificare le cifre delle importazioni della Cina sia della campagna 2016/17 che quelle del 2017/18 (in luglio era stata stimata in 94 milioni di tonnellate, modificata dal 93 di giugno)."(fontePellati).
Indicatori internazionali 9 agosto 2017
l'Indice dei noli è risalito a 1038 punti, il petrolio è attorno a 49$/bar e l'indice di cambio segna 1,1736.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Chiusa la borsa di Verona. Inalterati i listini del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Il Latte spot realizza +34% sulla media dell'anno precedente.
di Virgilio Parma 9 agosto 2017 -
LATTE SPOT Nessuna quotazione rilevata lo scorso 7 agosto alla borsa di Verona. L'ultimo listino del 31 luglio indicava l'ennesimo rimbalzo. I primi 7 mesi hanno portato il latte crudo spot nazionale (media 39,87€/100 litri) a recuperare il 34,03% sulla media dell'anno precedente e il latte intero pastorizzato estero (media 38,36€/100 litri di latte) addirittura il +40,31%.
BURRO E PANNA Riprende la marcia in salita del burro e della crema quotati alla borsa milanese. Chiusa la borsa merci di Verona. In salita anche lo zangolato di Parma che subirà un nuovo aggiornamento in forza della chiusura fortemente positiva della borsa reggiana (+5 cent 8/8/2017).
Borsa di Milano 07 agosto: (+)
BURRO CEE: 6,10 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,20 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,04 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,84 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,10/Kg. (+)
MARGARINA giugno 2017: 1,07 -1,13€/kg (-)
Borsa Verona 31 luglio: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,87 - 2,92 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 04 agosto 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,39 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 08 agosto 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 - 4,44 €/kg.
GRANA PADANO 07/8/2017 - Si conferma ancora nel segno della stabilità il Grana Padano DOP nell'ultima seduta prima della chiusura ferragostana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 04/08/2017 Nessuna variazione rilevata alla borsa comprensoriale di Parma lo scorso 4 agosto.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)
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Editoriale: Ma che splendidi alleati (2). L'anti-italiano - Lattiero caseari, nuova impennata per il latte spot e i derivati del latte.- Rainieri (Ln) porta in Regione caso quote latte 2016 Parmigiano Reggiano - Esselunga ritira la mozzarella di bufala campana - Campagna cerali: rese sorprendenti. Ferro: Su CAE "ecco il quadro reale" - Aviaria - Pesticida nelle uova. - Esselunga ritira la mozzarella di bufala campana
SOMMARIO
Anno 16 - n° 31 06 agosto 2017
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (2). L'anti-italiano
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari, nuova impennata per il latte spot e i derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il meteo condiziona i prezzi.
4.1 sicurezza alimentare - Alert Esselunga ritira la mozzarella di bufala campana
4.2 sicurezza alimentare Pesticida nelle uova.
5.1 economia parma Parma, cresce fatturato, ordini e produzione
6.1 aviaria Aviaria a Sorbolo (PR)
6.2 quote formaggio Agroalimentare. Rainieri (Ln) porta in Regione caso quote latte 2016 Parmigiano Reggiano
7.1 cereali e CAE Campagna cerali: rese sorprendenti. Ferro: Su CAE "ecco il quadro reale"
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il meteo condiziona i prezzi e gli analisti avanzano ipotesi.
9.1 CIA e PAC Pac: ancora caos su domande uniche, a pagare sono sempre gli agricoltori
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Campagna cereali: rese sorprendenti per la prima semina, autunno molto incerto a causa della siccità. CAE-Ferro: "Sui numeri ecco il quadro reale".
Il Consorzio Agrario dell'Emilia comunica i dati della campagna cerealicola in controtendenza, ma per i prossimi mesi le previsioni sono preoccupanti soprattutto per le rese del mais. Il neo presidente Ferro fa un'analisi a 360° sul CAE : "Sui nostri numeri ecco il quadro reale".
1) Una campagna cereali sorprendente, preoccupazione per le prossime raccolte
Antonio Ferro, l'imprenditore agricolo neo presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia, commenta in modo del tutto positivo una campagna-ritiri dei cereali che ha del sorprendente: una vera e propria sorpresa inattesa che ha stupito anche alcuni tecnici decani, particolarmente esperti, del Consorzio che da trent'anni osservano da protagonisti le campagne cerealicole dell'esteso comprensorio consortile che va da Reggio Emilia a Ferrara. Quella dell'estate 2017 - alla luce dei dati statistici rilevati dall'Ufficio Tecnico CAE – si è rivelata, soprattutto dal punto di vista qualitativo, una delle campagne migliori degli ultimi anni e non pare aver risentito degli influssi negativi causati dalla perdurante scarsità di acqua che tutt'ora condiziona e mette a repentaglio le produzioni nella nostra regione.
Il Consorzio Agrario dell'Emilia ha ritirato nel complesso circa 1,8 milioni di quintali di cereali con una quantità complessiva di grano tenero di 1,1 milioni di quintali, 570 mila di grano duro , 70 mila di orzo, oltre a cereali minori. In aumento anche il ritiro di prodotti legati ai progetti di filiera alimentare, che assumono sempre più rilevanza nell'ambito dell'attività di Cae, che lo scorso anno ha provveduto ad ampliare gli impianti di lavorazione nello stabilimento di San Felice sul Panaro, con investimenti in nuovi macchinari per oltre 1 mil/€. Alla vigilia di questa stagione di raccolta che nella realtà si è dimostrata del tutto anticiclica a suon di risultati, la preoccupazione era alta soprattutto in considerazione della siccità che aveva già caratterizzato i mesi invernali ed in particolar modo quelli di Marzo e di Aprile, periodi fondamentali per garantire certezze minime sulle rese. Invece i risultati hanno dimostrato che i valori produttivi per ettaro sono stati, in taluni casi, addirittura migliori rispetto a quelli del 2016. Anche per quanto concerne la qualità intrinseca delle produzioni si segnala che sia sotto il profilo del peso specifico che per la componente proteica i valori registrati si confermano ottimi così come per l'aspetto sanitario che non ha presentato criticità di sorta. Fin qui le sorprendenti notizie positive, ma le incertezze concrete su rese che si prospettano insufficienti – informano i tecnici del Consorzio Agrario – potrebbero arrivare dai seminativi da raccogliere nelle prossime settimane: colture in cui il peso della mancanza di risorsa idrica potrebbe rivelarsi fatale anche per le stime più ottimistiche. L'indiziato numero uno è senza dubbio il mais tardivo, ma anche soia e sorgo che, soprattutto in zone marginali, potrebbero registrare performances produttive per ettaro deludenti attestandosi su una resa poco sopra il 50% rispetto alle normali condizioni.
2) Conferimenti in aumento dai soci e valorizzazione delle filiere
Nel corso della comunicazione dei dati Ferro ha colto l'occasione per ringraziare tutti i soci CAE, sia per la numerosa partecipazione alle assemblee elettive che per la fiducia dimostrata nel concreto : sopratutto per i maggiori conferimenti avuti in questa campagna , un segnale chiaro che gli agricoltori si aspettano dal Consorzio Agrario azioni di valorizzazione delle loro produzioni diverse dal passato. "In quest'ottica i progetti di filiera con una caratterizzazione tutta italiana - ha ribadito Ferro - stanno premiandola progettualità strategica in linea con le linee guida di Consorzi Agrari d'Italia. Alcuni prodotti considerati "minori" da noi rilanciati con azioni forti di sostegno e valorizzazione hanno stupito regalando anche in questo caso numeri degni di nota: il cece per esempio a quota 57/58€ a quintale si è dimostrato come la coltura più redditizia, anche rispetto a mais, soia, grano e perfino riso. Il farro, l'avena, il "senatore Cappelli", la soia alimentare e le varie rimonte di sementi stanno davvero portando valore aggiunto assai importante su migliaia di ettari".
Il CAE infatti, insieme alla la sua società SIS, e' di fatto detentore delle migliori varietà di seme in Italia e le sta valorizzando in filiere dedicate dando la possibilità ai produttori di coltivare con dei contratti chiusi.Si evidenzia inoltre anche il ruolo decisivo avuto in alcune fasi assai rilevanti della storia del comparto: Prima (dal 2014 ) sul territorio di Ferrara garantendo servizi e fornendo la certezza di pagamento agli agricoltori di CAPA Ferrara, (cosa che nessun altro ha fatto) ed ora salvando servizi e pagamenti ai clienti del Consorzio Agrario di Ferrara . "Il ruolo di un Consorzio Agrario che lavora per gli agricoltori – ha concluso Ferro - è proprio questo, un Consorzio che è stato disponibile a sacrifici ed è proprio qui che si vede la differenza tra chi cerca il puro affare sulla pelle degli agricoltori e chi si mette a disposizione per garantire e valorizzare le produzioni dei suoi soci all'interno di un progetto nazionale dell'unica rete nazionale di servizi per il comparto".
3) Ferro: "Chiarezza sui numeri del Consorzio Agrario dell'Emilia"
Infine il presidente approfondisce anche alcuni aspetti relativi al bilancio d'esercizio 2016 (alla luce di quanto riportato in modo parziale e non esaustivo da alcuni organi di stampa negli ultimi giorni) . Anzitutto il patrimonio netto della società è superiore a 50 milioni di euro. Il disavanzo di fusione di 7,5 mil/€ è stato prudenzialmente iscritto nel bilancio 2016 a riduzione del patrimonio netto, nonostante una perizia asseverata che, quantificato in circa 15 mil/€ il valore delle società incorporate, avrebbe consentito l'iscrizione di un avviamento a copertura del disavanzo. Per quanto concerne il profilo finanziario, la posizione finanziaria netta del Consorzio è migliorata rispetto all'esercizio precedente, assestandosi a circa 61,8 milioni di euro. Nel corso del 2016 si è positivamente conclusa una transazione con la Banca Popolare di Vicenza che ha consentito a CAE di recuperare 2 milioni di euro. Inoltre, a seguito delle modifiche intervenute per legge nei principi contabili di redazione del bilancio, il Consorzio non ha potuto registrare nel 2016 dividendi attivi per circa 750.000 euro (rilevabili solo nel 2017). Infine, il 2016 sconta almeno due milioni di oneri straordinari in più rispetto al 2015, di cui un mil/€ circa correlato alla procedura di mobilità del personale.
"Il Consorzio Agrario dell'Emilia – conclude il presidente Ferro - dal finire dello scorso esercizio sta operando secondo le linee direttive di un predefinito piano industriale 2016/2018, approvato dal Consiglio di Amministrazione, che punta anche alla valorizzazione della nuova area di attività acquisita con le fusioni di Cap Fe e Cisac, di cui sono già emersi positivi riscontri nei risultati e nei numeri della recente campagna cerealicola".
Il mercato è sempre ostaggio del meteo, ma adesso a fare da protagonisti sono gli analisti privati che in attesa dell'USDA del 10/08 rendono pubblici le loro stime.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 4 agosto 2017 -
FC Stone stima il raccolto del corn a 13,590 milioni di bushels, (345 milioni di tonnellate) contro 14,225 dell'USDA di luglio, e cioè 362 milioni di tonnellate (erano 384 milioni di tonnellate nella campagna che sta finendo).
Il calo è l'effetto del meteo sfavorevole di giugno/luglio.
La produzione di seme di soia è stata stimata in 4,235 milioni di bushels e cioè 115,25 milioni di tonnellate contro 4,260, e cioè 115,94 di luglio (erano 117,21 per la campagna che sta finendo). FC Stone stima quindi che il raccolto del seme di soia possa riprendersi dai "danni", più o meno gravi, del periodo giugno/luglio. Altri due analisti sulle produzioni USA, sono un leggermente più ottimisti di FC Stone sul corn e un poco più pessimisti sul seme di soia. Infine l'agenzia Informa dà il corn a 351,88 milioni di tonnellate mentre Allendale a 346,42: FC Stone lo dava a 345 (USDA 362). Informa dà il seme a 114,19 e Allendale a 113,34 FC Stone a 115,25 (USDA 115,97).
In sintesi, senza doversi ubriacare di numeri, in attesa dei dati certi USDA previsti per il prossimo 10/8, la considerazione è che per quanto non eccezionali, le produzioni non saranno catastrofiche.
Anche l'Europa continua a risentire delle previsioni meteo e delle stime sulle rese e sui danni. La Commissione Europea ha rivisto al ribasso la produzione del corn della UE, ma a preoccupare è il grado di salubrità del prodotto, stressato da temperature rigide in primavera, siccità e infine ondate di calore.
Nel mercato domestico, da segnalare che alcuni areali di mais da trinciato dovranno essere destinati a granella, mentre serpeggia una "voglia di ritenzione" del vecchio raccolto, che comunque si accompagna con chi invece vuole liberare i magazzini dal vecchio mais e dai cereali estivi in quanto un nuovo raccolto incombe.
Quindi massima confusione ma sempre prezzi "popolari".
Per la nuova campagna mais si segnala che la merce ai porti continua a quotare da novembre a giugno 174 euro partenza, ed è più difeso (ha recuperato 4 euro dal minimo in una settimana).
Per le farine di soia valori bassi oggi la proteica caricabile a 300 euro base porto di Ravenna e Venezia, il settembre dicembre 303 e il 2018 318/320. Valori questi che deprimono i prezzi degli altri proteici. A fare resistenza sono la farina di girasole proteico e la farina di colza, ma qui si entra nel campo degli oli che risentono delle vicissitudini dell'olio di palma.
Il mercato delle bioenergie mostra solo un leggero fermento riguardo il comparto dei sostitutivi.
Indicatori internazionali 4 agosto 2017
l'Indice dei noli è salito a 1023 punti, il petrolio è attorno a 49$/bar e l'indice di cambio segna 1,187195.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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