Nuova fase positiva per il Parmigiano Reggiano e gran rimbalzo del burro. Pesante flessione del latte spot nazionale. Stabile il Grana Padano.
di Virgilio Parma 20 febbraio 2018 -
LATTE SPOT Ulteriore pesante ridimensionamento del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha perduto pesantemente arrivando a quotare tra 31,96€ e 32,99€ /100 litri di latte (-7,35%). Il latte intero pastorizzato spot estero ha invece confermando i valori della precedente settimana (24,74-26,29€/100 litri di latte). Anche il latte scremato pastorizzato spot estero ha mantenuto inalterati i listini dopo le pesantissime perdite di gennaio e inizio febbraio (8,28-9,32€/100 litri latte ).
BURRO E PANNA Gran rimbalzo del burro, +25 centesimi/kg alla borsa milanese. Grande ripresa anche della crema (+15,31%) della panna e anche lo zangolato.
Borsa di Milano 19 febbraio 2018:
BURRO CEE: 4,20 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,45 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 2,78 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,58 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,26 €/Kg. (+)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)
Borsa Verona 19 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,00 -2,10€/Kg. (+)
Borsa di Parma 16 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,03 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 febbraio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.
GRANA PADANO 19/02/2018 - Dopo una flessione durata due settimane il Grana Padano ha arrestato la tendenza negativa.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,95-5,25€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 16/02/2018 Nuova leggera ripresa di tutti i listini del Parmigiano Reggiano (+5 cent).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,75-10,05 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,35 - 10,80 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,00 - 11,50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,10 €/Kg. (+)
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Mercati potenzialmente in tendenza rialzista, sotto l'effetto delle operazioni dei fondi di investimento. Il cambio rimane una scomoda incognita.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 febbraio 2018.
Oggi i mercati sono chiusi ma la tendenza rialzista, dettata dai fondi, emerge dalla lettura dei dati sotto riportati, resi noti venerdì sera, e riguardanti le loro posizioni al 13/02:
seme e farina rialzisti come è apparso evidente dai movimenti del Chicago Board, il "lungo" del seme è di +40.869 contratti contro un "corto" della settimana prima di - 9.978; mentre il "lungo" della farina di soia è di + 70.991 contro + 52.003; il "corto" dell'olio è di -13.630 contro - 2.788.
E' stata modificata anche la strategia sul corn/mais e sul grano, infatti la loro scopertura si è fortemente ridotta. Il "corto" del corn è così risultato di -10.614 contro - 82.924 e il "corto" del grano è di -56.831 contro un precedente di - 83.394.
Al di là dell'imponderabilità del cambio, tutto al momento gira sulle previsioni meteo in Argentina dove sembrerebbe persistere il caldo e il secco per i prossimi 15 giorni, con isolate piogge di scarsa entità.
Difficile ipotizzare, con una certa attendibilità, la tendenza imminente del mercato. Basando la previsione sui fattori storici e la "memoria" si potrebbe prevedere un ulteriore aumento dei valori, tant'è che in passato abbiamo osservato registrati prezzi ben superiori agli attuali. Sta quindi alla "sensibilità" di ciascun operatore decidere il livello di rischio.
L'incertezza dovrebbe avere un tempo di scadenza con i raccolti di marzo e aprile e i dati che saranno rilevati a maggio.
Per il mercato delle bioenergie nulla più da segnalare. Svanito il momento di approvvigionamenti di cruscami, anche se sul mercato sono offerti, spezzati di mais e farinette, e farine ricostruite.
Indicatori internazionali 19 febbraio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1.084 punti, il petrolio flette attorno 62,4$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,2409 e qualcuno ipotizza possa arrivare a 1,2550.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 7 18 febbraio 2018 -
Editoriale: - Il Paese dei balocchi. - Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente - Anteprima Amarone - A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero -Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo. - Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio - Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese.
SOMMARIO Anno 17 - n° 07 18 febbraio 2018
1.1 editoriale
Il Paese dei balocchi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente
3.1 vitivinicoltura Anteprima Amarone
4.1 ambiente e fiume PO A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero
4.2 allerta alimentare Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.- aggiornamento
7.1 Distretti industriali export Lieve crescita (+0,9%) per l'export dei distretti industriali dell'Emilia Romagna
8.2 aceto balsamico Da Firenze a Miami passando per Dubai: febbraio intenso per l'Aceto Balsamico di Modena IGP.
9.1 vino export Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo.
11.1 Acqua - bacino del po Agricoltura e governo dell'acqua: nel 2018 percorso comune grazie al nuovo distretto del Po
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners
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La tradizione di un territorio dove la Regione sa fare la differenza e la biodiversità crea l'eccellenza. - Verona, Palazzo della Gran Guardia 3
da L'Equilibrista Verona 12 febbraio 2018 -
Cinquant'anni e non sentirli, mezzo secolo di storia e passione pura per un popolo di lavoratori, quello veneto, che continua a staccarsi da tutto per perseguire il suo personale credo andando a riscoprire tradizione facendo leva sul proverbiale senso pratico.
La giornata regala sorrisi sinceri, strette di mano e intuizioni. Geniali spunti fatti di semplici gesti che i Vignaioli della Valpolicella hanno portato all'apice facendo conoscere al Mondo intero un prodotto straordinario che non ha precedenti.
600 milioni il giro d'affari certificato, 2300 imprese coinvolte che lavorano per mantenere una produttività altissima fatta di 1250 giornate lavoro fra i dipendenti di queste isole felici che vogliono fare sempre di più.
I cinquant'anni della DOC sono stati raggiunti ma sembra proprio che nessuno dei presenti, come citato a più riprese durante la conferenza stampa, ha intenzione di rallentare.
Anzi il Governatore di Regione Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato come questo debba essere preso a rifermento quale punto di partenza e non di arrivo.
Se si pensa che solo nel 2017 sono state prodotte fino a 62 milioni di bottiglie, allora possiamo comprendere come queste abbiano certamente sancito un fondamentale supporto per tutta l'economia della città e che soprattutto in provincia abbiano generato un indotto sostanzioso andando a garantire servizi fondamentali per il turismo.
Assistendo ad una crescita che dal 2009 al 2016 ha toccato il 54%, praticamente il doppio rispetto all'incremento di tutta la Regione nello stesso periodo, non si può che procedere a vele spiegate, senza dimenticare che dobbiamo fare i conti con dei mostri sacri come Venezia o Padova.
Concretamente, lo scenario opera a pieno regime, tanto che la produzione artigianale vede esportare ben 8 bottiglie su 10, grazie anche alle attività di promozione ed internazionalizzazione gestita dal Consorzio della Valpolicella che vede una partecipazione massiva anche dei più piccoli, perché nel 30% dei casi, le imprese presenti non superano una produzione di 20 mila bottiglie.
Tra le circa 1600 Aziende produttrici e socie, oltre la metà ha dimensioni sotto i 2 ettari mentre solo il 7% va oltre i 100,000 metri quadrati e questo deve far riflettere come sempre quando si parla di Italia. L'eccellenza di una Regione, la capacità di presentarsi come un unicum, crea valore e fa scuola alle altre Regioni che ancora si presentano frammentate soprattutto su mercati Internazionali che invece dovremmo solo dominare senza fatica, come altri nostri cugini fanno già da diversi decenni.
Una produzione lorda vendibile altissima, fissata fino a 24.000 euro per ettaro, così come il valore aggiunto, che in diversi casi supera il 30% creando ed assicurando sostenibilità nel comparto. Infine, il valore fondiario che in diverse aree può arrivare a 450 mila euro ed è del tutto rilevante perché rafforza il capitale di queste Aziende proiettate già nel futuro, garantendosi un accesso al credito con conseguenti investimenti.
Sull'Amarone in particolare, i mercati internazionali hanno visto una crescita in valore del 10% nel 2017 e di un 68% dei volumi complessivi sul fronte estero. Anteprima Amarone oltre ad occuparsi di far conoscere in modo diretto le Aziende, opera in modo attivo per la divulgazione delle indagini che promuove e cura personalmente. Una di queste, è stata svolta dall'Osservatorio dei Vini della Valpolicella che grazie a Nomisma-Wine Monitor, ha aperto una finestra su di un campione rappresentativo di imprese produttrici, che vede qualche conferma ma certamente una voce che non passa in osservato.
La Germania si conferma come il principale mercato di destinazione con uno stabile 30% delle vendite per la sola tipologia Amarone. Seguono gli Usa con un costante incremento del 10%, per Svizzera e Regno Unito si segnano incrementi vicini al 5%. Segnali interessanti arrivano anche dai mercati asiatici, che inizialmente occupati principalmente dal Giappone, oggi vedono anche la Cina che cresce arrivando ad un confortante 15%.
Confrontandomi brevemente poi con la Direttrice del Consorzio Valpolicella, Olga Bussinello, emerge che il risultato va letto in modo approfondito perché l'anno appena trascorso ha sancito per i vini rossi italiani un'annata non facile e quindi il fatto che l'Amarone invece sia in splendida forma, conferma ancora una volta il suo forte appeal sui mercati internazionali.
Scrivevo a proposito di una sorpresa ed infatti quella più rilevante arriva dal mercato italiano, che chiude il 2017 in grande ascesa, toccando un inaspettato incremento del 20% che francamente stupisce anche il sottoscritto.
In Italia, la Grande Distribuzione Organizzata detiene un ruolo ancora marginale nella diffusione di Amarone, perché si attesta attorno al 25% circa, quindi sono la ristorazione e le enoteche ad assorbire assieme il 60% di tutto il mercato. Cresce anche la vendita diretta, che se analizzata su base storica, fa un balzo apprezzabile perché sostenuta da un marketing esperienziale sempre innovativo proposto dalla città, unite ad iniziative di enoturismo nonché innovazioni portate dalle piattaforme di incoming di qualità, soprattutto in Valpolicella. E' da qui che arrivano tassi di crescita a due cifre rispetto alla media regionale che dal 2009 al 2016 ha registrato un clamoroso +54%.
Secondo le elaborazioni Nomisma-Wine Monitor, l'Amarone ha prodotto lo scorso anno un giro d'affari pari a circa 355 milioni di euro e che quindi valorizza a pieno la grande produttività della Valpolicella, che con 7994 ettari vitati e circa 2300 aziende produttrici, è la più grande doc italiana se la riferiamo alle 20 esistenti che possono vantare gli stessi cinquant'anni della denominazione nel 2018.
La cosa che mi ha fatto riflettere davvero di questa analisi è soprattutto l'indagine effettuata qualche mese prima sempre da Nomisma-Wine Monitor su un campione di millennials, cioè i nati fra gli anni 80 ed i 2000 sia statunitensi che italiani. Si è infatti capito che le parole "sostenibilità" e "atteggiamento bio" sono le parole chiave dei futuri consumi per quasi la metà degli intervistati.
Nel dettaglio, i vini sostenibili sono indicati dai Millennians americani in testa ai nuovi trend di consumo per ben il 29% dei casi, ma subito tallonati dalle tipologie 'autoctoni' (17%) e dai 'vini biologici' (15%).
Ora, se consideriamo che l'Italia è la terra naturale delle biodiversità e delle specie autoctone esistenti al Mondo, soprattutto vitivinicolo, il Bel Paese rappresenta la genesi per lo sviluppo strategico di un mercato che non è più di nicchia ma che sta prendendo piede per la maggioranza delle nuove generazioni sia europee che extraeuropee.
In aggiunta, lo stesso giudizio è stato espresso dai pari età italiani: per i quali il 26% sceglie i vini sostenibili e il 18% quelli biologici, creando così una spirale virtuosa che va cavalcata.
Il concetto di vigna intesa come totalità nel Paese Italia e caratterizzata in primis dallo stampo biologico, ha visto crescere nel 2016 le proprie esportazioni del 40% e fa riflettere come il 43% dei consumatori americani ritiene che il vino sostenibile sia di qualità mediamente più elevata. Questi consumatori si dimostrano disposti a spendere dal 10 al 20% in più per queste tipologie che sono realizzate con il minimo uso di pesticidi, fertilizzanti e nel rispetto dell'ecosistema locale.
Potrebbe quindi iniziare, per la tanto declamata "Fabbrica Italia", un momento florido che troverebbe il suo naturale sviluppo in un mercato che è già presente e che acclama solo una soluzione di qualità che per altro l'Italia e la Valpolicella ha già iniziato da tempo a cavalcare. Le Istituzioni e la storia hanno tracciato i confini di una DOC, l'Amarone e tutti i suoi attori ne stanno facendo una riserva naturale dalla quale poter attingere a piene mani e continuare nel suo sviluppo e prosperità.
Il Consorzio di Tutela presente al Chianti Classico Collection il 12 e il 13, a Dubai il 20 per la 100per100 Italian Night e dal 21 al 25 febbraio sarà invece a Miami per il SOBEWFF
Modena 12 febbraio 2018 - Inizia oggi da Firenze, il lungo viaggio che porterà l'Aceto Balsamico di Modena IGP a toccare tre Continenti in appena dieci giorni: da Firenze dove sarà protagonista il 12 e 13 febbraio alla Stazione Leopolda della Chianti Classico Collection 2018, si sposterà a Dubai per un esclusivo evento il 20 febbraio e poi volerà a Miami, per la 17° edizione del SOBEWFF che durerà fino al 25 febbraio.
L'appuntamento con il prezioso condimento è quindi alla Stazione Leopolda di Firenze dove si presenta sotto il cappello istituzionale di AICIG, nell'ambito di una partnership che si rinnova da anni tra il Consorzio Chianti Classico e una selezione delle più famose eccellenze agroalimentari italiane, di cui l'oro nero di Modena è uno dei più accreditati rappresentanti. In tale contesto l'Aceto Balsamico di Modena IGP è presente sia con materiale informativo sia con degustazioni ed incontri tematici su "Aceto Balsamico di Modena IGP, autentico all'origine".
Quella di Firenze si conferma una vetrina internazionale di tutto rispetto per questa denominazione che vanta il primato di essere la più esportata nel mondo – circa il 92% della produzione viene infatti indirizzato in oltre 120 Paesi dei cinque Continenti – e che nell'anno appena trascorso ha raggiunto una produzione di 97,5 milioni di litri per un valore al consumo di circa 970 milioni di euro, come stimato dal recente rapporto Qualivita-Ismea.
Da Firenze il tour del prezioso condimento si sposta a Dubai, per la serata 100per100 Italian Night ovvero l'evento di lancio del progetto "100per100 Italian" organizzato dall'associazione culturale no profit - nonché network - "I Love Italian Food", che promuove e difende la cultura enogastronomica italiana nel mondo. L'evento, che si terrà in occasione di Gulfood 2018, è in programma per il 20 febbraio al The Artisan by Enoteca Pinchiorri all'interno del Bury Daman di Dubai e a rappresentare il Consorzio di Tutela in tale contesto ci sarà il Presidente Mariangela Grosoli a cui spetterà altresì l'onore e l'onere di consegnare uno dei riconoscimenti "100per100 Italian in Dubai" volto a premiare le più rilevanti realtà italiane presenti in città.
"Quella negli Emirati Arabi Uniti, considerati una delle più importanti porte per il Medio Oriente – commenta la Grosoli – rappresenta una occasione unica di valorizzazione per i prodotti agroalimentari italiani, tra cui anche l'Aceto Balsamico di Modena che è parte integrante della collaborazione con I Love Italian Food".
Da un Continente all'altro in meno di 24 ore: dal 21 al 25 febbraio l'Aceto Balsamico di Modena è infatti pronto per aprirsi con il Consorzio di Tutela alla scena gastronomica di Miami partecipando al Food & Cooking Channel South Beach Wine & Food Festival (SOBEWFF), che mette in scena i più rinomati produttori di cibo, vino e liquori, cuochi e personalità del settore che registra un volume di oltre 65.000 ospiti per edizione. Tale partecipazione rientra nel progetto "Aceto Balsamico di Modena, l'originale", cofinanziato dall'Unione Europea con il quale il Consorzio vuole sensibilizzare i consumatori americani in modo consapevole all'acquisto.
"Per la prima volta – spiega il Direttore Generale del Consorzio di Tutela Federico Desimoni - faremo parte di questo festival in Florida che riunisce i nomi più prestigiosi del mondo culinario e presenta eventi unici, mettendo in risalto cibo e vino di livello internazionale. Riteniamo che sarà una grande opportunità per la nostra campagna promozionale che mira a dare un contributo concreto alla consapevolezza della denominazione del prodotto".
Nel dettaglio, la partecipazione del Consorzio a SOBEWFF inizierà giovedì 22 febbraio con la partecipazione al Barilla's Italian Bites on the Beach, dove i più grandi chef del Paese serviranno piatti provenienti da varie regioni d'Italia tra cui si può trovare anche una reinterpretazione dell'Aceto Balsamico di Modena. Venerdì 23 febbraio il Consorzio parteciperà invece al Trade Day di Wine Spectator, presentato da Beverage Media Group e ospitato da Southern Glazer's Wine & Spirits mentre sabato 24 e domenica 25 sarà tra i protagonisti dell'evento caratteristico del festival,
"The Goya Foods Grand Tasting Village" che si svolgerà sulla sabbia, nel cuore di Miami Beach con dimostrazioni culinarie di oltre 50 ristoratori e assaggi di cibi e vini provenienti da tutto il mondo.
Negli stessi giorni il Consorzio parteciperà inoltre a numerosi eventi collaterali, con l'obiettivo di stringere relazioni forti con chef e operatori locali.
Vino (Osservatorio Paesi terzi): Italia superpotenza a bassi regimi nel 2017 (+5,9%) . Francia vola (+9,8%). Ballotta (Business Strategy): gap con la Francia su Cina e Giappone sale a 1,4 mld di euro, serve una regia promozionale. I 12 mesi vino nei TOP 8 partner commerciali extra UE (90% valore Paesi terzi):
· +5,9% le importazioni di vino italiano nei Paesi terzi nel 2017, Francia e Spagna vicine a +10%, Australia a +12%
· Vino italiano top market in Russia, Norvegia e Svizzera. Francia in Usa, Cina, Canada e Giappone. Cile in Brasile
· Negli Usa, Italia in recupero a dicembre su leader Francia: è testa a testa (1,649 vs 1,644mld di euro)
· In Cina e Giappone Italia a 313mln di euro, Francia a 1,729mld
Firenze, 13 febbraio 2018. L'Italia del vino chiude il 2017 con un incremento in valore delle vendite nei Paesi extra-Ue del 5,9%, per una stima di circa 3,4 miliardi di euro.
Ma il segno positivo più che una vittoria è un'occasione mancata in un anno 'doc' per il commercio di vino nel mondo, in cui la Francia allunga a +9,8% (a oltre 4,8 miliardi di euro) e con Spagna (+9,7%), Australia (+12%) e Cile (+7,2%) che guadagnano quote di mercato ai danni del Belpaese.
Lo segnala l'analisi consuntiva dell'Osservatorio del vino Paesi terzi di Business Strategies, frutto delle elaborazioni realizzate in collaborazione con Nomisma-Wine Monitor sui dati import delle dogane aggiornate ai 12 mesi 2017 degli 8 principali partner commerciali che assieme rappresentano il 90% della domanda di vino extraeuropea. Nell'anno del sorpasso (in valore) della Francia sull'Italia negli Stati Uniti – osserva l'analisi – la performance del Belpaese appare di doppia lettura. Da una parte prosegue l'eccellente percorso di crescita del nostro vino, che nell'ultimo quinquennio è risultato essere tra i più virtuosi in assoluto (+33% la crescita nell'extra-Ue); dall'altra si accentuano elementi che contribuiscono ad alimentare una crisi di crescita: prezzo medio in stagnazione, debolezza sui mercati in forte sviluppo come quelli asiatici, fase di riflessione negli Usa.
Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies: "Al netto del sorpasso ai nostri danni negli Usa, dove la Francia ha recuperato solo nel 2017 circa 173 milioni di euro all'Italia, il nostro gap commerciale sta tutto nei principali Paesi dell'Estremo Oriente. In Giappone e Cina, la Francia ha infatti segnato un valore delle vendite di oltre 1,4 miliardi di euro superiore al nostro, più o meno la stessa cifra che ci separa dal principale nostro competitor nelle esportazioni complessive extra-Ue". Per Ballotta "serve, come auspicato in più tavoli, una concertazione centralizzata della promozione verso quei partner commerciali, per evitare che restino perennemente mercati di prospettiva per noi e di sbocco per loro".
IMPORTAZIONI TOP PARTNER
Nel dettaglio, tra i Top 8 Paesi della domanda (Usa, Cina, Canada, Giappone, Svizzera, Russia, Norvegia e Brasile) è notevole la ripresa delle importazioni dalla Russia* (+41%, 4° partner extra-Ue) come pure quelle da Brasile (+48,6%) e Canada (+6,5%, 3° partner per l'Italia), mentre è risultato positivo ma sotto la media del mercato l'import di Svizzera (+5,4%, 2° partner), Giappone (3,6%) e soprattutto degli Usa, la cui domanda di vino made in Italy (+1,3%, 1,644 miliardi di euro) cresce 10 volte meno della Francia e 1/3 rispetto alle importazioni globali nel primo mercato buyer al mondo (+4,5%). E se in Norvegia l'Italia rimane top exporter nonostante un calo del 2,3%, in Cina la variazione è significativa in termini percentuali (+18,6%) ma molto meno in senso generale, con una quota di mercato che dal 5,6% del 2016 arriva al 5,8%, con sette bottiglie francesi bevute per ogni italiana.
PREZZO MEDIO E TIPOLOGIE
Troppo poco per una superpotenza enologica come l'Italia, che dopo anni di recupero viene ricacciata indietro dalla Francia anche nel prezzo medio: 2,77 euro/litro per la prima (+1,5 sul 2016), 6,07 euro/litro per la seconda (+3,1 sul 2016). Ed è proprio il prezzo medio, aggiunto a un più debole traino degli sparkling e la stagnazione dei fermi imbottigliati, la causa della battuta di arresto negli Usa. Complessivamente nei Paesi terzi si conferma l'alto gradimento per le bollicine italiane (import a +11%) mentre i fermi imbottigliati segnano un +4,6%.
* Stima Osservatorio Paesi terzi, dati dogane primi 11 mesi
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Business Strategies è una società fiorentina impegnata in percorsi di sviluppo delle piccole e medie imprese dei settori dell'agroalimentare e del lusso made in Italy sui mercati esteri. Le 500 aziende enologiche assistite da Business Strategies, che rappresentano tutte le regioni italiane, producono complessivamente oltre 100 milioni di bottiglie all'anno e esportano il 70% nei principali mercati stranieri.
All'orizzonte continua ad esserci la difficile interpretazione, dell'imminente futuro a causa della guerra dei dazi, che vedrebbe la Cina interessarsi a merci Ucraine. Sempre attiva l'incertezza sui cambi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 febbraio 2018
La tendenza rialzista dettata dai fondi continua, questi sono supportati da più motivi: maggior liquidità passata dalle borse valori alle commodities, il meteo e i timori per il raccolto in Argentina, dove si stimano 4 milioni di tonnellate in meno, (anche se una parte recuperate dal Brasile e Paraguay), il fatto che lunedì negli Usa sarà giorno di festa, il mercato entra in stato di protezione.
SEMI mar 1017,2 (+5,4) mag 1027,6 (+5,4) lug 1037,4 (+5,4)
FARINA mar 369,9 (+4,7) mag 371,8 (+5,1) lug 369,5 (+3,5)
OLIO mar 31,80 (+0,23) mag 32,02 (+0,23) lug 32,12 (+0,22)
CORN mar 367,2 (+0,4) mag 374,6 (+0,4) lug 382,4 (+0,4)
GRANO mar 455,6 (-5) mag 469,2 (-4,4) lug 483,6 (-3,6)
Ma all'orizzonte continua ad esserci la difficile interpretazione dell'imminente futuro a causa della guerra dei dazi, che vedrebbe la Cina interessarsi a merci Ucraine e se ciò dovesse accadere le ripercussioni verrebbero registrate anche sui mercati domestici.
Il mercato del fisico per il momento sta reagendo sui semi di soya e farina con altri rincari. A preoccupare è il fatto che alcuni importatori, nell'ultima settimana, si siano ricomprati delle posizioni a suo tempo vendute, così come siano tornati in essere gli storni per mancati ritiri di proteici a franchigia scaduta, a fronte di merce non finanziata.
Logicamente l'aumento della soya sta coinvolgendo gli altri principali proteici quali girasole alto e basso proteico, e farina di colza, distiller e altri medi proteici per i quali siamo a segnalare la disponibilità di alcuni autotreni di pan lino polacco in sacconi, così come della farina di girasole 32%-33% proteine da febbraio a giugno a 215 euro arrivo sfarinato e/o pellet.
La farina di soya proteica sul 2019 quota 327 euro partenza da porto di Ravenna, mentre sul 2018 il pronto caricabile a Venezia quota 366 per la normale e 377 per la proteica.
Il differenziale fra soya OGM e quella convenzionale si è nel frattempo ridotto a 58 euro. (il record era stato 115 euro); oggi quota 424 partenza stabilimento di produzione.
Il mercato dei cereali continua a essere abbastanza stabile. Maggiore fermezza si registra sul mais, sui mesi futuri, per i possibili variati scenari geo-commerciali. Il mercato dei cruscami dà segni di ripresa mentre i fibrosi sono sempre ben tenuti.
Per il mercato delle bioenergie nulla più da segnalare. E' svanito il momento di approvvigionamenti di cruscami anche se sono offerti caffè in grani e bucce da tostatura del caffè, spezzati di mais e farinette, e farine ricostruite.
Indicatori internazionali 15 febbraio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1095 punti, il petrolio flette attorno 61,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,24901 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Lanciato nel 2016, il Concorso dei Colpi di Fulmine premia i migliori prodotti iscritti secondo diversi criteri : gusto, originalità, struttura... Per questa nuova edizione, 56 espositori provenienti da 8 paesi hanno partecipato mettendo in lizza 140 formaggi, prodotti lattiero caseari, prodotti gastronomici a base di formaggio e packaging.
L'8 dicembre scorso, una giuria composta da 15 professionisti e da appassionati gourmet si è riunita per assaggiare ed eleggere i 10 prodotti Colpi di Fulmine 2018.
Appuntamento dal 25 al 28 febbraio a Parigi Expo Porte de Versailles, Padiglione 7.3 per scoprire e degustare i Colpi di Fulmine del salone.
(scaricabile in formato pdf)
La giuria era composta da: Marwen Armor – Rivenditore Formaggi, Didier Bossu, Rivenditore Formaggi presso le Folies Fermières, Camille Brossard – Blogger specializzata Iconocheese, Michel Daho, Rivenditore Formaggi presso La Ferme de Passy, Jonathan Deitch - Blogger specializzato M Fromage, Guillaume Dewet – Professore presso il Liceo Alberghiero Belliard, Marco Lubrano – Fondatore della Cooperativa La Louve, Manu Gault – Fondatore del Collettivo Fromaginaire, Delphine Jegou – Responsabile degli acquisti La Maison Plisson, Sara Lacomba – Produttore di formaggi Ottanta, Périco Legasse – Cronista gastronomico Marianne, Claire Sicard – Blogger specializzata Les Fromages de Clairette e 3 consumatori più che esperti Yannick Bouet, Pierre-Yves Gauthier et Iza Alves.
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Il Salone del Formaggio e dei Prodotti Lattiero Caseari Appuntamento dal 25 al 28 febbraio 2018 Paris Expo Porte de Versailles, padiglione 7.3
www.salon-fromage.com - #SalonduFromage
Tra i 630.000 visitatori attesi al Salone Internazionale dell'Agricoltura (24 febbraio-4marzo 2018), quasi 30.000 sono operatori professionali del settore agricolo e agroalimentare: responsabili d'azienda, allevatori, ristoratori, compratori e decision maker. Per accoglierli, il Salone continua a rafforzare i contenuti e i servizi a loro disposizione.
Parigi, 24 gennaio 2018 - «Oltre alla sua vocazione pedagogica rivolta al grande pubblico, il Salone Internazionale dell'Agricoltura rappresenta un appuntamento professionale. Ogni anno, accoglie circa 30.000 operatori del settore agricolo che si incontrano per rafforzare le loro relazioni commerciali», dichiara Jean-Luc Poulain, agricoltore e presidente del Salone Internazionale dell'Agricoltura.
I visitatori professionali si recano al salone parigino per diverse ragioni. Molti allevatori che sono anche compratori, s'informano sull'attualità del settore e concludono rapporti di lavoro nel settore della genetica animale. L'esposizione delle diverse filiere allevamento, federata intorno al tradizionale Concorso Generale Agricolo degli Animali, rende il Salone l'unico appuntamento in Francia in cui è presentata la maggior parte delle razze di animali da allevamento.
Gli operatori sono alla ricerca di animali le cui performance serviranno ad assicurare la produttività delle loro mandrie.
Il Salone Internazionale dell'Agricoltura, strumento di comunicazione al servizio della professione agricola, è un luogo privilegiato di incontri e di condivisione. Gli agricoltori, e soprattutto i responsabili delle organizzazioni professionali, visitano il salone per trovare le soluzioni che permettono di rispondere alle sfide della professione.
Altro evento importante, lo spazio AGRI 4.0 accoglie gli operatori che desiderano scoprire le nuove tecnologie del mondo agricolo e informarsi sull'offerta proposta dalle start-up. Per rispondere a questa domanda in aumento, il Salone Internazionale dell'Agricoltura aumenta sensibilmente quest'anno la superficie di questo spazio, che passa da 300 a 500 mq e il numero degli espositori che saranno presenti.
L'aumento dell'utilizzo degli strumenti digitali e soprattutto, la diversità dell'offerta digitale nell'agricoltura sarà presentata con, per esempio, protagonisti chiave del finanziamento partecipativo, della progettazione di software e della gestione della volatilità dei prezzi.
«Oggi, grazie a tutti i nostri espositori, esiste una componente professionale in ognuno dei 4 universi del Salone rappresentati dal polo animale, dal polo vegetale, dai servizi e dalle professioni dell'agricoltura, dalle regioni. Gli espositori ricevono nei loro stand i loro clienti, provenienti dal mondo agricolo. Tutto ciò rende il Salone Internazionale dell'Agricoltura il più grande appuntamento del mondo agricolo in Francia e in Europa», spiega Valérie Le Roy, direttrice del Salone Internazionale dell'Agricoltura.
Per tutte queste ragioni, il Salone ha deciso di rafforzare la sua comunicazione verso i visitatori professionali. È la ragione per la quale il Villaggio degli operatori nel Padiglione 1 si sviluppa e accoglie nuovi espositori.
È previsto un programma completo di laboratori pratici, con contenuti in linea con l'attualità agricola. Con un formato breve e concreto, questi laboratori permettono di fare delle presentazioni su temi d'attualità.
Strumenti d'aiuto alla visita del Salone vengono messi a loro disposizione: una guida del visitatore professionale e 2 percorsi di esperti, uno sul tema delle filiere vegetali, l'altro sul tema delle filiere animali. Tutte queste informazioni sono disponibili on line per gli operatori da gennaio 2018.
Sapete che il Salone è anche l'appuntamento degli operatori?
Guardate il nostro video
https://youtu.be/OYRL4hUocXc
24 febbraio - 4marzo 2018
Da sempre al fianco degli sportivi, a Parma il Consorzio sarà protagonista di varie iniziative: dalla presentazione dell'edizione 2018 di Caseifici Aperti agli incontri con le atlete del team di ciclismo Alé Cipollini e con l'astronauta Cheli, ora atteso alla sfida del Monte Everest.
Parma, 14 febbraio 2018
Dal 15 al 18 febbraio, a Parma, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà protagonista di Turismo & Outdoor: la manifestazione promossa da Fiere di Parma dedicata al turismo esperienziale, agli sport outdoor e al mondo del plein air.
Come spiega il Direttore del Consorzio Riccardo Deserti, «Il Re dei Formaggi è una risorsa utile per tutti gli sportivi: è un prodotto naturale al 100%, ricco di minerali e nutrienti e facilmente digeribile. Basti pensare che 100 gr di prodotto vengono digeriti in 45 minuti, a fronte delle circa quattro ore necessarie per l'identica quantità di carne. Il Parmigiano Reggiano è prezioso, perché, grazie alla sua componente lipidica, è in grado di fornire energia prontamente utilizzabile, circa 400 calorie ogni 100 gr: per questo, ad esempio, lo si trova nei punti ristoro delle gare di triathlon. E, ad allenamento concluso, è fondamentale per il recupero, migliorando la tolleranza allo stress dei tessuti muscolari. Dal basket al running, dal rugby al ciclismo, il Consorzio ha attive numerosi sponsorizzazioni in ambito sportivo: ci sembra quindi coerente e importante presentarci a Parma, a una manifestazione unica nel panorama italiano, con l'obiettivo di dialogare sempre più direttamente con il pubblico degli appassionati di sport, che con noi condividono uno stile di vita healthy».
A Turismo & Outdoor, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà attivo in molteplici forme. Si inizia con la Tavola Rotonda che aprirà la manifestazione, in programma giovedì 15 febbraio, alle h 11:00: il Direttore Riccardo Deserti terrà uno speech dal titolo "Parmigiano Reggiano: il viaggio di un'eccellenza italiana nel mondo". Il racconto di un cammino prodigioso, iniziato ormai mille anni fa nei monasteri dei monaci Benedettini e Cistercensi, proseguito nei primissimi anni Duemila nello spazio, e ormai pronto per una nuova sfida: la conquista dell'Everest. Una storia ancora più sorprendente se si pensa che il Parmigiano Reggiano continua a essere prodotto in un'area geografica ben distinta e limitata, nel rispetto di un saper fare che i casari tramandano di generazione in generazione.
Sempre giovedì 15/2, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano illustrerà la nuova edizione di "Caseifici Aperti", quest'anno supportata dalla collaborazione con il mensile Bell'Italia. In programma sabato 28 aprile e domenica 29 aprile 2018, "Caseifici Aperti" è un'iniziativa pensata per permettere a foodie, appassionati di cucina e curiosi di conoscere e apprezzare da vicino il mondo del Re dei Formaggi, visitando i caseifici, incontrando i casari e acquistando il Parmigiano Reggiano direttamente dai produttori. Giunta nel 2018 alla sua XI edizione, "Caseifici Aperti" è cresciuta negli anni fino a coinvolgere 56 caseifici e a vedere la partecipazione di alcune decine di migliaia di visitatori.
Durante la seconda giornata di Turismo & Outdoor, venerdì 16/2, alle h 14:30, lo stand del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano ospiterà tre cicliste del team Alé Cipollini, di cui è sponsor. Alé Cipollini compete nel circuito UCI Women's World Tour ed è considerato tra le top 5 squadre professionistiche femminili, con oltre 40 vittorie all'attivo dal 2011 a oggi. Le ultime in ordine di tempo risalgono a pochi giorni fa: sono state conquistate in Australia, alla Cadel Evans Great Ocean Road Race e al Tour Down Under. In fiera a Parma arriveranno Anna Trevisi, Martina Stefani e Soraya Paladin, che racconteranno proprio la loro avventura australiana, prima di esibirsi in pista di fronte al pubblico degli appassionati.
Sabato 17/2, alle h 14:30, infine, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano accoglierà nel suo spazio l'astronauta modenese Maurizio Cheli. A Cheli va il merito di essere stato il primo, insieme al compagno Umberto Guidoni, ad aver portato nello spazio il Parmigiano Reggiano: era il 1996, in occasione della missione NASA dello Space Shuttle Columbia. Il Re dei Formaggi fu il primo alimento portato in orbita senza alcuna alterazione: a partire dal 2005 è inserito ufficialmente nella dieta ufficiale di tutti i cosmonauti in missione. Ora, sempre accompagnato dal Parmigiano Reggiano, Cheli è pronto per un'altra impresa sportiva: si appresta infatti a scalare l'Everest, il monte più alto della Terra con i suoi 8.848 metri s.l.m.
Nel corso della tre giorni di Turismo & Outdoor sono previsti anche momenti gastronomici, con degustazioni di Parmigiano Reggiano.
Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano
Il Parmigiano Reggiano tiene, nonostante la tenue ma duratura crisi del "Padano". Burro e panna tornano a crescere.
di Virgilio Parma 13 febbraio 2018 -
LATTE SPOT Continua la tendenza discendente del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha perduto qualche altro centesimo arrivando a quotare tra 34,54€ e 35,57€ /100 litri di latte (-1,45%). Il latte intero pastorizzato spot estero si è arrestato confermando il listino della precedente settimana (24,74-26,29€/100 litri di latte). Dopo la pesante perdita della scorsa settimana, il latte scremato pastorizzato spot estero si è preso una settimana di pausa( 8,28-9,32€/100 litri latte ).
BURRO E PANNA Torna a crescere il prezzo del burro. Cresce anche la crema e la panna e anche lo zangolato reggiano.
Borsa di Milano 12 febbraio 2018:
BURRO CEE: 3,95 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,20 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 2,63 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (+)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (=)
Borsa Verona 12 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 -1,90 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 9 febbraio 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 febbraio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.
GRANA PADANO 12/02/2018 - Ormai è tendenza negativa consolidata per il Grana Padano DOP. I listini cedono altri 5 centesimi tutte e tre le referenze rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,95-5,25€/Kg. (-)
PARMIGIANO REGGIANO 9/02/2018 Continua la lunga fase di stabilità dei listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,75 - 12,05 €/Kg. (=)
(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)
E' da molto che non si vedeva un mercato così rialzista in poche sedute. Il confronto tra ieri sera lunedì12/02 con lunedì 05/02
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 febbraio 2018
E' da molto che non si vedeva un mercato così rialzista in poche sedute.
Indicatori internazionali 12 febbraio 2018
12 febbraio 2018 l'Indice dei noli è salito sino a 1.125 punti, il petrolio flette attorno 59$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22603.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Si stanno concretizzando scenari potenzialmente in grado di qualche sorpresa di mercato. Mercato decisamente rialzista.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 febbraio 2018
Dopo l'effetto USDA si aggiunge il meteo, e la possibile guerra dei dazi: nel fine settimana in Argentina ha piovuto meno del previsto e quindi da questa mattina il mercato telematico segna aumenti sensibili su tutte e 4 le principali commodities prese in esame. Seme da + 10 a 13 punti, farina da + 5 a 7,50 dollari la tonnellata corta, mais da + 2,75 a 3,25 punti e grano + 5,75 a 6,50 punti. Mercato decisamente rialzista.
Ma all'orizzonte potrebbero esserci sorprese di difficile interpretazione e previsione. La Cina ha infatti stornato un acquisto di mais, a favore di merce provenienza Ucraina, in risposta ai dazi imposti dall'amministrazione Usa su alcuni manufatti Cinesi. Se tale tendenza dovesse confermarsi potrebbero manifestarsi serie ripercussioni con due scenari comunque difficili.
Il primo un innalzamento del mercato Ucraino e del Mar Nero per quanto riguarda semi di oleaginose e cereali e ridimensionamento netto del mercato U.S.A.
Uno spostamento degli acquisti della Cina che potrebbe essere di forte cambiamento per il mercato dei cereali della vecchia Europa.
Per il momento archiviamole solo come ipotesi.
Il mercato del fisico per il momento sta reagendo sui semi di soya e farina con netti rincari, ma è presto per confermarne la tenuta e la consistenza.
Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non una anomala e momentanea superiore disponibilità di farinetta di mais. Continuano ad essere reperibili i cruscami di grano anche se più cari, spezzati e farine di mais ricostruite, cascami di riso, bucce di cacao, mentre i cereali tossinati sono ormai introvabili. E' a disposizione una partita, posto sotto vincolo, da destinare solo direttamente ai biodigestori.
Indicatori internazionali 12 febbraio 2018
12 febbraio 2018 l'Indice dei noli è salito sino a 1.125 punti, il petrolio flette attorno 59$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22603.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: - Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela - Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano - Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza - Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari - Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po.
SOMMARIO Anno 17 - n° 06 11 febbraio 2018
1.1 editoriale
Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano"
3.1 viticoltura Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 ambiente e sprechi alimentari Galletti: "Contro gli sprechi i primi risultati importanti, ma dobbiamo fare di più."
4.2 salute NAS Milano: alimenti con additivi non autorizzati, seqestrate 200 mila confezioni di integratori
4.3 Salute e benessere Dev'essere condannato chi commercia o somministra alimenti infestati da parassiti non nocivi
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione. AGGIORNAMENTO
7.1 emilia centrale bonifica Emilia Centrale, ecco i progetti del Consorzio per oltre 21 milioni di euro inseriti nei piani di sviluppo rurale
7.2 export agroalimentare Istat: export agroalimentare a quota 37,6 miliardi
8.1 fiume po Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po -
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari .
10.1 latte MIPAAF Fondo latte: in corso pagamenti da parte di Ismea
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
"AgResource riporta che Goldman & Sachs raccomanda di investire nelle materie prime che hanno un potenziale di incremento visto il buon andamento dell'economia mondiale anche nel prossimo futuro"
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 9 febbraio 2018
L'USDA di ieri in sintesi:
Corn/mais si è stimato un calo degli stock da 62,93 milioni di tonnellate a 59,75 inoltre si stima il raccolto Brasiliano a 88 milioni di tonnellate contro i 95 dell'Usda di gennaio, quindi CORN in rafforzamento.
Grano ne esce penalizzato specialmente perché la produzione mondiale è stimata da 757 milioni di tonnellate a 758,25 anche se gli stock sono calati, quindi qui ci si può aspettare un ripensamento.
Semi di soya gli stock del mondo sono rimasti invariati da gennaio perché gli Usa producono un milione di tonnellate in più, il Brasile pure, e l'Argentina due in meno quindi algebricamente siamo a zero. Ma anche in tal caso si stimano danni superiori per cui il seme è in rafforzamento.
La Farina si è ulteriormente rafforzata.
A questo aggiungiamo quanto da ieri accade sulle piazze finanziarie. Ribasso in USA del 4,15% e a sorpresa, non più di tanto a ben leggere quello che anticipavamo lo scorso 7 febbraio, "AgResource riporta che la Goldman & Sachs raccomanda di investire nelle materie prime che hanno un potenziale di incremento visto il buon andamento dell'economia mondiale anche nel prossimo futuro"
Il mercato telematico, mentre stiamo scrivendo, mostra un andamento in calo ma potrebbe essere solo una correzione alle chiusure di eri sera:
SEMI mar 987,6 (+4,6) mag 998,6 (+4,4) lug 1008,2 (+4,2)
FARINA mar 341,7 (+6,3) mag 345 (+6) lug 346,4 (+5,3)
OLIO mar 32,21 (-0,35) mag 32,40 (-0,34) lug 32,59 (-0,35)
CORN mar 365,6 (+0,4) mag 373,2 (+0,4) lug 381 (+0,6)
GRANO mar 456,2 (-4,2) mag 469,2 (-3,6) lug 482,4 (-3,6)
Vedremo come reagirà il mercato fisico-commerciale: probabilmente proteici più cari, per tutto il resto occorre attendere gli sviluppi.
Probabili rimpianti per gli acquisti non fatti venerdì 02/02 quando la proteica 2019 quotava 314 e oggi si stima oltre il 330 euro tonnellata. Ma i colpi di scena, in questo mercato, possono manifestarsi in qualsiasi momento.
Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non una anomala e momentanea superiore disponibilità di farinetta di mais. Continuano ad essere reperibili i cruscami di grano anche se più cari, spezzati e farine di mais ricostruite, cascami di riso, bucce di cacao, mentre i cereali tossinati sono ormai introvabili. E' a disposizione una partita, posto sotto vincolo, da destinare solo direttamente ai biodigestori.
Indicatori internazionali 09 febbraio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1.106 punti, il petrolio flette attorno 60,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22708 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono in corso da parte di Ismea i pagamenti del Fondo latte dedicato agli allevatori per un importo che supera i 2,7 milioni di euro.
Ad oggi sono 870 le domande istruite positivamente che riceveranno nei prossimi giorni un anticipo pari al 28% di quanto richiesto e ritenuto ammissibile. Entro i primi di marzo verrà effettuato un secondo pagamento che porterà al 50% la quota di anticipo.
Ismea sta procedendo all'istruttoria di tutte le domande pervenute e al pagamento progressivo degli anticipi fissati sugli importi richiesti e ammessi. Il contributo poteva essere richiesto anche per la copertura di interessi passivi e, in questo caso, era subordinato alla presentazione di un'attestazione rilasciata dalla banca erogatrice del mutuo nella quale si riportano gli estremi del finanziamento ed il dettaglio degli importi per interessi corrisposti negli anni 2015 e 2016.
Roma 06.02.2018 -
Filiere Agroalimentari UniCredit: firmata in Emilia la prima convenzione in collaborazione con Confagricoltura Emilia Romagna. Accordo siglato con il prosciuttificio San Michele – Terre Ducali di Parma. Il Gruppo bancario riconosce il potenziale delle filiere e ne rafforza il valore grazie ad un progetto rivolto alle aziende del settore.
PARMA, 9 febbraio 2018 – E' stata firmata in Emilia la prima convenzione relativa al Progetto Filiere Agroalimentari voluto da UniCredit per le imprese italiane del settore. L'intesa è dedicata alla filiera suinicola e nata dalla collaborazione con Confagricoltura Emilia Romagna. L'accordo è stato siglato con il Prosciuttificio San Michele – Terre Ducali di Parma e illustrato nei giorni scorsi anche alle imprese collegate alla catena di produzione e lavorazione.
La nuova agricoltura di qualità è fortemente legata al concetto di filiera che permette alle aziende di fare rete per superare la forte polverizzazione dell'offerta, integrando le diverse fasi della produzione. UniCredit riconosce il potenziale delle filiere e ne rafforza il valore grazie ad un progetto specifico rivolto alle imprese che ne fanno parte e mirato ad offrire un concreto sostegno finanziario al ciclo produttivo e un più agevole accesso al credito; a valorizzare l'appartenenza alle filiere e ad adeguare l'offerta ai più alti standard innovativi del mercato.
Il progetto realizzato da UniCredit, in particolare, affronta la specificità del processo produttivo attraverso un modello dedicato che parte dall'identificazione di caratteristiche tipiche della relazione tra capofiliera (hub) e aziende conferenti (spoke), al fine di intercettare i bisogni delle imprese coinvolte. Ciò anche attraverso lo scambio di informazioni tra azienda capofila e banca sull'analisi del processo produttivo e sul ruolo dei suoi conferenti.
Il piano include anche l'offerta di prodotti di finanziamento di breve, medio e lungo termine adeguati alle specifiche esigenze, con condizioni commerciali vantaggiose dedicate alle aziende conferenti al fine di valorizzare l'appartenenza alla filiera.
Questa convenzione dedicata alla filiera suinicola, come concordato con Confagricoltura Emilia Romagna, prevede inoltre per gli aderenti la possibilità di accedere a piani formativi, con un programma di corsi gratuiti dedicati a chi desidera aumentare le proprie conoscenze sui temi di banca e finanza, export e internazionalizzazione.
Con il nuovo Progetto Filiere Agroalimentari, UniCredit – che da tempo supporta lo sviluppo dell'agroalimentare italiano e che nell'ultimo biennio ha erogato per il settore nuova finanza per più di 3,3 miliardi di euro sul perimetro nazionale e oltre 617 milioni di euro in Emilia Romagna - prosegue nel suo impegno per l'economia del territorio.
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Nella foto, da sinistra: Cristina Proci, Retail Business Management Centro Nord UniCredit; Giulio Gherri, Amministratore Delegato Prosciuttificio San Michele – Terre Ducali; Guido Zama, Direttore Confagricoltura Emilia Romagna; Paolo Rossi, Area Corporate Parma e Piacenza UniCredit
Le oscillazioni dell'indice valutario stanno vanificando i vantaggi derivanti dai cali di certe materie prime a seguito del miglioramento delle condizioni meteo in Argentina.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 febbraio 2018 - aggiornamento serale e stamattina -
Come sempre le sorprese non tardano a arrivare. Il miglioramento delle previsioni meteo in Argentina sta portando in calo il mercato da tre sedute consecutive, i fondi hanno di nuovo ripristinato le loro posizioni di corto, vendendo quanto la settimana scorsa avevano messo in posizione di copertura.
A questo aggiungiamo quanto da ieri accade sulle piazze finanziarie dovute al forte calo di Wall Street, quasi il 5%, seguito al calo di venerdì del 2,50%. Una situazione che ha innescato le flessioni negative nelle borse Asiatiche e infine Europee.
Le materie prime come reagiranno? La finanza dove si sposterà? Una risposta potrebbe giungere dall'Usda dI DOMANI 8 febbraio.
AGGIORNAMENTO IERI SERA E TELEMATICO STAMATTINA
Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non una anomala e momentanea superiore disponibilità di farinetta di mais. Continuano ad essere reperibili i cruscami di grano anche se più cari, spezzati e farine di mais ricostruite, cascami di riso, bucce di cacao, mentre i cereali tossinati sono ormai introvabili.
Momento di mercato non facile, la stabilità di alcuni comparti, specie quello cerealicolo, fa sì che gli scambi vivano alla giornata.
Indicatori internazionali 06 febbraio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1.082 punti, il petrolio flette attorno 64$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,24175 ma era salito anche a 1,25 e poi in calo a 1,23.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Deciso ridimensionamento per il latte spot mentre i listini di burro e crema restano stabili così come il Parmigiano Reggiano. -5 centesimi per il Grana Padano.
di Virgilio Parma 6 febbraio 2018 -
LATTE SPOT Prosegue tendenza discendente dei listini del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale, si è adagiato tra 35,05€ e 36,09€ /100 litri di latte (-1,43%). Il latte intero pastorizzato spot estero il ridimensionamento del listino (-2,94%) e il 5 febbraio il prezzo si è collocato tra 24,74€ e 26,29€/100 litri latte). Pesante la perdita del latte scremato pastorizzato spot estero che per la terza settimana consecutiva perde circa un euro/100 litri. Il prezzo si colloca perciò tra 8,28-9,32€/100 litri latte (-10,53%).
BURRO E PANNA Una settimana all'insegna della stabilità per il burro, la panna e la crema. Unica variazione rilevata riguarda il rimbalzo dello zangolato parmense che adegua il listino alla borsa reggiana.
Borsa di Milano 5 febbraio 2018:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (=)
Borsa Verona 5 febbraio 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70 -1,80 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 2 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 5/02/2018 - Nuova flessione per il Grana Padano DOP. I listini cedono altri 5 centesimi tutte e tre le referenze rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,55 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,00-5,30€/Kg. (-)
PARMIGIANO REGGIANO 2/02/2018 Prima settimana di febbraio all'insegna della stabilità per il Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,75 - 12,05 €/Kg. (=)
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Nel corso del primo incontro organizzato dal CAE ad Imola un centinaio di viticoltori ha vivamente apprezzato la lectio del guru del settore Attilio Scienza che non ha risparmiato consigli utili e pratiche virtuose per migliorare rese e qualità del nostro prodotto.
Imola (Bo) - (Febbraio 2018) - Conoscere e approfondire scenari di mercato globale con inevitabili riflessi locali, tecniche di produzioni di avanguardia e le ultimissime applicazioni tecnologiche che consento ai numerosi viticoltori intervenuti di poter migliorare le loro rese e la qualità intrinseca del loro prodotto. E' stato questo l'obiettivo che il Consorzio Agrario dell'Emilia ha centrato davanti ad un centinaio di imprenditori agricoli del territorio con il workshop "La nostra viticoltura: futuro e prospettive", uno dei primi appuntamenti itineranti del 2018 - organizzato dal CAE in collaborazione con Gowan - volto a diffondere consapevolezza, strumenti utili e qualità dei servizi per ottimizzare il frutto del proprio lavoro quotidiano. Il ricco focus su vino, vite e vitigni ha beneficiato di un elemento di grande richiamo per gli addetti ai lavori e non solo ovvero la lectio tenuta dal professor Attilio Scienza, decano dell'Università Statale di Milano dal curriculum invidiabile, ma soprattutto vero e proprio guru europeo e sicuramente italiano di questo settore.
Il professore, che proprio negli ultimi anni ha attivato alcune start-up di successo di giovani laureati che supportano con le applicazioni digitali l'attività in campo dei viticoltori, ha intrattenuto il pubblico presentando l'intero mosaico articolato dell'universo vino, mercato e qualità della materia prima.
"In un contesto globale - generalmente fluttuante – ha commentato l'accademico Scienza - in cui le criticità per il prodotto italiano arrivano dagli immensi quantitativi "semi-anonimi" prodotti in paesi extraeuropei gettati su tutti i mercati a prezzi bassi ma anche da un clima inaridito che muta alla radice le condizione di coltivazione gli scenari sono delineati e diventano quasi obbligati".
Per il docente - in Europa ed in particolar modo nel nostro paese - la stretta relazione tra territorio e produzione, natura e qualità del vitigno, valore storico e ambientale e prezzo adeguato rappresentano il punto di partenza che consente , attraverso l'impiego dei dati statistici satellitari, di arrivare alla definizione di una filiera in grado di autopromuoversi proprio per tutto ciò che rappresenta.
Il workshop è stato aperto dal presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia Antonio Ferro che ha ribadito la sempre più marcata necessità di organizzare questo tipo di incontri sul territorio non solo per offrire una informazione completa sui servizi consortili, ma per dare tutte le più utili cognizioni di merito per effettuare alla vigilia della stagione la scelta più intelligente e redditizia per la propria coltura in un mondo che cambia a ritmi rapidissimi e che non può vederci immobili. Degno di particolare menzione il pacchetto di difesa fitosanitaria del vigneto nel nostro comprensorio, illustrata dall'esperto Andrea Bagnalasta di Gowan Italia, e naturalmente tutto quanto il Consorzio Agrario dell'Emilia può fornire in termini di sostegno diretto e di counseling in campo grazie alla relazione del responsabile Ricerca e Sviluppo CAE Claudio Cristiani. Ecco di seguito un breve abstract delle possibili strategie adottabili per il vigneto evidenziate dal professor Scienza nella Sala Convegni dell' Hotel Molino Rosso di Imola:
- Sviluppare una viticoltura di vitigno con varietà italiche che veicolino al contempo un mirato riferimento territoriale sui mercati esteri (marketing, naming, ecc.)
- Praticare una viticoltura sostenibile e certificata con bassi costi di produzione (viticoltura di precisione)
- Valorizzare le DOC/DOCG più note e con capacità di penetrazione sui mercati esteri (amarone, barolo, brunello, prosecco, ecc.)
- Prevedere investimenti elevati in tecnologia di supporto, comunicazione e reti di impresa e partnership
Le oscillazioni dell'indice valutario stanno vanificando i vantaggi derivanti dai cali di certe materie prime a seguito del miglioramento delle condizioni meteo in Argentina.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 06 febbraio 2018
Come sempre le sorprese non tardano a arrivare. Il miglioramento delle previsioni meteo in Argentina sta portando in calo il mercato da tre sedute consecutive, i fondi hanno di nuovo ripristinato le loro posizioni di corto, vendendo quanto la settimana scorsa avevano messo in posizione di copertura.
A questo aggiungiamo quanto da ieri accade sulle piazze finanziarie dovute al forte calo di Wall Street, quasi il 5%, seguito al calo di venerdì del 2,50%. Una situazione che ha innescato le flessioni negative nelle borse Asiatiche e infine Europee.
Le materie prime come reagiranno? La finanza dove si sposterà? Una risposta potrebbe giungere dall'Usda del prossimo 8 febbraio.
Il telematico di stamane aveva un andamento misto, e i giochi dei fondi sono difficilmente interpretabili con quanto sta succedendo nella Finanza. Di merce non ne manca e i consumi mondiali sono sufficientemente stabili.
Ieri sul mercato interno le farine di soya quotavano per il gennaio marzo 318-328 euro (normale e proteica) mentre maggio-giugno quota 318-327, il luglio dicembre 309-318 partenza Venezia. Il 2019 lo si calcola base i premi 314. Mentre a Ravenna il caricabile quota 326 per la normale e 332 per la proteica, sino a marzo, l'aprile 331, maggio giugno 329, luglio dicembre 321 e il 2019 314 (comunque quotazioni molto instabili). La farina di soya convenzionale ogm free quotava 390 per la 44 e 453 per la proteica.
Le chiusure ieri sera sono state pesanti, ma l'effetto del rafforzamento del Dollaro sull'Euro sta assorbendo una parte di queste.
SEMI mar 969,6 (-9) mag 981,2 (-9) lug 991,2 (-8,4)
FARINA mar 327 (-4,4) mag 331 (-4,4) lug 333,3 (-4,8)
OLIO mar 32,5 (-0,01) mag 32,71 (0) lug 32,92 (0)
CORN mar 358,6 (-2,6) mag 366,4 (-3) lug 374,2 (-3)
GRANO mar 440,2 (-6,4) mag 452,4 (-7,2) lug 467 (-6,4)
Oggi vedremo come reagirà il mercato fisico-commerciale. I proteici meno cari, i cereali cedenti, i cruscami che cominciano a rincarare, i fibrosi sempre "stellari" - belli o brutti che siano -. Una situazione che si suppone si protrarrà sino ad aprile, maggio. Anche le polpe di bietola 190 euro partenza, le bucce di soya 200 euro partenza, mantengono valori inusuali. Diversi consumatori hanno fatto ricorso a prodotti fibrosi diversi, quali la farina di girasole bassa di proteine, a paglia pellet e a foraggi vari in pellet.
Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non una anomala e momentanea superiore disponibilità di farinetta di mais. Continuano ad essere reperibili i cruscami di grano anche se più cari, spezzati e farine di mais ricostruite, cascami di riso, bucce di cacao, mentre i cereali tossinati sono ormai introvabili.
Momento di mercato non facile, la stabilità di alcuni comparti, specie quello cerealicolo, fa sì che gli scambi vivano alla giornata.
Indicatori internazionali 06 febbraio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1.082 punti, il petrolio flette attorno 64$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,24175 ma era salito anche a 1,25 e poi in calo a 1,23.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: - Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani - Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro. - Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita. - Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016 - Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti - Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie -
1.1 editoriale
Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro.
3.1 fieragricola dal 31/1 al 3/2 Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita.
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 bonifica Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti
4.2 scandalo test gas Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie
5.1 fieragricola "Tour" Fieragricola: il premio innovazione punta su sostenibilità e tecnologia.
5.2 parmigiano reggiano Nasce uno dei più grandi produttori dell'intero comprensorio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La soia tiene e anche il Super Euro.
7.1 eventi acqua "Il valore dell'acqua: coltiviamo insieme il nostro futuro". Appuntamento al 13 febbraio .
7.2 bovini da carne Ismea - tendenze dl bovino da carne
8.1 sicurezza alimentare Frammenti di vetro finiti nel sugo
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
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Parmigiano Reggiano: fusione tra i caseifici La Cappelletta di S. Possidonio e S. Paolo di Concordia. L'obiettivo è abbattere i costi e garantire più reddito alle 47 aziende associate.
Modena 29 gennaio 2018 - Le immagini delle scalere rovesciate dal terremoto e delle forme di Parmigiano distrutte fecero il giro del mondo, suscitando una gara di solidarietà.
A cinque anni e mezzo dal sisma che nel maggio 2012 causò danni per 4 milioni di euro, la società agricola cooperativa La Cappelletta di S. Possidonio è ancora più forte di prima. È stata perfezionata, infatti, la fusione per incorporazione tra La Cappelletta (fondata nel 1929) e il caseificio sociale S. Paolo di Concordia (costituito nel 1965).
A seguito di questa operazione, approvata a larga maggioranza dai soci delle due cooperative (entrambe aderenti a Confcooperative Modena), La Cappelletta conta ora 47 aziende agricole socie. Distribuiti in dieci Comuni modenesi e sei mantovani, i soci conferiscono complessivamente 370 mila quintali di latte. Con quasi 70 mila forme l'anno e un fatturato di 25 milioni di euro, il caseificio di S. Possidonio diventa uno dei maggiori produttori di Parmigiano Reggiano dell'intero comprensorio.
«Ci siamo messi insieme perché l'unione fa la forza – spiegano i presidenti dei due caseifici Luciano Dotti (La Cappelletta) e Ruggero Savioli (S. Paolo) - La fusione ci permette di abbattere i costi di produzione e far guadagnare un po' di più le aziende agricole conferenti, confermando la qualità che ha sempre contraddistinto il nostro prodotto».
I due stabilimenti di S. Possidonio e Concordia, nei quali sono occupate 25 persone, mantengono sia la lavorazione del latte che la produzione e stagionatura del formaggio, così come i punti per la vendita diretta.
«La frammentazione delle imprese è stata storicamente una causa di debolezza strutturale del settore lattiero-caseario – commenta il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Per questo motivo la nostra politica ha sempre puntato a favorire, laddove economicamente vantaggiosa per i soci, l'aggregazione tra le cooperative. Questo permette ai caseifici di realizzare economie di scala e sfruttare al meglio il favorevole andamento dei prezzi all'origine del Parmigiano Reggiano. Dopo aver attraversato un periodo difficile, infatti, il mercato sta riconoscendo ai caseifici la remunerazione dovuta a un prodotto unico al mondo».
Roma 29 gennaio 2018 - Le aspettative per il mercato nei prossimi mesi da parte degli operatori sono piuttosto positive, come confermato dai maggiori acquisti dall'estero di capi da ristallo.
Dopo la progressiva flessione registrata nel quinquennio 2011-2015 e l'accenno di ripresa nel 2016, le importazioni di bovini vivi destinati all'ingrasso hanno segnato un deciso aumento nel 2017 (+3% nei primi nove mesi 2017), in particolare si nota l'aumento del segmento dei capi superiori ai 300 Kg (+11%), pari a circa 26 mila capi in più nei 9 mesi in esame.
Importante notare che il picco massimo degli ultimi tre anni si ritrova proprio in questo terzo trimestre 2017, con oltre 103 mila capi importati, che potrebbero apportare una crescita delle macellazioni nazionali, già a partire dal primo trimestre 2018.
(In allegato il documento Ismea completo in PDF)
RASFF da poche ore ha attivato un avviso di sicurezza per frammenti di vetro in pomodori setacciati dall'Italia. Prodotto ritirato dal mercato europeo ma non in Italia
30 gennaio 2018. Tra le esportazioni di prodotti alimentari dall'Italia, scatta di nuovo un'allerta alimentare per pomodori setacciati con conseguente comunicazione di richiamo immediato da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza di frammenti di vetro in pomodori setacciati provenienti dall'Italia e commercializzati in Germania, segnalando l'allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa.
Nell'avviso 245.2018 del 30/01/2018 però, si parla solo di "pomodori setacciati provenienti dall'Italia e distribuiti in Germania" senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia, evidenzia lo "Sportello dei Diritti".
In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la provenienza del prodotto in questione con la corretta identificazione della marca, si coglie l'occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione quando si apre una confezione di pomodori, poiché c'è la possibilità concreta che diversi lotti di prodotto siano già nelle dispense di casa nostra e vengano consumati nei prossimi giorni, senza poter reagire. Infatti, ingerire un corpo estraneo, può costituire sempre un pericolo per la salute umana.
In ogni caso, per chi si trova in cucina, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" è sempre bene verificare visivamente il contenuto dei prodotti acquistati per evitare qualsiasi tipo di conseguenza di questo tipo. Per tali evidenti ragioni, diffondere la notizia è una questione di rispetto nei confronti dei cittadini. In altri Paesi europei le notizie di allerta vengono divulgate in rete da parte delle stesse aziende o da parte delle autorità sanitarie che le raccolgono e le diffondono.
Ma in Italia ciò non accade con la stessa velocità. Il caso fipronil docet.
Verona - Sono 42 le "Foglie dell'Innovazione" assegnate da L'Informatore Agrario-Fieragricola per la seconda edizione del Premio Innovazione, il riconoscimento dedicato alle aziende espositrici della 113^ rassegna (Veronafiere, 31 gennaio – 3 febbraio) che nel corso del 2017 hanno lanciato sul mercato le più interessanti novità per il comparto.
Dalle macchine operatici elettriche all'utilizzo di microrganismi per ridurre il ricorso alla chimica, dai sistemi di guida automatica a quelli per la trasformazione in energia o del clima, dalla gestione del parco macchine all'impiego di sensori che modulano il funzionamento della macchina in base alle caratteristiche del terreno, il premio fotografa un settore sempre più alla ricerca di soluzioni sostenibili, dal punto di vista sia ambientale che economico, e sempre più tecnologiche.
Tra i trend più interessanti, l'Internet of Things (Iot) applicato all'agricoltura per lo sviluppo di sistemi di monitoraggio e previsione sempre più accurati.
Le 15 "foglie d'oro" e le 27 "foglie d'argento" sono state assegnate da una commissione di esperti nominata dallo storico settimanale veronese, che ha valutato il carattere innovativo e originale delle macchine e tecnologie candidate anche in base alla funzionalità dei prodotti per l'utilizzatore finale.
Durante la manifestazione sarà possibile esaminare le "Foglie dell'Innovazione" segnalate dal Premio 2018 con delle visite guidate dagli esperti de L'Informatore Agrario.
Il "tour rosso" (31 gennaio e 2 febbraio, ore 14.00) attraverserà i padiglioni 1, 6, 9, e l'area esterna B, con 11 aziende premiate (ADR; Biolectric Italia; BST Group; Case IH; DeLaval; John Deere; Manitou Italia; Maschio Gaspardo; New Holland; SIP Strojna Industrija; Storti Ecofarm), mentre il "tour blu" (1 e 3 febbraio, ore 11.30) visiterà le 18 aziende nei padiglioni 2, 3, 4, 5 e 7 (Antonio Carraro; ARVAtec; Atomizzatori Tornado; BCS; Caeb International; Carraro Divisione Agritalia; CET Electronics; Ferrari Costruzioni Meccaniche; Forigo Roter Italia; Gowan Italia; Ideal; M.O.M Moretto Officine Meccaniche; Massey Ferguson; McCormick - Argo Tractors; MDB; Pessl Instruments; SDF; Startec).
Per info e prenotazioni al tour: http://ediaeventi.it/fieragricola/workshop/innovation-tour
In allegato il pdf con le INNOVAZIONI PREMIATE
Dal 31 gennaio al 3 febbraio Verona ospita la 113esima edizione della fiera internazionale dell'agricoltura. Biennale dal 2004, la manifestazione a ogni edizione sfonda i record della precedente a conferma della bontà della sua formula.
Di Lamberto Colla 31 gennaio 2018 -
Oltre 1.000 espositori, dieci padiglioni occupati con una superficie netta di 57mila metri quadrati (+4,4% sull'edizione precedente), un'area demo esterna di 7.500 metri quadrati allestita per gli Special Show, 980 animali (+63%), più di 120 convegni in calendario e delegazioni commerciali estere da 33 Paesi del mondo.
I numeri di presentazione della 113esima edizione di Fieragricola confermano quanto sia apprezzata la formula della manifestazione, dall'impronta "tradizionale" ma con l'introduzione continua di nuovi elementi e servizi.
Per facilitare gli incontri, è stato messo a punto il sistema B2Meet, ua piattaforma gratuita di matching online già sperimentata con successo in altre manifestazioni di Veronafiere. Un servizio che consente agli operatori di settore di massimizzare l'efficienza organizzando preventivamente gli appuntamenti.
Fieragricola Innovation Tour è una delle novità 2018. Tutti i giorni un esperto dei diversi segmenti di cui si compone la manifestazione guiderà i visitatori che si sono iscritti alla scoperta delle novità premiate, suddivise per filiera produttiva.
Un'altra novità di questa edizione riguarda Fieragricola Night. Una serata che l'organizzazione ha voluto dedicare ai propri espositori nel Palazzo della Gran Guardia alla vigilia della 113esima edizione.
+63% di presenza zootecnica. 980 animali esposti a dimostrazione dell'interesse che riscuote il settore che, a livello nazionale, esprime un valore superiore ai 16 miliardi di euro, pari a un terzo dell'agricoltura nel suo complesso.
Ben due i padiglioni occupati dalla zootecnia. Nel 9 si possono trovare le tecnologie e i prodotti per la zootecnia, l'area Fieragricola Milk, le tecnologie e prodotti per la produzione le agroenergie. Il padiglione 10 invece è dedicato alle mostre e ai concorsi animali, agli animali da allevamento, alla genetica e alla genomica, ultima frontiera della ricerca e sviluppo in ambito zootecnico, in grado di assicurare alla filiera una crescita più rispondente al benessere dell'animale, alla qualità e salubrità delle produzioni all'esigenza di di tutela ambientale e miglioramento della sostenibilità.
Il 2 febbraio alle 18,00, nel padiglione 10, è in programma l'asta di cinque lotti (20 capi) di animali di razza bruna, Frisona, Jersey dall'alto valore genomico.
Ma la vera regina della Fieragricola è la meccanica agricola. Sei padiglioni dedicati alla meccanica, un'area dinamica ancora più ampliata e tutti i grandi marchi presenti all'appello.
Sono 42 le "Foglie dell'innovazione" (15 foglie d'oro e 27 foglie d'argento) assegnate dall'Informatore Agrario-Fieragricola per la seconda edizione del premio, il riconoscimento dedicato alle aziende espositrici che nel corso del 2017 hanno lanciato sul mercato la più interessante novità del comparto.
Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/09-31/12/2016 nella misura di:
€ 60,75 il q.le, IVA compresa e stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto:
- 60 giorni dalla pubblicazione (31/01/2018)
Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia
Prosegue la discesa dei listini del latte spot mentre il burro registra una leggera risalita. Leggera flessione per il Grana Padano e piccolo rimbalzo per il "parmigiano" di più giovane stagionatura.
di Virgilio Parma 30 gennaio 2018 -
LATTE SPOT Prosegue la caduta dei listini del latte spot. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale, ha ripreso la fase discendente e si collocano tra 35,57€ e 36,60€ /100 litri di latte (-2,10%). Il latte intero pastorizzato spot estero continua la discesa anche in questa quarta settimana dell'anno cedendo il -5,56% (25,78€ e 26,81€/100 litri latte). Infine, dopo due settimane di forte rimbalzo, il latte scremato pastorizzato spot estero scende pesantemente (-9,52%) e i prezzi si adagiano tra 9,32-10,35€/100 litri latte.
BURRO E PANNA Primo rimbalzo nell'anno nuovo per il burro che, a Milano, guadagna 5 centesimi.
Stabile la Crema a uso alimentare mentre la panna veronese cede ulteriori 5 centesimi. Resta fermo lo zangolato parmense con potenziale risalita di 5 centesimi per adeguarsi al rimbalzo registrato a Reggio Emilia questa mattina.
Borsa di Milano 29 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (=)
Borsa Verona 29 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70 -1,80 €/Kg. (-)
Borsa di Parma 26 gennaio 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 30 gennaio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 29/01/2018 - Flessione per il Grana Padano DOP. Cedimento di 5 centesimi per tutte le referenze salvo per il fuori sale che mantiene la posizione.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,25 - 6,35 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,00 - 7,60 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 26/01/2018 Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano limitatamente al 12 mesi di stagionatura. Gli aumenti produttivi, che si sono registrati in questi ultimi due anni, stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70-10,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,75 - 12,05 €/Kg. (=)
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Il "Super Euro" continua a essere protagonista della Borsa e i Fondi speculano sulle condizioni Meteo di Argentina e Brasile.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 gennaio 2018
LA SOYA TIENE. I fondi speculano sull'andamento meteo in Argentina e Brasile, nel primo stato si prevedono in gran parte del paese scarsità di piogge e alte temperature sino alla metà di febbraio, nel secondo eccessive piogge nel centro e nel nord. A riprova di quanto sopra il comportamento dei fondi d'investimento che hanno assunto forti posizioni "corte" per corn e grano. Hanno invece ridotto il "corto" del seme e hanno aumentato il lungo della posizione della farina. Il "corto" del corn è di - 219.676 contro - 226.876 della settimana prima. Il "corto" del grano è di -145.408 contro -142.939. Il "corto" del seme è di -81.538 contro -103.397. Il "lungo" della farina è passato a +33.221 contro +8.704. Il "corto" dell'olio è di -21.496 contro - 5.832.
Il telematico (ore 8,30) ha un andamento misto, difficile da interpretare anche perché nonostante le previsioni meteo, e i giochi dei fondi di merce non ne manca se anche l'Argentina dovesse produrre 2-3 milioni di tonnellate in meno (stima di un analista) queste sarebbero rimpiazzate dal Brasile e dal Paraguay.
Ieri sul mercato interno le farine di soya quotavano per il gennaio marzo 329-339 euro (normale e proteica) mentre maggio-giugno a 322-331, il luglio dicembre 317-326 partenza Venezia. Il 2019 lo si calcola in base ai premi 322. Mentre a Ravenna il caricabile quota 332 per la normale e 341 per la proteica, sino a marzo, l'aprile 340, maggio giugno 335 luglio dicembre 327 e il 2019 322 (comunque quotazioni molto instabili)
La farina di soya convenzionale ogm fre quotava 399 per la 44 e 462 per la proteica. Il mercato sta tentando di entrare in una fase "auto referenziante" e gli aumenti potrebbero risultate stabili.
Quindi proteici più cari, i cereali cedenti, i cruscami sono forse a fine corsa del loro ridimensionamento, i fibrosi sempre più "stellari" belli o brutti che siano. E' una situazione che presumibilmente si protrarrà sino ad aprile, maggio. Aanche le polpe di bietola 190 euro partenza, le bucce di soya 205 euro partenza, mantengono valori inusuali e diversi consumatori hanno fatto ricorso a prodotti fibrosi diversi, quali la farina di girasole bassa tasso di proteine.
Persevera l'anomalia commerciale del mercato dove il mais 103 sino a 20 ppb risulta essere più difeso di quello 5-4000.
Momento di mercato non facile, la stabilità di alcuni comparti, specie quello cerealicolo, fa sì che gli scambi vivano alla giornata, il rialzo dei proteici è vissuto con preoccupazione ma anche con un certo scetticismo.
Per il comparto bioenergetico poco da segnalare se non l'abilità di cogliere il momento più propizio per l'acquisto dei cruscami, i cereali tossinati sono praticamente introvabili, mentre sono reperibili farinette e spezzati e farine di mais ricostruite, cascami di riso e bucce di cacao.
Indicatori internazionali 30 gennaio 2018
l'Indice dei noli è salito a 1.214 punti, il petrolio rincara attorno 65$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23575 ma era salito anche a 1,25.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 4 28 gennaio 2018 -
Editoriale: - -35 giorni e già minacciano di "spread" - Lattiero caseari. Stabili il Padano e il Parmigiano. - Imprese, è ancora flessione in Emilia Romagna - La conoscenza invisibile delle persone fa crescere la redditività dell'azienda - Cereali e dintorni. La soia sembra prendere il volo.
SOMMARIO Anno 17 - n° 04 28 gennaio 2018
1.1 editoriale
-35 giorni e già minacciano di "spread"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Stabili il Padano e il Parmigiano.
3.1 imprese e competenze La conoscenza invisibile delle persone fa crescere la redditività dell'azienda
3.2 ismea qualivita XV Rapporto Ismea-Qualivita: DOP e IGP patrimonio da 15 miliardi di euro
4.1 innovazione L'agricoltura 4.0 in Italia vale già 100 milioni di euro
4.2 vino eventi Bollicine in villa, 2° edizione
5.1 economia e imprese Imprese, è ancora flessione in Emilia Romagna
5.2 eventi parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: a FICO il Consorzio celebra Sant'Antonio Abate
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La soia sembra prendere il volo.
7.1 artigianato in rete ALAB, L'ITALIA S'È DESTA... DA PALERMO.
7.2 eventi SIA-Paris #SIA2018 Il Salone Internazionale dell'Agricoltura accoglie ogni anno circa 30.000 visitatori professionali
8.1 eventi Fromage - paris Parigi: Il Salone del Formaggio e dei Prodotti Lattiero Caseari svela i suoi 10 colpi di fulmine 2O18
9.1 Fieragricola Verona Fieragricola: a Verona il Focus innovazione de L'Informatore Agrario
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Roma 23 gennaio 2018 - È stato presentato oggi a Roma il Quindicesimo Rapporto Ismea - Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP IGP STG, l'indagine annuale che analizza i più importanti fenomeni socio-economici del comparto della qualità alimentare certificata.
Principali numeri del comparto
Si rafforza il primato mondiale dell'Italia per numero di prodotti DOP IGP con 818 Indicazioni Geografiche registrate a livello europeo. Il comparto esprime i risultati più alti di sempre anche sui valori produttivi con 14,8 miliardi di valore alla produzione e 8,4 miliardi di valore all'export. Dati che testimoniano una crescita del +6% su base annua e un aumento dei consumi nella GDO del +5,6% per le vendite Food a peso fisso e del +1,8% per il Vino.
Il settore Food, che nel 2016 conta 83.695 operatori (+5% sul 2015), vale 6,6 miliardi di euro alla produzione e 13,6 miliardi al consumo, con una crescita del +3% sul 2015, con l'export che continua a crescere (+4,4%) e un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5,6% per il secondo anno consecutivo. Il comparto Wine - oltre 3 miliardi di bottiglie - vale 8,2 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +7,8% e sfiora i 5 miliardi di valore all'export (su un totale di 5,6 miliardi del settore). Anche il trend degli ultimi 10 anni mostra una crescita continua del sistema DOP IGP che ha così affermato il proprio peso economico nel Paese fino a rappresentare l'11% dell'industria alimentare e il 22% dell'export agroalimentare nazionale (nel 2015 era il 21%). Il Sistema delle DOP IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, alla fine del 2017, conta 264 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 10mila interventi annui effettuati dagli Organismi di controllo pubblici.
"I dati presentati oggi ci confermano il successo di un modello produttivo tipicamente italiano che fa perno sulla qualità, sulla distintività e sulla valorizzazione dei prodotti tipici e dei saperi locali. L'apprezzamento sui mercati esteri, principale volano di sviluppo nel nostro sistema delle Indicazioni Geografiche, cresce a ritmo esponenziale: negli ultimi dieci anni l'export è aumentato del 140%, quasi il doppio se guardiamo al solo segmento del food"- ha dichiarato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell'ISMEA -
"La domanda mondiale di eccellenze agroalimentari Made in Italy è prevista in crescita e sono sempre più numerose le categorie di consumatori che si riconoscono all'interno di un modello alimentare di qualità e non necessariamente massificato e di basso livello. In uno scenario internazionale in continua evoluzione, è necessario rafforzare le politiche di valorizzazione delle nostre eccellenze alimentari, per potenziare le loro capacità di penetrazione sui mercati esteri, e di difesa dei prodotti italiani contro la concorrenza sleale delle imitazioni e delle contraffazioni".