Tra i 630.000 visitatori attesi al Salone Internazionale dell'Agricoltura (24 febbraio-4marzo 2018), quasi 30.000 sono operatori professionali del settore agricolo e agroalimentare: responsabili d'azienda, allevatori, ristoratori, compratori e decision maker. Per accoglierli, il Salone continua a rafforzare i contenuti e i servizi a loro disposizione.

Parigi, 24 gennaio 2018 - «Oltre alla sua vocazione pedagogica rivolta al grande pubblico, il Salone Internazionale dell'Agricoltura rappresenta un appuntamento professionale. Ogni anno, accoglie circa 30.000 operatori del settore agricolo che si incontrano per rafforzare le loro relazioni commerciali», dichiara Jean-Luc Poulain, agricoltore e presidente del Salone Internazionale dell'Agricoltura.

Salon animaliI visitatori professionali si recano al salone parigino per diverse ragioni. Molti allevatori che sono anche compratori, s'informano sull'attualità del settore e concludono rapporti di lavoro nel settore della genetica animale. L'esposizione delle diverse filiere allevamento, federata intorno al tradizionale Concorso Generale Agricolo degli Animali, rende il Salone l'unico appuntamento in Francia in cui è presentata la maggior parte delle razze di animali da allevamento.
Gli operatori sono alla ricerca di animali le cui performance serviranno ad assicurare la produttività delle loro mandrie.

Il Salone Internazionale dell'Agricoltura, strumento di comunicazione al servizio della professione agricola, è un luogo privilegiato di incontri e di condivisione. Gli agricoltori, e soprattutto i responsabili delle organizzazioni professionali, visitano il salone per trovare le soluzioni che permettono di rispondere alle sfide della professione.

Altro evento importante, lo spazio AGRI 4.0 accoglie gli operatori che desiderano scoprire le nuove tecnologie del mondo agricolo e informarsi sull'offerta proposta dalle start-up. Per rispondere a questa domanda in aumento, il Salone Internazionale dell'Agricoltura aumenta sensibilmente quest'anno la superficie di questo spazio, che passa da 300 a 500 mq e il numero degli espositori che saranno presenti.
L'aumento dell'utilizzo degli strumenti digitali e soprattutto, la diversità dell'offerta digitale nell'agricoltura sarà presentata con, per esempio, protagonisti chiave del finanziamento partecipativo, della progettazione di software e della gestione della volatilità dei prezzi.

1045FOUCHA DHERINES 1«Oggi, grazie a tutti i nostri espositori, esiste una componente professionale in ognuno dei 4 universi del Salone rappresentati dal polo animale, dal polo vegetale, dai servizi e dalle professioni dell'agricoltura, dalle regioni. Gli espositori ricevono nei loro stand i loro clienti, provenienti dal mondo agricolo. Tutto ciò rende il Salone Internazionale dell'Agricoltura il più grande appuntamento del mondo agricolo in Francia e in Europa», spiega Valérie Le Roy, direttrice del Salone Internazionale dell'Agricoltura.

Per tutte queste ragioni, il Salone ha deciso di rafforzare la sua comunicazione verso i visitatori professionali. È la ragione per la quale il Villaggio degli operatori nel Padiglione 1 si sviluppa e accoglie nuovi espositori.

È previsto un programma completo di laboratori pratici, con contenuti in linea con l'attualità agricola. Con un formato breve e concreto, questi laboratori permettono di fare delle presentazioni su temi d'attualità.

Strumenti d'aiuto alla visita del Salone vengono messi a loro disposizione: una guida del visitatore professionale e 2 percorsi di esperti, uno sul tema delle filiere vegetali, l'altro sul tema delle filiere animali. Tutte queste informazioni sono disponibili on line per gli operatori da gennaio 2018.

Salon Logo

Sapete che il Salone è anche l'appuntamento degli operatori?
Guardate il nostro video
https://youtu.be/OYRL4hUocXc 

24 febbraio - 4marzo 2018

https://www.salon-agriculture.com 

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Lanciato nel 2016, il Concorso dei Colpi di Fulmine premia i migliori prodotti iscritti secondo diversi criteri : gusto, originalità, struttura... Per questa nuova edizione, 56 espositori provenienti da 8 paesi hanno partecipato mettendo in lizza 140 formaggi, prodotti lattiero caseari, prodotti gastronomici a base di formaggio e packaging.

L'8 dicembre scorso, una giuria composta da 15 professionisti e da appassionati gourmet si è riunita per assaggiare ed eleggere i 10 prodotti Colpi di Fulmine 2018.

Appuntamento dal 25 al 28 febbraio a Parigi Expo Porte de Versailles, Padiglione 7.3 per scoprire e degustare i Colpi di Fulmine del salone.

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(scaricabile in formato pdf)

 

La giuria era composta da: Marwen Armor – Rivenditore Formaggi, Didier Bossu, Rivenditore Formaggi presso le Folies Fermières, Camille Brossard – Blogger specializzata Iconocheese, Michel Daho, Rivenditore Formaggi presso La Ferme de Passy, Jonathan Deitch - Blogger specializzato M Fromage, Guillaume Dewet – Professore presso il Liceo Alberghiero Belliard, Marco Lubrano – Fondatore della Cooperativa La Louve, Manu Gault – Fondatore del Collettivo Fromaginaire, Delphine Jegou – Responsabile degli acquisti La Maison Plisson, Sara Lacomba – Produttore di formaggi Ottanta, Périco Legasse – Cronista gastronomico Marianne, Claire Sicard – Blogger specializzata Les Fromages de Clairette e 3 consumatori più che esperti Yannick Bouet, Pierre-Yves Gauthier et Iza Alves.

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Il Salone del Formaggio e dei Prodotti Lattiero Caseari Appuntamento dal 25 al 28 febbraio 2018 Paris Expo Porte de Versailles, padiglione 7.3
www.salon-fromage.com  - #SalonduFromage 

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Focus innovazione. 28 appuntamenti tra formazione e prove dinamiche. Ventotto appuntamenti di cui 17 seminari guidati da oltre 20 relatori specializzati, 8.500 metri quadrati di Dynamic Show di macchine agricole e il Premio Innovazione.

La storica casa editrice veronese L'Informatore Agrario consolida così la collaborazione con Fieragricola (Veronafiere, 31.01-3.02) e mette a tema la sfida dell'innovazione in agricoltura, dalle tecniche colturali, fino alle novità per le macchine agricole e i mezzi tecnici.

Sul fronte della formazione, focus sulle agrotecniche per le grandi colture con i workshop sulla sostenibilità nella coltivazione del mais e sulla redditività connessa all'agricoltura di precisione e alla fertirrigazione. Spazio anche alle opportunità del biologico e all'analisi degli effetti sul diserbo delle aree a greening e a interesse ecologico (Efa) a seguito del regolamento n. 1155/2017. Sei i filoni tematici dedicati alla vigna, con approfondimenti su nutrizione, tecniche di potatura e strategie per difendersi da gelate, insetti emergenti e botrite. Atteso anche il workshop con Simonit&Sirch sulla dendrochirurgia, la tecnica innovativa per risanare la vite dal mal dell'esca.

Tra gli appuntamenti firmati da L'Informatore Agrario a Fieragricola anche il Dynamic Show, un programma di esibizioni dedicato alle novità di mercato in tema di macchine e attrezzature agricole, organizzato con Mad-Macchine Agricole Domani in collaborazione con Veronafiere e il dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell'Università di Padova.

Sempre per valorizzare le innovazioni del comparto già presenti sul mercato, nel corso della manifestazione verranno consegnate anche le 'foglie dell'innovazione', i riconoscimenti assegnati da L'Informatore Agrario-Fieragricola alle aziende nell'ambito del Premio Innovazione, quest'anno alla sua seconda edizione. Durante la manifestazione L'Informatore Agrario e Fieragricola organizzano le visite guidate da esperti della Casa Editrice a tutte le novità premiate con la "foglia dell'innovazione".

Segue programma dettagliato degli appuntamenti (in allegato il formato pdf)

 

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Settimana  all'insegna della stabilità. Cedono terreno solo il latte spot e la Margarina, mentre il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano mantengono invariati i listini.

di Virgilio Parma 23 gennaio 2018 -

LATTE SPOT Caduta generale per i listini del latte spot. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale ha ripreso la fase discendente e si colloca tra 36,09€ e 37,63€ /100 litri di latte (-0,69%). Il latte intero pastorizzato spot estero continua la discesa anche in questa quarta settimana dell'anno cedendo il -3,57% (26,81€ e 28,87€/100 litri latte). Infine, dopo due settimane di forte rimbalzo, il latte scremato pastorizzato spot estero torna a perdere valore (-8,70%) e i prezzi si sono adagiati tra 10,35-11,39€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Finalmente una frenata per il burro milanese. Frena anche la Crema a uso alimentare mentre la panna veronese cede altri 5 centesimi. Perde 5 centesimi anche lo zangolato parmense.

Borsa di Milano 22 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,50 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,30 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (-)

Borsa Verona 22 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,75 -1,85 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 19 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 23 gennaio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 - 1,90 €/kg.

GRANA PADANO 22/01/2018 - Settimana stabile per il Grana Padano DOP per tutte e tre le classi rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,30 - 6,40 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,65 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 19/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano anche in questa quarta settimana. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

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Quinto aumento consecutivo per i proteici. Il "Super Euro" continua a essere protagonista della Borsa. Meteo instabile in Argentina.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 gennaio 2018

E LA SOYA SEMBRA ANDARE...
Purtroppo o per fortuna, nonostante lo scetticismo generale il mercato, nel comparto dei proteici, sta continuando il suo Rally inanellando il quinto aumento consecutivo:
SEMI mar 977,2 (+4,2) mag 988,4 (+4,2) lug 998,2 (+4,2)
FARINA mar 331,6 (+3,2) mag 335,1 (+3,1) lug 337,6 (+2,9)
e il telematico, nel pomeriggio di ieri, è ancora in territorio positivo con il seme da + 6 a + 7 punti e la farina da 2 a 3,90 dollari la tonnellata corta.

Motivi: i dati dell'Usda e il meteo ondivago in Argentina, oltre ovviamente a un poco di voglia di speculazione e operazioni in difesa per la perdita di valore del Dollaro. Un mix di condizioni che tende a consolidarsi con il passare dei giorni.

Ieri, sul mercato interno le farine di soya quotavano per il gennaio marzo 330-340 euro (normale e proteica) mentre maggio-giugno 323-332, il luglio dicembre 316-325 partenza Venezia. il 2019 lo si calcola base i premi 318. Mentre a Ravenna il caricabile quota 338 euro maggio giugno, 332 luglio dicembre 323 e il 2019 321 (comunque quotazioni molto instabili).
La farina di soya convenzionale ogm fre quota 400 per la 44 e 460 per la proteica.

Se il mercato dovesse tenere ancora qualche giorno entrerà in una fase "auto referenziante" quindi gli aumenti potrebbero essere stabili e anche più sensibili.

Quindi proteici decisamente più cari, i cereali cedenti, i cruscami sono in ridimensionamento ma cominciano a circolare notizie di esportazione quindi i valori potrebbero essere già arrivati al punto di svolta. I fibrosi sempre più "stellari" belli o brutti che siano e quindi anche questi indirettamente sosterranno i cruscami oggi trattati sul febbraio giugno intorno ai 123 euro arrivo in farina e 5-7 euro in più in pellets. Mercato anomalo per il mais 103 sino a 20 ppb che risulta essere più difeso di quello 5-4000.

Per il comparto bioenergetico poco da segnalare se non l'abilità di cogliere il momento più propizio per l'acquisto dei cruscami, i cereali tossinati sono praticamente introvabili, mentre sono reperibili farinette e spezzati e farine di mais ricostruite.

Indicatori internazionali 23 gennaio 2018


l'Indice dei noli è sceso a 1.225 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio €/$ segna 1,22559.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 23 21 gennaio 2018 -

Editoriale: -Nuovo sgambetto UE al tricolore alimentare - Lattiero caseari. Il mercato lattiero comincia a dare segnali contrastanti. - LACTALIS. Il latte per l'infanzia contaminato approda finalmente anche in TV - More dal Messico - Allerta alimentare da Norovirus - Consorzio di Bonifica Centrale: rinvio delle elezioni - Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA -

SOMMARIO Anno 17 - n° 03 21 gennaio 2018
1.1 editoriale
Nuovo sgambetto UE al tricolore alimentare
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Il mercato lattiero comincia a dare segnali contrastanti.
3.1 imprese e competenze l'azienda presenta il proprio curriculum: la Conoscenza Condivisa entra in azienda e le persone sono felici
3.2 Allerta alimentare LACTALIS. Il latte per l'infanzia contaminato approda finalmente anche in TV
4.1 Sicurezza Alimentare More dal Messico - Allerta alimentare da Norovirus
4.2 Eventi Assemblea elettiva provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia
5.1 Eventi formaggi Il Parmigiano Reggiano eletto miglior formaggio al mondo a latte crudo
5.2 Bonifica Emilia centrale Consorzio di Bonifica Centrale: rinvio delle elezioni
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA
7.1 pomodoro OI Pomodoro da Industria del Nord Italia: deliberato il programma triennale
7.2 MIPAAF Siccità in Italia, avviato un piano d'azione da parte del MIPAAF.
8.1 salute e benessere Bere vino prima di dormire aiuta a perdere peso.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

È allerta alimentare da Norovirus nelle more provenienti dal Messico. Rasff (il sistema di allerta rapido dell'UE) lancia l'allarme per rischio grave per la salute.

17 gennaio 2018 - Attenzione alle more provenienti dal Messico, spesso abbinate a torte e biscotti, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica.

Per questo motivo la partita messicana ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) su segnalazione del Ministero della salute italiano, anche se nessuno scrive che migliaia di confezioni di more anche surgelate contaminate potrebbero essere nel freezer di ignari consumatori.

Il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato, occorre però, essere prudenti e quando si va nei supermercati o negozi, controllare sempre la provenienza.

È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia.

Nello specifico nella notifica numero 110/2018 del 16/01/2018, si segnalano le more in confezioni da 25 gr, analizzate il 12/12/2017, collegate ad un'epidemia di origine alimentare.

I Norovirus (NoVs) sono particolarmente aggressivi e sono ritenuti in tutto il mondo una delle principali cause di gastroenteriti nell'uomo e negli animali.

Questi virus si diffondono attraverso le feci e tramite contatto da persona a persona, oppure assumendo cibo e acqua contaminati. Nel caso delle more la situazione è più complessa perché raramente vengono ingerite da sole essendo spesso abbinate a torte e biscotti, contenenti latte e derivati.

Le epidemie associate a Norovirus nelle more sono un rischio emergente, anche se ancora non è chiaro in quale fase della filiera questi focolai prendono origine.
Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l'infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre.
Negli ultimi anni l'ipotesi che questo virus abbia un'incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute.
I virus, inoltre, sono estremamente più difficili da individuare rispetto ai batteri e a differenza ai batteri che si riproducono con grande velocità negli alimenti, i virus non si ridiffondono, ma si impossessano della cellula dell'ospite sfruttandone il potere replicante. Per questo motivo basta ingerirne una piccola quantità per provocare danni.

In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la corretta identificazione del prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si invitano le catene di supermercati e i produttori a dare notizie chiare sui loro siti, ricordando che è un obbligo previsto dalla legge informare i consumatori. In questa fase di incertezza l'unico consiglio che si può dare è di non consumare more anche surgelate colpite dal provvedimento di richiamo, non mangiare macedonia di frutta fuori casa con frutti di bosco, non gustare dolci o torte guarnite con frutti di bosco crudi.

OI Pomodoro da Industria del Nord Italia: deliberato il programma triennale delle attività 2018/2020. L'OI supporterà la filiera nella programmazione produttiva ed incrementerà l'impegno nella ricerca.

Parma 18 gennaio 2018 - Ci sono importanti novità nel programma triennale delle attività 2018/2020 dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

L'OI, dalla prossima campagna, supporterà l'attività di programmazione produttiva della filiera, incrementerà il proprio impegno in ambito di ricerca, avrà maggior capacità di intervento in caso di emergenze e valorizzerà ulteriormente la produzione del Nord Italia.

Il via libera dell'assemblea

Il via libera alla pianificazione, che comprende ed amplia gli obiettivi del precedente piano 2015/2017, è giunto dall'assemblea dell'OI, l'Organizzazione Interprofessionale che raggruppa tutti gli operatori – parte agricola e parte industriale – della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia svolgendo le attività che l'Unione Europea ritiene proprie di un'Organizzazione Interprofessionale.

L'assemblea si è aperta con l'apprezzamento da parte dei soci per l'attività svolta dall'OI nel corso del triennio 2015/2017, ritenuta una base solida dalla quale partire per raggiungere nuovi traguardi, ancor più ambiziosi, in un quadro generale nel quale all'OI è stata confermata piena fiducia nel ruolo di garante tra gli associati e di punto di riferimento per la governance dell'intera filiera.


Il supporto per la programmazione produttiva
"Quello che faremo in più rispetto al passato – spiega il presidente dell'OI Tiberio Rabboni – sarà, su richiesta dei soci, elaborare i dati necessari nella fase di programmazione delle superfici da coltivare e delle quantità di materia prima da trasformare in vista della stipula del Contratto quadro d'area e dei successivi contratti di fornitura ed impegni di conferimento. In sostanza l'OI, che resterà comunque fuori dalla trattativa per la determinazione del prezzo, non essendo questa un'attività di sua competenza, raccoglierà i dati relativi alle intenzioni di coltivazione delle Op (organizzazioni di produttori) e di trasformazione della componente industriale, sulla base delle condizioni di mercato della campagna precedente. Questi dati saranno elaborati in modo da ottenere un valore aggregato ed anonimo che sarà messo a disposizione degli associati, che potranno così prendere in sede di contratto quadro, al di fuori dell'OI come previsto dalle norme, le decisioni per la campagna 2018 sulla base di elementi analitici ed oggettivi".

Confermato, poi, il compito di verificare gli impegni presi dalle parti in base al Contratto quadro e alle Regole condivise. "Anche qui c'è un'importate novità – aggiunge Rabboni – visto che qualora il Contratto quadro, in fase di definizione tra parte agricola ed industriale, prevedesse accordi dedicati alla produzione biologica, che come noto è in forte espansione, l'OI potrà svolgere le necessarie verifiche anche per questo comparto produttivo".

L'impegno sul fronte della ricerca
Sarà incrementato l'impegno per il coordinamento di attività di ricerca e sperimentazione. "Cercheremo nuove forme di collaborazione e di confronto con altri enti – specifica Rabboni – in primis con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, che opera anche relativamente al settore del pomodoro. Sarà interessante ed utile per tutta la filiera confrontarsi sull'attività di ricerca che sia l'OI, in particolar modo in merito alle prove varietali, che il Crea stanno svolgendo".

In agenda c'è anche uno studio sistematico sui costi di produzione della filiera del Nord Italia in modo che sia possibile compiere un raffronto con le altre filiere del pomodoro da industria nel mondo al fine di capire quali sono le differenze, dove l'OI sta facendo bene e dove sarebbe invece necessario migliorare.

L'impegno in caso di emergenze
L'OI potrà attivarsi in caso di emergenze o problematiche straordinarie riguardanti la filiera. L'Organizzazione potrà ricorrere a specifici strumenti – come accaduto nel corso del 2017 con l'istituzione di un fondo straordinario per anticipare gli indennizzi previsti per agricoltori colpiti dalla batteriosi Ralstonia Solanacearum – grazie ai quali poter intervenire in un contesto di emergenza per poter mitigare le problematiche.

Valorizzazione delle produzioni
Proseguirà l'impegno nello sviluppare progettualità, anche grazie a forme di finanziamento pubblico, per valorizzare e promuovere le produzioni dell'area del Nord Italia. "Ci impegneremo – conclude Rabboni – a fornire le informazioni e svolgere le ricerche necessarie per innovare, razionalizzare, migliorare e orientare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti più adatti ai fabbisogni del mercato e ai gusti e alle aspettative dei consumatori comunicando anche il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle nostre produzioni".

Il 4 dicembre 2017 l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche ha confermato che il 2017 è stato l'anno più secco degli ultimi due secoli. Il mese peggiore è stato ottobre con precipitazioni ridotte del 79% rispetto alla media degli stessi mesi nel periodo 1971-2000, mentre novembre ha segnato una timida ripresa del 10%.

A fronte di questi dati, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue con una dotazione finanziaria di circa 600 milioni di euro, chiuso entro il 31 agosto 2017. A questo si aggiunge un investimento di 107 milioni di euro su 6 opere irrigue già cantierabili e i cui lavori partiranno nei primi mesi del 2018. Fonti: http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=5593  ; https://www.politicheagricole.it/  ; https://www.agriligurianet.it

Assemblea elettiva provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia: si eleggono i dirigenti, focus sul Parmigiano Reggiano e innovazione in agricoltura

Sabato 20 gennaio dalle 9.30 del mattino presso la Cantina Albinea Canali

Sabato 20 gennaio alle 9.30 si tiene alla Cantina Albinea Canali la 7^ Assemblea elettiva di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia; un tempo si sarebbe chiamata "congresso", perché la sostanza della giornata è la discussione delle linee operative future e l'elezione dei dirigenti agricoltori che rappresenteranno CIA per i prossimi quattro anni.

Sono oltre cento i delegati che partecipano a questa Assemblea, eletti nel corso di 5 assemblee zonali e dall'Associazione pensionati, più – di diritto – i dirigenti uscenti. I criteri di scelta dei delegati sono stati regolati da criteri di rappresentanza tra agricoltori, pensionati, giovani e rappresentanza di genere di almeno il 30%.

La mattina è dedicata alla parte pubblica che vedrà la relazione del presidente Antenore Cervi dedicata al tema congressuale: "Agricoltura: innovare per un futuro sostenibile", quindi seguiranno i saluti delle autorità, poi il focus sul Parmigiano Reggiano introdotto da un intervento del presidente del Consorzio di tutela Nicola Bertinelli, quindi spazio al dibattito ed a fine mattinata conclusioni affidate a Cristiano Fini, attuale vice presidente della CIA regionale Emilia-Romagna e candidato a diventarne presidente.

Nel pomeriggio, dalle 14.30 la parte privata dell'assemblea, riservata ai soli delegati, dovrà procedere a modifiche statutarie, elezione delegati Assemblea regionale, elezione presidente ed organi direttivi provincia CIA di Reggio Emilia.

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 18:31

Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA

Il mercato sta reagendo con elevata sensibilità ai dati Usda della scorsa settimana e alle previsioni meteo riferite al Sud America.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 gennaio 2018
Il mercato dei proteici sta cercando un Rally di rialzo e come dimostrano le chiusure sotto riportate:

Venerdì

SEMI gen 944 (+3,4) mar 960,4 (+10,4) mag 972 (+11) lug 981,2 (+10,6)
FARINA gen 309,8 (+0,2) mar 317 (+3,9) mag 320,8 (+4,1) lug 323,6 (+4)
OLIO gen 32,93 (-0,04) mar 33,13 (-0,02) mag 33,30 (-0,02) lug 33,49 (-0,02)
CORN mar 346,2 (-2,4) mag 354,6 (-2,2) lug 362,6 (-2,2)
GRANO mar 420,4 (-12,6) mag 434,2 (-12,4) lug 446,4 (-12,2)

Martedì

SEMI mar 968 (+7,4) mag 979,4 (+7,4) lug 989 (+7,6)
FARINA mar 322,8 (+5,8) mag 326,3 (+5,5) lug 329,1 (+5,5)
OLIO mar 32,79 (-0,34) mag 32,97 (-0,33) lug 33,17 (-0,32)
CORN mar 348,2 (+2) mag 356,6 (+2) lug 365 (+2,2)
GRANO mar 416,4 (-4) mag 430 (-4,2) lug 443,6 (-2,6)

Sul mercato interno le farine di soya quotano per il gennaio marzo 314-324euro (normale e proteica) mentre l'aprile-giugno quota 309-318 e infine il luglio dicembre 308-317 partenza Venezia. A Ravenna il caricabile quota 325 euro, maggio giugno 320, luglio dicembre 316 e il 2019 a 314.
Il differenziale fra proteica e normale continua a variare fra i 7-9 euro tonnellata. Mentre tra geneticamente modificata e non il differenziale continua ad essere intorno ai 75 euro

Difficile prevedere se gli aumenti saranno mantenuti, specialmente se il cambio terrà questo valore, totalmente escluso dalle previsioni degli operatori finanziari. Merce sul mercato non manca è però quasi sicuro che i fondi sono corti e, presto o tardi, dovranno ricoprire le loro posizioni. Per questa ragione si può ipotizzare che il fondo del mercato si già stato visto nei giorni scorsi e spazi per ulteriori ribassi difficilmente si potranno trovare.

Quindi in sintesi, proteici più cari mentre i cereali cominciano a dare i primi segnali di cedimento e i cruscami sono in ridimensionamento ma hanno ancora spazi di compressione. I fibrosi sempre più "stellari".

Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non l'abilità di cogliere il momento più propizio per l'acquisto dei cruscami, i cereali tossinati sono praticamente introvabili, mentre sono reperibili farinette e spezzati e farine di mais ricostruite.

Indicatori internazionali 17 gennaio 2018


l'Indice dei noli è sceso a 1.221 punti, il petrolio ruota attorno 64$ e l'indice di cambio segna 1,22290.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Cede il burro e il Grana padano. Stabile il Parmigiano Reggiano mentre il latte spot mostra tre segnali tutti diversi.

di Virgilio Parma 16 gennaio 2018 -
LATTE SPOT Segnali contrastanti per il latte. Frenata del latte spot nazionale. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale, dopo 5 settimane ininterrotte di fase discendente, arresta la caduta e conferma i listini tra 36,09€ e 37,15€ /100 litri di latte. Il latte intero pastorizzato spot estero invece prosegue la discesa anche in questa terza settimana dell'anno cedendo il -1,75% (27,84 e 29,90€/100 litri latte). Infine resta in controtendenza , seppure con minore intensità, il latte scremato pastorizzato spot estero che si porta tra 11,39-12,42€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Non accenna a rallentare la tensione sul burro. Leggero deprezzamento della Crema a uso alimentare milanese così come la panna veronese cede ancora il 5,13%. Nuovo crollo dello zangolato parmense che cede il -7,14%.

Borsa di Milano 15 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,50 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,30 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (-)
MARGARINA Dicembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 15 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 -1,90 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 12 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 09 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.

GRANA PADANO 15/01/2018 - Nuova flessione per il Grana Padano DOP (-5 centesimi) per tutte e tre le classi rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,30 - 6,40 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,65 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 12/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano anche in questa terza settimana. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65-10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

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Dopo i trionfi di Londra, oggi in sala del tricolore premiata la Nazionale del Re dei Formaggi. Prestigioso riconoscimento della Oldways Cheese Coalition per la Latteria San Pietro di Valestra. Con altre 38 medaglie conquistate a Londra, il Re dei Formaggi si è confermato il formaggio DOP più premiato al mondo. Salgono così a 180 i riconoscimenti ottenuti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano in 17 anni di vita. I 40 casari che hanno preso parte ai World Cheese Awards sono stati ricevuti oggi in Sala del Tricolore a Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 16 gennaio 2018

Il miglior formaggio al mondo a latte crudo è il Parmigiano Reggiano della Nazionale. A decretarlo, è stata la prestigiosa associazione internazionale The Oldways Cheese Coalition che, tra i 16 finalisti dei recenti World Cheese Awards (3.001 formaggi da 25 Paesi del mondo), ha recentemente ufficializzato la scelta del Re dei Formaggi presentato nel team azzurro dalla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia). Questo riconoscimento, insieme con le altre 38 medaglie conquistate a Londra dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano, è stato festeggiato oggi in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, alla presenza di tutti i caseifici coinvolti nel progetto della Nazionale.

«Questo titolo è una pietra miliare per il nostro prodotto - afferma il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli - perché attribuito da The Oldways Cheese Coalition, associazione internazionale promossa da produttori, rivenditori e appassionati che lottano per preservare il diritto a gustare il latte crudo e altri formaggi tradizionali. Questo premio è il riconoscimento più prestigioso ottenuto dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: porta a 180 il totale degli awards vinti dal gruppo nei suoi 17 anni di vita. Il Parmigiano Reggiano è il formaggio DOP più premiato al mondo e rappresenta un sistema che, quotidianamente, vede impegnate migliaia di allevatori e centinaia di casari nella ricerca di sempre più elevati livelli qualitativi».

Oggi, martedì 16 gennaio, a Reggio Emilia, nella splendida cornice della Sala del Tricolore, si è tenuta una festa per celebrare il successo della spedizione della Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra, in occasione dei World Cheese Awards di fine novembre. Sono intervenuti i vertici del Consorzio di Tutela, dal Presidente Nicola Bertinelli al Vice Presidente vicario Guglielmo Garagnani, passando per l'ideatore della Nazionale del Parmigiano Reggiano, Gabriele Arlotti, e rappresentanti istituzionali e del mondo economico, come il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, il Commissario della Camera di Commercio Emilia, Michelangelo Dalla Riva, oltre a una vasta delegazione di Sindaci del comprensorio, in fascia tricolore.

Ai World Cheese Awards di Londra la Nazionale del Parmigiano Reggiano, era il più importante raggruppamento di caseifici in competizione: 40 produttori in rappresentanza di tutte le province del territorio di produzione della DOP, 18 caseifici reggiani, 11 parmensi, 7 modenesi, 3 mantovani e un bolognese. Ma il dato più importante riguarda i riconoscimenti conseguiti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: ben 38 medaglie, di cui 11 d'oro, 16 d'argento, 8 di bronzo e 3 Super Gold. Queste ultime medaglie sono tra i premi più ambiti, perché designano i migliori formaggi dei singoli tavoli di giuria. Come detto, a questi premi si aggiunge poi il titolo di Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo assegnato da The Oldways Cheese Coalition.

Durante la cerimonia in Sala del Tricolore a Reggio Emilia, le Istituzioni presenti hanno consegnato una pergamena ai 40 casari che, sotto l'egida della Nazionale del Parmigiano Reggiano, hanno preso parte all'edizione 2017 dei World Cheese Awards di Londra. Un riconoscimento speciale è andato al 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, Modena), al Caseificio La Traversetolese (Traversetolo, Parma) e alla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia), premiati a Londra con le tre Medaglie Super Gold.

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra:

Reggio Emilia:
Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro (oltre 30 mesi)
Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, argento (24 mesi)
Caseificio Milanello - Terre di Canossa, oro (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Sociale Castellazzo, tre bronzi (18, 24, oltre 30 mesi)
Caseificio sociale Minozzo, argento (18 mesi) e bronzo (24 mesi)
Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale di Migliara, argento (oltre 30 mesi)
Latteria La Grande, argento (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale Barchessone, oro (18 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Roncadella, argento (18 mesi)
Latteria sociale San Giorgio, oro (oltre 30 mesi)
Latteria San Giovanni di Querciola, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale San Pietro di Valestra, oro (oltre 30 mesi), Super Gold, Premio Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo

Parma:
Caseificio aziendale Fratelli Boldini, bronzo (24 mesi)
Caseificio La Traversetolese, oro (oltre 30 mesi) e Super Gold
Caseificio Sociale di Urzano, oro (18 mesi)
Caseificio Sociale Palazzo, bronzo (oltre 30 mesi)
Società Agricola Giansanti, bronzo (24 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Santo Stefano, due argenti (24 mesi e oltre 30 mesi)

Modena:
4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro (24 mesi) e Super Gold
Caseificio Dismano, argento (18 mesi)
Latteria di Campogalliano, argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Razionale Novese, argento (24 mesi)

Mantova:
Latteria Agricola Venera Vecchia, bronzo (18 mesi), argento (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Latteria sociale Gonfo, argento (24 mesi), oro (oltre 30 mesi)

La cerimonia che si è tenuta in Sala del Tricolore è stata anche l'occasione per la Nazionale del Parmigiano Reggiano di consegnare a Suor Alessia, della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato, e a Padre Aurelio Gazzera, missionario dei Carmelitani Scalzi nella Repubblica Centrafricana, le risorse raccolte con il progetto "La forma del cuore". La somma, circa 3.000 euro, è destinata a finanziare missioni rurali e sanitarie in Africa.

(Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano)

Editoriale: - Il diritto a essere sedotte - Lattiero caseari. Prosegue il crollo del latte e del burro - Quando le competenze scompaiono nell'azienda liquida - Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte - Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia. -

SOMMARIO Anno 17 - n° 02 14 gennaio 2018
1.1 editoriale
Il diritto a essere sedotte
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue il crollo del latte e del burro.
3.1 imprese e competenze Quando le competenze scompaiono nell'azienda liquida
3.2 allerta alimentare Candeggina in un omogeneizzato per neonati prodotto in Italia
4.1 maltempo Maltempo. Dalla Giunta sì ai 350 mila euro per i negozi, i ristoratori e piccoli artigiani colpiti da alluvione
5.1 mercato latte Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte
5.2 mercati e consumi Italiani sempre più Bio in GDO
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Persiste la fase di stabilità. Domani i dati USDA.
7.1 bonifica Consorzio dell'Emilia Centrale: per il 2018 oltre 10 milioni di euro per la difesa o lo sviluppo del territorio
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia.
9.1 scenario macroeconomico 2018 Scenario macroeconomico. Uno scenario 2018 di tranquillità quasi irreale
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Siccità in Nuova Zelanda: Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte [News Oceania n°1/2018]

Di CLAL Team 8 Gennaio 2018 -
Periodo: 11 Dicembre 2017 – 5 Gennaio 2018

Dopo un lento avvio dell'attuale stagione lattiero-casearia, la produzione di latte in Australia ha preso slancio e nel periodo Luglio-Novembre 2017 è stata superiore del 3,07% rispetto allo stesso periodo del 2016. A Dicembre si sono concluse le piogge irregolari che hanno colpito l'Australia settentrionale, lasciando il fieno in buone condizioni. Aumenta l'ottimismo per quanto riguarda le condizioni metereologiche e dei pascoli.

In Nuova Zelanda la produzione di latte è aumentata dell'1,85% nella prima metà della stagione lattiero-casearia, da Giugno a Novembre 2017, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Fonterra prevede una diminuzione del 3% della produzione di latte in questa stagione rispetto alla stagione precedente, a causa delle attuali condizioni di siccità che si prevede influiranno negativamente sulla qualità del pascolo.

A seguito del calo iniziato ad Ottobre, i prezzi del Burro nella prima settimana del 2018 sono in lieve aumento.

La revisione della previsione di Fonterra genera incertezza nei Buyer circa la disponibilità di Burro.

La leggera ripresa dei prezzi della SMP ad inizio 2018, in seguito alla diminuzione di fine anno, potrebbe significare un aggiustamento della tendenza.
Fonterra ha recentemente annunciato la riduzione delle offerte di Cheddar e WMP alle aste GlobalDairyTrade.

Prosegue l'indebolimento dei prezzi del Cheddar, attribuito alla minore necessità dei Buyer di ricostituire gli stock e alla minore domanda globale. Ci si attende a breve un rafforzamento dei prezzi, come conseguenza della recente decisione di Fonterra di ridurre le offerte di Cheddar agli eventi GDT.

Nella prima settimana del 2018 i prezzi della WMP si sono rafforzati, invertendo una tendenza di prezzi deboli alla fine del 2017. L'aumento riflette le proiezioni di Fonterra di una minor produzione di latte e l'annuncio di minore offerta di WMP agli eventi GDT.

20180108-fonterra-produzione-latte

Domenica, 14 Gennaio 2018 11:46

Italiani sempre più Bio in GDO

Roma, 10 gen. (Labitalia) - Cresce sempre di più la fiducia degli italiani nei confronti dei prodotti biologici e non soltanto per quanto riguarda i negozi specializzati ma anche la grande distribuzione (supermercati e ipermercati) che dal 2011 fa registrare incrementi annuali delle vendite dal 10 al 19%. Il 2017, fa sapere infatti con una nota AssoBio, l'associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, si è chiuso più che positivamente per quanto riguarda le vendite del biologico anche nella Gdo facendo registrare un +16% rispetto al 2016, a fronte di un +4,1% del settore alimentare in generale.

Questa la top ten dei prodotti bio più venduti attraverso la Gdo: confetture spalmabili a base di frutta; uova di gallina; panetti croccanti; sostitutivi del latte Uht; pasta di semola integrale-farro-kamut; olio extravergine di oliva; latte fresco; frutta secca senza guscio; biscotti; yogurt intero.
Questa, invece, la top five dei prodotti bio per tasso di crescita: uova di gallina; olio extravergine di oliva; confetture spalmabili a base di frutta; verdura; frutta secca senza guscio.

"Sono oltre 20 milioni le famiglie italiane che consumano prodotti bio, un milione in più solo nell'ultimo anno, sempre più consapevoli -commenta il presidente di AssoBio, Roberto Zanoni- che mangiare bio vuol dire mangiare sano e sicuro: l'esclusione degli Ogm e dei pesticidi dall'intero ciclo produttivo, la drastica riduzione degli additivi, la riscoperta dei sapori autentici, un sistema di controllo che certifica la conformità a norme europee sono gli elementi cardine che spingono i consumatori ad acquistare bio?".

"Ma contano anche - continua Zanoni - la qualità complessiva, indicata come motivo d'acquisto dal 34% di chi mette prodotti bio nella borsa della spesa, e il rispetto dell'ambiente, fondamentale per il 29% di chi li sceglie. Il forte aumento del consumo di prodotti biologici favorisce economie di scala: nell'ultimo anno il prezzo dei prodotti biologici è diminuito di oltre il 6%, riducendo il differenziale nei confronti dell'offerta standard, rendendo la scelta bio sempre più accessibile, in una spirale virtuosa".

"Quel che è certo -sostiene il presidente di AssoBio- è che il treno biologico è partito (e nessuno lo ferma più), come abbiamo intitolato il convegno con cui il 17 gennaio alle 14,30, al Marca di Bologna (la Mostra convegno internazionale dedicata alla marca commerciale), presenteremo con Nomisma i dati definitivi per il 2017 sul mercato retail (profilo egli acquirenti, ripartizione geografica, peso delle aree merceologiche, prodotti più venduti e in più forte sviluppo, analisi degli assortimenti). Alla presenza dei più grandi marchi del food bio d'Italia analizzeremo come salire a bordo di questo treno e come coglierne tutte le opportunità".
Introduce Roberto Zanoni, a seguire interventi di Silvia Zucconi, responsabile market intelligence Nomisma, su 'Il mercato italiano dei prodotti biologici', e di Paolo Carnemolla, presidente FederBio Servizi, su 'Gli strumenti al servizio delle aziende'.
(Assobio 10 gennaio 2018)

Domenica, 14 Gennaio 2018 11:33

Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia.

Alla riapertura dei mercati di lunedi si potranno meglio valutare le reazioni a fronte dei dati USDA pubblicati ieri venerdi 12 gennaio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2018
I dati USDA di ieri hanno riservato qualche sorpresa, e il mercato dalla posizione del mese di marzo ha risposto:
- per il Grano gli stock di fine campagna in USA sono risultati più alti del previsto, inoltre le cifre inerenti il seminativo invernale non hanno avuto la contrazione che era ipotizzata quindi il mercato ha chiuso in negativo;
- per il Corn-Mais nessuna sorpresa confermati gli stock e il mercato anche in tal caso ha chiuso in negativo;
- la sorpresa è arrivata sul seme di Soya dove ci si aspettavano stock più pesanti e invece non è stato così e questo ha ridato tono al mercato che ha chiuso sia per il seme che per la farina in rialzo: seme + 10 cents per bushel, e farina +3,90 dollari per tonnellata corta;

20180113-USDA-cereali

Lunedì 15/1/18 vedremo come reagirà il mercato a fronte comunque di cifre non certo sconvolgenti me che potrebbero aver messo un freno al calo dei proteici, e dare il via ad una erosione di valori sui cereali.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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E' ancora il super-euro a tenere banco. In attesa della pubblicazione dei dati USDA di domani, leggeri aumenti si registrano in forza dell'incremento del petrolio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità, in attesa dell'Usda di domani, ma all'origine stanno rincarando i così detti "premi" spinti dal rialzo delle quotazioni del petrolio.

I fondi sono corti su varie posizioni, le previsioni meteo restano favorevoli, gli stock sono stabili, il mercato sembra non aver motivo per salire. Però l'Usda, come spesso accade, può portare sorprese. Le chiusure di ieri sera hanno espresso un quadro di tranquillità:

SEMI gen 947 (-8,6) mar 955 (-8,6) mag 966 (-8,4) lug 975,2 (-8,4)
FARINA gen 312,9 (-1,6) mar 316,4 (-1,8) mag 319,4 (-1,7) lug 321,9 (-1,9)
OLIO gen 33,29 (-0,26) mar 33,45 (-0,25) mag 33,60 (-0,26) lug 33,78 (-0,26)
CORN mar 349 (0) mag 357 (-0,2) lug 365 (-0,4)
GRANO mar 434,2 (+2) mag 447,6 (+2,4) lug 460,4 (+3)

Sul mercato interno poco da segnalare. E' iniziata la fase di ridimensionamento dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe, tiene anche il girasole, sia proteico che non e il comparto farina di soya, come preannunciato, registra degli aumenti disgiunti da quanto succede sul mercato di Chicago. E' molto probabile infatti che si sia nella fase di passaggio in quanto da un lungo di fisicità ad un probabile corto di fisicità sui porti. Ancora stabili il mais e il grano tenero, alcune tensioni registrate per il grano duro e l'orzo. Da segnalare che nel comparto cerealicolo si registra una maggior spinta alla vendita proveniente dalla Francia che, presumibilmente, andrà a consolidarsi nelle prossime settimane.

Pochi prezzi in circolazione ma nel frattempo si segnala:
farina di soya 44 ieri quotava intorno ai 316-320 euro e la proteica 326-330, la convenzionale ogm free 44% a 394.
Sul 2019 si acquistava la far soya proteica a 317 euro mentre la 44 si ipotizzava un 309-310.

Persiste ancora la tensione sulla logistica, almeno sino aalla fine della prima quindicina del mese.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato. Gli operatori sono alla ricerca di alternative: Farinetta di mais, cascami di riso e altri vari sottoprodotti e spezzati di mais di varia qualità.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il Latte spot perde anche in questo inizio di 2018, così come pure il burro. Nessuna variazione per il Grana Padano e per il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 9 gennaio 2018 -

LATTE SPOT Inizia come era finito. Il 2018 si apre con una perdita di valore superiore al 7%. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale lascia sul terreno il 7,69% collocandosi tra 36,09€ e 37,15€ /100 litri di latte. -8,06% la flessione del latte intero pastorizzato spot estero (27,84 e 30,93€/100 litri latte). In decisa controtendenza invece per il latte scremato pastorizzato spot estero (+10,00%) che sale sino a 10,35-12,42€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Prosegue anche in questo inizio di 2018 la tendenza negativa del burro che somma altri 15 centesimi alle perdite precedenti. Inalterato invece il prezzo della Crema a uso alimentare milanese mentre la panna veronese per riallinearsi al prezzo lombardo ha ceduto il 9,3%. Un altro crollo dello zangolato parmense che cede il 10,64%. .

Borsa di Milano 8 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,92 €/Kg. (=)
MARGARINA Dicembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 8 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 - 2,0 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 05 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 02 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,10 - 2,10 €/kg.

GRANA PADANO 8/01/2018 - L'ultima seduta del 2017 (29/12) aveva registrato una nuova perdita di 5 e 10 centesimi rispettivamente per il 9 e il 15 mesi di stagionatura. Il 2018 si è invece aperto nel segno della stabilità per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,35 - 6,45 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,10 - 7,70 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,10-5,40€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 5/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato  per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65- 10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Regali di Natale - Castelfrigo - Verso una soluzione. - Universo Latte - terza edizione -Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro - Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità. - Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli -

SOMMARIO
Anno 17 - n° 1 7 gennaio 2018
1.1 editoriale
Regali di Natale.
3.1 lavoro e occupazione Castelfrigo - Verso una soluzione.
3.2 eventi latte Universo Latte - terza edizione
4.1 lavoro Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro
4.2 sicurezza alimentare Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità.
6.1 cooperazione Dalle cooperative 1/4 dell'agroalimentare made in Italy
7.1 promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partner

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Domenica, 07 Gennaio 2018 06:53

Universo Latte - terza edizione

Il Convegno" Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto" si svolgerà a Piacenza il 19 e 20 marzo 2018

"Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto" è diventato ormai un importante appuntamento per i giovani ricercatori impegnati nel settore lattiero caseario e per la promozione nazionale delle loro ricerche.

Il convegno, giunto alla sua terza edizione, si terrà a Piacenza il 19 e 20 aprile 2018.

L'evento si articolerà in tre sessioni che affronteranno temi di grande rilievo per il settore: innovazione e ricerca al servizio della zootecnia, della produzione lattiero-casearia e della nutrizione per trovare soluzioni applicabili nel settore e ribadire il ruolo fondamentale del latte e dei prodotti derivati in un'alimentazione sostenibile ed equilibrata; le certificazioni ed il benessere animale, così come il controllo e le procedure analitiche, i controlli in linea pre-trasformazione, la robotica e le analisi in stalla o l'importanza dei prodotti lattieri nell'alimentazione delle varie fasi della vita. Tanti aspetti che possono coadiuvare e migliorare la gestione della filiera lattiero-casearia nazionale e la salute dei consumatori.

Il Convegno è organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l'Università degli Studi di Milano, l'Università degli Studi di Parma, l'Associazione Italiana Tecnici del Latte ed il supporto della Fondazione Invernizzi.

Il Convegno vuole offrire ai giovani ricercatori operanti in Italia l'opportunità di confrontarsi e discutere, con esponenti ed esperti delle imprese attive nel settore, i temi delle proprie ricerche per individuare quelle che più di altre si rivelano utili e trasferibili alla realtà produttiva o idonee a costituirne nuove basi conoscitive.

Gli abstract delle ricerche possono essere inviati alla segreteria del Comitato italiano  (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) entro il il 5 marzo 2018. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'evento.

Con le sue 4.703 imprese attive, la cooperazione agroalimentare italiana garantisce occupazione a più di 91.500 addetti e genera un fatturato di quasi 35 miliardi di euro, pari al 23% del giro d'affari dell'alimentare italiano, ottenuto attraverso la lavorazione e trasformazione di una quota pari al 32% della materia prima agricola italiana, per un valore di 16,1 miliardi di euro. Pur in presenza di un leggero calo dei soci produttori aderenti (-3%), la cooperazione registra una crescita sia del fatturato (+0,6%) che dell'occupazione (+0,9%). Buone anche le performance dell'export: complessivamente nel 2016 il sistema cooperativo italiano ha realizzato oltreconfine il 17% del proprio fatturato per un totale di circa 5 miliardi di euro, pari al 13% delle esportazioni agroalimentari italiane.

Questi i numeri principali emersi dall'Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana – Rapporto 2017 istituito presso il Mipaaf e sostenuto dall'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare) e Unicoop.

"Sono soddisfatto del quadro economico fotografato dal rapporto – commenta Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – in particolare per il contributo importante che le cooperative stanno dando in termini di incremento delle vendite sui mercati internazionali. Il settore lattiero-caseario ha visto aumentare il proprio export del 20% in un solo anno, mentre le prime 25 cooperative vitivinicole hanno in media la metà del loro giro d'affari derivante proprio dall'export".

Da evidenziare anche il ruolo strategico che la cooperazione agroalimentare gioca nella valorizzazione dei prodotti made in Italy, tanto in Italia quanto sul mercato estero: le imprese cooperative, infatti, lavorano materia prima che per il 74% è di provenienza locale, per il 24% nazionale e solo per il 2% estera. "Questo è possibile grazie al forte legame che le imprese cooperative hanno con la propria base sociale di agricoltori – spiega Ersilia Di Tullio, responsabile cooperazione della società Nomisma che ha curato lo sviluppo dello studio -. Oggi la quota prevalente degli approvvigionamenti di materia prima delle cooperative è costituita dai conferimenti dei propri soci, come evidenzia il grado di mutualità pari in media all'83%".

Carne, ortofrutta, latte e vino si confermano i principali settori cooperativi grazie al forte legame con la base produttiva agricola. Le cooperative del settore delle carni fresche e trasformate esprimono la quota di fatturato più importante (8,9 miliardi di euro, pari al 26% del totale); segue il comparto dell'ortofrutta (8,7 miliardi, 25% del fatturato totale), quello del latte (6,6 miliardi, 19%), dei servizi (4,8 miliardi, 14%) e del vino (4,5 miliardi, 13%).

In dieci anni cresciuti tutti gli indicatori economici
L'Osservatorio ha inoltre monitorato l'evoluzione nel corso degli ultimi dieci anni delle prime 25 cooperative per fatturato dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario e vitivinicolo, che ha evidenziato un consolidamento delle dimensioni medie aziendali e tendenze positive di tutti i principali indicatori di performance economico-finanziaria. Spicca la crescita a tre cifre (+112%) del fatturato delle top25 nel vino e quella, sempre molto alta (+82%), registrata dalle cooperative dell'ortofrutta. In dieci anni sono cresciute anche le retribuzioni lorde, da un +42% nelle cooperative dell'ortofrutta al +126% nel comparto del vino.
Questa crescita non ha compromesso il forte legame con la base sociale, che si mantiene molto saldo anche in queste grandi cooperative, come dimostrano i valori di mutualità pari rispettivamente all'87% per le Top25 del latte ed all'85% per le Top25 dell'ortofrutta e del vino.

Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli. Ministero della salute segnala richiamo: "Rischio chimico", riscontrati livelli superiori ai limiti

Il Ministero della salute, ieri ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo della Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli Macinata a pietra da Agricoltura Biologica per la presenza di tenori di piombo oltre i limiti consentiti. Il provvedimento è stato disposto in via precauzionale dall'azienda produttrice, Gorfini Giuliano con sede dello stabilimento ad Anghiari (AR) Loc. San Lorenzo n. 43.

La farina coinvolta dal richiamo è venduta nella confezioni da 1 kg e fa parte del lotto con scadenza 10 luglio 2018. Si raccomanda di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato, che provvederà al rimborso. L'assorbimento di piombo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", può costituire un grave rischio sanitario, può ostacolare lo sviluppo del processo cognitivo e delle prestazioni intellettuali nei bambini, nonché aumentare la pressione sanguigna e le patologie cardiovascolari negli adulti.

(4 dicembre 2018)

Sempre difficile ipotizzare le probabili tendenze a breve e a medio periodo. Non era prevedibile, nemmeno dai più esperti, un indice di cambio euro /dollaro a questi livelli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 2 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità. Non si riscontra carenza di merce e gli stock di riporto sono disponibili. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America segnano positivo e il marcato langue o scende leggermente. I fondi d'investimento hanno proseguito nella fase di riduzione delle loro posizioni di "lungo" su diverse commodities. Gli esperti di statistiche segnalano che normalmente al 31/12 i fondi arrivavano mediamente lunghi, mentre quest'anno sono tutti corti. Interessante sarebbe capire quando potrà invertirsi la tendenza.

Ormai risulta molto difficile comprendere le tendenze a breve e medio periodo. A tale proposito è interessante segnalare un'indagine realizzata lo scorso 07 dicembre su un ampio campione di Istituti di Credito. Su 55 banche nessuna aveva stimato il rapporto euro/dollaro a questi livelli ad un mese di termine, mentre su 62 banche solo 8 davano questa ipotesi di cambio a tre mesi di termine, e a sei mesi, su 63 banche, solo 21 davano valori tra 1,20 e anche qualche 1,25. Con l'orizzonte di un anno invece la maggioranza indicava valori significativamente variabili dall'1,07 al 1,30 ma la quota maggiormente ipotizzata era 1,25. Un "Super Euro" quindi non previsto nel breve periodo.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Siamo a fine corsa per i cruscami di grano e continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. Tiene il girasole, sia proteico che non, mentre segna un leggero ridimensionamento il comparto soya per via del cambio. Stabili mais e grano tenero, mentre in leggera tensione sono il grano duro e l'orzo.

Pochi, a oggi, i prezzi in circolazione. Solo a titolo di cronaca: la farina di soya 44 quota intorno ai 310 euro e la proteica a 320, la convenzionale ogm free 44% a 390.

Permangono gravi i problemi connessi alla logistica che si presume protrarranno protrarsi per tutta la prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 2 gennaio 2018 
l

'Indice dei noli è sceso a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 61$ e l'indice di cambio segna 1,20419.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Editoriale: - Buon Anno! - Sciolte le Camere e anche lo Ius soli - Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia. - Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli - La bilancia agroalimentare nazionale -

SOMMARIO Anno 16 - n° 52 31 dicembre 2017
1.1 editoriale
Sciolte le Camere e anche lo Ius soli.
2.1 sicurezza alimentare Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia.
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli
4.1 bilancia agroalimentare La bilancia agroalimentare nazionale nel periodo gennaio-settembre 2017
5.1promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partnerss

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20171231-cibus-COP

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Roma, 21 dicembre 2017 - Le esportazioni agroalimentari italiane si avviano a chiudere il 2017 con un nuovo livello record. Nei primi nove mesi dell'anno, infatti, il valore dei prodotti agroalimentari diretti all'estero è aumentato del 6,4% su base annua e ha raggiunto i 28 miliardi di euro. Con questo tasso di crescita, a fine anno sarà superata la soglia dei 40 miliardi.

Il risultato deriva soprattutto dalla dinamica dell'industria alimentare che rappresenta oltre l'80% delle esportazioni del comparto e che ha aumentato le esportazioni del 7,1%. Anche l'export agricolo è cresciuto del 3,3% arrivando a 5,1 miliardi di euro.

Parallelamente anche le importazioni di prodotti agroalimentari sono cresciute, ma a un tasso più contenuto rispetto all'export (+5,3% annuo), attestandosi a poco più di 33,3 miliardi di euro.

Di conseguenza, si evidenzia nei primi nove mesi del 2017 una riduzione del deficit della bilancia commerciale agroalimentare di 114 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

Considerando le due componenti del comparto, il miglioramento del saldo è da ricondurre all'industria alimentare che ha sfiorato 2 miliardi di surplus nel periodo in esame, aumentando di 441 milioni di euro su base annua.

Il settore agricolo, invece, ha registrato un disavanzo superiore a 5,5 miliardi di euro, in peggioramento di 328 milioni di ero rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno.

20171228-bilanciacommerciale-ismea
(Ismea 21 dicembre 2017) - In allegato il rapporto ISMEA completo

Bertinelli: in due anni dovremo trovare nuovi spazi di mercato. "In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada". I quattro pilastri su cui si svilupperà il programma quadriennale di Nicola Bertinelli.

di Lamberto Colla Noceto, 28 dicembre 2017 - Come ormai è consuetudine si è tenuto a Noceto, organizzato dalla cooperativa di servizi "Agriverde", il tradizionale incontro di fine anno con il Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano per fare il punto della situazione del Re dei formaggi e valutare le prospettive future, anche alla luce dell'aumento produttivo che si è realizzato in questi ultimi anni.

20171228-Relatori-IMG 6402A Mauro Scaccaglia e Stefano Pattini il compito di fare gli onori di casa e di presentare il Nuovo Presidente del Consorzio, anche se, a onor del vero, Nicola Bertinelli come sottolineato da Scaccaglia, "E' un vicino di casa" e perciò già ben noto agli operatori agricoli intervenuti numerosi alla sala civica del Comune di Noceto.

"Non pensavo che l'incarico al Consorzio fosse così impegnativo - ha esordito Nicola Bertinelli -. Abbiamo preso in eredità pesante, perché per la prima volta il Consorzio ha in gestione 3.650.000 forme. Il Parmigiano Reggiano viene venduto mediamente ogni 22 mesi. Quindi nel 2017 abbiamo venduto il formaggio fatto nel 2015 pari a 3.300.000 forme. Se nulla cambia, 3.300.000 forme rappresentano l'equilibrio di mercato per consentire alla filiera di avere una remunerazione adeguata di tutti i capitali investiti. Ma nel 2016 abbiamo prodotto 3.470.000 forme, ovvero 170.000 forme in più. Nel 2018 dovremo perciò collocare 170.000 forme in più rispetto all'equilibrio di mercato. Nel 2017 stiamo sfondando il muro delle 3.650.000 forme che corrispondono a 180.000 forme in più da vendere nel 2019. 2018 più 2019 avremo quindi da collocare 350.000 forme in più che, se rapportate ai 3,3 milioni, rappresentano un +10%. Per dare una fotografia di quanto valgano, gli Stati Uniti, che sono il nostro mercato estero più importante ne assorbe 250.000 e il Canada 50.000 forme. In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada".

20171228-bertinelli-primopiano2-IMG 6401Il primo pensiero, da quando è diventato Presidente lo scorso 11 aprile, dopo avere analizzato i dati, è stato di mettersi a "testa bassa e cominciare a pensare come sviluppare questi spazi di mercato. Girando vivo una strana sensazione, da un lato un grande entusiasmo perché mai come oggi il nostro comparto sta vivendo un momento così positivo, ma dall'altro c'é la sensazione che "prima o poi arriva una tramvata" cioè sembra un po' come essere a Napoli sotto al Vesuvio, c'è il mare, c'è il sole ma prima o poi il vulcano erutta".

I mercati non sono delle calamità naturali.
Utilizzando la similitudine di "Napoli", Nicola Bertinelli ha inteso sottolineare che i mercati "non sono delle calamità naturali ma sono il risultato delle strategie che si intraprendono."

Insomma occorre attrezzarsi per sostenere e reggere i momenti più difficili e siccome i dati sono chiari nell'indicare quando il prossimo "uragano" colpirà in zona, Nicola Bertinelli, appena insediato al vertice del Consorzio, ha perciò immediatamente messo in campo tutta una serie di strumenti atti a ammortizzare l'impatto negativo allo scopo di mantenere remunerativo il lavoro di tutti gli operatori di filiera, anche nei momenti di maggior tensione.

"Non tutti gli uragani sono come Kathrina. Costruiremo la nostra strategia su quattro pilastri. Innanzitutto, il mercato nazionale: ci sono 3,5 milioni di famiglie fedelissime al Parmigiano Reggiano, 3,9 milioni al Grana Padano e 14 milioni di famiglie che comprano indistintamente uno o l'altro. Significa che noi non siamo stati molto bravi nel passato a far capire la distintività del Parmigiano Reggiano."

20171228-pubblico2-IMG 6410La strategia.
Innanzitutto occorre fermarsi. Bloccare la produzione per dar tempo ai mercati di metabolizzare il surplus produttivo che si è venuto a generare in questi ultimi anni. Individuati perciò i gruppi di potenziali consumatori (dalle neo mamme agli anziani per passare dagli sportivi e così via) "dobbiamo pertanto mettere in campo azioni di riposizionamento della marca, comunicando ai consumatori e riempiendo di contenuti la marca Parmigiano Reggiano. La nostra brand equity è altissima, ricca di contenuti, anche nuovi, da individuare e meglio trasmettere, ma dobbiamo spiegare che il nostro prodotto è insostituibile".

Una campagna di comunicazione che andrà a "colpire" i target ben identificati e utilizzando tutti gli strumenti più efficaci, dalla campagna televisiva, ai social media per arrivare anche concorsi a premi (in palio ci sarà un importante premio finale) e raccolte punti con un catalogo di prodotti realizzato da grandi firme in esclusiva per Parmigiano Reggiano; il tutto all'insegna dell'eccellenza.

Se è vero che il marchio "Parmigiano Reggiano" è tra i 10 brand più famosi al mondo occorre che siano adeguati i messaggi e i premi in posti in palio.

Dei 20 milioni di euro destinati alla comunicazione, 12,3 milioni saranno investiti sul mercato nazionale e quattro di questi alle catene distributive e punti vendita.

Al mercato estero invece saranno destinati 8 milioni di euro. "Oggi esportiamo il 38% della nostra produzione. Il 70% di quanto vendiamo all'estero si consuma in Francia, Germania, Regno Unito, Canada e Stati Uniti."

Dall'analisi di mercato, la Cina viene esclusa per ragioni di distanza culturale e da una ridottissima vocazione al consumo di formaggio. Solo 40 chilogrammi al giorno è infatti il consumo attuale di Parmigiano Reggiano che viene dalla Grande Muraglia.

"Pensiamo invece - prosegue Bertinelli - ai Paesi del Golfo, all'Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, che danno un grande valore agli aspetti salutistici del prodotto. In quelle zone il nostro formaggio è visto come un prodotto buono, sano, genuino, ma anche un piccolo lusso che tutti possono permettersi. Fra l'altro, non dimentichiamo che Dubai ospiterà l'Expo 2020 e il Qatar ospiterà i mondiali di Calcio del 2022."

Terzo Pilastro: Lotta alla contraffazione.
"Abbiamo istituito una sorveglianza giorno e notte delle 34 linee degli impianti di grattugia, in modo da garantire che tutto quello che viene commercializzato come Parmigiano Reggiano, effettivamente lo sia. Prima di questi controlli c'erano circa 60mila forme di sbiancato che attualmente sono fuori dal circuito del grattugiato. Oggi le forme in grattugia sono 420mila. Appena insediato ho assunto 25 persone e poco dopo altre 7 per avere una copertura totale, 7 giorni su sette."

Dal Caseificio agli allevatori.
"Abbiamo parlato di quello che faremo dal Caseificio al consumatore, ma adesso dobbiamo lavorare anche sulla parte che va dal caseificio alla base."

Il nuovo disciplinare impone nuovi parametri, tra sostanza grassa e caseina, e questo obbliga a una nuova e maggiore attenzione da parte dell'allevatore affinché non venga pregiudicata la produzione. Il prodotto verrà infatti sbiancato se verrà superato il rapporto stabilito (1,1 +12% ndr).
Ma grande importanza è stata data alla alimentazione delle bovine e alla loro migliore attitudine genetica all'assimilazione dei foraggi e e al Benessere animale.
"Noi abbiamo anche la responsabilità - sottolinea il Presidente - di essere i produttori del Parmigiano Reggiano. Noi dobbiamo fare le cose giuste anche nei nostri caseifici e nelle nostre stalle. E qui si apre un grande capitolo. Primo perché è giusto. Secondo perché ci conviene. Credo che questi mesi, questa presidenza, che dice di tenere la barra a dritta, ci sta dimostrando che dalla legalità abbiamo solo da guadagnare. Noi siamo quelli che hanno la "Moneta Buona" (Parmigiano Reggiano ndr)".

Un ultimo inciso Nicola Bertinelli l'ha dedicato al capitolo del benessere animale e all'alimentazione delle bovine. "Stiamo concludendo - informa Bertinelli - un accordo con l'ANAFI per iniziare uno studio sulla genomica per una vacca destinata alla produzione di Parmigiano Reggiano. Non una vacca solo da formaggio, ma una vacca da foraggio. Una bovina, quindi, predisposta geneticamente a utilizzare nel modo più efficiente i foraggi che, nel nostro territorio, possono essere anche grossolani."

In effetti, come ha concluso il Presidente, attualmente vengono munte le medesime vacche che si utilizzano oltre Po dove la razione è "fatta con 34 kg. di insilato di mais, 1 kg di paglia e 1 kg di fieno. Noi utilizziamo le stesse bovine. E' come utilizzare una macchina che va a cherosene con il gasolio agricolo".

Molti quindi gli spunti che hanno animato il dibattito che è seguito e ha trovato molti concordare, anche sulla questione del benessere animale. In particolare, Filippo Arduini di Agriverde, ha richiamato l'esperienza, molto positiva per i risvolti economici di stalla, che aveva ricevuto il finanziamento (PSR) sette anni fa e non più rifinanziato per ragioni connesse, presumibilmente, alla difficoltà di rendicontazione e di controllo.

Giovedì, 28 Dicembre 2017 16:11

A CLAI il "Grifo di cristallo"

Occupazione giovanile, più innovazione ed export: il premio "Città di Imola" alla Cooperativa di Sasso Morelli per aver valorizzato la cultura e le tradizioni agroalimentari del territorio.

"CLAI è una Cooperativa agricola che opera sia nel settore dei salumi che in quello delle carni fresche bovine e suine. È un'eccellenza nazionale nell'agroalimentare e nella lavorazione di carni 100% italiane, che realizza 235 di euro di fatturato (2016) e ha alle sue dipendenze 470 persone. Un occhio all'innovazione, con l'utilizzo di linee industriali che garantiscono la totale sicurezza degli alimenti e l'omogeneità dei prodotti, e una particolare attenzione alla distribuzione per essere presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni italiane".

È con questa motivazione che la CLAI ha ricevuto il riconoscimento "Città di Imola – Grifo di cristallo" assegnato dall'Amministrazione comunale a cittadini in vita, enti, associazioni, aziende, istituti scolastici che si sono distinti nei rispettivi campi di attività, valorizzando così l'intera comunità imolese.

Fin dal 1962, anno della sua nascita, CLAI si pone l'obiettivo di crescere in armonia con la realtà in cui è sorta: un impegno e un bene per la comunità che vuole continuare a tramandarlo per le future generazioni. L'attaccamento alle tradizioni e alla cultura imolese è forte ma la visione imprenditoriale guarda anche all'estero.

"Per continuare a crescere a livello internazionale come stiamo facendo è necessario guardare da dove siamo partiti – spiega Giovanni Bettini Presidente di CLAI. - Voltiamo continuamente la testa per non scordarci mai della nostra storia basata su un legame strettissimo tra le persone e con il territorio, permeato da un forte senso di comunità e dai suoi valori. Il nostro obiettivo è far conoscere questi valori anche fuori dall'Italia. Da sempre coltiviamo i terreni, gestiamo gli allevamenti e svolgiamo internamente ogni fase della lavorazione, fino alla produzione: una filiera controllata dai campi alla tavola, che integra e gestisce il patrimonio della tradizione con le nuove esigenze nutrizionali e gli stili di vita del moderno consumo".

CLAI sta incrementando la sua presenza nei Paesi dell'Unione Europea, sconfinando anche nel grande mercato dell'Est con un aumento dell'export del 27%. Il progetto estero di CLAI prevede inoltre di ampliare le esportazioni in Canada e Giappone. Negli ultimi dieci anni, oltre ad aumentare l'export e il fatturato, CLAI ha aumentato il proprio organico di 65 persone, credendo nel cambio generazionale e dando spazio e opportunità lavorative ai giovani (l'età media è 43 anni e gli under 35 sono il 22,39% dei dipendenti).

"Ogni nostro salame – spiega Bettini – è il risultato di una sfida: produrre bontà coltivando valori e passione. Credere nell'Italianità è anche continuare ad investire in innovazione in Italia, ad assumere persone e a valorizzare giovani".

Oltre l'investimento di 17 milioni di euro, che prevede ampliamento e ristrutturazione dello stabilimento di Sasso Morelli e di Faenza (1,5mln sarà destinato al prosciuttificio Zuarina e 1mln per il centro direzionale Villa La Babina), nel 2017 CLAI ha completato importanti attività di ricerca e sviluppo incentrate, in particolare, su progetti volti all'innovazione e al controllo dei processi produttivi, per perseguire un costante miglioramento nella qualità del prodotto.

"Siamo tra i pochi stabilimenti in Italia che da quest'anno ha messo in funzione la nuova linea di controllo Meat Master, – precisa il Presidente Bettini. – Presso lo stabilimento di Sasso Morelli questo sistema analizza la carne in continuo, garantendo il controllo istantaneo delle caratteristiche nutrizionali durante il processo produttivo, al fine di accrescere la qualità e la massima uniformità e sicurezza: con verifiche istantanee della tracciabilità di ogni lotto di carne conferito, del contenuto di grassi e proteine, il tutto governato da sistemi informatici avanzati".

Innovazione e rispetto per l'ambiente. La sensibilità nel campo della sostenibilità ambientale è sempre stato un elemento distintivo di CLAI: un esempio concreto è la realizzazione dell'impianto di biogas per la produzione di energia elettrica e calore da sottoprodotti aziendali. Il progetto è stato sviluppato sulla base di un'analisi effettuata dai dati provenienti dal piano annuale di alimentazione con l'obiettivo di produrre energia, attraverso la valorizzazione di sottoprodotti e scarti di macellazione.

Editoriale: - Cosa succede in Birmania? - Cereali e dintorni. Mercati stagnanti - Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera. - Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione - Elogio del mandarino. - Dynamic show di Fieragricola a Verona - Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria -

SOMMARIO Anno 16 - n° 51 24 dicembre 2017

1.1 editoriale
Cosa succede in Birmania?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.
5.1 eventi Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione
5.2 salute e benessere Elogio del mandarino. Un toccasana per la nostra salute. Tra le qualità è un nemico di ansia e insonnia
6.1 grano e pasta Pasta: un patto per superare la "guerra del grano"
6.2 eventi Dynamic show di Fieragricola a Verona
7.1 consolato d'austria Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria
8.1 agricoltura al femminile Ambiente, biologico e agricoltura sociale: premiate le 6 imprenditrici del "De@Terra"
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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20171224-cibus51-COP

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Il concorso di Veronafiere/Sol&Agrifood è il più importante al mondo per gli oli extravergine di oliva di qualità. Protagonista la produzione del Bacino del Mediterraneo. Molte le iniziative per promuovere gli oli vincitori.

Iscrizioni aperte, consegna dei campioni entro il 9 febbraio. Tariffe agevolate per espositori e coespositori di Sol&Agrifood.

Verona, 18 dicembre 2017 – Italia, Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco, Turchia, Croazia, Portogallo, Slovenia sono questi i principali Paesi produttori di olio extravergine di oliva del bacino del Mediterraneo che si potranno sfidare a Veronafiere dal 14 al 19 febbraio 2018, nella 16a edizione di Sol d'Oro Emisfero Nord.

Banco di prova per quelle imprese che hanno nella qualità e nella valorizzazione del territorio di origine le linee guida della propria attività, il concorso di Veronafiere/Sol&Agrifood è considerato la competizione internazionale in blind tasting più importante al mondo e l'appuntamento di riferimento per l'olio extravergine di oliva di qualità.

Per i vincitori di ognuna delle tre categorie previste (Extravergine divisa in fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso, Monovarietale e Biologico), il premio è il Bollino di Sol d'Oro (Sol d'Oro – Sol d'Argento – Sol di Bronzo), che può essere riportato sulle bottiglie destinate alla vendita; novità di quest'anno un bollino speciale anche per i vincitori delle gran menzioni.

Proprio la visibilità rispetto a buyer e consumatori è la peculiarità che rende interessante partecipare a Sol d'Oro, che è diventato nel tempo un vero e proprio strumento di marketing per gli oli vincitori e per quelli insigniti di gran menzione. Merito sia del valore del giudizio espresso riconosciuto dai buyer internazionali, sia per lo stretto legame con Sol&Agrifood.

Molte infatti le attività promozionali che il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità, che si svolge ogni anno in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech (15-18 aprile 2018 – www.solagrifood.com ), dedica ai vincitori delle due edizioni (Emisfero Nord ed Emisfero Sud) del concorso: dalla realizzazione e distribuzione ai buyer e ai giornalisti italiani ed esteri della guida "Le stelle del Sol d'Oro", alle tante degustazioni libere e guidate rivolte agli operatori specializzati in arrivo da 130 Paesi; tra queste anche un walk around tasting con incontri b2b riservati, oltre che ai vincitori di medaglia, anche a chi ha ricevuto la gran menzione presenti a Sol&Agrifood come espositori.

A queste iniziative, si aggiungono cooking show e mini corsi dimostrativi, con l'uso esclusivo degli oli menzionati, il cui scopo è quello di migliorare e ampliare la conoscenza e l'utilizzo dell'olio extravergine in cucina.

Iscrizioni aperte e consegna dei campioni entro il 9 febbraio 2018. Tariffa agevolata per espositori e coespositori di Sol&Agrifood.

Informazioni su http://www.solagrifood.com/it/preiscrizioni-sol-oro-2018 

(Veronafiere 18 dicembre 2017)

Patto di filiera per aumentare disponibilità grano duro italiano firmato da Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare, Aidepi e Italmopa

Un patto di filiera per rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro italiano adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità.

Questi i punti principali del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato nei giorni scorsi da AIDEPI-Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle cooperative agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri-Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA-Associazione Industriali Mugnai d'Italia.

"Un atto fondamentale - secondo CIA-Agricoltori Italiani di Reggio Emilia - per cercare di superare una situazione di conflitto nella filiera cerealicola che non fa che danneggiare uno dei prodotti di punta del 'Made in Italy' alimentare e dare valore ai rapporti di filiera, rafforzando la produzione di grano duro italiano di qualità".

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(21 dicembre 2017 - fonte Cia di Reggio Emilia)

Domenica, 24 Dicembre 2017 07:53

Dynamic show di Fieragricola a Verona

In programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018 su più di 8mila metri quadrati la Formula 1 della meccanica agraria.

Verona, 13 dicembre 2017. Non solo trattori ma anche attrezzature agricole di ultima generazione, con la 'Formula1' del settore primario al lavoro.
È il Dynamic Show di Fieragricola (Veronafiere, 31 gennaio-3 febbraio 2017), un'area demo-dinamica esterna di 8.500 metri quadrati per la presentazione, in movimento, delle novità di mercato in tema di macchine e attrezzature agricole.

Organizzato da L'Informatore Agrario, Mad-Macchine Agricole Domani in collaborazione con Veronafiere e il dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell'Università di Padova, il Dynamic Show sarà attivo per tutta la durata della manifestazione.

Tre gli appuntamenti giornalieri (ore 10.30, 12.30 e 14.00) nell'area A di Fieragricola, con i principali brand del mercato impegnati a dimostrare le caratteristiche tecnico-pratiche delle loro attrezzature, rigorosamente in azione, per l'agricoltura conservativa in pieno campo, la gestione del vigneto e del frutteto e per un'agricoltura 4.0 e di precisione. Nel 2016 sono state oltre 13mila le persone che hanno assistito alle prove degli oltre 40 costruttori presenti nell'area del Dynamic Show.

Secondo le proiezioni di FederUnacoma, dopo tre anni di flessione il 2017 invertirà il segno riportando le immatricolazioni di macchine agricole in terreno positivo, con un incremento di quasi il 10% rispetto al 2016 e un valore di circa 8 miliardi di euro. Una ripresa spinta soprattutto dagli investimenti attivati con i Programmi di sviluppo rurale e i fondi Inail per l'acquisto di nuovi mezzi in agricoltura.

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