Granarolo oggi ha richiamato, in via precauzionale, alcuni lotti di latte Accadì, che hanno evidenziato presenza di grumi e di instabilità al riscaldamento/bollitura del latte. Nello specifico si tratta dei lotti:

LQ7325E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 20/03/2018;

LQ7324E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 19/03/2018;

LQ7326E LATTE UHT PS ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163094 scadenza 21/03/2018;

LQ7321E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 16/03/2018;

LQ7322E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 17/03/2018;

LQ7327E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 22/03/2018;

LQ7328E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 23/03/2018;

LQ7329E LATTE UHT SCREMATO ACCADÌ 500 ML BOTTIGLIA 8002670163100 scadenza 24/03/2018;

LQ7324D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 19/03/2018;

LQ7325D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 20/03/2018;

LQ7320D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 15/03/2018;

LQ7321D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 16/03/2018;

LQ7322D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 17/03/2018;

LQ7326D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 21/03/2018;

LQ7327D LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TEA 1LTX6 8002670163605 scadenza 22/03/2018;

LQ7327D LATTE ACCADI' UHT SCREMATO VIT TEA 1LTX6 8002670163186 scadenza 22/03/2018;

LQ7326D LATTE ACCADI' UHT SCREMATO VIT TEA 1LTX6 8002670163186 scadenza 21/03/2018;

LQ7328X LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TETRAPRISMA 500ML 8002670163612 scadenza 23/03/2018;

LQ7329X LATTE ACCADI' UHT 1% VIT TETRAPRISMA 500ML 8002670163612 scadenza 24/03/2018.

Sono in corso verifiche, e da quelle effettuate sino ad oggi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non risultano rischi per la salute in caso di consumo. Per eventuali informazioni, si invitano i consumatori a chiamare gratuitamente il numero verde: 800-848015 attivo nei seguenti orari: 9.00-13.00 e 14.00-18.00 dal lunedì al venerdì. Il numero verde rimarrà attivo anche nelle giornate 23, 24, 25 e 26 dicembre. L'avviso di richiamo dei lotti è stato pubblicato sul sito dell'azienda.

(22 dicembre 2017)

Un bilancio preventivo 2018 da record: la produzione toccherà il tetto dei 3,7 milioni di forme, i ricavi saranno pari a 33,4 milioni di euro (contro i 25,2 del 2017), gli investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero ammonteranno a 20,3 milioni di euro (contro i 14,3 del 2017).

Parma, 21 dicembre 2017 - Si è tenuta oggi a Parma, presso l'Auditorium Paganini, l'Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano. Il momento più significativo della giornata è stato rappresentato dall'intervento di Nicola Bertinelli: a otto mesi dall'insediamento come Presidente del Consorzio, con la sua relazione introduttiva, Bertinelli ha voluto fare il punto sullo stato di salute della filiera della più importante DOP italiana.

Il 2017 vede la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente oltre il 5%: gli oltre 3,65 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. La sfida che attende il Consorzio di tutela è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,7 milioni.

L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel Bilancio Preventivo 2018, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati: il Bilancio prevede la cifra record di 33,4 milioni di euro di ricavi totali (contro i 25,2 del 2017, un incremento superiore al 30%)). Sono 20,3 i milioni di euro (contro i 14,3 del 2017) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: 7 in più rispetto all'anno precedente. Proprio l'export rappresenta una delle leve principali per sostenere l'incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri (l'obiettivo è una crescita annua del 2-3%) sono 8, di cui 2,5 per nuovi progetti Paese. Per quanto riguarda l'Italia, l'investimento in attività promozionali, tra programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette, ammonterà a 12,3 milioni di euro.

Una ulteriore, importante, voce del Bilancio Preventivo 2018 è rappresentata dai 2,14 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.

«Affinché la filiera del Parmigiano Reggiano si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo innanzitutto fare capire al consumatore quali sono le differenze rispetto ai nostri competitor, mettendo in evidenza e facendo percepire i plus unici del Re dei Formaggi, offrendo un prodotto distintivo, customizzato, che risponda alle esigenze specifiche di target diversi, dai foodie agli sportivi passando per le madri che scelgono gli alimenti per i propri figli - spiega il Presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli -. Non solo: dobbiamo focalizzarci sui non clienti, puntando ad aprire mercati nuovi e incontestati. Abbiamo il know-how, che mixa un saper fare millenario con l'innovazione tecnologica, e le risorse economiche per fare tutto questo».

Continua Nicola Bertinelli: «Come nuovo Presidente del Consorzio, ho raccolto il testimone di una produzione fortemente cresciuta. Stiamo lavorando alacremente con un unico obiettivo: assicurare le migliori condizioni di collocamento e valorizzazione del Parmigiano Reggiano già prodotto. Le scelte del Bilancio Preventivo 2018 vanno in questa direzione. Ma il ruolo del management deve essere supportato dall'azione del sistema, della gente del Parmigiano Reggiano, che incontro quotidianamente: allevatori, casari e commercianti».

Il Presidente del Consorzio, che dal suo insediamento ha cercato di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l'azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, ha concluso il suo intervento ricordando che «Siamo il formaggio DOP più importante al mondo: un riconoscimento che nasce dalla qualità indiscussa del Re dei Formaggi. La gestione della crescita rappresenta una prova d'esame importante per confermare questa nostra leadership».

20171220-CPR Presidente Nicola Bertinelli e Direttore Riccardo Deserti 1

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 15:33

Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.

I mercati non si sbilanciano e mantengono i valori. I fondi sembrano "disinteressarsi", per il momento, alle commodities agricole. Anche il meteo segna bel tempo.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 dicembre 2017 -
Il mercato continua nella sua fase di stabilità. Di merce non ne manca e gli stock di riporto ci sono. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America sono buone ma il marcato langue o tende a scendere con i fondi d'investimento che hanno ridotto le loro posizioni di "lungo" su varie commodities. Evidentemente, in questo momento, stanno investendo maggiormente in altri settori.

Situazione stagnante, senza impulsi esterni il mercato rischia di restare così per settimane.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Ormai si può ufficializzare il fine corsa dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. In rincaro il girasole, proteico e non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya, stabili mais e grano tenero, in tensione il grano duro, mentre prosegue, seppur con cautela, il rincaro dell'orzo.

Rimangono gravi i problemi di logistica che si protrarranno sino alla prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 20 dicembre 2017


l'Indice dei noli è tornato a scendere a 1547 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18434.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 20 Dicembre 2017 06:41

Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera.

Pesante ridimensionamento dei listini del Latte spot e del burro. Leggera flessione del Grana Padano e flebile rimbalzo positivo del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 19 dicembre 2017 -

LATTE SPOT In caduta libera. Anche questa penultima settimana del 2017 il latte spot perde valore. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale lascia sul terreno il 3,70% adagiandosi tra 39,18€ e 41,24€ /100 litri di latte. Ben più pesante la perdita del latte spot estero che cede il -15,07% (30,93 e 32,92€/100 litri latte). -16,67% è il crollo di prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (9,32-11,39€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Sensibile flessione anche per i listini di burro. Milano cede 30 centesimi per ciascuna referenza. Lascia sul terreno quasi 9 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese e 10 centesimi vengono persi dalla Panna scaligera. Perde il -11,67% il burro zangolato a Parma.

Borsa di Milano 18 dicembre:
BURRO CEE: 4,25 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,50 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,95 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,75 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,12 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 18 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,10 - 2,20 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 15 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO 18/12/2017 - -5 centesimi. Il Grana Padano DOP, dopo due settimane di stabilità, torna a perdere valore alla borsa di Milano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,40 - 6,50 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,20 - 7,80 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,10-5,45€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 15/12/2017 Lieve risalita del Parmigiano Reggiano. Incrementati di 5 centesimi i valori minimi dei listini parmensi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65- 10,00 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (+)

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Editoriale: -Prevenzione, parole al vento. - Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione. - Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro - Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine -Salmonella nel pepe nero macinato - Turismo dei cammini in Emili Romagna

1.1 editoriale
Prevenzione, parole al vento.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA di dicembre hanno spinto al ribasso
5.1 Maltempo e esondazioni in emilia Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro
6.1 maltempo bonifica parmense Berceto, Terenzo e Solignano. La Bonifica libera le strade interrotte e consente il deflusso delle acque.
6.2 maltempo ENZA Emergenza Enza- aggiornamento
7.1 MALTEMPO FIUME SECCHIA Fiume Secchia, ponti e scuole rimangono chiusi. A Campogalliano decine di animali morti
8.1 maltempo lieto fine Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine
8.2 sicurezza alimentare Salmonella nel pepe nero macinato
9.1 turismo Turismo dei cammini in Emili Romagna
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Una fotografia della filiera, un confronto sulle sfide per il futuro. Bertinelli: "La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti."

Reggio Emilia, 15 dicembre 2017- Il Ministro Maurizio Martina ha incontrato oggi, presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia, gli allevatori e i caseifici produttori del Re dei Formaggi. Una filiera importante, composta da 3 mila allevamenti e da 330 caseifici che producono un fatturato al consumo pari a 2,3 miliardi di euro. Un'occasione di confronto sulla situazione del comparto e sulle sfide per il futuro.

"La filiera del Parmigiano Reggiano sta vivendo un periodo di grandi soddisfazioni su più fronti. Per il 2017 è prevista una crescita complessiva della produzione del 5% che porterà ad un totale di 3,65 milioni di forme: il livello più elevato nella storia millenaria della Dop" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela.

"Il Parmigiano Reggiano è riuscito a superare brillantemente la tempesta della fine delle quote latte UE – continua Bertinelli – grazie soprattutto alla crescita dei mercati esteri che ci stanno dando molte soddisfazioni. Se nel 2007 la quota export era pari al 15%, lo scorso anno ci siamo attestati intorno al 38% e prevediamo un'ulteriore crescita per gli anni a venire, supportata da un maggiore investimento in comunicazione all'estero".

"La sfida per il futuro? Gestire la crescita di produzione in modo razionale, mantenendo una buona remunerazione per le aziende. Per fare questo, lavoreremo in Italia per invogliare i consumatori che comprano i formaggi a pasta dura a scegliere il nostro prodotto, spiegando per quale motivo vale la pena scegliere la genuinità e l'assoluta naturalità del Parmigiano Reggiano. Ed investiremo sull'estero, per aumentare le vendite nei Paesi vocati al nostro prodotto (Francia, Germania, Regno Unito, Usa e Canada), ed aprirci a nuovi mercati, ad esempio ai Paesi del Golfo che mostrano un interesse crescente verso il Parmigiano Reggiano".

Il Parmigiano Reggiano non solo è garante della qualità italiana nel Food, rappresenta anche un volano per il territorio. Solo nel 2017 sono stati circa 100.000 i turisti che hanno visitato gli allevamenti e i caseifici di produzione. L'iniziativa "Caseifici Aperti" ha riscosso ampi consensi ed è ormai alla sua decima edizione. Lo scorso autunno, sono stati ben 57 i caseifici in tutto il territorio d'origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po) che hanno deciso di aprire la porte ai consumatori per permettere loro di toccare con mano come nasce il Re dei Formaggi, e acquistare direttamente dai produttori.

Visite guidate al caseificio e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, viaggi alla scoperta della zona d'origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura: sono queste le attività che saranno al centro delle azioni di marketing del Consorzio.

"Il Parmigiano Reggiano è stato collocato da IPSOS tra i primi 10 brand mondiali per reputazione e valore. Un motivo di grande soddisfazione per allevatori e caseifici che sono orgogliosi di rappresentare la più importante Dop italiana, ma anche una notevole responsabilità che impone al Consorzio di dare l'esempio e di dettare la strada nel rispetto della qualità, dell'identità e delle regole condivise" ha commentato Bertinelli.

"Cosa chiediamo alla politica? Non chiediamo sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto. Chiediamo supporto nella lotta alla contraffazione e all'Italian Sounding. In Europa il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare. Fuori dall'Unione, si registra infatti un diffuso utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione e all'origine geografica del Parmigiano Reggiano, con evidenti ripercussioni negative sulle nostre possibili esportazioni. Chiediamo inoltre supporto negli accordi internazionali bilaterali e transnazionali, perché lo sviluppo del nostro prodotto è legato indissolubilmente alla crescita nei mercati estero" ha concluso Bertinelli.

L'incontro è stato moderato da Mauro Rosati, Direttore Fondazione Qualivita, che ha dichiarato: "Sicuramente la filiera dei prodotti DOP in questi anni ha rappresentato un valore aggiunto per l'Italia sia dal punto di vista economico che da quello sociale e culturale. I territori, con le loro eccellenze agroalimentari e vitivinicole, rappresentano un tratto distintivo del Made in Italy che non è fatto solo di tradizione ma, oggi più che mai, di innovazioni, tecnologie e giovani. La filiera del Parmigiano Reggiano DOP ha contribuito in maniera determinate a questo cambiamento che ha proiettato l'agricoltura italiana in una nuova fase".

Il meeting è stato anche l'occasione per una riflessione sul nuovo libro del Ministro Maurizio Martina: "Dalla Terra all'Italia", un testo dichiaratamente ottimista in cui racconta la passione, la fatica e la voglia di farcela di tanti giovani che stanno rilanciando l'agricoltura e l'alimentazione in un'ottica moderna e innovativa, sensibile alle istanze ecologiche e ai princìpi di cittadinanza e solidarietà.

I fondi si arrendono al cambio meteo del sud america e ripiegano davanti ai dati diffusi dall'USDA.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 dicembre 2017 -
Ieri sera, a seguito dei dati USDA di dicembre, il mercato ha dato una interpretazione negativa ripiegando su valori più bassi:

SEMI gen 975,6 (-6,6) mar 987,2 (-6,6) mag 998,2 (-7) lug 1007,6 (-6,6)
FARINA dic 322,9 (-3,1) gen 324,7 (-3) mar 328,9 (-2,9) mag 331,3 (-2,7)
OLIO dic 33,36 (-0,04) gen 33,45 (-0,01) mar 33,60 (-0,01) mag 33,72 (-0,03)
CORN dic 335,6 (-0,6) mar 347,6 (-1,2) mag 356 (-1,2) lug 364,4 (-1,2)
GRANO dic 387,2 (-0,4) mar 410,6 (-2,6) mag 424 (-3,2) lug 437,2 (-4,2)

Quindi il tentativo di rally della farina soya e del seme, voluto e guidato dai fondi, non ha retto al cambio della meteorologia nel Sud America, e si è piegato davanti ai numeri dell'Usda.

Sul mercato interno da registrare il fine corsa in salita dei cruscami di grano. Continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, e polpe. Si è invece rincarato il girasole sia proteico che non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya mentre stabili restano i cereali con la sola eccezione del grano duro che rimane in tensione.

Sensibili i problemi di logistica per il mese di dicembre e nella prima quindicina del 2018.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 13 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1743 punti, il petrolio è attorno a 57,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17425

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Restano stabili i listini del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Scendono invece i prezzi del Latte spot, del burro e della panna.

di Virgilio Parma 12 dicembre 2017 -

LATTE SPOT Prosegue anche in questa seconda settimana di dicembre la flessione del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede il 1,22% e si colloca, alla borsa di Verona tra 41,24€ e 42,27€ /100 litri di latte ). Il latte spot estero cede ancora e si adagia tra 37,12 e 38,15€/100 litri latte. Sfiora il -15% il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (11,39-13,46€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Anche i listini di burro registrano una sensibile flessione negativa dell'ordine di 15 centesimi. Lascia sul terreno quasi 5 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese. Perde il -5,36% il burro zangolato di Reggio Emilia mentre, a causa della chiusura per festività, è rimasto invariato il prezzo di Parma che, con molta probabilità, verrà adeguato il prossimo venerdì.

Borsa di Milano 11 dicembre:
BURRO CEE: 4,55 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,80 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,05 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,32 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 11 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20 - 2,30 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 08 dicembre 2017 (= causa chiusura borsa 8/12)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO 11/12/2017 - Ancora stabili i listini del Grana Padano DOP. Nessuna variazione di prezzo registrata alla borsa di Milano
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,45 - 6,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,85 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,50€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 08/12/2017 Listini invariati per il formaggio Parmigiano Reggiano. Toccati i 10€ per il 12 mesi di stagionatura. Nessuna variazione alla borsa reggiana (12/12/17) per il 24 mesi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,45 €/Kg. (=)

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Editoriale: -Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà - Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.- Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita - Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento - VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma

-  SOMMARIO Anno 16 - n° 49 10 dicembre 2017
1.1 editoriale
Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita.
5.1 Tv e Cucina Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento
6.1 eventi Merano Wine Festival – Non solo vino
7.1 eventi e fusioni VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma
8.1 management lavoro La tecnologia, un mondo tra idee e realtà
8.2 Alimentazione Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni
9.1 consumi spesa alimentare Si conferma in aumento la spesa alimentare nei primi 9 mesi del 2017
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20171210-cibus-49-cop

 

La spesa delle famiglie per i prodotti alimentari - rilevata attraverso il monitoraggio Ismea-Nielsen - registra nei primi 9 mesi del 2017 un incremento dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016.

L'aumento della spesa alimentare è un segnale positivo poiché si tratta della seconda voce del bilancio familiare dopo l'abitazione.
Federalimentare ha dichiarato in questi giorni una crescita della produzione dell'industria alimentare a settembre 2017 di circa 3 punti percentuali, che sebbene maggiormente sostenuta dalla buona accelerazione dell'export trova in parte riscontro anche in un miglior trend delle vendite al dettaglio.

Anche Istat nel mese di settembre ha dichiarato che le vendite al dettaglio "food" sono in netto aumento su base annua (+2,9% in volume) e che il dato relativo a questo mese è al massimo degli ultimi 7 anni.

Secondo gli ultimi dati Ismea-Nielsen, i consumatori italiani nel periodo da gennaio a settembre 2017 hanno speso circa l'1,1% in più per l'acquisto di beni alimentari e il 2,6% in più per le bevande (alcoliche ed analcoliche).
Dopo la lieve contrazione del 2016 (-0,6% derivata dal -4,8% dei freschi e +1,8 dei confezionati), la ripresa della spesa alimentare nel 2017 è sostenuta non più solo dai prodotti confezionati (+1,4%), ma anche dai freschi (+1%).

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(fonte ismea 1 dicembre 2017 -  ALLEGATO il Report ISMEA scaricabile in pdf)

Unicredit accompagna il gruppo De Nigris nel progetto "Elite" di Borsa Italiana e supporta i piani di crescita dell'azienda. L'operazione è finalizzata a sostenere la competitività dell'azienda campana, leader nella produzione di aceti di vino, su tre direttrici: nuovi investimenti, potenziamento della gamma prodotti ed espansione sui mercati esteri.

Modena, 6 dicembre 2017 

Il Gruppo agroalimentare De Nigris-Acetifici di Modena, leader nella produzione di Aceto Balsamico di Modena e condimenti a base di aceto, avvia un piano di crescita e di espansione sui mercati esteri e rinnova la partnership con UniCredit.

A testimonianza della solidità del Gruppo De Nigris e dei validi piani di sviluppo dell'azienda, UniCredit ha infatti accompagnato l'azienda campana nel percorso di ammissione al Progetto "ELITE", l´iniziativa di Borsa Italiana rivolta alle migliori imprese italiane con la finalità di migliorare i rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale, di sostenerle nel processo di crescita e apertura verso i mercati esteri e di avvicinarle ai mercati di capitali.

La Banca ha inoltre erogato una linea di credito finalizzata alla crescita delle aziende del Gruppo De Nigris.

L'operazione di finanziamento, coordinata dall'Area Corporate di UniCredit, consentirà all'azienda campana di utilizzare le nuove risorse per incrementare l'attività produttiva grazie a nuovi investimenti (nuovo impianto di filtrazione e nuovi tini in legno). Il finanziamento è inoltre finalizzato al potenziamento della gamma prodotti (in particolare lo sviluppo della linea salse e condimenti) e a fronteggiare l'incremento delle vendite di aceto balsamico invecchiato, derivanti soprattutto dalle strategie di crescita e sviluppo dei mercati esteri che l'azienda intende implementare nei prossimi tre anni, in particolare verso i mercati emergenti.

"Siamo fortemente impegnati a promuovere nel mondo il Made in Italy e il 'saper fare' all'italiana attraverso prodotti simbolo in grado di rappresentare territori e storie di grandi tradizioni. Sempre più apprezzati nel mondo, gli aceti e i condimenti raccontano la creatività e il gusto italiano per la qualità", commenta Raffaele de Nigris che ha seguito l'operazione UniCredit per il Gruppo De Nigris. "La collaborazione con UniCredit rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra impresa privata e sistema bancario e darà ulteriore slancio al nostro ampio progetto di presidio dei mercati internazionali, oggi terreno competitivo ineludibile per il Made in Italy".

Il gruppo De Nigris, con un fatturato di quasi 80 milioni di euro nel 2017, vanta una storia di oltre due secoli di leadership nella produzione di aceti di vino di eccellente qualità. Ad oggi è leader nella produzione di aceto e primo player italiano con il 22% del mercato domestico e una capacità produttiva di 30 milioni di litri l'anno, che ne fanno uno specialist riconosciuto in ambito mondiale.

Complessivamente il Gruppo De Nigris impiega oltre 150 dipendenti distribuiti nei tre siti produttivi di Caivano, in provincia di Napoli, a Carpi, in provincia di Modena - patria dell'Aceto Balsamico - dove dal 1997 si trova la sede degli Acetifici Italiani Modena e a Reggio Emilia, sede della più grande piattaforma di fermentazione italiana di aceto di vino. A seguito della strategia di crescita dell'azienda è previsto un incremento di oltre 30 unità nei prossimi tre anni, di cui 15 presso lo stabilimenti di Caivano, 10 presso la sede degli Acetifici Italiani Modena e 5 a Reggio Emilia.

Con questa operazione UniCredit conferma il suo impegno in favore delle aziende italiane del settore agroalimentare, comparto dove il Made in Italy gioca, a livello globale, un ruolo di primaria importanza e la De Nigris con la sua Accademia di Formazione per i giovani talenti resta un esempio di tale cultura.

 

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Prezzi della soia in crescita e riprenderà, con maggior vigore, il rialzo della farina di girasole proteica risentendo dell'accordo bilaterale tra Russia e Turchia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 5 dicembre 2017 -
Pur non sussistendo le condizioni di base i prezzi ma i prezzi sono ancora in aumento.
Prosegue la tendenza positiva della farina di soya, così come riprenderà maggior vigore il rialzo della farina di girasole proteico che ha risentito degli accordi bilaterali Russia Turchia. Una condizione che a breve influenzerà anche la farina di colza. In effetti ieri prezzi erano ben più tenuti e certamente lo saranno anche oggi viste le chiusure di ieri sera:

SEMI gen 998,4 (+4,2) mar 1010,2 (+4,2) mag 1021 (+4) lug 1029,4 (+3,6)
FARINA dic 335,4 (+7,2) gen 337,5 (+7,3) mar 340,6 (+7,1) mag 343 (+6,9)

Ieri la farina di soya quotava 324 la normale e 333 la proteica, il 2018 328 la normale e 336 la proteica. Facendo un confronto al giorno 30/10 le quotazioni erano di 311/320 e 318 /327 per il 2018 quindi l'aumento è sensibile.
Continua la forte differenza fra soya ogm free, che oggi sul gennaio marzo 18 quota 414 euro alla tonnellata, e quella geneticamente modificata stimabile in 328 euro tonnellata.

Una situazione da valutare attentamente per verificare se tutto ciò sia imputabile a operazioni dei fondi a causa dei timori inerenti l'effetto meteo della NINA o se invece si andrà verso un periodo di calma dato che i fondamentali sul breve medio termine non sono cambiati. Le azioni speculative sono sempre dietro l'angolo e, ovviamente, imprevedibili.

Prevedibili sono invece i guai da logistica sul mese di Dicembre e nella prima quindicina di Gennaio.

Indicatori internazionali 5 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1662 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605 (in mattinata ha segnato anche 1,8558)

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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            Andalini Pasta dal 1936

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Il segno meno si è ben distribuito su quasi tutte le materie prese in esame. Cede il latte e cedono anche il burro e le panne. Bene il Parmigiano Reggiano che torna a muovere i listini. Invariato il Grana Padano

di Virgilio Parma 5 dicembre 2017 -

LATTE SPOT Dicembre si è avviato con una leggera flessione del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede il 2,38% e si colloca, alla borsa di Verona tra 41,24€ e 43,30€ /100 litri di latte ). Ben più sensibile invece la flessione negativa dello spot estero che perde oltre 6 punti percentuali adagiandosi 38,15 e 40,21€/100 litri latte). Sfiora addirittura il -10% il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero (13,46-15,53€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Come il latte spot, anche i listini di burro prendono la strada del ridimensionamento, segnando una perdita attorno al 5%, alla borsa di Milano. Lascia sul terreno quasi 9 punti percentuali la Crema a uso alimentare milanese. Addirittura supera il 10% la flessione negativa della crema veronese. Invariato il prezzo dello zangolato di Parma, ma è una posizione di stabilità che è destinata a finire venerdì prossimo, posto che la Borsa di Reggio Emilia ha segnato, in data odierna, una flessione di - 6,67%.

Borsa di Milano 04 dicembre:
BURRO CEE: 4,70 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,95 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,40 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,20 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,44 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 04 dicembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30 - 2,40 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 01 dicembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 dicembre 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.

GRANA PADANO 04/12/2017 - Sono tornati a stabilizzarsi i listini del Grana Padano DOP. Nessuna variazione di prezzo registrata alla borsa di Milano
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,45 - 6,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,85 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,50€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 01/12/2017 Tornano a muoversi i listini del formaggio Parmigiano Reggiano (+0,26% e +0,22 per il 12 e 24 mesi rispettivamente). Toccati i 10€ per il 12 mesi di stagionatura.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 10,00 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,45 €/Kg. (+)

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VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma. L'Italia del Wine&Food guarda lontano. Presentata oggi nell'ambito della quarta edizione di wine2wine. Nuove iniziative fieristiche e acquisizioni di partecipazioni societarie per rafforzare la promozione all'estero dell'agroalimentare made in Italy

(Verona, 4 dicembre 2017) – Si chiama VPE (Verona Parma Exibitions) la nuova società creata da Veronafiere e da Fiere di Parma che insieme rappresentano il primo organizzatore diretto di rassegne dedicate al settore agricolo e agroalimentare in Italia e si classificano ai vertici in Europa nel segmento. Le due Spa sono il secondo polo fieristico nazionale sia per fatturato consolidato nel 2016 con 127 milioni di euro (88 Verona, 39 Parma), sia per superficie lorda coperta con 283 mila metri quadrati complessivi (153 Verona, 130 Parma).

Verona e Parma nel 2016 hanno organizzato complessivamente 91 tra fiere ed eventi in Italia e all'estero (67 Verona, 24 Parma) per 1,8 milioni di visitatori (1,3 Verona, e 0,5 Parma) e 21.350 espositori (14.000 Verona e 7.350 Parma). E sono due piattaforme internazionali per l'export agroalimentare del Paese, con brand riconosciuti nel comparto food&wine quali: Vinitaly, Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine, Vinitaly International Academy (Veronafiere) e Cibus, Cibus Tec, Cibus Connect e Cibus Market Check (Fiere di Parma).

L'agroalimentare è un comparto trainante dell'economia italiana e quest'anno, secondo i dati di Nomisima Agrifood Monitor, supererà i 40 miliardi di euro di export con una crescita di oltre il 6% sul 2016, per un valore complessivo di 130 miliardi di euro, dalla produzione agricola alla ristorazione.
La new company, con quote paritetiche tra Verona e Parma, è stata presentata oggi in conferenza stampa alla presenza del sindaco di Verona, Federico Sboarina, dei presidenti e dei Ceo delle Spa di Verona e Parma, rispettivamente, Maurizio Danese, Gian Domenico Auricchio, Giovanni Mantovani, Antonio Cellie, e del presidente di Agenzia ICE, Michele Scannavini.

Primo passo della società è l'organizzazione di una nuova rassegna, WI.BEV – International Wine&Beverage Technologies Event – dedicata al settore delle tecnologie per il wine&beverage (www.wibev.com) che guarda all'Italia con la sua eccellenza manifatturiera nel comparto, ma anche a importanti aree geo-economiche in forte sviluppo –Asia e Africa –, oltre che ai mercati di consolidata tradizione come il Nord America.

All'anteprima in corso nell'ambito di wine2wine, la piattaforma di aggiornamento, formazione e networking di Vinitaly-Veronafiere, in programma oggi e domani (4 e 5 dicembre) nel PalaExpo di Veronafiere, sono una ventina le aziende presenti, tutte top player del mercato, mentre per la parte tecnico-scientifica Assoenologi fornisce la propria competenza per l'aggiornamento degli operatori della filiera.

Sul fronte della promozione estera le prime azioni di VPE saranno l'acquisizione di una quota significativa di un player fieristico, operante in Europa e Nord America, del settore Food&Beverage, e lo sviluppo di un format Cibus&Vinitaly per nuove iniziative fieristiche o collaterali ad eventi consolidati.

DICHIARAZIONI

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Federico Sboarina, sindaco di Verona: "Oggi occorre ragionare con logiche nuove di sistema e questa partnership rafforza la nostra presenza nel settore fieristico: sommando le eccellenze di due dei principali territori e distretti italiani dell'agroliamentare come Verona e Parma, abbiamo creato il secondo polo fieristico italiano, sia in termini di superficie venduta che di espositori".

Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: "La nuova società con Fiere di Parma rientra a pieno titolo nelle linee del piano industriale di sviluppo di Veronafiere ed è funzionale a due realtà che rappresentano con le rispettive rassegne settori portanti del made in Italy, sia in termini di valore dell'export, sia di immagine del sistema paese. Al contempo, questo accordo rafforza la competitività dell'interno sistema fieristico italiano come leva per il business dei propri clienti, che sono in primis piccole e medie aziende e grandi gruppi industriali".

Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma: "L'accordo tra Veronafiere e Fiere di Parma ha una molteplice valenza: è in favore delle due fiere e delle rispettive manifestazioni - Cibus e Vinitaly - che sono due corrazzate efficaci e complementari; asseconda gli obiettivi di Governo, che da tempo auspica l'unione delle risorse per la promozione del brand italiano del wine&food; infine va incontro alle esigenze di internazionalizzazione delle imprese del settore".

Michele Scannavini, presidente di Agenzia ICE: "Questa newco è un perfetto esempio di integrazione di due tra i maggiori campioni che abbiamo in Italia nel settore wine&food. Si tratta, inoltre, di un'azione coerente con la strategia del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy con cui il Governo negli ultimi tre anni ha supportato il rafforzamento delle nostre fiere all'estero con 90 milioni di finanziamenti".

Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: "Il piano industriale di WI.BEV, prima manifestazione sviluppata dalla newco, prevede il raggiungimento di un obiettivo minimo fissato nel primo anno a circa 1 milione di euro di ricavi che triplicheranno nel triennio successivo, mentre non nascondiamo l'intenzione di effettuare acquisizioni sui mercati internazionali. La sintesi di questo accordo, che si rifletterà anche attraverso iniziative comuni nel mondo, è la volontà di rispondere alle esigenze della filiera con formule del tutto innovative, basate sullo studio dei mercati e sulle competenze scientifiche".

Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma: "VPE capitalizza il contributo di Vinitaly e Cibus per aumentare le quote di mercato del made in Italy nel mondo. I pilastri operativi di VPE sono: un consolidamento del portafoglio prodotti di Parma e Verona; lo sviluppo di nuove iniziative, come WI.BEV, che coniugano le competenze distintive; acquisizione mirata di eventi all'estero dedicati al food&beverage di eccellenza per dare sempre più opportunità alle aziende italiane".

 (Immagini Photocredit: © Foto Veronafiere-ENNEVI)

Copertina: Da sinistra, Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, e Maurizio Danese, presidente di Veronafiere

Foto Interna: Da sinistra, Auricchio, Danese, Sboarina, Scannavini, Cellie e Mantovani

Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 novembre, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura della settimana scorsa. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 4 dicembre 2017 -
Se i fattori fondamentali non giustificherebbero gli aumenti che si stanno registrando da circa 10 giorni, il sostegno a un andamento anomalo, viene dal meteo. Le previsioni di 10-15 giorni di caldo secco in Argentina potrebbe provocare danni al seme di soya e al mais, mentre in Australia le piogge torrenziali che colpiscono il Paese, lanciando un allarme sulla produzione di cereali, sono le notizie che il mercato attendeva per scatenare la corsa al rialzo.

SEMI gen 994,2 (+8,4) mar 1006 (+8,2) mag 1017 (+8,4) lug 1025,6 (+8,4)
FARINA dic 328,2 (+3,2) gen 330,2 (+3,7) mar 333,5 (+3,7) mag 336,1 (+3,7)
OLIO dic 33,60 (-0,15) gen 33,69 (-0,16) mar 33,91 (-0,15) mag 34,11 (-0,15)
CORN dic 344,6 (+3) mar 358,6 (+3) mag 366,4 (+2,6) lug 374,4 (+3)
GRANO dic 414,4 (+5,2) mar 438,4 (+5,4) mag 451 (+6) lug 464,2 (+6)

Oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, saranno più alti così come riprenderà maggior vigore la tendenza rialzista della farina di girasole proteico, che ha risentito degli accordi bilaterali Russia -Turchia con conseguenze d'influenzamento, nel breve periodo, anche sulla farina colza.

Persiste l'accentuato differenziale fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico da segnalare, un acutizzarsi dei problemi logistici sconnessi ai vettori per via ferroviaria che su gomma. Una situazione che andrà a aggravarsi in conseguenza delle festività natalizie e alla minore disponibilità di mezzi. I costi lieviteranno come "i panettoni" e i tempi di consegna potrebbero sensibilmente aumentare in ragione delle previsioni meteo. Tutti fattori che sul breve e medio termine avranno grande influenza sul mercato.

Per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Non si attenua il rincaro dei cruscami per i quali le aziende tamponano anche con crusca di farro in pellet e crusca di avena, che arriva dai paesi del Nord, e farine/farinette di mais. Quasi introvabile il mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais e sottoprodotti dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 4 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1626 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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            Andalini Pasta dal 1936

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Passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Cento. Roberto Vicenzi subentra a Massimo Andalini. La cerimonia ufficiale è avvenuta in occasione del tradizionale "conviviale" di fine anno al ristorante Cavalieri Ducati di Renazzo.

20171203-andalini-presenta-lgc-P1060594di LGC Cento, 4 dicembre 2017 – Tre anni "che sono volati" commenta Massimo Andalini, industriale della Pasta di Cento, accogliendo i numerosi accademici riuniti al Ristorante Cavalieri Ducati di Renazzo. "Visto il successo ottenuto nella conviviale dell'anno scorso, - ha proseguito Andalini - ho chiesto all'amico Lamberto Colla di ritornare per approfondire la trattazione del rapporto tra comunicazione e cibo. Lo scorso anno ci aveva intrattenuti sulla moda del "Senza" mentre quest'anno l'intervento è titolato. "Dalla Buona alla Bella tavola - sottotitolo La tv glicemica". In occasione dell'ultima consulta, abbiamo deciso come strenna Natalizia l'acquisto del libro "A tavola nell'Alto ferrarese" Le ricette della tradizione, scritto da Emma Lodi Piccinini, rappresentata dal figlio e dall'editore Pendragon. Infine aggiungiamo un'altra strenna della cultura tradizionale emiliana, il Parmigiano Reggiano di 48 mesi della Latteria Sociale Selvapiana Canossa - Caseificio di Montagna, che abbiamo avuto come ospiti in occasione dell'Ecumenica".

"Gentili Signore, Egregi Signori, - ha esordito il direttore della Gazzetta dell'Emilia, innanzitutto intendo ringraziarvi per avermi invitato ancora, una seconda volta, al vostro prestigioso incontro di fine anno. Un'occasione che comunque per me è da stimolo per raccogliere le idee, che nel corso del tempo si vanno ad accumulare e che, per l'occasione così autorevole, mi vedo "costretto" a mettere in ordine dandone un significato compiuto e, mi auguro, facilmente comprensibile e condivisibile.
E' proprio il fattore condiviso quello sul quale punto maggiormente. E' mia convinzione che solo grazie alla mediazione di organizzazioni forti e autorevoli, come è appunto l'Accademia Italiana della Cucina, che si possano attenuare, in parte prevenire se non addirittura evitare episodi deprimenti verso la nostra cultura alimentare/nutrizionale, magnifico frutto di una diffusa e ancestrale competenza agroalimentare. Lo scorso anno avevo incentrato l'intervento sulla moda del "SENZA" (senza grassi, senza glutine, senza olio di palma, senza burro, ecc...) e la complicità dei social in modo particolare e più in generale dei detentori della comunicazione, degli "Influencer", come vengono chiamati oggi, i quali, facendo leva su fattori Altamente Emozionali ma spesso privi di copertura scientifica o meglio solo parziale, hanno contribuito a accreditare una tendenza universalmente apprezzata".

Dopo una rapida carrellata di esempi con i quali il relatore ha inteso sottolineare come la cucina, sempre più esposta sui media televisivi, si sia lasciata prendere la mano dall'estetica, a scapito dell'educazione, ha concluso con la necessità di un ritorno alle origini della corretta manipolazione e cura dell'igiene, soprattutto in conseguenza della sempre più affollata popolazione di cultori del crudismo (vegano o meno.). In un contesto mediatico, alla spasmodica ricerca di nuovi argomenti dal forte potere emozionale, la TV, priva dell'olfatto e dei sapori, orienta le scelte verso tutto ciò che è "strano" nella affannosa ricerca dello "share" da dare in pasto agli inserzionisti.

Sono lontani i tempi in cui suonava strano sentir parlare di "vegetariani". "Oggi la frontiera dell'alimentazione ha aperto nuove strade, nuovi regimi alimentari del tutto opposti alla dieta mediterranea che la maggior parte di noi conosce, fatta di pasta, carne e pesce. Oggi i vegetariani sono stati sorpassati da "vegani" e "crudisti", e in minor percentuale dai più estremi "fruttisti". Ma i più estremisti sono i Brethariani (o Respiriani. Si cibano di acqua e "Prana", ovvero energia vitale "raccolta" dall'ambiente.)"

La TV quindi ha ancora molta carne da mettere al fuoco del sensazionalismo.

"E' venuto il tempo di abbassare i toni - ha concluso Lamberto Colla - e che la TV riprenda in mano l'aspetto educativo, forte della capacità di influenzare l'opinione pubblica."

Dopo il pranzo è venuto il momento della parte istituzionale, con il delegato regionale dell'Accademia Italiana della Cucina, Pier Paolo Veroni, che ha "formalmente" sancito il passaggio delle consegne della delegazione di Cento dalle mani di Massimo Andalini a quelle di Roberto Vicenzi, ringraziando il delegato uscente del prezioso lavoro svolto e augurando un proficuo triennio al nuovo delegato centese. Una cerimonia conclusa con il tradizionale brindisi e l'applauso caloroso degli oltre 60 intervenuti al "convivio" di fine anno.

Da sinistra Vicenzi - Andalini - Veroni

Editoriale: -Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto - Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano - Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali. - Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali - Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or. - Altro ...

SOMMARIO Anno 16 - n° 48 3 dicembre 2017

1.1 editoriale
Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali.
4.1 HO.RE.CA. Cibus prepara un focus speciale sull'Ho.Re.Ca.
4.2 nutrizione. La Cannella, contro l'obesità.
5.1 Glifosate Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali
6.1 turismo emilia romagna Vola il turismo in Emilia Romagna
7.1 allerta alimentare Cozze vive pericolose per la salute
7.2 Eventi Consorzio Agrario dell'Emilia: Sabato prossimo a San Giorgio di Piano l'Open Day
8.1 pomodoro Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or.
8.2 confcooperative i 70 anni di confcooperative Parma.
9.1 consumi. Lo Yogurt Lattiero caseario: tra il 2012 e il 2016 acquisti di yogurt in crescita del 4%
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 03 Dicembre 2017 06:32

Cibus prepara un focus speciale sull'Ho.Re.Ca.

CIBUS E ASSOCIAZIONE ITALIANA FOOD & BEVERAGE MANAGER (AIFBM) SULLE LOGICHE DI APPROVVIGIONAMENTO PER IL MONDO DELL'HOSPITALITY

(Parma, 23 novembre 2017) – Si è tenuto ieri presso l'hotel NH Laguna Palace di Mestre il convegno "Logiche di Sourcing e Provisioning per il mondo dell'Hospitality", organizzato da Cibus (Salone Internazionale dell'Alimentazione - che aprirà le porte il 7 Maggio 2018 a Parma) e AIFBM Associazione Italiana Food & Beverage Manager, volto ad analizzare gli elementi utili e indispensabili per i fornitori food che vogliono approcciarsi ai diversi target di canale. Il convegno, tenutosi nel corso dell'evento Hospitality Meeting AIFBM 2017, si pone nell'ambito delle attività messe in atto da Cibus per approfondire il canale dell'Ho.re.Ca.

L'iniziativa è finalizzata al dialogo tra le aziende espositrici di Cibus e gli attori della ristorazione fuori casa, segmento a cui è destinato ormai oltre un terzo del totale dei consumi alimentari delle famiglie. AIFBM, riunisce professionisti del purchising dal canali Hotel/Resort, Settore Travel e Parchi Tematici per un giro di affari di 3,5 MLD/Anno di acquisti F&B.

09052016-CIBUS2016 117"Cibus, che da sempre presiede in modo attendo e completo il canale retail nazionale ed estero – ha dichiarato Elda Ghiretti, Brand Manager Cibus - per l'edizione 2018 prevede un focus speciale per i canali Ho.re.ca, che in maniera sempre più crescente offrono numerose opportunità di business per gli espositori di Cibus, sia nelle forme più innovative che in quelle tradizionali".

I dati dell'Osservatorio AIFBM su 5747 hotel 4* e 5* mostrano come quello dell'Hospitality sia un settore di grande interesse per le aziende food, movimentando oltre 5,5 Mln Kg/Anno di Pasta (Fresco, secco, Surgelato), 32 Mln Kg/Anno di Carne (Fresco, Surgelato), 34 Mln Kg/Anno di Pesce (Fresco e Surgelato), 115 Mln Kg/Anno (Fresco e Surgelato).

Durante l'incontro, cui hanno partecipato diverse aziende del comparto alimentare espositrici a Cibus, sono intervenuti protagonisti del settore Hospitality come Sergio Mangialardi, Purchaising Manager MSC F&B Division Spa, che ha illustrato gli aspetti salienti, strategie di acquisto e la gestione e definizione degli accordi mondiali per il rifornimento degli alimenti alle navi da crociera, Paolo Solari, Corporate F&B Manager ATA Hotels S.p.A, e Sebastiano Pira, Director F&B Sheraton Diana Majestic, che hanno illustrato le sourcing strategy F&B per le grandi catene di Hotel e la sinergia strategica con il team degli Executive Chefs del gruppo, Marcello Forti, Founder e AD Fe&De Group, che ha parlato della gestione del comparto F&B di oltre 70 strutture 4* e 5* in Italia e infine Nicola di Mummo, General Manager Masseria Fortificata San Francesco di Matera, che ha evidenziato l'eccellenza italiana nelle attività di sourcing e provisioning degli hotel indipendenti.

(Foto Francesca Bocchia - Cibus 2016)

Domenica, 03 Dicembre 2017 06:24

La Cannella, contro l'obesità.

La cannella può aiutare ad attaccare il grasso e combattere l'obesità. A rivelarlo uno studio americano.

Da tempo alcuni scienziati hanno sospettato che la cannella potesse aiutare a prevenire i picchi di zucchero nel sangue e proteggere contro la resistenza all'insulina, un fattore di rischio per il diabete. Ma le modalità in cui agisse è rimasto da sempre un mistero.

Una ricerca dell'Università del Michigan ha scoperto un olio essenziale derivato dalla cannella e potrebbe essere usato come trattamento per combattere l'obesità.

La ricerca ha scoperto che la cinnamaldeide contenuta nell'olio aumenta l'attività del metabolismo stimolando le cellule di grasso a iniziare a bruciare energia - un processo chiamato termogenesi. "La cannella ha fatto parte delle nostre diete per migliaia di anni e la gente generalmente ne ha tratto beneficio", ha affermato Jun Wu, ricercatore universitario presso l'Istituto di scienze biologiche dell'Università del Michigan. "Quindi, se può aiutare a proteggere dall'obesità, può offrire un approccio alla salute metabolica più efficace per i pazienti".
Il nuovo studio, pubblicato nel numero di dicembre sulla rivista Metabolism, ha verificato se un simile effetto si sarebbe verificato nell'uomo. Usando cellule di grasso di alcuni volontari, i ricercatori hanno trattato le cellule - chiamate adipociti - con cinnamaldeide.
I risultati hanno rivelato una "maggiore espressione" di geni ed enzimi che aumentano il metabolismo incrementando le proteine utili alla termogenesi.

Il professor Wu suggerisce che la cinnamaldeide potrebbe essere utilizzata per combattere l'obesità attivando la termogenesi. Ma ha continuato a sostenere la cannella come trattamento per la perdita di peso fino a quando non saranno compiuti ulteriori studi. Tuttavia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è lo stesso studio a far rilevare che sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire i benefici e gli effetti collaterali della cinnamaldeide.
Lecce, 26 novembre 2017

I paesi Ue riuniti in Comitato d'appello hanno votato ieri pomeriggio (27 novembre) a favore del rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosate per cinque anni.

di redazione Parma 28 novembre 2017 - A favore si sono espressi 18 paesi, 9 contrari, 1 astenuto. Gli equilibri, secondo quanto ha appreso l'Ansa, sarebbero stati spostati dal voto positivo della Germania.

Insoddisfatto il Copa-Cogeca, organizzazione ombrello dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, che nello scorso mese di aprile, aveva scritto una lettera al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, chiedendo che l'Esecutivo Ue proponesse il rinnovo dell'autorizzazione al glifosate per 15 anni, come da prassi.

Confagricoltura: "A Bruxelles accolte le nostre richieste di rinnovare l'autorizzazione, attenendosi ai pareri scientifici"
Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la decisione del Comitato di Appello dei Paesi Ue che ha rinnovato per cinque anni l'autorizzazione del glifosato.

"Sono state recepite le nostre richieste, espresse a livello europeo, di tener conto dei pareri degli organi scientifici che hanno il compito di verificare la nocività per la salute umana della sostanza – ha commentato Confagricoltura -. Una scelta consapevole che ha fatto prevalere le ragioni della scienza tenendo nella debita considerazione i pareri espressi dalle autorità scientifiche europee preposte alla valutazione dei principi attivi (EFSA ed ECHA)".
"Si è evitato – ha proseguito Confagricoltura - di rendere meno competitive le imprese agricole, in relazione alla diminuzione delle rese e all'aumento dei costi di gestione, rispetto alle aziende di Paesi extra UE, dove la sostanza è comunque ammessa".
Ad avviso di Confagricoltura è "una notizia positiva non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l'acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio".
"Ora – ha concluso l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - a tutti i livelli occorre prendere atto di questa decisione ed operare affinché sia pienamente applicata anche nel nostro Paese, senza introdurre ulteriori limitazioni o divieti rispetto a quanto verrà indicato dalla Commissione Europea".

CIA: Bene via libera Ue a rinnovo autorizzazione per 5 anni. Decisione basata su pareri scientifici

Positivo il via libera del Comitato d'appello dei Paesi Ue sul rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato per altri cinque anni. Così la Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che si è tenuto conto dei pareri degli organi scientifici competenti in materia. L'agricoltura italiana è attenta alla produzione sostenibile e alla salute pubblica. Questa decisione in sede europea dimostra che non c'è alcun allarme da questo punto di vista. Grazie a questa proroga -aggiunge la Cia- le aziende agricole italiane eviteranno di perdere terreno e competitività rispetto alle aziende di Paesi extra-Ue, dove la sostanza è ammessa. Senza il rinnovo al glifosato giunto dall'Europa, le nostre imprese avrebbero dovuto ricorrere in tempi rapidi a prodotti alternativi, con un aumento dei costi e una riduzione delle rese. Gli Stati membri riuniti nel Comitato d'appello sui prodotti fitosanitari hanno raggiunto la maggioranza qualificata con 18 Paesi che hanno votato a favore della proroga all'uso dell'erbicida. Il Portogallo si è astenuto, mentre hanno espresso voto contrario Italia, Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Austria. "Il voto di oggi -ha detto il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis ripreso dall'Ansa- dimostra che, quando tutti vogliamo, siamo in grado di condividere e accettare la responsabilità collettiva nel processo decisionale".

Coldiretti: Glifosato, in Italia resta il divieto, ora stop import
In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura". E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell'Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L'Italia deve porsi all'avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell'Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta". Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell'ambito dell'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l'azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

C'è chi sale e chi scende. Come è cambiato l'orientamento del consumatore verso lo yogurt. Il rapporto Ismea ne analizza i dettagli.
Ismea novembre 2017 - In un contesto complessivamente caratterizzato da una tendenza flessiva della spesa alimentare che ha interessato in misura significativa soprattutto il settore lattiero caseario, il segmento dello yogurt fa registrare andamenti contrapposti.

In particolare, tra il 2012 e il 2016 lo yogurt ha evidenziato un aumento del 4% in termini di volumi acquistati, a fronte di una spesa sostanzialmente invariata (-0,2%), segnale di una flessione significativa dei prezzi dovuta all'agguerrita concorrenza tra i diversi brand immessi sul mercato (anche di provenienza estera) e all'intensa attività promozionale sugli scaffali della distribuzione moderna.

Dai dati Ismea - Nielsen Consumer Panel emerge che lo yogurt è il segmento che meglio ha retto alla crisi generale dei lattiero caseari, grazie soprattutto alle aziende produttrici che hanno cercato di adeguare l'offerta alle esigenze del consumatore sempre più focalizzato verso gli aspetti salutistici e più innovativi del prodotto.

Sono stati introdotti sul mercato prodotti adatti a tutte le occasioni, che vanno dalla colazione allo spuntino, dal sostituto del pranzo al dopo pasto come dessert, e differenti funzioni d'uso, come lo yogurt da bere anche in formato £tascabile" o lo yogurt colato da utilizzare come ingrediente.

Lo yogurt classico, nelle versioni intero e magro, è la tipologia che incide maggiormente sugli acquisti totali (per circa i 3/4 dei volumi). In particolare, sebbene lo yogurt intero sia acquistato da 8 famiglie su 10, il trend quinquennale evidenzia uno spostamento dei consumi verso il prodotto magro (+13% in quantità e +19% in valore tra il 2012 e il 2016),in linea con l'orientamento salutistico delle preferenze -non solo alimentari-degli italiani. In riferimento ai gusti, i consumatori sembrano prediligere quelli più nuovi (come stracciatella, caffè, vaniglia,ecc.) a scapito dei tradizionalialla frutta, grazie al compromesso raggiungibile in termini di salute e soddisfazione del palato.
Dopo il boom iniziale il probiotico ha, invece, registrato una progressiva disaffezione dei consumatori con una contrazione significativa degli acquisti (-24% in volume e -32% in valore tra il 2012 e il 2016).

Tra le altre tipologie, lo yogurt da bere ha evidenziato un aumento esponenziale nell'arco di cinque anni, quasi raddoppiando le quantità acquistate (+80%) con un incremento del giro d'affari del 60%. In crescita anche lo yogurt alla greca (+6% in volume solo nell'ultimo anno), seppure conuna diffusione ancora limitata tra le famiglie italiane e un grado di penetrazione inferiore al 5%.
(Ismea 20 novembre 2017)

Il centenario marchio di Langhirano scelto tra i quattro prosciuttifici italiani che esporranno i loro prodotti al più grande parco agroalimentare del mondo di Bologna.

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Zuarina, centenario prosciuttificio di Langhirano, patria del crudo di Parma, è stato scelto da Fico Eataly World per rappresentare la migliore espressione della tradizione nostrana agli occhi e ai palati dei visitatori, all'interno del più grande parco agroalimentare del mondo recentemente aperto a Bologna.

Un riconoscimento che parte da lontano, quando nel 1860 Zuarina, nome della moglie del fondatore dell'azienda a cui è stato intitolato il prosciuttificio, produce la sua prima coscia. Da allora ogni prosciutto è curato con attenzione, passione e sapiente artigianalità, ma soprattutto segue le regole antiche di ogni fase della produzione: selezione della materia prima, cura della salatura ed infine una perfetta stagionatura. Regole semplici, ma efficaci, che hanno decretato il successo di Zuarina in Italia e all'estero: dalla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone alla Cina.

E adesso Zuarina diventa simbolo della tradizione italiana nel mondo. "Sono solo quattro i prosciuttifici selezionati da Fico Eataly World – spiega Pietro D'Angeli, Direttore generale di CLAI e presidente di Zuarina - essere tra questi rappresenta un grande successo; siamo orgogliosi di essere stati scelti come simbolo dell'eccellenza italiana. All'interno del parco agroalimentare proporremo un Prosciutto di Parma Gran Riserva 24 mesi, prodotto top per qualità della nostra produzione".

Come per altri prodotti Zuarina anche il Prosciutto di Parma Gran Riserva 24 mesi viene prodotto solo con un pizzico di sale come ingrediente aggiunto alla selezionatissima materia prima. Nulla di più: niente conservanti né additivi, solo tanto tempo, tanta passione.

"Selezioniamo solo le cosce migliori – continua Pietro D'Angeli - Negli allevamenti della Filiera CLAI, Zuarina scegli solo suini pesanti nati ed allevati nella Pianura Padana, da cui si ottengono cosce selezionate per lunghe stagionature, da un minimo di 18 mesi fino a un massimo di 24 mesi".

Venerdì, 01 Dicembre 2017 06:50

Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or.

Parma, 30 novembre 2017 – Mutti, Azienda leader in Italia nella produzione del pomodoro di qualità, annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or., Consorzio di trasformazione di Collecchio, il cui ramo d'azienda era stato affittato proprio da Mutti, all'avvio della campagna del pomodoro 2017.

Mutti, la cui storia è sempre stata caratterizzata da un forte legame con il territorio, ad aprile si era aggiudicata l'asta per l'affitto di tutte le attività del Consorzio, assicurando così la continuità della produzione - che ha raggiunto i 2.106.826 Q.li – con l'impegno di rilevare la cooperativa a fine campagna 2017.

Nelle scorse settimane si è chiusa l'asta per la vendita indetta dal Tribunale di Parma e Co.Pad.Or è stata definitivamente acquisita da Mutti, attraverso la sua controllata Pomodoro 43044 srl. Nell'intera operazione l'Azienda è stata assistita dal punto di vista finanziario da Crédit Agricole. Il passaggio di proprietà degli asset produttivi del Consorzio è stato ufficializzato per un valore di 25 milioni di euro.

"Il nostro radicamento territoriale – ha commentato Francesco Mutti, amministratore delegato Mutti SpA – si esplicita attraverso la coerenza delle nostre azioni imprenditoriali che riconoscono nell'appartenenza al territorio un valore imprescindibile."

L'acquisizione del Consorzio permetterà infatti all'azienda parmigiana di continuare ad incrementare il processo di partnership e innovazione con le aziende agricole, attraverso una partecipazione ancor più capillare sul territorio. Essere presenti in maniera forte è altresì fondamentale per potersi distinguere, e per generare valore, in termini di efficienza e soprattutto di sostenibilità.

Mutti continua a guidare lo sviluppo e l'evoluzione del mercato italiano, ma il processo di internazionalizzazione del Gruppo si conferma prioritario. L'acquisizione si inserisce dunque in un più ampio percorso di espansione, che consenta un aumento di capacità produttiva ed offra a Mutti la concreta possibilità di beneficiare di ulteriori economie di scala.

L'Azienda è oggi leader del comparto del Pomodoro in Italia con una quota di mercato a valore del 28%, con un fatturato che chiuderà l'anno intorno ai 300 milioni di euro. Presente in 83 paesi nel mondo, l'export pesa attualmente per il 33% e cresce di anno in anno a doppia cifra, a cominciare dai mercati europei, Francia, Paesi Nordici, Belgio e Germania in primis.

Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 scorso, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura di settimana si è assistito a qualche aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 29 novembre 2017 -
Basandosi sui fattori fondamentali non vi ravviserebbero le condizioni per giustificare tali variazioni positive. Questo dovrebbe far supporre che, se non si manifestassero eventi nuovi i prezzi dovrebbero tornare a valori di inizio settimana scorsa.

Nella mattinata di oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, ruotano attorno a 306 per la normale, 313 per la proteica sul pronto e 317 e 324 euro sul 2018, mentre sul 2019 la proteica vale 323 euro.

Da notare che è possibile fissare il prezzo della soya per i prossimi due anni. Una opportunità che sembrava sparita ma che la dice lunga sulle condizioni di stasi dei mercati.

In un passato, non tanto remoto, si osservavano condizioni opposte, dove il pronto costava più del distante (ad esempio lo spot 100 mentre a 4-6 mesi 110-115). Una situazione che non si viveva dalla seconda metà degli anni 70.

Fanno eccezione altre materie prime quali il grano, che comunque ha perso un poco di forza rialzista, e l'Orzo di cui l'Europa è deficitaria.
Stanno invece cambiando alcuni scenari internazionali per via di accordi, che la Russia del Presidente Putin sta prendendo con paesi terzi, non coinvolti negli embarghi contro la sua nazione.
Questo potrebbe portare un poco di movimento nel mercato dei semi oleosi e loro farine, specialmente colza e girasole.
Continua la forte differenza fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico ancora poco o nulla da segnalare. Continua invece il rialzo dei cruscami, anche se ormai potrebbe essere a fine corsa.

Anche per il mercato delle bioenergie nessuna. Continua il rincaro dei cruscami per i quali si tampona ancora con della crusca di farro in pellet e crusca di avena che arriva dai paesi del Nord, o farine farinette di mais. Quasi introvabile mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais.

Indicatori internazionali 29 novembre 2017 


l'Indice dei noli è risalito sensibilmente a 1596 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18624

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Latte spot, Burro e Parmigiano Reggiano mantengono le quotazioni. Cedimenti per Panna, Crema e Grana Padano.

di Virgilio Parma 28 novembre 2017 -

LATTE SPOT Novembre invariato per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale conferma le quotazioni di quindici giorni orsono ( 42,79 e 43,82 /100 litri di latte ). Conferma delle quotazioni anche per il latte intero pastorizzato spot estero (41,24 e 42,27€/100 litri latte). Dopo la leggera flessione della scorsa settimana, anche il latte scremato pastorizzato spot estero mantiene invariato il listino (15,53-16,56€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Un'altra settimana di "riposo" per i listini del burro. La Crema a uso alimentare perde quanto guadagnato la precedente settimana (-4,29%). Identico andamento per i listini della panna (-4,55% - Verona). Lo zangolato parmense e reggiano ha anch'esso confermato i listini della precedente ottava. ha interrotto la rapida curva discendente e conferma i valori della precedente ottava.

Borsa di Milano 27 novembre:
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,60 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,40 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,68 €/Kg. (-)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 27 novembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,55 - 2,70 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 24 novembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 28 novembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 - 3,00 €/kg.

GRANA PADANO 27/11/2017 - Cede 5 centesimi il Grana Padano DOP. Arretramento anche per il "fuori sale".
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,45 - 6,55 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,25 - 7,85 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,15-5,50€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 24/11/2017 Ancora invariati i listini del formaggio Parmigiano Reggiano.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,40 €/Kg. (=)

( CLAL - allegati in formato pdf )

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 47 26 novembre 2017 -

Editoriale: - Il quinto potere trasloca?- Cereali e dintorni. Rincari prudenziali in previsione del lungo week end del "ringraziamento"- Ancora allarmi alimentari per prodotti contaminati. - L'autostima, cos'é e a cosa serve.- Ismea: nuovi segnali positivi per l'agroalimentare - Altro ...

1.1 editoriale
Il quinto potere trasloca?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini stabili.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Rincari prudenziali in previsione del lungo week end del "ringraziamento".
4.1 sicurezza alimentare Ancora allarmi alimentari per prodotti contaminati.
5.1 management e organizzazione L'autostima, cos'é e a cosa serve.
6.1 crisi, lavoro e suicidi La crisi spinge sulla povertà e sui suicidi. I giovani sono i più colpiti.
7.1 vino export Vino: nascono in Cina i primi corsi per "insegnare-imparando" il mercato cinese
7.2 Cibo e Salute La cura è servita: Un libro per guarire con il cibo
8.1 export La Food Valley punta alla Cina
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Gli aumenti di protezione.
10.1 agroalimentare Ismea: nuovi segnali positivi per l'agroalimentare
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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 20171126-Cibus47-COP

 

Presentato il progetto targato Business Strategies, durante il convegno Assoenologi. Quindici città, 100 classi, 2.400 studenti e 1 milione di followers per formare gli appassionati di vino in Cina e allo stesso tempo indagarne gusti e preferenze a partire dagli autoctoni italiani.

Sono i numeri del nuovo progetto di formazione per il vino italiano in Cina della Taste Italy!

Wine Academy, la prima wine school italiana interamente dedicata ai winelovers cinesi fondata da Business Strategies a Shanghai nell'aprile dello scorso anno.
Il programma, presentato nel corso della seconda giornata del 72° convegno di Assoenologi (Firenze, 17-19 novembre), punta a promuovere capillarmente il vino italiano attraverso un'azione di formazione fondamentale affinché il prodotto made in Italy venga capito e apprezzato.

Per Silvana Ballotta, ceo di Business Strategies: "La Taste Italy! Wine Academy non vuole essere una semplice scuola. Si tratta di una piattaforma sperimentale che si basa sulla filosofia dell''insegnare imparando', attraverso uno scambio culturale bidirezionale tra formatori e consumatori cinesi.
I nostri studenti rappresentano un campione prezioso del complesso mercato cinese, i cui gusti devono essere correttamente analizzati e interpretati, oltre che indirizzati. Per questo – spiega Ballotta – abbiamo pensato una formula che ci consenta sia di formare i consumatori che si rivolgono a noi con tecniche differenziate a seconda del loro livello, sia di indagare e raccogliere i loro gusti, preferenze e inclinazioni con uno studio attento e sistematico dei feedback alla didattica".

Dopo una fase di illustrazione dei contenuti gli studenti saranno infatti guidati nei tasting dei campioni e dovranno compilare dei questionari di valutazione che consentiranno la raccolta e l'analisi dei dati.
Protagonisti nelle classi sperimentali, rivolte a wine lover principianti e esperti (livello 1 e 2) e a professionisti (livello 3), saranno soprattutto i vitigni autoctoni (54 quelli già inseriti nel programma), espressione della tipicità delle produzioni dei nostri territori che nel mercato cinese ancora faticano molto a farsi conoscere.

Non mancheranno tuttavia le proposte sperimentali, che saranno confrontate con i vini classici aziendali o di denominazione. Le prime classi del progetto sono previste per febbraio 2018 e si terranno a Shanghai.
L'obiettivo è quello di allargare l'iniziativa a 15 città, tra cui Pechino, Chengdu, Dalian, Guangzhou e Tianjin.

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Business Strategies è una società fiorentina impegnata in percorsi di sviluppo delle piccole e medie imprese dei settori dell'agroalimentare e del lusso made in Italy sui mercati esteri. Le 500 aziende enologiche assistite da Business Strategies, che rappresentano tutte le regioni italiane, producono complessivamente oltre 100 milioni di bottiglie all'anno e esportano il 70% nei principali mercati stranieri.
(Firenze, 16 novembre 2017).

Domenica, 26 Novembre 2017 06:31

La Food Valley punta alla Cina

La Food Valley punta alla Cina, a Shanghai l'Emilia-Romagna gioca la carta della qualità e mette in vetrina le sue eccellenze enogastronomiche. Bonaccini: "Per noi un Paese dal potenziale straordinario grazie ai nostri prodotti Dop e Igp e a tutto il comparto agroalimentare"

Emilia-Romagna protagonista all'inaugurazione della Settimana della cucina italiana nel mondo.

Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto balsamico di Modena, già ammessi in Cina, guidano la ricca pattuglia di eccellenze che dalla via Emilia sono approdate alla via della Seta: incontri con le autorità cinesi per permettere l'ingresso degli altri Dop e Igp, prodotti di qualità da Piacenza a Rimini. L'assessore Caselli: "Vogliamo rafforzare la nostra presenza qui". E vola l'export dell'agroalimentare regionale: +36% nei primi sei mesi 2017


Bologna – La Food Valley punta alla Cina, un mercato enorme nel quale giocare la carta della qualità mettendo in campo i 44 Dop e Igp che fanno dell'Emilia-Romagna la regione europea con il maggior numero di prodotti certificati. L'occasione è rappresentata dalla seconda edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo (22-25 novembre), che è stata inaugurata oggi a Shanghai dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nell'ambito di 'Riso', l'importante salone dedicato al food che ha aperto i battenti la scorsa primavera

"E' un onore- ha affermato Bonaccini- essere qui a tagliare il nastro della Settimana della cucina emiliano-romagnola nel mondo a Shanghai, la capitale economica della Cina, un Paese con un potenziale straordinario per la qualità dei tantissimi nostri prodotti Dop e Igp e più in generale per tutto l'agroalimentare dell'Emilia-Romagna: una voce fondamentale della nostra economia, un elemento di forte identità e tradizione, ma anche, con la Food Valley, un prodotto turistico. La missione in Cina fa parte della nostra strategia per rafforzare il posizionamento dell'Emilia-Romagna nel mondo, dialogando con i territori più avanzati: continuando a fare sistema, lavorando insieme fra istituzioni, operatori economici e sociali, abbiamo tutte le carte in regola per farlo".

Dopo New York, vetrina del made in Emilia-Romagna nel 2016, quest'anno la scelta della Regione Emilia-Romagna è caduta dunque sulla Cina: un mercato in forte crescita che con una popolazione di 1,4 miliardi di abitanti in dieci anni ha visto aumentare il Pil pro capite del 164% e rappresenta oggi il secondo mercato al mondo dopo gli Stati Uniti per consumi alimentari.

Un'opportunità importante dunque. Anche e soprattutto per la Food Valley. Dei circa 391 milioni di euro di prodotti agroalimentari italiani esportati nel 2016 in Cina (+750 % in valore in dieci anni), il 16% è stato infatti prodotto tra Rimini e Piacenza con una crescita del 64% negli ultimi cinque anni). Una crescita che nel primo semestre del 2017 ha subito un'altra importante accelerazione mettendo a segno un ulteriore +36% (dati Nomisma).

"Oggi abbiamo presentato tutti i prodotti dell'Emilia-Romagna al pubblico cinese- ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- spiegando anche come sono fatti e realizzati. Vogliamo rafforzare la nostra presenza in Cina. Per ora possiamo esportare solo alcuni prodotti e in particolare Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto balsamico di Modena Igp. Ma lavoriamo per allargare questo paniere e intanto siamo qui con molti altri prodotti, il cui standard di qualità è altissimo per il mercato cinese".

Tutela dei prodotti Dop e Igp e superamento delle barriere fitosanitarie
La ricca pattuglia delle eccellenze enogastronomiche che dalla via Emilia sono approdate alla via della Seta è dunque guidata da tre 'campioni' come Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Aceto balsamico di Modena Igp: da soli il 36% del fatturato nazionale di prodotti a indicazione geografica, con 2,4 miliardi di euro. Ma non ci sono solo loro. L'Emilia-Romagna rappresenta infatti con 44 specialità il territorio leader in Europa per Dop e Igp: solo per citarne alcuni, dalla coppa e salame piacentini ai parmigiani fungo di Borgotaro e salame di Felino; dall'Anguria reggiana e dall'Aceto balsamico di Reggio alla Mortadella Bologna; dai cappellacci di zucca ferraresi alla piadina romagnola, fino al formaggio di fossa di Sogliano e lo Scalogno di Romagna. Un settore che nel suo complesso può rappresentare una grande opportunità per quanto riguarda le esportazioni in Cina, tanto più dopo l'intesa Ue-Cina sul reciproco riconoscimento (e relativa protezione contro le falsificazioni) di 100 indicazioni geografiche.

E proprio di tutela delle Dop e Igp e del superamento delle barriere non commerciali, ovvero della possibilità di far entrare altri prodotti Dop e Igp emiliano-romagnoli, il presidente Bonaccini e l'assessore Caselli hanno parlato nella terza giornata della missione istituzionale della Regione in un primo incontro – sempre a Shanghai - con Wei Huang, direttore di AQSIQ, l'organismo cinese che si occupa di certificazione e controllo nei settori della qualità e della sicurezza alimentare. Un altro incontro, sempre sull'argomento, è in programma fra due giorni, il 24 novembre a Pechino.

Le degustazioni: i grandi prodotti Dop e Igp, la pasta ripiena, i gran fritti della tradizione

La Settimana della cucina emiliano-romagnola in Cina prevede un ricco programma di attività formative e degustazioni aperte al pubblico, ma rivolte in particolare ai professionisti del settore: ristoratori, food&beverage manager, giornalisti specializzati, food blogger, cuochi. Produttori, chef, sommelier e rappresentanti delle aziende e associazioni presenti illustreranno caratteristiche e tecniche produttive dei prodotti presentati. Le presentazioni sono animate da una blogger esperta dell'agroalimentare emiliano-romagnolo: Sofia (Zhiqun) Fei.

Le preparazioni e i piatti in menù a cura dei cuochi di Casa Artusi puntano a rappresentare le varie identità e peculiarità della cucina regionale in un dialogo ravvicinato con quella – forte di una tradizione altrettanto importante - della Cina.
Dalla pasta fresca fatta a mano, mito e rito lungo la via Emilia, ai gran fritti (il gran fritto bolognese, ma anche il gnocco e le crescentine fritte), poi l'eleganza dei prodotti in purezza: Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto balsamico di Modena; fino alla gran frutta dell'Emilia-Romagna: ovvero quando gli zuccheri sono salute. /PF

In foto: l'inagurazione della Settimana della cucina 22 novembre 2017 .

Migliora il clima di fiducia dell'industria alimentare e delle imprese agricole, trainato dai segnali positivi della domanda interna e estera.

È una tendenza in miglioramento quella che emerge dal nuovo Rapporto AgrOsserva relativo al terzo trimestre 2017, pubblicato dall'Ismea.

Un segnale colto anche dagli operatori del settore: nel terzo trimestre, l'indice Ismea di clima di fiducia dell'industria alimentare aumenta sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto allo stesso dell'anno precedente e anche l'indice di clima di fiducia delle aziende agricole mostra un miglioramento sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo del 2016.

La domanda interna, dopo anni di stagnazione, è tornata a crescere: +1,3% la spesa delle famiglie per i prodotti alimentari nei primi nove mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016.

Ma prosegue anche il forte impulso al comparto proveniente dalla domanda estera, che aumenta del 6,5% nel periodo gennaio-agosto del 2017 e si avvia a chiudere l'anno al livello record di oltre 40 miliardi di euro.

Il 2017, è stato segnato tuttavia da anomalie meteorologiche che hanno influito negativamente sulla produzione di valore del settore primario, quello più esposto: secondo le ultime informazioni disponibili, il terzo trimestre dovrebbe comunque vedere un'attenuazione del calo fatto registrare nel secondo trimestre dal valore aggiunto agricolo (-2,5%).

A fronte della stabilità del numero d'imprese agricole, prosegue l'espansione di quelle giovanili che, a settembre 2017, sono aumentate del 5,8% su base annua e hanno sfiorato le 53,5 mila unità (7% del totale delle imprese del settore primario). Anche per quanto riguarda l'occupazione nel settore agricolo, secondo i dati disponibili, relativi al secondo trimestre, si evidenzia una crescita del 2,2% in confronto allo stesso trimestre dell'anno scorso.

A livello industriale, cresce la produzione del 2,6% su base annua nei primi nove mesi, continuano ad aumentare le imprese (+0,5% la variazione annua in ognuno dei tre trimestri) e aumenta il credito erogato al settore (+2,1% su base annua) portando lo stock di giugno 2017 a 32,4 miliardi di euro, in un contesto generale di flessione del credito alle imprese.

(Ismea 22 novembre 2017)

da L'Equilibrista Ciano d'Enza - 22 novembre 2017 - I recenti movimenti a tutela del turismo sostenibile, soprattutto della salvaguardia del territorio che rappresenta la vera risorsa tangibile ed intangibile nel panorama italiano, appartiene al patrimonio locale e storico di ognuno di Noi. In quest' ottica si colloca la lodevole iniziativa promossa per la Fiera di San Martino che ho trovato davvero divertente.

La giornata è stata promossa dal COM.RE, Consorzio operatori mercato di Reggio Emilia che grazie al contributo di Amministrazione comunale di Ciano d'Enza, ha visto negli ultimi due anni il crescente interesse verso un evento che ormai è vissuta come parte integrante della fiera di San Martino e che a Ciano d'Enza viene citata comunemente come il Palio dei Lambruschi.

Un esempio di cosa si può fare concretamente ed in modo del tutto agile per promuovere un territorio così ricco come la collina baciata dal fiume Enza e quindi tutte la provincie Reggiana e quella Parmense in primis.

Prendiamo quindi un bel pomeriggio assolato di Novembre, tanta gente che vuole stare insieme per conoscere qualcosa in più del nostro territorio restando in Famiglia e abbiamo la ricetta di un evento ben riuscito e coinvolgente.

L'evento del Palio si articola ormai da due anni con una degustazione rigorosamente alla cieca dei Lambruschi proposti dalla Cantine locali e che vengono fatti assaggiare ad una Commissione preposta che ne decreta un voto attraverso una scala di punteggio.

La commissione quest'anno era nutrita e fra loro spiccavano il Sindaco Luca Bolondi, Gianni Pera per Confesercenti e Cristian Bezzi in qualità di Assessore al Commercio e politiche sociali che ben coadiuvati dalla Associazione Italiana Sommelier nella persona dal responsabile Romeo Catellani, ha decretato i vincitori ed il podio.

Le degustazioni hanno sancito la vittoria del Senza tempo di Cantine Riunite dal metodo ancestrale, secondo a poche lunghezze la cantina Rinaldini con il Vecchio Moro mentre al terzo posto si guadagna la piazza d'onore la Cantina di Canali con l'Ottocentonero.

Quarta piazza per il Concerto di Cantina Medici, a seguire Vigna di Tedola della Azienda agricola Reggiana e Cantina di Puianello con il suo Borgoleto. A seguire la Cantina Bertolani con il loro Lambrusco Oro, che anticipa di una posizione il 1077 tallonato subito dal Miglio Lungo sempre di Emilia Wine e dal Pra di Bosso di Casali. Ancora Bertolani con il rosso all'antica che scalza di alcuni decimi la cantina di Alyano con il suo Sette Filari. L'incontro di cantina Puianello, il Rosè di Cantina Rinaldini, il Vecchio Filare di Azienda Agricola Reggiana, insieme al Prato Solis di cantina Casali, chiudono il cerchio dei protagonisti della giornata.

Sicuramente l'appuntamento continua a destare interesse anche perché le impressioni alla cieca sono sempre molto personali e riservano risultati a volte inaspettati soprattutto laddove, al di la dei tecnici ed esperti del settore vitivinicolo, confermano il giudizio sovrano di un pubblico che si orienta periodicamente nella vasta offerta che il mercato propone. Iniziative ed eventi a carattere vitivinicolo che come questo, saranno sempre più utili a sostenere un turismo consapevole per uno sviluppo economico che, anche a livello internazionale, può fare da volano per chi dall'estero non aspetta altro che fare un tuffo nella genuinità e nella sorprendente ospitalità che questi luoghi hanno da offrire da sempre.

Collaborazioni che le Cantine stanno cogliendo e che le vedono protagoniste grazie ad eventi che in un' ottica di collaborazione e lavoro di equipe, mai come oggi rappresenta una leva fondamentale.

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Venerdì sera il mercato ha chiuso in aumento, ma sostanzialmente in una settimana scorsa non è portato sostanziali cambiamenti del valore dei listini.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 21 novembre 2017 -
L'aumento dei listini segnalati in chiusura della scorsa settimana sono essenzialmente dovuti alle informazioni meteo (NOAA) che annunciano probabili fenomeni di siccità che il "Nina" potrebbe far ricadere sul Brasile e condizioni di eccesso di umidità in Argentina.

Notizie queste, che un mercato statico e depresso, attende di poter sfruttare.

SEMI gen 990,4 (+18,4) mar 1001,4 (+18,2) mag 1011 (+18,2)
FARINA dic 318,2 (+7,7) gen 320 (+7,5) mar 323,1 (+7,6)
OLIO dic 34,44 (+0,01) gen 34,59 (0) mar 34,80 (-0,01)
CORN dic 343 (+6,4) mar 355 (+6) mag 363,4 (+6)
GRANO dic 427,2 (+5,6) mar 443,4 (+5,6) mag 454,2 (+4,4)

Inoltre, in considerazione del fatto che la settimana in corso è contraddistinta dalla festa del ringraziamento, i mercati, di norma, tendono a effettuare rincari prudenziali di protezione da eventi straordinari che potrebbero verificarsi durante il lungo week end.

Si sono inoltre manifestati segnali di indebolimento dell'euro a causa della difficoltà di comporre la compagine di governo in terra tedesca.

Per il mercato interno/domestico ancora poco o nulla da segnalare,

Prosegue invece il rialzo dei cruscami, così come il rialzo dei grani di base e dell'orzo.

Il seme di soya ha subito una battuta d'arresto, mentre tiene il mercato delle farine convenzionali. che continuano a mantenere un differenziale con la 44% geneticamente modificata di 100 euro circa alla tonnellata.

Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Prosegue il rincaro dei cruscami. Una condizione che pone gli operatori nelle condizioni di tamponare anche con della crusca di farro in pellet proveniente dai paesi del Nord. Molto probabilmente coloro che utilizzano i cruscami dovranno variare la dieta del proprio impianto da qui a febbraio in quanto la situazione si prevede non possa migliorare. Le possibili alternative sono: farinette e farine di mais e mais tossinato e Mix dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 20 novembre 2017


l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1371 punti, il petrolio è attorno a 55,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17836

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Martedì, 21 Novembre 2017 18:43

Lattiero caseari. Listini stabili.

Latte spot, Burro, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, confermano i listini della precedente settimana.In crescita solo la crema e la panna a uso alimentare.

di Virgilio Parma 21 novembre 2017 -

LATTE SPOT In stand-by il latte spot. Il latte crudo spot nazionale conferma le quotazioni di quindici giorni orsono ( 42,79 e 43,82 /100 litri di latte ). Conferma delle quotazioni anche per il latte intero pastorizzato spot estero (41,24 e 42,27€/100 litri latte). Lieve cedimento (-1,59%) invece per il latte scremato pastorizzato spot estero (15,53-16,56€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Settimana d'attesa per il prezzo del burro, che fa seguito a una settimana che aveva mostrato segnali contrastanti. Nuovo rimbalzo della crema e della panna a uso alimentare. Lo zangolato parmense ha interrotto la rapida curva discendente e conferma i valori della precedente ottava. Prezzo all'ingrosso confermato anche alla borsa odierna di Reggio Emilia. .

Borsa di Milano 20 novembre: (=)
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,60 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,40 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80 €/Kg. (+)
MARGARINA Novembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 20 novembre: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,70 - 2,80 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 17 novembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 21 novembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,00 - 3,00 €/kg.

GRANA PADANO 20/11/2017 - Dopo tre settimane di arretramento, il prezzo del Grana Padano si è arrestato. Nessuna variazione anche per il "fuori sale".
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,50 - 6,60 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,90 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,20-5,55€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 17/11/2017 Invariati i listini del formaggio Parmigiano Reggiano.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,40 €/Kg. (=)

( CLAL - allegati in formato pdf )

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