I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina tanto che la stessa negli ultimi 10 giorni ha acquistato merce di origine U.S.A..
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 aprile 2018 -
Sono sulla buona strada della metabolizzazione anche i dazi per i quali le trattative sono in essere ad alti livelli, così come sono in elaborazione tutte le varie ipotesi sulle derivate dei due fattori sulle future decisioni di semina. Per quanto riguarda i venti di guerra al momento il mercato delle commodities sembra restare neutrale.
Sul mercato interno val la pena di segnalare: continua la scarsità di farina di soya sia proteica che normale e questo fenomeno ci accompagnerà forse sino a giugno, così come la scarsità di farina di colza e farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano e in rincaro il mais. I cruscami sono in una fase di calma apparente. Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.
Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato.
In sintesi il mercato a "buon mercato", vissuto per mesi, è finito.
Dopo mesi di stagnazione, in 40-45 giorni è cambiato tutto e deve far riflettere che in Italia siamo corti sulle scorte. Nel mondo di merce non ne manca ma da noi invece sì e purtroppo, siamo esportatori di specialties agroalimentare ma importatori di materie prime di base.
Il mercato italiano, facilmente influenzabile dagli oligopolisti, per diversi prodotti è di nuovo passato nelle mani di attente regie, le quali sfrutteranno bene questa situazione per rifarsi delle perdite accumulate nei mesi di stagnazione.
In tale frangente, chi fosse in possesso di contratti convenienti, deve scrupolosamente attenersi ai tempi di pagamento-franchigia di ritiro o di consegna al fine di evitare storni di quote o annulli di contratti.
Indicatori internazionali 16 aprile 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1014 punti, il petrolio è salito a 67,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23595.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: - Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine - Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa - Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018. - Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico - Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia. - Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo - Pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante
1.1 editoriale
Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa
3.1 Vinitaly Vinitaly 2018: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood
3.2 burro Il burro: un inibitore dell'ictus
5.1 City of Gastronomy Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018.
6.1 sicurezza alimentare Sfogliatine chips e patatine Multipack Chips richiamate dal mercato
6.2 fabbisogno idrico Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia.
8.1 eventi franciacorta Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo
9.1 POGRANDE PoGrande - Parte l'ultimo miglio della candidatura per ottenere il riconoscimento di riserva MAB Unesco
10.1 pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Le degustazioni e gli abbinamenti si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly
Reggio Emilia, 12 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano conferma la propria presenza a Sol&Agrifood (stand B31), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 15 al 18 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2018.
Il Consorzio porterà in Fiera varie stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte anche in abbinamento a grandi vini. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly. L'obiettivo è porre l'accento sulla versatilità del Formaggio Parmigiano Reggiano, un prodotto che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.
Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana (Modena), Casearia F.lli Dotti di Bibbiano (RE), Caseificio Gennari Sergio e figli di Collecchio (Parma), Azienda agricola Boselli Nullo e Marcello di San Ruffino (PR), Caseificio Spadarotta di Montecchio Emilia (RE), Caseificio Ciao Latte di Noceto (PR), Cooperativa Zootecnica Bazzanese di Bazzano (BO) e Caseificio sociale Roncoscaglia di Sestola (MO).
Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo. Il Parmigiano si sposerà con il Marsala DOC di Intorcia (domenica 15 alle ore 12.00 padiglione 2 stand B31), il Lambrusco di Modena (domenica 15 ore 13.00 padiglione 1 stand D1), il Franciacorta (lunedì 16 ore 11.30 Palaexpo spazio Franciacorta), l'Aglianico del Taburno (lunedì 16 ore 13,30 e martedì 17 ore 15.00 padiglione B sala Nero a Metà), i vini toscani della Cantina Marchesi Antinori (lunedì 16 ore 15.00 spazio Repubblica, corridoio dei Signori, padiglione 11/12), i vini di Mantova (martedì 17 e mercoledì 18 dalle ore 11,30 Palaexpo, spazio Consorzio Vini mantovani) , le birre del Birrificio del Borgo (martedì 17 ore 15.00 spazio Agorà di Sol & Agrifood).
I segreti della Vigna d'Italia, consuetudini che vengono smentite dai fatti e lo studio tecnico dei vini da parte degli assaggiatori. Una giornata per comprendere ed approfondire quanto degustare un vino possa farne emergere legami indissolubili con il territorio di produzione ed i sistemi di produzione.
di L'Equilibrista - Bologna Palazzo del Re -
Dosaggio zero, pas dosè, assenza di ricolmatura, no dosage, sono solo alcune delle diciture più famose e ricercate per indicare che si parla di vini dal palato molto secco, pulito e rigorosamente vinificate con la tecnica del metodo classico, fiore all'occhiello della grande tradizione spumantistica italiana.
La giornata si apre con la tradizione ed una preziosa descrizione di una terra, la Franciacorta, che ha dato prova di grande sviluppo e che ha insegnato a fare sistema in modo pratico. Produrre qualità, è alla base della nostra cultura in Italia perché è l'unico modo che abbiamo per poterci differenziare e tracciare un solco di unicità nello sconfinato mondo della produzione di massa e della uniformità per senso di appartenenza.
L'Italia e la Franciacorta si sono posizionati dunque nella fascia alternativa del mercato, andando a scalzare dal trono alcuni Dei dell'Olimpo finora indiscussi ricercando affermazione e grande finezza nei profumi. L'evento e soprattutto la degustazioni offerta dal Consorzio di tutela del Franciacorta in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier, hanno portato consapevolezza nella ridefinizione delle potenzialità del dosaggio zero, soprattutto in zone delicate come la Franciacorta che da sempre contraddistinte per dosaggi e creatori del SATEN, oggi possono vantare prodotti più secchi perché non dosati.
Questo miracolo viene garantito dalla gestione ottimale dell'altitudine, della scelta dei terreni, della vinificazione e del passaggio in legno oppure dalla permanenza dei lieviti, tanto da caratterizzare esempi calzanti che sono stati ben descritti qui di seguito. La fortunata posizione permette poi una completa maturazione delle uve tanto da esaltarne a pieno il frutto e la persistenza gusto olfattiva.
La serata, dedicata al concetto del dosaggio zero, inizia con la cantina Vezzoli Giuseppe, che applica il metodo solo uva, portando qui un quaranta mesi sui lieviti, producendo circa 200.000 bottiglie, facendo leva sul fatto che l'aggiunta della liquer della sola uva come frutto del lavoro delle persone, oltre ad essere garanzia di qualità è anche grande distinzione.
Il naso si distingue per sentori di poca panificazione, ma buon frutto croccante, usando infatti il solo 50% per l'assemblaggio e gestendo una spiccata freschezza che emerge nonostante la scelta tecnica usata, la nota citrina svetta su tutto, anche sulla mineralità che comunque rimane abbastanza evidente. Castelveder è la seconda interpretazione descritta e qui la parte incidente è lo stile di allevamento perché a 300 mt / slm, una cantina che produce circa 80.000 bottiglie l'anno, manifesta equilibrio nonostante permanga la bella freschezza che ora si fa meno pungente perché è il risultato della scelta di posticipare la raccolta, evitando il dosaggio, che lo premia. Questo prodotto è tutto Chardonnay 100% e vendemmiato il 25 agosto, quindi esaltando la fase fenolica e quella tecnologica ma garantendo alta la freschezza e la acidità su tutto.
Monte Rossa punta invece sui suoi 36 mesi di maturazione sui lieviti, che con una produzione di 500,000 bottiglie ne decreta forse quella più produttiva. Qui c'è da stupirsi perché la nota emergente mi riporta all'ossidazione e ad una venatura acetata evidente al naso, ben accentuata ma non coperta perché solo ingentilita grazie al 44% della fase di vinificazione effettuata in legno. Il palato si chiude molto bene mantenendo una parte di vegetalità garantita dall'azione del pinot nero che ne decreta longevità e stratificazione in bocca.
Ormai il palato è ben recettivo e ha appreso la lezione che il sommelier Nicola Bonera, già ambasciatore del Franciacorta e pluripremiato relatore AIS, ha voluto impartirci. Proseguiamo quindi con la cantina Santa Lucia che ci regala una prorompente interpretazione di un 38 mesi sui lieviti di un zona molto vocata e nota. Erbusco è famosa per caratterizzare vini più carichi e strutturati, con note tostate, ricche di nuance gialle zafferano che emergono grazie alla sua dorsale morenica, profonda ed esaltante che ne forgia un vino più masticabile e lungo.
Siamo quasi in chiusura di serata e le spiegazioni iniziano a legarsi fra loro creando un preciso filo conduttore perché adeguatamente approfondite e ben documentate, tanto da far emergere che qualsiasi metodo classico può ben figurare come dosaggio zero, perché soprattutto in Franciacorta a differenze delle altre zone, questo aspetto può meglio caratterizzarsi per ottimo irraggiamento, valorizzato dal terreno con ottime componenti minerali e differentemente stratificato, adeguata ventilazione e soprattutto una completa maturazione che permette di non dosare mai.
Parlavamo di terreno, proprio come capita nella zona di Adro, dove una cantina come Colle Battista regala note ossidative che si protraggono fino all'acqua ragia , grazie a terreni morenici e quindi di grande struttura, dal frutto molto caldo e carico. L'ultima cantina poi, sceglie di concentrare la sua attenzione sulla valorizzazione della maturazione e sulla peculiarità del terreno e quindi nonostante si parli sempre della stessa tipologia di vino, la cantina Borgo La Gallinaccia, si va a caratterizzare per uno spiccato frutto secco, con esaltanti note di croissant e bignè cremoso conferendo a questa ultima interpretazione una direzione di netta distinzione rispetto alla prima cantina approcciata, testimoniando un excursus interessantissimo che adesso esalta una spiccata mineralità che va a sostituire una freschezza riscontrata solo all'inizio della serata sulle prime cantine.
La nuova direzione che hanno scelto queste cantine è testimoniata anche dai grandi player italiani che non a caso portano prodotti che stanno andando verso questa direzione. Non a caso infatti Cadelbosco sta sfruttando il surriscaldamento termico e geologico per presentare una Annamaria Clementi 2008 che definisce il vero crocevia per la cantina perché la prima annata a fare il dosaggio zero.
Grandissimo prodotto, finemente assemblato con 20 vitigni diversi fra loro e risultato di 8 anni di affinamento, regalando note di pasticceria evolute, freschezza olfattiva e grande persistenza in bocca portando questo prodotto nel futuro di una modernità che apprezza sempre di più prodotti nudi, privi di artifizi e ottimamente bilanciati.
Esperienza quella fatta a Bologna che valorizza il lavoro fatto dai vignaioli e che testimonia sempre più come i tempi stiano cambiando, perché il rialzo termico è sempre più ago della bilancia nella scelta dei prodotti e sulle vinificazioni.
(foto gentilmente concesse dal consorzio tutela franciacorta)
Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante per la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia". Precisazione sul prezzo del pomodoro: l'OI non partecipa alla trattativa.
"La nascita di Italtom, con la costituzione del primo gruppo di trasformazione del pomodoro da industria italiano, è un risultato importante per tutta la filiera del Nord Italia".
Commenta così Tiberio Rabboni, presidente dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, la notizia della piena operatività di Italtom, l'azienda che, affittando l'ex stabilimento Ferrara Food di Argenta dopo il fallimento, lavorerà 90mila tonnellate di pomodoro nel territorio ferrarese raggiungendo, come gruppo che comprende anche le piacentine Steriltom ed Emiliana Conserve, il mezzo milione di tonnellate di pomodoro trasformato, il 25% della produzione del Nord Italia.
"L'impegno profuso da Dario Squeri, ad di Steriltom, e da Gian Mario Bosoni, ad di Emiliana Conserve, le società che hanno dato vita ad Italtom – aggiunge Rabboni – è fondamentale per la ripresa dell'attività di uno stabilimento storico della filiera del Nord Italia e affinché si operi nel segno della qualità e dell'innovazione del pomodoro italiano. Guardiamo con fiducia ed entusiasmo all'investimento di 4 milioni di euro per la riqualificazione dell'impianto di Argenta e per le garanzie occupazionali".
Nel complimentarsi con tutti i soggetti protagonisti di quest'operazione l'OI precisa che, al contrario di quanto riportato nel comunicato stampa che ha annunciato la nascita della nuova società, non ha alcun ruolo in termini di determinazione del prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia, essendo la contrattazione un'attività che viene condotta autonomamente da Op-Organizzazioni di produttori ed imprese di trasformazione.
L'OI svolge funzioni di supporto all'autoregolazione e ai progetti territoriali dei componenti della filiera, ma non può per legge occuparsi della determinazione del prezzo.
Lentezza e sostenibilità: gli ingredienti principali per la vera Pizza Slow sono stati svelati da le 5 Stagioni di Agugiaro&Figna Molini in occasione del Campionato Mondiale della Pizza 2018. Ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo della Pizza 2018 è Stefano Miozzo della Pizzeria "Al borgo 1964" di Cerea (VR).
Parma, 12 aprile 2018
Si è conclusa mercoledì 11 aprile 2018 la ventisettesima edizione Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione gastronomica legata al simbolo per eccellenza della cucina mediterranea.
Durante l'evento Agugiaro&Figna Molini – main sponsor dell'evento – ha presentato il vero identikit della pizza slow: un prodotto leggero, croccante, fragrante e ovviamente di qualità certificato dall'utilizzo della linea di farine Le5stagioni. Quest'anno l'azienda ha posto particolare attenzione al concetto di sostenibilità nel processo di macinazione della farina, un percorso lento fatto di passione e dedizione che determina le caratteristiche di una pizza slow. In ogni chicco di grano ci sono componenti estremamente differenti cui vanno dedicate attenzioni diverse, per questo Agugiaro&Figna molini sceglie sempre lo stile che apporta il risultato migliore in linea con la farina che si vuole ottenere. Per il comparto pizzeria, Le 5 Stagioni rispondono con qualità, tecnica, ricerca e testimonianza diretta a tutti coloro che intendono avvalersi di un prodotto performante, di qualità e sostenibile e che possa rivelarsi al meglio dopo un'ultima trasformazione, in questo caso a cura del professionista, che con le sue abilità si affida a Le5Stagioni e porta in tavola il meglio, buono e sano.
«La Pizza è un piatto che conosciamo molto bene, al nostro Molino è riconosciuto il primato nell'avere dedicato alla pizza un'intera gamma di farine. - dichiara Riccardo Agugiaro – Vogliamo ricordare che il processo molitorio è una storia di passione e dedizione che accompagna il chicco di grano durante tutta la macinazione: un processo, per noi, lento e sostenibile, per garantire tutti i parametri di qualità. Essere fra i più grandi, in termini di produzione, e fra i più antichi ci impone una doppia responsabilità, nei confronti dei nostri clienti ma soprattutto nei confronti dell'ambiente in cui operiamo. Agugiaro&Figna è l'azienda che per prima ha riservato particolare attenzione al comparto pizzeria e siamo orgogliosi di partecipare in qualità di sponsor al Campionato Mondiale della Pizza, una manifestazione internazionale che raccoglie al suo interno così tante eccellenze come i più grandi Maestri pizzaioli del mondo».
Un'edizione da record quella del Campionato Mondiale della Pizza 2018. Inaugurata lunedì 9 aprile al Palacassa della fiera di Parma, ha ospitato 773 tra chef e pizzaioli di 44 nazionalità. La pizza classica come sempre è stata la gara che ha registrato il maggior numero di partecipazioni, più di 400 concorrenti in due giornate.
Il Master World Champions 2018 è stato consegnato quest'anno a Stefano Miozzo della pizzeria "Al borgo 1964" di Cerea (VR), vincitore nella categoria di pizza classica con la sua pizza "Cortile dei Nonni". Ecco gli ingredienti" coste, radicchio tardivo, piccione, foies gras, sale maldon vanigliato, aceto balsamico, parmigiano, bottarga di gallina. Miozzo vince anche il premio Parmigiano Reggiano per la migliore pizza col parmigiano.
Ecco i Campioni del Mondo per ogni categoria:
Pizza Classica: Stefano Miozzo, pizzeria "al borgo 1964" di Cerea (VR)
Pizza in Teglia: Mirko Boniolo, pizzeria "Punto Pizza" di Cavarzere (VE)
Pizza Napoletana STG: Vincenzo Palermo, pizzeria "Eataly Moscow"
Pizza in Pala: Meloni Roberto, pizzeria "Da Roberto" di Cagliari
Pizza senza Glutine: Gianni Pompetti, "Pizzeria Dei Poemi" di Penna S. Andrea ( Teramo),
Pizza a Due: Fabio Sebastiani e Marco Lavista, pizzeria "Pizza New" di Trieste
Stile Libero: Takumi Tachikawa
Velocità: Amendola Giuseppe, pizzeria "Ci vediamo da Mario" di Reggio Emilia
Larghezze: Daniele Pasini, pizzeria "Pizza Acrobatica" di Imola
Trofeo Heinz Beck – i primi piatti in pizzeria: Vingiano Gennaro, ristorante pizzeria "Acqu' sale" di Salerno
Parma, 11 aprile 2018. Conferenza stampa di presentazione del progetto di Parma per valorizzare la cultura del cibo. Anche nella città ducale, oggi, ha avuto luogo la presentazione del calendario delle attività e degli eventi 2018 di Parma City of Gastronomy , dopo quella avvenuta a Milano, questa mattina, per la stampa internazionale ed a cui ha partecipato anche il sindaco, Federico Pizzarotti.
E' un nuovo modello di sistema territoriale per la conoscenza e la promozione delle eccellenze enogastronomiche quello che è stato illustrato oggi da Cristiano Casa, Assessore al Turismo, Rapporti Internazionali e Progetto UNESCO del Comune di Parma; Andrea Belli, Relazioni Esterne Barilla e Rappresentante di "Parma, io ci sto!", con loro anche Claudio Leporati, Direttore Marketing Consorzio del Prosciutto di Parma
Nasce la "cabina di regia": player del territorio, pubblici e privati, riuniti intorno a una strategia forte, sotto il coordinamento del Comune, con l'obiettivo di promuovere il territorio e dare visibilità alle eccellenze di Parma, con un approccio innovativo e di sistema che coinvolge i protagonisti del territorio stesso.
Il 2018 – dichiarato "Anno del cibo italiano" dai Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo – è il primo step di un percorso di valorizzazione per la città e un'opportunità unica per consolidarne il ruolo di capitale della gastronomia, a seguito del riconoscimento UNESCO. Per presentare Parma e in generale la Food Valley e l'Emilia-Romagna a tutto il mondo, attraverso eventi e manifestazioni che raccontino il territorio e le sue buone pratiche riguardanti l'alimentazione e lo sviluppo sostenibile.
Fanno parte della cabina di regia, insieme al Comune di Parma: Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Barilla, Consorzio per la tutela dei vini DOP "Colli di Parma", Consorzio per la Tutela del Culatello di Zibello, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Coppini Arte Olearia, Fondazione UNESCO, Mutti, Parma Alimentare, "Parma, io ci sto!", Parma Quality Restaurants, Parmalat, Rodolfi.
«Si sente parlare spesso di "fare squadra", recuperare e far emergere le eccellenze dei territori: a Parma siamo passati dalle parole ai fatti, mettendo a sistema le competenze e le eccellenze enogastronomiche locali. Il riconoscimento di Città Creativa UNESCO per la Gastronomia nel 2015 è stato l'evento propulsore. Abbiamo dato vita a un modello di promozione del territorio in cui protagonisti sono i produttori, i ristoratori, gli albergatori, le aziende, che hanno firmato un "patto": rendere il territorio sempre più attraente dal punto di vista turistico, lavorando in sinergia» ha dichiarato l'assessore Cristiano Casa.
«Oggi presentiamo un importante risultato: la concretizzazione di un lavoro di squadra attraverso una serie di eventi e iniziative di rilievo internazionale, legati al food, che si susseguiranno nel corso del 2018. L'obiettivo è quello di raccontare l'eccellenza e il know-how della nostra Food Valley, che hanno fatto di Parma la capitale della gastronomia italiana e la prima città in Italia per fatturato a livello agroalimentare. Un dato che testimonia la rilevanza produttiva ma anche il saper fare, le competenze del territorio, che vogliamo raccontare attraverso questi eventi» ha detto Andrea Belli.
«Il lavoro di coordinamento dell'amministrazione comunale è stato grandioso, attraverso questa strategia corale possiamo mettere a disposizione di tutti il nostro "saper fare" e il nostro entusiasmo» ha commentato Claudio Leporati.
(Foto realizzate da Francesca Bocchia)
Anche per il mais la situazione non è rosea, sia in Argentina che in Brasile. A livello globale gli stock si sono ridotti ma non sono crollati.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2018
Ecco i dati Usda di ieri sera. E' da segnalare il forte calo di produzione di seme di soya in Argentina: da quasi 58 milioni a 40 milioni di tonnellate. Anche per il mais la situazione non è rosea sia in Argentina che in Brasile. A livello globale però gli stock si sono ridotti ma non hanno subito collassi.
Ma lo stato confusionale genera tensione sui mercati internazionali. Solo a titolo di esempio, questa mattina alle ore 11,00 gli importatori non avevano ancora dato i prezzi nonostante sia noto il fatto che i noli siano cresciuti ancora.
Sul mercato nazionale tensione per la poca fisicità della farina di soya e per i cereali. Orzo di difficile reperimento e grano ben tenuto mentre il mais è in netto rincaro. Stop improvviso per i cruscami anche se sarà per un periodo breve considerate le esportazioni impostate a partire dal fine mese.
Indicatori internazionali 4 aprile 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Deciso rimbalzo del latte spot. Il burro cresce di 5 centesimi mentre le due principali DOP casearie restano al palo.
di Virgilio Parma 10 aprile 2018 -
LATTE SPOT Deciso rimbalzo del latte crudo spot nazionale (+3,3%) che quota tra 31,45 e 32,48€/100 litri di latte. Analogo andamento per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,51% (29,90-30,93€/100 litri di latte). Ben più marcato il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un rimbalzo del 11,76% raggiunge quota 9,32-10,35 €/100 litri di latte.
BURRO E PANNA La prima seduta post pasquale rilancia il valore del burro con 5 centesimi guadagnati alla borsa di Milano. In recupero anche la Crema e la Panna mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.
Borsa di Milano 9 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,55 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,80 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,08 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,88 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,38 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)
Borsa Verona 9 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20-2,30€/Kg. (+)
Borsa di Parma 6 aprile 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.
GRANA PADANO 9/4/2018 - Nessuna variazione è intervenuta nella ultima seduta della borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 06/4/2018 Anche in campo "Parmigiano" nessuna variazione di listino si è manifestata.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Editoriale: - Chiuso per lutto - Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018. - Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense - Cereali e dintorni. Confusione sui mercati - Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura. - Il potere curativo nascosto dello zucchero. - sicurezza alimentare -
SOMMARIO Anno 17 - n° 14 8 aprile 2018
1.1 editoriale
Chiuso per lutto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018.
3.1 Bonifica elezioni Convocazione Elezioni Consortili Consorzio di Bonifica Emilia Centrale
3.2 Bracconaggio ittico Stop al bracconaggio ittico nel bacino del Po
4.1 acqua irrigazione Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense
5.1 formazione e lavoro GREEN Green jobs: boom di richieste
5.2 sicurezza alimentare Migros richiama gli spaghettini di semola integrale bio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.
7.1 ecosostenibilità Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura.
7.2 scoperte Il potere curativo nascosto dello zucchero..
8.1 biodiversità educazione Nuovi appuntamenti con la biodiversità
9.1 export Vola la domanda giapponese di Italian food & Wine
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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In arrivo ad aprile e maggio nuovi appuntamenti con la biodiversità locale. Al Rural Market di Parma continuano gli incontri del sabato mattina dedicati ad approfondimenti su prodotti biodiversi. Il 14 aprile, il 5, il 12 e il 26 maggio 2018, dalle 10.30 alle 12.30
Al Rural Market di Borgo Giacomo Tommasini 7 a Parma proseguono gli appuntamenti del sabato mattina (dalle 10.30 alle 12.30) dedicati alla biodiversità agricola del territorio tosco-emiliano. Una data ad aprile e tre a maggio, per scoprire razze e prodotti dimenticati che hanno accompagnato le tavole dei nostri nonni e che ora, grazie alla passione e all'impegno di agricoltori e allevatori custodi, possiamo anche noi tornare a gustare.
Sabato 14 aprile con Alessio Zanon, esperto di biodiversità animale, si parlerà di alcune razze bovine in via d'estinzione, come la vacca Bianca Valpadana, l'Ottonese, la Grigia dell'Appennino e la Bardigiana, dal cui latte crudo intero si ottengono dei formaggi unici di grande personalità.
Il 5 maggio sarà la volta di Laura Peri che a Montevarchi (Ar) alleva all'aperto, tra vigneti e ulivi, il pollo Valdarnese bianco, un'antica razza autoctona toscana.
Il 12 maggio si conosceranno invece due antiche varietà di legumi toscani: il fagiolo zolfino, color giallo paglierino e dalla buccia finissima che lo rende molto digeribile, e il cece rosa, particolarmente apprezzato per la sua particolare consistenza. Non mancheranno gli assaggi!
Infine il 26 maggio l'agronomo ed esperto di biodiversità Mauro Carboni parlerà di alcune varietà locali di ciliegia, come la Mora piacentina, la Gialla, la Flamenco, la Giambella e la Pavesi. Ognuna, come si può immaginare dai nomi, caratterizzata da colori, sapori e caratteristiche unici! Il Rural Market è aperto dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.
Chiuso la domenica e il lunedì. Per approfondire: www.rural.it .
Ismea, vola nel 2017 la domanda di italian food&wine in Giappone.
Roma, 30 marzo 2018 - L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro nel 2017 (+6,8% sull'anno precedente). Molto positiva la performance verso il Giappone (+42,3%) e verso la Russia (24,6%).
L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro, in aumento del 6,8% sul 2016. Alla performance molto positiva delle spedizioni oltre frontiera ha contribuito in particolare l'industria alimentare, che esprime l'83% dell'export agroalimentare e ha mostrato un incremento annuo del 7,5%. Più contenuta la crescita della componente agricola che ha registrato un più 3,4% sul 2016.
Anche le importazioni sono aumentate, ma a un tasso inferiore rispetto alle esportazioni, arrivando a sfiorare i 45 miliardi di euro, con un miglioramento del deficit per complessivi 670 milioni di euro.
Guardando alle destinazioni del nostro export, l'Ue con 26,7 miliardi di euro nel 2017 (+6,0% sul 2016), concentra ancora il 65% del valore complessivo dei prodotti agroalimentari esportati.
L'andamento delle esportazioni è risultato di segno positivo per tutti i principali mercati di sbocco, mostrando tuttavia tassi di crescita più sostenuti verso Spagna (+13,3%, con 1,6 miliardi di euro esportati nel 2017), Polonia (+12,8% con 844 mila euro) e Francia (+8,1% con 4,5 miliardi di euro).
Più dinamiche sono state le esportazioni dirette verso i paesi extra-Ue, che nel 2017 sono cresciute dell'8,2% su base annua, attestandosi a 14,3 miliardi di euro; gli incrementi sono risultati particolarmente consistenti per Giappone (+42,3% con 1,3 miliardi di euro), Russia (+24,6% con 524 milioni di euro) e Cina (+14,9% con 448 milioni di euro).
Da evidenziare in particolare l'ottima performance commerciale italiana in Giappone, da ricondurre all'accordo di partenariato economico raggiunto a inizio luglio 2017 fra Ue e Giappone teso a eliminare le barriere commerciali.
Molto bene i flussi verso la Russia per i prodotti non soggetti a embargo, come i vini che hanno generato un fatturato di 71 milioni di euro nel 2017 (+50,1%).
Il mercato in stato confusionale, fra dati USDA, aspettative meteo, danni e ritorsioni per i dazi. La dimostrazione sono i dati di sotto riportati a partire da mercoledi 28 marzo.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 aprile 2018
Mercoledi 28 marzo 2018 e a seguire il 29/3 e il 3/4/2018
Nel complesso la tendenza non è ribassista, perché al momento i fuochi che alimentano il mercato sono molteplici: i danni del raccolto in Argentina, (Cordonnier: ultima stima un altro milione in meno, quindi 40 milioni di tonnellate), dall'altra i prevedibili danni al grano negli Stati Uniti, "il "buono/eccellente" è stato stimato al 32% contro il 51% della scorsa campagna. La Reuter riportava che per trovare un così cattivo inizio di stagione per il grano, bisogna tornare indietro di 16 anni", ed infine le iniezioni di denaro fresco che dalle borse valori confluiscono sulle commodities.
Comunque tutte le ipotesi e gli scenari sono ancora in divenire; tra dazi e contro dazi, la guerra commerciale è solo all'inizio.
Sul mercato interno nulla di diverso da segnalare. Prosegue la difficile posizione della farina di soya sui porti, dove la merce scarseggia, quindi una tensione da prodotto fisico che inevitabilmente si riflette sugli altri proteici.
Il mais recupera qualche euro, tenuta per il grano, ricercatissimo l'orzo per il quale sono stati registrati valori oltre i 200 euro tonnellata. I cruscami sono ancora in rialzo seppure si inizi a vedere il fine corsa.
Per il settore delle bioenergie cresce la ricerca di alternative ai cruscami di grano e sottoprodotti dell'industria del riso, mentre è già partita la campagna acquisti / prenotazione degli areali a trinciato di mais.
Indicatori internazionali 4 aprile 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cessione del latte spot e rivalutazione del burro. Il Grana Padano in lieve flessione da oltre un anno mentre il prezzo del "Parmigiano" è rimasto sostanzialmente stabile.
di Virgilio Parma 3 aprile 2018 -
LATTE SPOT Era lo scorso agosto quando il prezzo del latte spot ha avviato un percorso di ridimensionamento che è proseguito sino a fine 2017. Il primo trimestre 2018 non ha mostrato grandi variazioni di tendenza. Salvo le tre settimane centrali di marzo, per tutto il primo trimestre il Latte spot ha registrato una costante riduzione di valore. Il latte crudo spot nazionale è attualmente a 30,41 - 31,45€/100 litri latte. Il latte intero pastorizzato spot estero si è adagiato tra 28,87 e 29,90€/100 litri di latte. Tra 8,28-9,32€/100 litri invece è l'ultimo prezzo registrato del latte scremato pastorizzato estero.
BURRO E PANNA Nonostante nelle ultime 5 settimane il prezzo del burro non abbia subito variazioni, il burro ha mostrato un andamento opposto rispetto al latte spot nel primo trimestre 2018. Precipitato da 6,45€/Kg. di settembre 2017 sino a 3,83€/kg di gennaio 2018, si è improvvisamente invertita la tendenza da capodanno giungendo a quotare 4,50€/Kg (burro CEE).
Borsa di Milano 26 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)
Borsa Verona 26 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15 -2,25€/Kg. (-)
Borsa di Parma 30 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.
GRANA PADANO 26/03/2018 - Flessione quasi costante per il Grana Padano DOP il cui prezzo medio cede dal 11 al 14% rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente. Il 15 mesi di stagionatura, ad esempio, da 8,15€/kg (media mese) di gennaio 2017 ha raggiunto il valore medio di 7,08 registrato a marzo scorso.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 30/03/2018 Nel segno della stabilità per il Parmigiano Reggiano. La media mensile di gennaio 2017 del 24 mesi (11,11€/kg) si è aggiornata a 11,30 €/kg. nello scorso mese di marzo, registrando un 1,30% sull'anno precedente.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Editoriale: - Buona Pasqua. - Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano - Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica - Rischio vongole veraci. Ecco i lotti. - Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati - Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta -
SOMMARIO Anno 17 - n° 13 1 aprile 2018
1.1 editoriale
Buona Pasqua.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano
3.1 acqua - Crisi idrica Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica
5.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: fusione tra i caseifici di Spilamberto e Vignola
5.2 sicurezza alimentare Rischio vongole veraci. Ecco i lotti.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Chiusure al rialzo nella settimana appena conclusa.
7.1 ambiente difesa idraulica Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati
8.1 danni da gelo killer Gelo killer: con punte di -5 gradi a rischio albicocche, susine e kiwi
8.2 agevolazioni montagna Montagna e Collina - Dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative.
9.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta
10.1 Finanziamenti giovani Ismea, 70 milioni di euro per l'accesso alla terra da parte dei giovani
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna: "Purtroppo è una situazione, quella delle gelate notturne, che si è già ripetuta e la conta dei danni, tutt'ora in corso, darà sicuramente cattive sorprese. E sono previsti abbassamenti ulteriori di temperatura"
Bologna - "È stato come sparare sulla croce rossa"! Questo il commento di qualche agricoltore che la questa mattina ha dovuto fare i conti con la gelata della notte. Il termometro, che è sceso in alcuni casi anche di tre o cinque gradi sotto lo zero, ha colpito soprattutto gli albicocchi che presentavano i fiori già da diversi giorni.
Quelle stesse piante che avevano subito la grandine nel 2017 e il freddo di fine febbraio. Nella zona di Modena e Bologna difficoltà anche per le susine precoci ma nella Vallata del Santerno, regno delle albicocche romagnole, la situazione si è ulteriormente aggravata. Produzione pressoché azzerata anche nel ravennate, anche se per il pesco forse è prematuro fare previsioni: qualcosa si era salvato a fine febbraio, ma per il freddo di stanotte qualche conseguenza è possibile.
Anche per l'actinidia in generale il danno c'è stato a fine febbraio mentre maggior preoccupazione c'è per il kiwi giallo che è in una fase più avanzata di sviluppo e che inizia ad avere estensioni importanti. In molti casi sono entrati in azione i mezzi antibrina, avvolgendo fiori e piante con ghiaccioli lunghi anche 15 centimetri, una 'protezione di ghiaccio' che dovrebbe preservare il fiore dal cosiddetto 'allessamento' da gelo. I sistemi di irrigazione quando entrano in funzione si trasformano in mezzi antibrina: l'acqua ricopre le superfici e ghiacciando protegge i fiori.
"Purtroppo è una circostanza, quella delle gelate notturne, che si è già ripetuta – osserva Cristiano Fini, presidente della Cia Emilia Romagna – e la conta dei danni, tutt'ora in corso, darà sicuramente cattive sorprese. Quest'anno sono aumentate peraltro le tariffe assicurative e le compagnie hanno allungato di alcuni giorni l'intervallo di tempo che intercorre tra la data della stipula e quella in cui scatta la reale copertura del rischio: insomma è una annata tutta in salita".
(CIA - Bologna 22 marzo 2018)
Agricoltura. L'impegno della Regione per sostenere le imprese agricole e zootecniche di montagna e collina, dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative
Al via due bandi del Psr 2014-2020. L'assessore Caselli: "Interveniamo per compensare i costi aggiuntivi sostenuti da chi opera in difficili contesti ambientali e per contrastare l'abbandono dell'Appennino e il dissesto del territorio". Entro il 15 maggio la presentazione delle domande.
Bologna - Arrivano dalla Regione circa 15 milioni di euro sotto forma di indennità compensative a favore delle aziende agricole e zootecniche che operano in aree svantaggiate di montagna e altre zone collinari sottoposte a vincoli naturali, con ricadute negative sull'attività produttiva. È questa la dotazione finanziaria stimata per l'attivazione di due bandi approvati dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna nell'ambito della Misura 13 del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.
Si tratta della quarta annualità di attuazione della misura che per l'intero periodo settennale può contare su un budget di circa 90 milioni di euro.
Le domande per entrambi i bandi devono essere presentate entro il 15 maggio. Sul sito di Agrea ( http://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda ) è già disponibile il modulo del Piano colturale grafico 2018 necessario alla compilazione della domanda. Entro la prima metà di aprile, con comunicazione sul sito di Agrea, sarà disponibile il secondo modulo per completare la presentazione della domanda.
"Con questo intervento- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- mettiamo a disposizione un consistente pacchetto di risorse per compensare i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende che operano in difficili contesti ambientali e per contrastare in questo l'abbandono delle zone di montagna, dove l'agricoltura svolge un ruolo fondamentale di prevenzione del dissesto idrogeologico a favore dell'intera collettività, come testimoniano i danni provocati dalla recente ondata di maltempo".
I due bandi in sintesi
Il primo bando (13.1.01) è rivolto alle aziende di montagna e prevede l'erogazione di un premio base di 125 euro per ettaro di superficie agricola per l'anno 2018; il secondo (13.2.01) è invece indirizzato agli imprenditori agricoli delle aree collinari svantaggiate: il premio base è di 70 euro. Per entrambi i bandi è previsto un meccanismo di riduzione progressiva delle indennità (cosiddetta modulazione) in funzione dell'estensione della superficie agricola dichiarata. Sopra i 50 ettari il premio non sarà più corrisposto. Tutte le domande ammissibili saranno soddisfatte, anche se l'ammontare complessivo delle richieste di pagamento per i due bandi dovesse superare il fabbisogno stimato.
La delibera è stata pubblicata oggi sul Burert dell'Emilia-Romagna. /G.Ma.
Il Consorzio ha approvato il bilancio consuntivo 2017 che segna un record assoluto per produzione, ricavi e investimenti in comunicazione. E' stato inoltre approvato dall'Assemblea il nuovo accordo per il Piano di regolazione dell'offerta per accompagnare la crescita della Dop.
Parma, 27 marzo 2018 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il Bilancio consuntivo 2017 e l'accordo per il nuovo piano di regolazione dell'offerta.
L'Assemblea ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 209 produttori che rappresentano il 62% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.
Il bilancio 2017 evidenzia una crescita record della produzione: un incremento del 5,2% che corrisponde a 180.697 forme in più rispetto al 2016. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude il 2017 con 3.650.562 forme (contro le 3.469.865 dell'anno precedente). Sono conseguentemente aumentati i ricavi (27.342.237 contro i 23.037.945 del 2016) che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.
Proprio per accompagnare questo sviluppo e collocare il prodotto sul mercato, il Consorzio già dal 2017 si è dato da fare per trovare nuovi spazi di mercato, investendo in comunicazione per trasmettere al consumatore le distintività di prodotto. Nel 2017 gli investimenti in comunicazione hanno infatti superato i 15,2 milioni di euro contro i 12,6 milioni dell'anno precedente.
"Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi. La sfida che ci attende è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato ad un prezzo remunerativo: nei primi mesi del 2018 abbiamo già riscontrato un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell'offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
L'accordo preventivo che è stato approvato dall'Assemblea riguarda sia la modifica del piano 2017-2019, sia il piano 2020-2022 che seguirà le medesime direttive. Tale accordo dovrà essere successivamente approvato da Caseifici e Allevatori (le adesioni dovranno essere pari ad almeno il 66%) per poi essere trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la procedura di valutazione e formale approvazione.
Quali sono le novità del piano di regolazione dell'offerta?
In primo luogo è stata definita la "produzione di equilibrio comprensoriale" (PEC) che corrisponde al livello produttivo al di sotto del quale il Consorzio non applicherà alcuna contribuzione aggiuntiva in caso di produzione superiore alle quote assegnate.
Per l'anno 2019, così come per il triennio 2020-2022, la PEC base viene stabilita in 17,8 milioni di quintali di latte trasformato.
Nel caso in cui il comprensorio superasse la PEC base, gli allevatori saranno soggetti ad una contribuzione aggiuntiva che sarà pari a 15 euro a quintale. Scompaiono pertanto gli scaglioni percentuali di contribuzione in favore di un più semplice unico importo di contribuzione che potrà essere modificato dall'Assemblea secondo le evoluzioni del mercato.
Ciò garantirà una maggiore flessibilità e la possibilità di accompagnare la crescita in modo più oculato.
Compare altresì la nuova figura del "grande splafonatore": all'allevatore con uno splafonamento superiore al 20% rispetto alla quota assegnata verrà imputata una contribuzione unica pari a 25 euro al quintale. Sarà inoltre escluso dalla compensazione di caseificio e comprensoriale, da sconti soggettivi e dall'eventuale franchigia annuale. Anche in questo caso, l'Assemblea potrà modificare il valore della contribuzione nel corso dell'anno per l'esercizio successivo.
Un'altra importante novità riguarda la scelta del Consorzio di non applicare alcuna franchigia di esenzione contributiva per l'anno 2018. Nel 2017 il Consorzio aveva deciso di applicare una franchigia del 3%, ma, considerando la crescita dell'offerta sul mercato, ha scelto di perseguire una via più rigida, evitando qualsiasi tipo di esenzione.
"Sono soddisfatto dell'accordo che è stato approvato oggi dall'Assemblea dei Consorziati. Il consenso è stato fortissimo: senso di responsabilità e spirito di squadra hanno fatto vincere ancora una volta l'interesse comune. Gli obiettivi del piano produttivo sono sostanzialmente tre: rendere la regolazione dell'offerta più semplice ed efficace, frenare i grandi splafonatori con misure più severe, dare all'Assemblea la possibilità di intervenire sul piano anno per anno con flessibilità per accompagnare la crescita del comparto nel modo migliore" ha concluso Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Ismea, 70 milioni di euro per l'accesso alla terra da parte dei giovani. Via libera al bando 2018 per il Primo insediamento in agricoltura.
E' stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale l'avviso di bando 2018 per il Primo insediamento in agricoltura, lo strumento ISMEA che ha l'obiettivo di facilitare l'accesso alla terra da parte dei giovani che intendono diventare imprenditori agricoli.
I giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti che si insediano in agricoltura per la prima volta potranno beneficiare di mutui a tasso agevolato per acquistare un'azienda agricola.
Le agevolazioni sono legate alla presentazione di un Piano di Sviluppo aziendale che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell'intervento in relazione allo sviluppo dell'attività agricola.
La dotazione finanziaria che ISMEA mette a disposizione per il bando 2018 è di 70 milioni di euro suddivisi in 2 lotti, 35 milioni di euro per le iniziative localizzate nelle Regioni del centro-nord e 35 milioni di euro per le iniziative nel Sud e nelle Isole.
Negli ultimi due anni sono stati 151 i giovani che sono diventati imprenditori agricoli grazie all'intervento finanziario di ISMEA. Le risorse complessivamente messe in campo dall'Istituto sono state circa 116 milioni di euro che hanno interessato un totale di circa 6 mila ettari e contribuito alla creazione di 450 posti di lavoro.
Le domande di accesso al bando potranno essere presentate attraverso lo Sportello Telematico dell'ISMEA a partire dalle ore 12 del 28 Marzo 2018 fino alle ore 12 dell'11 Maggio 2018.
(Ismea Roma 28 marzo 2018)
Primo segnale di cedimento del latte spot. Stabile il burro mentre cede la crema. Grana e Parmigiano: listini stabili.
di Virgilio Parma 27 marzo 2018 -
LATTE SPOT Segnale di cedimento dopo tre rincari consecutivi.
Cede il -0,83% il latte crudo spot nazionale (30,41 - 31,45€/100 litri latte). Più sensibile la perdita del latte intero pastorizzato spot estero che si adagia tra 28,87 e 29,90€/100 litri di latte (+3,39%). Prosegue oil periodo di stabilità del latte scremato pastorizzato estero per la settima settimana consecutiva. Listini inalterati compresi tra 8,28-9,32€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Nessuna variazione registrata per i listini del burro mentre registra un leggero cedimento la crema alla borsa milanese (-2,50%) e ancor più mirata la perdita della panna veronese (-6,38%). Lo zangolato parmense non mostra variazioni da alcune settimane.
Borsa di Milano 26 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)
Borsa Verona 26 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15 -2,25€/Kg. (-)
Borsa di Parma 23 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.
GRANA PADANO 26/03/2018 - Nessuna variazione registrata in "Casa Padano". Inalterati i listini per il Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 23/03/2018 Stabili anche i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Rischio vongole veraci contaminate con un batterio pericoloso, il Ministero della Salute lancia l'allarme. Richiamo volontario e precauzionale per rischio microbiologico. Ecco i lotti
Per le vongole veraci (Tapes semidecussatus) è stata appena diramata un'allerta dal Ministero della Salute perché potrebbero contenere il pericoloso batterio Escherichia Coli "oltre i limiti di legge".
L'allerta in questione è del 26 marzo riguarda solo due lotti L570 18-03-2018 e L570 19-03-2018 con marchio Ittica Luciani S.r.l. con sede dello stabilimento Porto Garibaldi (FE) via Dei Poderi n 2/8 e riguarda le confezioni da 1 kg.
L'allerta riguarda non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Quello che è certo è che il ritiro (presumibilmente) è stato già avviato in tutta Italia, misura a tutela della salute dei consumatori. L'azienda ha tenuto precisare: "La ditta Ittica Luciani ha già attivato tutte le misure idonee a fronteggiare la situazione e riunirà anche l'Unità di Crisi per adottare gli interventi specifici imposti dalla problematica. Tuttavia si riserva fin da ora il diritto di agire in tutte le sedi opportune, al fine di tutelare nel modo migliore il buon nome della ditta, considerato che il controcampione ufficiale analizzato, è conforme ai limiti previsti dalla normativa vigente."
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ricorda che il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all'uomo di diverse malattie d'origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri.
Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi.
(26 marzo 2018)
(In allegato la scheda Ministeriale "allegato 2")
Venerdi segnato da mercati in fibrillazione. Fortemente ribassisti nella mattinata e poi improvvisamente in controtendenza nel pomeriggio. Il 29 marzo usciranno i dati USDA sulle semine primaverili.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 marzo 2018
Nella scorsa settimana si è assistito a un lieve aumento del mais e dell'orzo nazionale, mentre erano rimasti fermi sulle loro posizioni ill frumento duro e tenero. I semi di soia in calo nonostante di merce nazionale ne fosse rimasta poca e i mercati esteri si erano raffreddati registrando cali più o meno significativi per tutte le commodities.
Nella giornata di venerdì scorso si è assistito assistito ad un terremoto sui mercati delle materie prime, con ribassi ripetuti per arrivare invece alle chiusure mediamente miste ma non certo all'insegna del ribasso come si sarebbe potuto ipotizzare.
Da segnalare infatti che il seme era arrivato a -17 e la farina a -8 registrando un differenziale di 15,60 punti sul seme e di 17,90 di variazione sulla farina.
In un primo momento i mercati si attendevano ritorsioni Cinesi su beni di prima necessità, cosa che poi non è ancora avvenuta. In finale di settimana le condizioni meteo in Argentina e nelle grandi pianure statunitensi erano tornate alla ribalta, in attesa dei dati USDA su seminativi del seme, del corn e del grano primaverili che verranno pubblicati il prossimo venerdi 29/3.
Nella giornata odierna il mercato telematico segnava ancora positivo.
Da supporre che, in condizioni di normalità, saranno ben tenuti i proteici e fermi i cereali.
Indicatori internazionali 19 marzo 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1143 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23127.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: - La gran farsa della "privacy" - Lattiero caseari. Diffusa stabilità. - Labirinto d'acque: il programma - Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili. - Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti. - Maxi sequestro di Parmigiano - Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).
SOMMARIO Anno 17 - n° 12 25 marzo 2018
1.1 editoriale
La gran farsa della "privacy"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Diffusa stabilità.
3.1 acqua Labirinto d'acque: il programma
3.2 acqua Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili.
4.1 acqua L'impegno della Regione su acqua e cambiamenti climatici.
4.2 parmigiano reggiano Caseifici Aperti: il Parmigiano Reggiano spalanca le sue porte
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti.
6.1 allerte alimentari Allerte alimentari - richiamo in via precauzionale: per il salamino piccante
7.1 ambiente difesa idraulica Bonifica Parmense: difesa idraulica straordinaria.
7.2 petrolio Petrolio nigeriano. Shell-Eni accusate di corruzione, bloccati alcuni conti anche a Lugano.
7.3 CETA Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).
8.1 Sequestro Parmigiano Reggiano I NAS operano un maxi sequestro nel mantovano
9.1 nomine UE - AREPO Nuovo importante incarico per Nicola Bertinelli
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Carabinieri NAS, due persone denunciate per frode in commercio: il legale rappresentante e il casaro. Poste sotto sequestro 18.000 forme.
di Virgilio Parma, 21 Marzo 2018 – L'incursione dei Carabinieri NAS di Parma, affiancati dagli agenti vigilatori del Consorzio del Parmigiano Reggiano, all'interno della latteria sociale Rocchetta ha permesso di scoperchiare una frode che, se consumata pienamente avrebbe potuto porre in seria difficoltà il mercato del principe dei formaggi.
Il Caseificio sociale La Rocchetta, il cui presidente Paolo Carra è anche presidente della Coldiretti Mantovana, aderisce al Consorzio Virgilio (oltre 70 aziende per circa 2000 allevatori) attraverso il quale si presuppone avvenga la commercializzazione di tutta la produzione.
La singolarità della frode scoperta dai NAS si compone di due distinte fasi:
Una parte della produzione mantovana (Suzzara) veniva etichettata con le fasce matricolari dell'impianto produttivo di sponda reggiana (Luzzara);
inoltre sono state rilevate forme prive della "Placca di Caseina" senza la quale il prodotto non potrebbe fregiarsi del titolo di Parmigiano Reggiano cosa che ha come effetto una maggiore produzione non autorizzata dal Consorzio di Tutela.
Nonostante il presidente Paolo Carra abbia cercato di minimizzare, come riportato da Reggio Report, l'episodio rischia di generare ricadute negative anche in seno al Consorzio del Parmigiano Reggiano, proprio nel momento in cui il Presidente Nicola Bertinelli sta tentando di mettere a punto un sistema di contenimento della produzione. "È una mera questione amministrativa - sottolinea Paolo Carra come riportato da Reggio Report il 22 marzo scorso - che non ha nulla a che vedere con la qualità e la salubrità che contraddistingue il nostro formaggio, prodotto con il latte delle aziende associate. Si tratta di un sequestro precauzionale e venerdì, come già comunicato ai Nas, faremo la richiesta di svincolo. Tra l'altro, il problema riguarda qualche centinaio di forme".
Ma nelle scorse ore era infatti circolata voce che il consigliere Vanni Binacchi, di Luzzara (esponente di spicco della Coldiretti e associato alla Rocchetta), avesse rassegnato le dimissioni dal consiglio del Consorzio del Parmigiano Reggiano, poi invece trasformate in autosospensione.
Il Comunicato stampa dei NAS -
I militari del NAS di Parma, con gli agenti vigilatori del consorzio "formaggio parmigiano reggiano", hanno effettuato delle ispezioni igienico sanitarie presso due unità produttive facenti capo alla medesima società agricola e site nelle province di Mantova e Reggio Emilia.
Durante degli accertamenti, gli operatori hanno constatato che presso lo stabilimento mantovano erano utilizzate delle fasce marchianti che risultavano essere state assegnate allo stabilimento della provincia di Reggio Emilia.
Le fasce marchianti, conferite dal consorzio del parmigiano reggiano, sono utilizzate per imprimere sulla superficie di ogni singola forma di formaggio la dicitura a puntini "parmigiano-reggiano", nonché la matricola del caseificio produttore, l'annata e il mese di produzione.
Dette "fasce", pertanto, sono uno strumento essenziale per la corretta identificazione dell'alimento e per la completa ricostruzione della sua tracciabilità.
Gli accertamenti eseguiti dai Carabinieri, quindi hanno permesso di appurare che a partire dal 1 gennaio 2018, tutte e sei le forme di parmigiano prodotte giornalmente dallo stabilimento mantovano riportavano fraudolentemente un identificativo numerico errato, in quanto relativo all'unità produttiva emiliana.
Un'ispezione più approfondita da parte degli operatori, inoltre ha permesso di verificare che la produzione complessiva della società agricola negli anni 2017 e 2018 era superiore rispetto alle quote assegnate dal consorzio.
Dette forme, infatti pur recando la marchiatura che le identificano come "parmigiano reggiano", sono risultate mancanti delle prescritte placche di caseina che vengono per l'appunto distribuite dal consorzio in numero determinato in base alle quote assegnate.
L'assenza delle suddette placche, normalmente inserite sulla superficie piatta della forma al momento della produzione, comporta ai fini legali, l'impossibilità di fregiarsi della denominazione di "Parmigiano Reggiano".
Per le violazioni sopra descritte il legale rappresentante del consorzio agricolo e il casaro della latteria mantovana sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria.
Nell'ambito degli accertamenti, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 18.000 forme di formaggio, per un valore commerciale di circa 10 milioni di euro.
L'intervento del NAS unitamente al consorzio, in questo caso come negli altri, oltre a tutelare la salute pubblica, ha l'obiettivo di salvaguardare la genuinità di determinati alimenti famosi in tutto il mondo e assurti a sinonimo dell'eccellenza italiana.
Sabato 28 e domenica 29 aprile torna l'appuntamento con Caseifici Aperti, il week end alla scoperta del mondo del Parmigiano Reggiano con tanti eventi, visite guidate e degustazioni.
Reggio Emilia, 21 marzo 2018 – Torna l'appuntamento con Caseifici Aperti, l'iniziativa che sabato 28 e domenica 29 aprile invita tutti gli appassionati del Re dei formaggi a visitare i caseifici e la zona d'origine.
I caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova apriranno le porte ai Foodies che avranno la possibilità di toccare con mano la naturalità e la genuinità del Re dei formaggi, partecipando al rito della nascita della forma e alla visita degli affascinanti magazzini di stagionatura nei quali il Parmigiano Reggiano riposa almeno un anno prima di raggiungere le tavole dei consumatori.
Partecipare è semplicissimo! Nel sito www.parmigianoreggiano.it sarà pubblicata a breve la lista dei caseifici aderenti, orari di apertura ed eventi proposti. Saranno presenti inoltre alcuni consigli per soggiornare e per degustare i piatti tipici della zona al fine di rendere l'esperienza sul territorio completa e indimenticabile.
Caseifici Aperti è un'occasione per scoprire che il Parmigiano non solo è buono, ma fa anche bene.
Le sue proprietà sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: alta digeribilità, elevato contenuto di calcio, assenza di additivi e conservanti, ricchezza di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico.
Per queste caratteristiche, il Parmigiano Reggiano è un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel Parmigiano Reggiano una carica di energia totalmente naturale. Grazie al suo processo produttivo, il Re dei formaggi è anche naturalmente privo di lattosio già dopo 48 ore dalla nascita dal momento che tutto lo zucchero (lattosio) viene trasformato in acido lattico ad opera dei batteri lattici.
In concomitanza con Caseifici Aperti, il Consorzio del Parmigiano Reggiano aprirà i cancelli a tutti coloro che vorranno visitare lo storico casellino, degustare il Parmigiano Reggiano e fare un viaggio del tempo grazie alla mostra degli attrezzi storici.
A tre mesi dall'applicazione dell'intesa commerciale Ue-Canada, l'analisi dei primi dati ed effetti.
Buone notizie. I primi segnali indicano che l'accordo CETA è favorevole per l'Italia: nessuna invasione di grano e buone performance dell'export agroalimentare verso il Canada. Sono trascorsi tre mesi dall'avvio dell'applicazione provvisoria dell'accordo commerciale e la Cia-Agricoltori Italiani fa il punto della situazione, sulla base degli ultimi dati sul commercio estero pubblicati dall'Istat.
Tra ottobre e dicembre -segnala la Cia- l'approvvigionamento di grano canadese è diminuito del 35%. Si conferma, così, la tendenza che ha caratterizzato gli arrivi negli ultimi anni: nel triennio 2014-2017, le importazioni di frumento sono passate da 1,6 milioni (2014) a 795 mila ton. (2017). Sul fronte dell'export, il mercato canadese si conferma importante sbocco commerciale del Made in Italy agroalimentare: dall'applicazione provvisoria del CETA, l'export tricolore verso il Canada segna, infatti, un'ottima performance (+9%).
Nel 2017 - evidenzia l'analisi dell'Ufficio studi Cia- tra prodotti agricoli, cibi e bevande sono stati venduti in Canada oltre 811 milioni di euro. Negli ultimi tre anni il Made in Italy agroalimentare sulle tavole canadesi è cresciuto del 23%.
Il mercato canadese è particolarmente strategico per alcuni comparti chiave del Made in Italy. Il vino, cresciuto del 9% in un anno, rappresenta il quinto sbocco commerciale dell'export agroalimentare nazionale. Questo primo trend -prosegue la Cia- indica la strada da perseguire per le scelte del nostro Paese: puntare sull'importanza di sostenere l'internazionalizzazione e le trattative commerciali internazionali, soprattutto in risposta alla minaccia (ormai reale) di protezionismo avanzata dagli Stati Uniti.
Per questo motivo, è necessario fornire il sostegno alle imprese agricole nel processo di valorizzazione del Made in Italy a livello globale, affinché l'orientamento all'export sia una strategia per tutte le produzioni di eccellenza. In quest'ottica, è indispensabile aiutare le imprese agricole attraverso la riduzione delle barriere doganali, al fine di aumentare l'accesso ai mercati per tutti i comparti agricoli. Ovviamente, i negoziati bilaterali devono includere il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali.
Così come -conclude la Cia- bisogna garantire la trasparenza alimentare sui mercati, affiancando ai sistemi di etichettatura dei piani di filiera che assicurino qualità, reddito e competitività al sistema.
Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli eletto vicepresidente di Arepo, la rete delle regioni e di associazioni di produttori che opera nel settore dei prodotti di origine.
Un nuovo importante incarico per il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, che nei giorni scorsi - a Bruxelles - è stato nominato vicepresidente di Arepo, la rete europea delle Regioni produttrici di Dop e Igp che riunisce oltre 32 Regioni di 8 Paesi europei.
AREPO ha l'obiettivo di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità.
L'attività riguarda tutti i temi legati alle produzioni di qualità, dalla promozione alla tutela, dalla ricerca all'adeguamento delle normative comunitarie, dalla cooperazione con le istituzioni europee alla collaborazione con le altre reti internazionali.
"Sono orgoglioso di sedere al tavolo di Arepo in qualità di vicepresidente. Il mio impegno sarà quello di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità. Ringrazio la Regione Emilia Romagna, in particolare l'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli, che ha compreso le grandissime potenzialità di questo strumento e che mi ha coinvolto in questo network che avrà un peso determinante nelle definizione delle scelte che riguardano il mondo delle Indicazioni Geografiche" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
"L'Emilia-Romagna è in prima fila per chiedere maggiore attenzione per le produzioni di qualità certificata, anche nell'ambito della definizione della nuova PAC. L'elezione di Nicola Bertinelli a questo importante ruolo nell'ambito di AREPO è un apporto fondamentale in termini di conoscenza del mercato e delle necessità e opportunità della tutela, soprattutto in un contesto in cui sono in fase di definizione sia la futura PAC, sia i trattati che disciplineranno il commercio internazionale" ha dichiarato l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli a conclusione dell'assemblea di AREPO.
(Parmigiano Reggiano 21 marzo 2018)
Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli eletto vicepresidente di Arepo, la rete delle regioni e di associazioni di produttori che opera nel settore dei prodotti di origine.
Un nuovo importante incarico per il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, che ieri - a Bruxelles - è stato nominato vicepresidente di Arepo, la rete europea delle Regioni produttrici di Dop e Igp che riunisce oltre 32 Regioni di 8 Paesi europei.
AREPO ha l'obiettivo di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità.
L'attività riguarda tutti i temi legati alle produzioni di qualità, dalla promozione alla tutela, dalla ricerca all'adeguamento delle normative comunitarie, dalla cooperazione con le istituzioni europee alla collaborazione con le altre reti internazionali.
"Sono orgoglioso di sedere al tavolo di Arepo in qualità di vicepresidente. Il mio impegno sarà quello di promuovere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle Regioni europee impegnate nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità. Ringrazio la Regione Emilia Romagna, in particolare l'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli, che ha compreso le grandissime potenzialità di questo strumento e che mi ha coinvolto in questo network che avrà un peso determinante nelle definizione delle scelte che riguardano il mondo delle Indicazioni Geografiche" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
"L'Emilia-Romagna è in prima fila per chiedere maggiore attenzione per le produzioni di qualità certificata, anche nell'ambito della definizione della nuova PAC. L'elezione di Nicola Bertinelli a questo importante ruolo nell'ambito di AREPO è un apporto fondamentale in termini di conoscenza del mercato e delle necessità e opportunità della tutela, soprattutto in un contesto in cui sono in fase di definizione sia la futura PAC, sia i trattati che disciplineranno il commercio internazionale" ha dichiarato l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli a conclusione dell'assemblea di AREPO.
(Parmigiano Reggiano 21 marzo 2018)
Listini stabili per burro, formaggio e panna. Cresce ancora il latte spot eccezion fatta per il latte scremato pastorizzato spot estero.
di Virgilio Parma 20 marzo 2018 -
LATTE SPOT Si consolida la tendenza rialzista del latte spot nazionale che si è evidenziata sin dall'inizio di questo mese di marzo.(+3,42% (30,41-31,96€/100 litri latte).
Mantiene un trend positivo anche il latte intero pastorizzato spot estero che ha aggiornato il valore nell'intervallo compreso tra 29,38 e 31,45€/100 litri di latte (+1,72%). Permane stabile il listino del latte scremato pastorizzato spot estero che, per la sesta settimana consecutiva, conferma le quotazioni comprese tra 8,28-9,32€/100 litri latte.
BURRO E PANNA Nessuna variazione registrata per i listini del burro e della crema alla borsa milanese e della panna veronese. A fine corsa lo zangolato parmense che non registra variazioni.
Borsa di Milano 19 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40 €/Kg. (=)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)
Borsa Verona 19 marzo 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30 -2,40€/Kg. (=)
Borsa di Parma 16 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.
GRANA PADANO 19/03/2018 - Nessuna variazione registrata. Inalterati i listini per il Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 16/03/2018 Stabili anche i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
In attesa delle strategie di alleggerimento dei fondi, le precipitazioni in Argentina non sono state risolutive par la maggior parte del Paese.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 marzo 2018 - In Argentina nel fine settimana sono arrivate delle piogge che si sono concentrate con quantitativi intorno ai 45 mm nel sud del Cordoba e in direzione nord/ nord-est dello stato del Buenos Aires dove si sono toccate anche punte di 77 mm. Nel resto dell'Argentina meridionale, cioè La Pampa e la maggior parte del Buenos Aires, purtroppo le precipitazioni si sono attestate intorno ai 10-20 mm, addirittura in altri areali del centro e del nord sono stati inferiori ai 10 mm.
In estrema sintesi una parte non trascurabile del paese lo strato superiore dei terreni ha beneficiato delle piogge, ma c'è anche una buona parte delle regioni produttive che non ne hanno beneficiato a sufficienza. La situazione rimane comunque critica anche se è prevista un'altra "buona" perturbazione per il fine settimana.
I fondi potrebbero alleggerire le loro posizioni ma questo lo sapremo solo a fronte del prossimo loro report degli stessi. (sono obbligati a rispondere)
Nel mercato interno da segnalare la continua tensione sulla farina di soya che viene messa a disposizione e al carico con il contagocce sia per la proteica che per la normale. Una situazione che probabilmente non risentirà del calo che il mercato di Chicago sta registrando da questa mattina con sensibili cali sul seme e sulla farina.
In sintesi: ai porti di Ravenna e Venezia di farina soya proteica, al 09/03, ne erano complessivamente stoccate 125/130.000 tonnellate per una autonomia di massimo 5 settimane. Gli arrivi previsti non saranno consistenti e perciò meglio coprirsi almeno sino a aprile, forse primi di maggio.
Sul secondo semestre molto dipenderà da come procederà la guerra dei dazi e se avrà ripercussioni anche sul 2019.
Riguardo ai cereali si vocifera di possibili accordi, a breve medio termine, con parziale spostamento di aree di acquisto.
A seguire l'odierna elaborazione sugli areali produttivi del nostro Paese:
Indicatori internazionali 19 marzo 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1143 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23127.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -
1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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Allarme nazionale mitili dalla Spagna contaminate da Escherichia Coli. Rischio grave, sconosciuti i lotti. Lo Sportello dei diritti: "Mangiate le cozze ben cotte evitando il consumo di prodotti crudi"
Cozze vive contaminate da Escherichia Coli. Il Rasff, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare, ha lanciato l'allarme nazionale per le la possibile presenza del pericoloso batterio Escherichia Coli nelle cozze vive.
L'allarme cozze contaminate da Escherichia Coli è stato diffuso in tutta Italia, da nord a sud, poiché queste cozze vive contaminate sarebbero state già immesse sull'intero mercato nazionale e l'Escherichia Coli è un batterio molto insidioso presente in acque inquinate da feci che può essere una bomba per l'apparato digerente e provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito.
L'allerta cozze vive contaminate da Escherichia Coli è del 16 marzo (rif. 731.2018), purtroppo però non si conoscono i lotti con cozze vive contaminate anche perché riguardano non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Il ritiro delle cozze vive contaminate da Escherichia Coli è stato già avviato in tutta Italia, una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori.
Il Sistema di allerta invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ricorda che "il consumo dei molluschi bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all'uomo di diverse malattie d'origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi".
(17 marzo 2018)