Massimo Bottura giudica e premia i migliori chef di domani con ricette innovative con lo Zampone: è tempo di "Z Factor"! -

Modena, 6 dicembre 2014 -

Z come Zampone: non poteva mancare che i ragazzi delle scuole alberghiere chiamassero "Z Factor" il concorso per i giovani cuochi di domani chiamati a dimostrare creatività e sapienza nella realizzazione di nuove ricette a base di Zampone e Cotechino.
Il gran finale è per oggi, sabato 6, in piazza Grande a Modena, dove lo chef più titolato e prestigioso, il modenese pluristellato Massimo Bottura, giudicherà e premierà i vincitori del concorso.

"Il nostro è uno dei prodotti più antichi della salumeria italiana, antico di 500 anni, che ha ancora confini che non merita: di stagione (è consumato soprattutto durante le feste di Natale, e poco più) e di preparazione: quanti piatti conosciamo, oltre allo Zampone con lenticchie?" A domandarselo è Paolo Ferrari, Presidente del Consorzio Zampone Modena e Cotechino Modena IGP, che prosegue: "Oggi vogliamo cominciare ad abbattere queste barriere, perché siamo certi che lo Zampone e il Cotechino abbiano la vocazione per esaltarsi in cucina in cento modi diversi, e dunque per essere gustati in ogni momento dell'anno."

Sono stati quindi coinvolti gli istituti alberghieri di tutta Italia in un grande concorso, per stimolare gli chef di domani ad inventare nuovi piatti, coniugando lo zampone con i prodotti tipici dei propri territori. Sono nate così ricette originali e suggestive: dalla Zam...pastiera, una Pastiera napoletana con Zampone, ai Paccheri di Gragnano con Cotechino, alla Tartare di Cotechino e scampi, e altre tante ricette. Sabato sapremo il vincitore, quando Massimo Bottura premierà le creazioni migliori.

Durante la manifestazione Massimo Bottura presenterà l'Emilia Burger, l'hamburger con il cotechino, (carne di manzo, Parmigiano Reggiano, Cotechino Modena IGP) un'invenzione spettacolare che ha già incantato New York lo scorso ottobre per il Columbus Day, con code interminabili di newyorkesi in fila davanti al chiosco di Madison Square Park per assaggiare questa eccellenza del Made in Italy.
Ora l'Emilia Burger verrà presentato in Piazza Grande, a Modena, sabato 6 dicembre, ore 10.30.
La quarta Festa dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP proseguirà il giorno seguente, domenica 7, con appuntamento al mattino a Castelnuovo Rangone, per il SuperZampone 2014, e nel pomeriggio a Modena, con degustazioni teatralizzate e lo chef Luca Marchini. Lunedì 8, sempre in Piazza, "Cuochi per un giorno": una mattinata dedicata ai bambini, con laboratori di cucina per loro, per scoprire la cucina di casa e i profumi della tradizione.

Il programma completo della manifestazione sul sito www.modenaigp.it

Il Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena

Il Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena si è costituito nel 2001 a Milanofiori (Milano), dopo un articolato percorso iniziato nel 1999, anno in cui i due prodotti hanno ottenuto l'ambito riconoscimento europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) con il regolamento della Commissione Europea n. 509/1999. Il Consorzio, che ha come scopo la tutela e la valorizzazione dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP, conta oggi 17 aziende, che rappresentano i principali produttori dei due prodotti IGP.
IGP - Indicazione Geografica Protetta
La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, evidenziando l'importanza delle tecniche di lavorazione impiegate oltre al rispetto del vincolo territoriale. Quindi, la sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione, ricetta e caratteristiche si possano ricondurre all'origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione avvenga nell'area delimitata.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena)

Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia annuncia l'importante approvazione delle regole condivise per la gestione delle prossime campagne di produzione del pomodoro e presenta alcune considerazioni sulla trasformazione della materia prima relativamente alla campagna 2014 -

Parma, 4 dicembre 2014 -

Un altro passo in avanti per rendere la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia più efficiente e trasparente in un quadro di sostenibilità ambientale, sociale e reddituale. Risponde a queste esigenze la fondamentale approvazione da parte dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia – durante l'assemblea dei soci a Gariga di Podenzano (Piacenza) -
delle regole condivise che stabiliscono le tempistiche e le modalità per la contrattazione, le cessioni di materia prima, i conferimenti, le comunicazioni dei dati e le verifiche sul rispetto degli impegni presi fra le parti.

"Le regole condivise – ha commentato il presidente dell'OI Pier Luigi Ferrari – sono il frutto di un intenso lavoro che va a definire le modalità dello stare insieme mettendo al centro la coesione dell'intera filiera. Il consolidamento e l'integrazione della filiera sono fondamentali per il mantenimento e il possibile incremento della competitività".
Ad illustrare i passaggi salienti delle regole condivise è stato il professor Gabriele Canali, consulente dell'Oi Pomodoro da Industria Nord Italia.

Durante l'assemblea sono stati presentati anche i dati relativi ai prodotti trasformati per la campagna 2014 nei 29 stabilimenti soci dell'Oi del Nord Italia. L'analisi ha messo in evidenza la tendenza allo spostamento da una trasformazione indirizzata alla produzione di concentrato verso i prodotti a più basso residuo (polpe e passate in primis). Questo fattore, sommato a quello delle basse rese di trasformazione conseguenza del basso residuo del pomodoro, fa emergere un quantitativo di concentrato disponibile praticamente equivalente a quello del 2013, quando si era avuta una forte diminuzione produttiva rispetto all'anno precedente.
Il concentrato, il prodotto più direttamente influenzato dalla concorrenza mondiale, non registra pertanto un aumento rispetto ai quantitativi molto bassi dello scorso anno.

Sul piano normativo si è concluso l'iter per il rinnovato riconoscimento dell'Oi, svolto dalla regione Emilia Romagna ai sensi dei contenuti del nuovo regolamento europeo 1308 del 2013 che ha riscritto, in ambito comunitario, le normative relative alle Op e alle Oi e che assegna un importante ruolo alle Oi nell'ambito della nuova Pac. Inoltre è stata accolta la richiesta di adesione all'Oi di un nuovo socio: l'Op Asport.

In chiave futura l'impegno principale è legato all'Expo 2015. "Il tema del Made in Italy e del legame della nostra produzione di pomodoro con il territorio – ha dichiarato Ferrari – devono essere al centro dell'impegno dell'Oi in vista dell'Expo, un appuntamento durante il quale anche il pomodoro deve essere protagonista".

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro)

Cipolla borettana e anguria reggiana sono le protagoniste di due incontri tecnici promossi dalla Provincia di Reggio per i prossimi venerdì, al fine di valorizzare i nostri prodotti tipici -

Reggio Emilia, 3 dicembre 2014 -

Venerdì 5 dicembre, al centro comunale "Mavarta" in via Piave 2 a Sant'Ilario d'Enza (ore 14,45), di "Conservazione, miglioramento e valorizzazione della cipolla borettana" parleranno Vanni Tisselli del Centro ricerche produzioni vegetali, Carla Scotti di I.Ter, Cristina Piazza dell'azienda sperimentale "Stuard", Matteo Freddi della Freddi Prodotti ortofrutticoli snc e Alessandro Costanzo dello Studio Sata.

Alle 16.30 è quindi prevista la presentazione del libro "La cipolla Borettana e il suo territorio" di Pinuccia Morini della Pro Loco di Boretto. In occasione dell'iniziativa - che sarà aperta dal sindaco di Sant'Ilario Marcello Moretti e concluso dalla senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato - verrà anche allestita una mostra pomologica di cipolla Borettana proveniente dai diversi territori vocati.

"Anguria e melone delle zone terremotate dell'Emilia, guida ai terreni vocati e tecniche colturali avanzate" sarà invece il tema dell'incontro tecnico in programma venerdì 12 dicembre (ore 14,30) all'azienda agricola vivaistica di Pietro Codeluppi a San Martino di Guastalla. Oltre a Tisselli, Scotti e Piazza, interverranno Paolo Pasotti e Lorena Castellari di Astra Innovazione e Sviluppo, Giuseppe Carnevali e Giampaolo Sarno della Regione Emilia-Romagna. Concluderà i lavori il presidente della Provincia di Reggio Emilia e dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana, Giammaria Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 03 Dicembre 2014 08:34

Niente di nuovo sul fronte dei lattiero caseari.

Lattiero Caseario. Replicati i listini dell'ottava precedente in tutte le borse prese a riferimento. Rispetto al 2013 il Parmigiano ha registrato una flessione in termini percentuali molto più consistente rispetto al Grana Padano.

Di Virgilio, Parma 3 dicembre 2014 -

LATTE SPOT Persiste la fasi stazionaria del Latte Spot. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte sono le quotazioni, minima e massima, confermate alla borsa di Verona relativamente al Latte Crudo Spot Nazionale. Il latte intero pastorizzato di provenienza estera è invece stato quotato ancora una volta all'interno della forbice compresa tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. Con la chiusura di novembre la perdita, del valore medio, rispetto al medesimo mese dell'anno precedente si attesta a -25,93% per il latte nazionale e del 27,09% per il latte di provenienza estera. -10,71% e -14,41% è la perdita del valore medio del prodotto prendendo a riferimento l'intero periodo di contrattazione.

BURRO E PANNA Nessuna variazione è stata rilevata nelle diverse borse prese a riferimento. Sulla piazza milanese pertanto il Burro CEE si è confermato a 2,85 €/kg, a 3,05 il burro da centrifuga, a 2,10 il pastorizzato e infine a 1,90€/kg il burro zangolato da creme fresche. Il Burro zangolato quotato sulla piazza di Parma ha replicato il listino dell'ottava precedente fissando il prezzo a 1,50€/kg. 1,64 e 1,70€/kg sono i listini determinati per le creme di latte e panna di centrifuga a uso alimentare contrattate rispettivamente a Milano e a Verona.
Anche nel caso del burro la caduta dei listini rispetto all'anno precedente è considerevole. La media confrontata relativamente ai primi 11 mesi vede il burro CEE cedere il -11,90% e -11,18% per il burro da centrifuga. Ancor più marcata la differenza per il burro pastorizzato che perde il -19,16% e per lo angolato che registra un gap del -20,47%.

GRANA PADANO La borsa mantovana, anche per la ottava appena conclusa, conferma i listini precedenti sia per il 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura. Una performance che, ormai al traguardo di fine anno, vede limitare le perdite al -1,41% (valore medio) per il 10 mesi di stagionatura e del -4,39% per il 14-16 mesi di stagionatura rispetto all'anno precedente.
Analogamente la borsa all'ombra della "madonnina" ha confermato i prezzi anche per questa settimana di rilevamenti. Nell'osservazione del confronto tra i prezzi medi 2013 e 2014 (11 mesi) il 9 mesi di stagionatura cede il -1,36% (6,88€/kg contro il 6,97€/kg) e il -5,95% il 15 mesi di stagionatura (7,80 contro il 8,30€/kg del 2014).

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano si prende una settimana di tregua e vede confermati i listini alla borsa di riferimento di Parma. Molto maggiore è invece la perdita percentuale rispetto all'anno precedente se confrontata con il Grana Padano. -5,5% la perdita del 12 mesi di stagionatura del prezzo medio 2014 rispetto al 2013 (8,32 contro 8,80€/kg) e del 8,08% per il 24 mesi la cui media 2014 - 11 mesi di rilevamento - è pari a 9,66€/kg contro il 10,55 del 2013.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

1.1 editoriale L'urlo degli assenti.
3.1 vino Wine2Wine fotografa i trend del vino
4.1 Lattiero caseario Cala di altri 5 cent il prezzo all'origine del "Parmigiano"
5.1 federconsorzi Agrinsieme, i soldi alla Federconsorzi sono uno "scippo" agli Italiani.
5.2 agricoltura clima Fiducia in calo per le aziende agricole
5.3 Nutrizione La dieta mediterranea costa meno del junk food
6.1 Ho.re.Ca. Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro
6.2 consumi e mercati Male le mele bene l'olio confezionato
7.1 export Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea

c.a.s.e.a. - Agenzia stampa elettronica  agroalimentare - copertina e sommario

Domenica, 30 Novembre 2014 11:15

Wine2Wine fotografa i trend del vino

Previsti 26 seminari declinati in 6 diverse aree tematiche al nuovo progetto b2b di Veronafiere-Vinitaly in collaborazione con Federvini ed Unione Italiana Vini, Wine2Wine. Il 3 dicembre alle 17,00 sarà presene il Ministro Maurizio Martina. Il 4 firma dell'accordo per il finanziamento all'internazionalizzazione alle imprese.

Verona, 24 novembre 2014 – Un format innovativo dedicato al prodotto "vino" e a tutto ciò che ruota attorno al suo business quello che presenta Veronafiere all'interno del Palaexpo il 3 e il 4 dicembre con la prima edizione di Wine2Wine (www.wine2wine.net): la nuova piattaforma di aggiornamento, formazione, networking, condivisione, tendenze e strumenti a supporto dell'attività imprenditoriale del settore vitivinicolo, ideata in collaborazione con Federvini ed Unione Italiana Vini.
Le tematiche affrontate spaziano dall'ambito normativo a quello amministrativo-finanziario, fino al marketing e alla comunicazione con focus sul mondo web e social oggi in continua e veloce evoluzione, ma tra tutti l'export e le dinamiche del mercato oltre confine fanno da padrone.

Sono previsti 26 seminari su 6 aree tematiche: internazionalizzazione, normativa, scenari di mercato, amministrazione e finanza, marketing e comunicazione, special workshop. Una ricca agenda di workshop che si apre mercoledì 3 dicembre alle ore 9.00 con "Il settore vitivinicolo di oggi e domani", durante il quale interverranno Giovanni Mantovani Direttore Generale di Veronafiere, Sandro Boscaini di Federvini, Domenico Zonin di UIV, Ian D'Agata Direttore Scientifico di Vinitaly International Academy.
Chiude la prima giornata (dalle ore 17.00 alle ore 18.30) il "Forum di presentazione del Padiglione Vino a Expo 2015" con gli interventi del Ministro delle politiche agricole alimentare e forestali, Maurizio Martina, e del Presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e del Direttore Generale, Giovanni Mantovani insieme all'architetto Italo Rota, il progettista del Padiglione Italia di Veronafiere-Vinitaly all'Esposizione Universale.
Giovedì 4 dicembre alle ore 11, invece, al 5° piano del Palazzo Uffici di Veronafiere, sarà presentato il primo accordo in Italia tra SIMEST (Società Italiana per le Imprese all'Estero) e un organizzatore fieristico, in questo caso Veronafiere, per il finanziamento all'internazionalizzazione alle imprese.

Ricerca, comunicazione, innovazione e attenzione ai mercati di riferimento del comparto sono i focus che delineano il carattere dell'intera iniziativa. Attraverso il dialogo con i produttori, Wine2Wine, ha realizzato inoltre degli osservatori ad integrazione dell'offerta formativa e seminariale. Un'analisi puntuale del mercato iniziata a Vinitaly 2014 con la pubblicazione del primo Outlook di wine2wine – L'Osservatorio b2b di Vinitaly concentrato sulle esigenze delle cantine in ambito export. Presentato in questi giorni invece il nuovo studio sviluppato in filo diretto con il settore ho.re.ca, intervistando circa 7000 contatti attivi su base nazionale tra ristornati (54.8%), enoteche (21.8%) e wine bar (13.3%), per raccogliere la loro percezione sulle dinamiche generali e sull'andamento delle vendite di vino. I risultati delle ricerche saranno argomento di discussione durante le due giornate di forum.

"Wine2Wine, ideato da Veronafiere-Vinitaly, è l'unico evento in Italia dedicato specificamente al business del settore vitivinicolo – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere. L'occasione per la Fiera di Verona di integrare la propria offerta alle imprese e di promuovere, oltre all'attività commerciale durante Vinitaly, nuove opportunità di confronto e dialogo tra i player coinvolti nella produzione e distribuzione di vino, al fine di intensificare contemporaneamente sinergia tra le varie realtà, efficienza nei processi e una corretta gestione finanziario-patrimoniale del comparto."

Con testimonianze dirette di produttori, buyer e distributori, consulenze di professionisti dei settori vino, finanza, GDO e ho.re.ca, e case history il filo conduttore che lega i temi protagonisti a Wine2Wine è l'analisi degli scenari e dei trend del comparto vitivinicolo, una fotografia del mercato odierno e futuro in ottica b2b per la prima volta in Italia e a Veronafiere.

Le aree tematiche e i meeting in programma

· MERCATO INTERNAZIONALE
Mercoledì 3
I nuovi volti del mercato cinese con Judy Chan (Grace Vineyard); Yang Lu (Shangri-La Hotels); Sunny Zhang (Pinor Sommeliers); Yanni Wu (Shanghai Morning Post Readers Club).
Sessione moderata da: Stevie Kim (Vinitaly International)

Giovedì 4
Export: Focus mercati con monopolio con Luc desroches (Masi Agricola); Emmanuel Kamarianakis (Ambasciata del Canada).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Export: Focus USA con Antonio Ciccarelli (Marc de Grazia Selections); Alberto Lusini (Mezzacorona); Marilisa Allegrini (Allegrini Azienda Agricola); Massimo Tuzzi (Casa Vinicola Zonin).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Export: Focus mercato Germania e UK con Luzia Schrampf (Der Standard), Richard Grosche (Weingut Reichsrat von Buhl); Juan Park (Wine Intelligence).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

· AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Mercoledì 3
Strumenti finanziari per crescere con Gabriele Barbaresco (Ricerche e Studi - Mediobanca); Andrea Fedi (Legance); Vincenzo Capizzi (SDA Bocconi); Angelo Aiello (ISA); Rolando Chiossi (GIV); Federico Girotto (Masi Agricola); Carlo Ferraresi (Cattolica Assicurazioni).
Sessione moderata da: Carlo Rossi Chauvenet (SDA Bocconi)

Giovedì 4
Strumenti per migliorare le decisioni di Business con Gianluca Lombardi Stocchetti (SDA Bocconi); Sandro Sartor (Ruffino); Raffaella Alia (Antinori).
Sessione moderata da: Paolo Castelletti (UIV)

· NORMATIVA
Mercoledì 3
Diritti d'impianto e viticultura moderna: le criticità del nuovo sistema con Angelo Frascarelli (Università di Perugia); Roberta Sardone (INEA); Pedro Ballesteros Torres MW (Instituteof Mastersof Wine); Monty Waldin (Decanter); Paolo Castelletti (UIV); Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini).
Sessione moderata da: IanD'Agata (Vinitaly International Academy)

PAC 2014-2020: quali le opportunità per le aziende del vino con Paolo Castelletti (UIV); Felice Assenza (Mipaaf); Francesca Bignami (Copa-Cogeca).
Sessione moderata da: Paolo Castelletti (UIV)

Giovedì 4
Regole e controlli nella produzione e distribuzione del vino con Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini); Geninatti Satè (Legance).
Sessione moderata da: Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini)

· SCENARI DI MERCATO
Mercoledì 3
Cambiamenti nel mondo del vino: consumo, produzione e distribuzione con Tiziana Sarnari (ISMEA); Ferdinando Zamboni (Zenato); Stefano Cordero di Montezemolo (SCdM Academy); Matteo Fasoli (Fasoli Gino); Alberto Baban (Piccola Industria - Confindustria); Roberto Sarti (Caviro).
Sessione moderata da: Tiziana Sarnari (ISMEA)

Giovedì 4
Quali prospettive per il mercato del vino in Italia: crisi e nuove opportunità con Virgilio Romano (IRI); Filippo Cesarini Sforza (Duca di Salaparuta); Andrea Terraneo (Vinarius); Daniele Simoni (Schenk Italia).
Sessione moderata da: Paolo Massobrio (Papillon)

· SPECIAL WORKSHOP
Mercoledì 3
3 nazioni per 3 visioni: Cina, Usa e Italia all'Expo 2015 con Mitchell Davis (JBF); Richard Wei (Shanghai Post-Expo); Cesare Vaciago (DG Padiglione Italia).
Sessione moderata da: IanD'Agata e Stevie Kim (Vinitaly International)

I molteplici valori del vino in Italia: dalla redditività agli impatti patrimoniali sui territori
Organizzato dall'Associazione Donne del Vino con Elena Martusciello (Associazione Le Donne del Vino); Denis Pantini (Wine Monitor - Nomisma); Bill Thomson (Knight Frank Florence); Stefano Roncon (Banco Popolare); Mario mancini (Banco Popolare).

Giovedì 4
Caratteristiche di un buon degustatore. Come valutare gli "Esperti" con Mark Palermo (Law and Behavior Foundation); Janna Rijpma Meppelink (Ennovision Int Media); Bernard Burtschy (Le Figaro).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Il passaggio generazionale nel settore vinicolo con Daniela Montemerlo (SDA Bocconi); Carlotta Pasqua (AGIVI); Alessandro e Stefano Perini (Cantine 4 Valli); Violante Gardini e Donatella Cinelli Colombini (Casato Prime Donne); Silvia e Primo Franco (Nino Franco Spumanti).
Sessione moderata da: Carlotta Pasqua (AGIVI)

Il ruolo del turismo enologico con Daniela Mastroberardino (Movimento Turismo del Vino); Camilla Lunelli (Cantine Ferrari); Cristina Gionfriddo (Planeta); Alexandra de Vazeilles (Château des Bachelards).
Sessione moderata da: Daniela Mastroberardino (Movimento Turismo del Vino)

· MARKETING E COMUNICAZIONE
Mercoledì 3
Web marketing: strumenti e strategie vincenti con Luca Curtarelli (Google Italia); Stefano Mazzarese (Google Italia) Jacopo Matteuzzi (Studio Samo).
Sessione moderata da: Jacopo Matteuzzi (Studio Samo)

Giovedì 4
Social media marketing – informazioni e Strumenti con Simone Grossi (Studio Samo); Filippo Marini (Marchesi de' Frescobaldi); Davide Macchia (BeSharable); Alessandro D'Annibale (H-Farm).
Sessione moderata da: Simone Grossi (Studio Samo)

Il valore del Brand per incrementare la redditività con Alessandro Regoli (WineNews); Francis Michael Claessens (Claessens International); Giovanni Bertani (Tenuta Santa Maria alla Pieve).
Sessione moderata da: Enrico Gallorini (GRS Ricerca e Strategia)

Vino e e-commerce: strumenti di vendita per i vini italiani, in Italia e all'estero con Andreas Schmeidler (Vente-Privée); Bernard Burtschy (Le Figaro); Francesco Domini (Feudi San Gregorio); Alessandra Boscaini (Masi Agricola).
Sessione moderata da: Timothy O'Connell (Vinitaly Wine Club)

Come sfruttare la potenza dell'Expo a livello territoriale con Gianni Bruno (Veronafiere); Chiara Lungarotti (UIV+Federvini); Matteo Gatto (Expo2015); Fabio Renzi (Symbola).
Sessione moderata da: Gianni Bruno (Veronafiere)

Wine Blog: utili o inutili? con Paolo Errico (SocialMeter by Maxfone); Matteo Bisol (Venissa); Lene Bucelli (Avignonesi); Giovanna Lazzari (Casa Vinicola Zonin); Stefania Paglino (Planeta); Alessandro Cortes (Argiolas).
Sessione moderata da: Stevie Kim (Vinitaly International)

Go Direct: Il consumatore sempre più al centro con Giampiero Nadali (Fermenti Digitali); Elisabetta Tosi (Fermenti Digitali); Reka Haros (Azienda Agricola Sfriso); Armin Kobler (Weinhof Kobler).
Sessione moderata da: Giampiero Nadali (Fermenti Digitali)

Persuadi a sceglierti, a scegliere i tuoi vini. Come? Il neuro-marketing del vino con Patrizia Marin (Marco Polo Experience); Vincenzo Russo (IULM); Marilisa Allegrini (Famiglie dell'Amarone d'Arte); Lamberto Vallarino Gancia (Padiglione Italia Expo 2015); Roberto Bruno (Fontanafredda).
Sessione moderata da: Patrizia Marin (Marco Polo Experience)

Ufficio Stampa Veronafiere

Agrinsieme chiede più rispetto per l'agricoltura e per tutti i suoi rappresentanti.

Roma, 24 novembre 2014 - Puntualmente, ogni volta che si mette mano alla Legge di Stabilità, giungono notizie di colpi di mano diretti a infilare nel ddl all'esame un emendamento volto a recuperare il tesoretto della Federconsorzi di 400 e più milioni di euro. E' il commento di Agrinsieme alle notizie di agenzie che rilevano il nuovo tentativo di rifinanziare Federconsorzi.

"In un momento molto difficile per il Paese, per il sistema economico nazionale e per l'agricoltura, è inammissibile - sottolinea il coordinamento di Agrinsieme - che si resusciti lo spettro della Federconsorzi, uno degli scandali più grandi della storia repubblicana, e, per di più, con l'erogazione di un regalo da 400 milioni di euro. Questo probabilmente i proponenti devono spiegarlo ai tanti cittadini che non riescono a giungere a fine mese e soprattutto agli agricoltori che stanno operando tra mille ostacoli, con la questione Imu tutt'altro che risolta, e che dei soldi della Federconsorzi non vedranno nemmeno un centesimo".
"Non ci stiamo - conclude Agrinsieme -. Ci batteremo con tutta la nostra forza e con l'appoggio dei produttori agricoli per contrastare questo 'scippo' agli Italiani".
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Agrinsieme è il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).

(Fonte Agrinsieme 24 novembre 2014)

Domenica, 30 Novembre 2014 10:45

Fiducia in calo per le aziende agricole

Il clima mina la fiducia delle aziende agricole nonostante il miglioramento atteso a medio termine espresso dagli operatori.

Roma, 26 novembre 2014
Peggiora nel terzo trimestre 2014 il clima di fiducia delle aziende agricole italiane, nonostante il miglioramento delle attese sugli sviluppi di medio termine espresso dagli operatori. Secondo la consueta indagine condotta da Ismea su un panel di 800 aziende agricole, l'indicatore sintetico che misura il sentiment in campagna perde quasi tre punti su base trimestrale e due sullo stesso trimestre del 2013, portandosi a -9,1 (il campo di variazione è compreso tra -100 e +100).
Alla base della flessione, spiega l'Ismea, il peggioramento dei giudizi sugli affari correnti, in un trimestre contrassegnato da un andamento meteo che ha avuto impatti fortemente negativi su diverse coltivazioni, a danno soprattutto di vigneti e oliveti.
Tra i fattori che hanno inciso negativamente sulla fiducia anche la riduzione dei prezzi agricoli, scesi a un ritmo più sostenuto (-6,6%) rispetto alla dinamica dei costi di produzione (-0,8%). Mostrano invece un miglioramento i giudizi sugli sviluppi a 2-3 anni.
A livello settoriale si osserva un peggioramento del sentiment più o meno diffuso, con le sole eccezioni degli allevamenti da latte, che scontano un miglioramento dei giudizi sul futuro, e delle aziende olivicole, che hanno invece beneficiato di una ripresa delle quotazioni all'origine. Rispetto al valore medio dell'indice generale, il livello della fiducia, nel terzo trimestre 2014, risulta più basso nel comparto dei seminativi e in quello della zootecnia da carne; di converso è più elevato, seppure negativo, nei settori del vino, del latte, della frutta e dell'olio d'oliva.
Solo il 19,4% delle imprese interpellate da Ismea ha dichiarato, nel trimestre in esame, problemi con ricadute sostanziali sulla gestione ordinaria dell'attività aziendale. Quota che sale tra il 22% e il 25% nel caso delle aziende fruttifere e vitivinicole, che hanno risentito maggiormente delle anomalie climatiche e metereologiche della stagione estiva.
Quanto alle intenzioni di investimento su un periodo di dodici mesi, il 22% delle aziende ha risposto in senso affermativo, il 70% si è espresso negativamente, mentre il restante 8% non ha fornito risposte. La propensione a investire risulta più elevata nelle imprese condotte da giovani under 40 e nei settori a più alto grado di internazionalizzazione, in particolare vini, oli e zootecnia da latte.
(Fonte Ismea)

Domenica, 30 Novembre 2014 10:30

La dieta mediterranea costa meno del junk food

L'Università di Bologna dimostra come il "cibo spazzatura" (junk food) costi di più della dieta mediterranea.

Verona 26 novembre 2014 - Al giorno d'oggi seguire in maniera rigorosa i dettami della Dieta Mediterranea costa 50 euro a persona a settimana, contro i 48 euro che gli italiani spendono mediamente. Quindi con soli 2 euro in più a persona a settimana, 32 euro al mese per una famiglia di quattro persone, si può beneficiare appieno di tutti i pregi salutistici della Dieta Mediterranea.
Lo dice uno studio dell'Università di Bologna, che a sorpresa indica come più costosa proprio la dieta a base di cibo spazzatura, il cosiddetto junk food, con ben 130 euro a settimana a persona. Questo perché la Dieta Mediterranea mette al bando merendine e molti dei piatti pronti che, per comodità e stile di vita, consumiamo quotidianamente.
Ma sebbene consigliabile, non è strettamente necessario seguire i dettami della Dieta Mediterranea giorno per giorno, 365 giorni l'anno. Secondo una ricerca delle Università inglesi di Sheffield Hallam e Lincoln si possono avere benefici a lungo termine anche solo con otto settimane di Dieta Mediterranea consecutive, unite a un po' di attività fisica. I ricercatori, che hanno valutato pazienti cinquantenni, hanno infatti verificato che, 12 mesi dopo la fine del regime dietetico, per il gruppo che aveva seguito la Dieta Mediterranea aveva un migliore flusso sanguigno rispetto al gruppo che si era nutrito con una dieta nordica, ricca di grassi saturi. Tutto sarebbe dovuto a cambiamenti molecolari, che hanno un'influenza sulle cellule endoteliali che rivestono i nostri vasi sanguigni, provocati dal pur breve periodo di Dieta Mediterranea.

(Verona, 26/11/2014 - SOL&AGRIFOOD VERONA 22-25 MARZO 2015)

Domenica, 30 Novembre 2014 08:30

Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro

Storico addio all'oliera in bar, mense, ristoranti e pizzerie dall'inizio della settimana con l'entrata in vigore dell'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi.

Roma- 24 novembre 2014. Multe salatissime per i ristoratori che non si adatteranno a utilizzare il tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine d'oliva serviti in tavola.
Lo rende noto la Coldiretti nell'annunciare l'inizio dell'operatività della legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261 che fa scattare il divieto di utilizzare le tradizionali oliere con multe fino a ottomila euro per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene.

Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La legge – riferisce la Coldiretti - prevede anche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti - non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all'etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. "Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l'olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo' offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese" afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare come sia importante il fatto che "nel rispetto della normativa comunitaria l'Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa".

Le norme a tutela dell'extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale che quest'anno dovrebbe scendere del 35 per una produzione attorno a 300mila tonnellate secondo la Coldiretti. In Italia la produzione per l'andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento ma anche al sud la situazione è difficile con significative riduzioni. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell'olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l'Italia che ha visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall'estero del 45 per cento rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 per cento), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.

Il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l'etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta "ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari" se non si tratta di olio italiano al 100 per 100. Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea e che garantiscono l'origine italiana o le bottiglie dove è esplicitamente indicata l'origine nazionale delle olive o meglio ancora se possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica.

(Fonte Coldiretti 24 novembre 2014)

Domenica, 30 Novembre 2014 09:30

Male le mele bene l'olio confezionato

Produzione aumentata e embargo russo condizionano la stagione di commercializzazione delle mele. Al contrario l'Olio d'oliva cresce in consumi, valore e quota export.

di Virgilio - Parma, 25 novembre 2014
Indietro tutta per i prezzi delle mele, titola Ismea, nel comunicato stampa relativamente alla analisi del mercato delle mele. A quasi tre mesi dall'avvio della campagna di commercializzazione - prosegue il documento dell'Istituto di ricerche - il mercato si è stabilizzato sui deludenti risultati di debutto. Tre gli elementi caratterizzanti la stagione 2014/2015: l'incremento della produzione a livello nazionale (+13%) e in sede europea (+9%), il blocco delle esportazioni verso la Russia, l'andamento stagionale penalizzante nell'avvio di campagna. I primi scambi sono avvenuti a ritmi lenti e sulla base di prezzi in decisa contrazione rispetto alla passata stagione. Drastici arretramenti di prezzo sono stati registrati sia nella fase di scambio all'origine che all'ingrosso con perdite tra il 30% e il 40%.
Le varietà maggiormente penalizzate sono state le Gala, seguite dalle Golden Delicious e della Fuji. Mentre la Gala ha risentito maggiormente nella fase d'origine e la Golden è stata penalizzata nella fase delll'ingrosso, la Fuji ha registrato un analogo arretramento in entrambe le fasi di commercializzazione.
Molto meglio, invece la situazione dell'Olio d'Oliva che invece sta vivendo una stagione positiva, in netta controtendenza rispetto al 2013 che aveva registrato un andamento fortemente negativo.
Più 3% gli acquisti di oli di oliva confezionati. I dati del Panel Ismea Gfk/Eurisko rivelano, nei primi nove mesi di quest'anno, un aumento di oltre il 3% su base annua sia in volume che in termini monetari.
Se i consumi terranno lo si vedrà nei prossimi mesi, spiega l'Ismea. Molto dipenderà dagli sviluppi della nuova campagna, partita con prezzi decisamente elevati e produzioni in forte riduzione, sia in Italia che in Spagna.
A metà novembre, secondo le rilevazioni dell'Istituto, le quotazioni, a causa dei rilevanti vuoti d'offerta, sono balzate in media oltre la soglia del 6 euro/kg franco produttore, raddoppiando rispetto ai livelli di un anno fa.
L'export nel frattempo continua a registrare progressi. In otto mesi le spedizioni oltre frontiera di oli di oliva italiani sono aumentati del 12,5% in volume. Ancora più sostenuta la dinamica delle importazioni (+45% rispetto a gennaio-agosto 2013), con gli arrivi dall'estero (principalmente di prodotto spagnolo) che a fine anno potrebbero portarsi ai massimi da inizio millennio.

Domenica, 30 Novembre 2014 09:00

Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea

Ismea, primi riflessi dell'embargo russo sull'export agroalimentare. Praticamente azzerati, in agosto, gli invii di salumi.

Roma - 

I dati dell'export di agosto, elaborati dall'Ismea, consentono una prima valutazione dell'impatto dell'embargo russo sulle esportazioni del made in Italy agroalimentare. A farne le spese sono stati i lattiero caseari, le carni fresche e congelate, l'ortofrutta fresca, e i salumi e gli insaccati, ossia tutti quei prodotti messi al bando dal Cremlino il 7 agosto scorso in risposta alle sanzione Ue, a seguito della crisi in Ucraina.

Particolarmente pesante il bilancio per l'aggregato delle lavorazioni a base di carne suina, un capitolo importante del made in Italy agroalimentare che annoverava la Russia tra suoi principali mercati di sbocco. Gli invii di salumi e insaccati si sono praticamente azzerati nel mese di agosto (-99% la flessione su agosto 2013). In questo caso al divieto in atto dall'estate si aggiungono anche gli effetti delle limitazioni di carattere sanitario precedentemente adottate dal governo russo.

Una flessione in valore di oltre il 90% degli invii alla volta di Mosca si rileva anche per le carni fresche e congelate (bovine, suine, avicole), mentre per i formaggi e latticini la riduzione degli introiti è stata dell'85% sempre nella dinamica annua (agosto 2014/agosto 2013). Da evidenziare che pur essendo, quello russo, un mercato ancora poco significativo per le produzioni lattiero casearie italiane, nel 2013 si era registrato un vero e proprio boom delle spedizioni (+ 33% in valore).

Perdite comprese tra il 60% e il 70% anche per i prodotti ortofrutticoli freschi.

Complessivamente, emerge dalle elaborazioni dell'Ismea una flessione di oltre il 17% del giro d'affari realizzato a Mosca equivalente a una perdita di 8,2 milioni di euro su agosto di un anno fa.

Guardando, invece, la dinamica dell'export agroalimentare verso tutte le destinazioni, si evince una crescita dell'1% nei primi otto mesi dell'anno, mentre il dato riferito al solo mese di agosto rivela una flessione dello 0,9%.

(Ismea 24 novembre 2014)

Quarto ed ultimo appuntamento, venerdì 28 novembre, con il ciclo di incontri promosso dalla Camera di Commercio per approfondire gli strumenti e le agevolazioni in campo per lo sviluppo d'impresa.

Reggio Emilia, 26 novembre 2014 -

Dopo il bando regionale per le start up innovative, gli elementi essenziali per l'avvio di nuove imprese e il programma "Garanzia Giovani", al centro del confronto vi sarà il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna.
Nel corso dei lavori, in programma alle ore 9,00 nella sala convegni della Camera di Commercio, saranno approfondite le sei priorità del programma, la definizione delle zone rurali e le modalità di richiesta dei finanziamenti.
All'incontro interverranno il segretario generale della Camera di Commercio, Michelangelo Dalla Riva, e Teresa Schipani, funzionaria della Regione Emilia-Romagna.
Così come i precedenti, il confronto è organizzato in collaborazione con Ifoa.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Padano stazionario. Leggera crescita del solo latte scremato spot pastorizzato estero e della crema di latte a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 26 novembre 2014

LATTE SPOT Ancora fermo il latte spot. Il prezzo medio del mese di novembre del latte crudo spot nazionale si attesta perciò a 38,53€/100 litri. Cresce solo il latte scremato spot pastorizzato estero. Con un +2,22% questa particolare tipologia di referenza raggiunge quota 23,29€/100 litri come prezzo minimo e 24,42/100 litri come valore massimo. Invariato quindi il prezzo del latte spot crudo che a Verona è stato quotato tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Assolutamente bloccato da ormai quasi tre mesi il prezzo del burro. 2,85€/kg il prezzo del burro CEE contrattato a Milano. Fermo a 3,05€/kg il burro da centrifuga, 2,05€/kg. il burro pastorizzato e 1,90 il burro zangolato da creme fresche.
Al palo anche il prezzo del burro zangolato da creme fresche quotato a Parma che conferma il listino a 1,50€/kg.
Un piccolo segnale di ripresa proviene dalla crema a uso alimentare che a Milano recupera un +1,23% quotando 1,64€/kg, al termine di due settimane consecutive di perdita di valore.

GRANA PADANO Nessuna variazione è stata rilevata a Mantova. Confermati i listini della ottava precedente come sta accadendo ormai da 6 settimane.
Andamento replicato con listini confermati alla borsa merci di Milano che ha quotato tra 6,35 e 6,45€/kg il 9 mesi di stagionatura e tra 7,00 e 7,65 il 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Scende invece il Parmigiano Reggiano seppure limitatamente al 24 mesi di stagionatura. Nello specifico, alla borsa merci di Parma, il 12 mesi è stato fissato tra 7,25 e 7,65€/kg replicando i listini della precedente ottava mentre il 24 mesi ha ceduto altri 5 centesimi fissando la forbice tra prezzo minimo e massimo tra 8,65 e 9,0€/kg. Prosegue perciò il periodo di criticità del re dei formaggi il cui Consorzio di tutela ha da poco approvato un piano di riduzione di produzione per il 2015.
Un provvedimento che dovrebbe consentire un riequilibrio tra domanda e offerta con conseguente beneficio, atteso nel 2015, per il prezzo all'origine. 800.000 quintali di latte verranno distratti dalla trasformazione in "Parmigiano", equivalente al 5%, con l'obiettivo produttivo di 3.150.000 forme commercializzatili nella prossima campagna lattiera.

Sabato, 22 Novembre 2014 15:58

Parma è città dell'olio

Ieri a Parma un convegno su cibo, identità ed economia per celebrare il ventennale dell'associazione "Città dell'Olio"

Parma, 22 novembre 2014
Parma oltre ad essere la capitale della Food Valley è a pieno titolo anche Città dell'Olio, ed è stata scelta per rappresentare la Regione Emilia Romagna come tappa regionale di Girolio del Ventennale, il tour celebrativo dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio che tocca tutte le Regioni olivetate d'Italia in occasione dei primi venti anni di attività. Dopo l'inno di Mameli del Coro CAI Mariotti, a consegnare la bandiera dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio a Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma, Enrico Lupi, Presidente dell'Associazione che conta oltre 350 soci in tutt'Italia.

Testimonial d'eccezione della tappa di Girolio del Ventennale, il Patriarca, un olivone sulle colline di Monchio di Mulazzano che si stima sia stato piantato intorno al 1200. A seguire la celebrazione della tappa di Girolio il convegno 'Cibo, Identità, Economia, Parma alla prova del futuro,' da cui è emerso come Parma e il suo territorio hanno tutte le caratteristiche per arricchire il paniere dei prodotti tipici con anche l'olio extravergine di qualità pur avendo al momento solo una trentina di piccoli produttori per una superficie totale di 20 ettari. Le relazioni esposte hanno messo in evidenza che occorre valorizzare sempre di più il brand della Food Valley, già conosciuto e apprezzato nel mondo, a garanzia della qualità dell'offerta agroalimentare del territorio.

Onorevole Giuseppe Romanini

"Qualità più che quantità dunque per l'oro giallo di Parma - ha affermato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma - offriamo una vasta gamma di prodotti e l'olio di qualità era un elemento che ci mancava. Questo territorio, il più 'agroalimentare' d'Europa, bacino di una vasta gamma di prodotti di qualità DOP e IGP, si arricchisce pertanto di una produzione altamente significativa nel panorama del Made in Italy. Siamo alla continua ricerca di prodotti antichi al fine di identificare sempre più Parma come un 'Brand' che sia una garanzia di qualità per l'agroalimentare, non a caso recenti ricerche condotte da Fiera di Parma, Assocamera Estero, Parma Alimentare e Camera di Commercio hanno dimostrato che il consumatore stesso, per avere la qualità di un brand Parma, è disposto a pagare di più".

"Parma rappresenta per l'intero Paese un punto di riferimento importante nel settore agroalimentare - ha affermato il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi - e non soltanto per quanto riguarda grandi produttori ma anche le piccole tipicità come l'extravergine di oliva che, pur rappresentando una produzione di nicchia quantitativamente limitata, denota un potere attrattivo enorme dal punto di vista della qualità. Proprio per tutelare questo patrimonio agro-alimentare del territorio, gli operatori di varie filiere del comparto hanno manifestato il loro parere favorevole ad impegnarsi sempre di più per l'affermazione di un brand che renda riconoscibile a tutti, questi prodotti di eccellenza 'made in Parma'".

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate all'onorevole Giuseppe Romanini membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il quale ha ribadito come "ci sia da parte del Governo nazionale e del Parlamento un interessamento e un impegno a promuovere e difendere il valore dei marchi DOP e IGP. Se chi ha ricevuto mandato a trattare su questi temi saprà svolgere bene il ruolo che gli è stato affidato, per le nostre produzioni si potranno aprire ulteriori spazi e soprattutto si potrà guardare con maggiore ambizione verso quei mercati nel mondo in cui le nostre DOP e IGP risultano molto richieste, Stati Uniti in primis. L'olio per Parma è una piacevole riscoperta, in mezzo ai prodotti che identificano questo territorio nel mondo non ha mai avuto particolare risalto. Grazie a Città dell'Olio oggi la Food Valley potrà annoverare tra le sue eccellenze più conosciute anche l'extravergine. E' quindi estremamente importante trovare il modo di dare valore alla qualità di questo prodotto e saranno importanti le operazioni di marketing territoriale che saranno definite attorno ad esso. In questo frangente, tutto ciò che serve è la coesione e il saper fare sistema le istituzioni insieme al tessuto economico locale".

Proprio sulla necessità di fare marketing territoriale si è espresso anche il giornalista enogastronomo Carlo Cambi, convinto che sia indispensabile aggiungere all'extravergine di oliva il valore territoriale, quello della certificazione di qualità (Dop) e il brand aziendale. "La biodiversità delle nostre cultivar va esaltata attraverso la narrazione territoriale e attraverso la riconoscibilità dei diversi extravergine partendo proprio dai luoghi di origine, elementi di marketing imprescindibili per alzare il valore dell'olio al quale affiancare un turismo dell'extravergine fatto di percezione totale del valore della ruralità, che è insieme culturale e gastronomico e che trova naturale domanda nel cosiddetto turismo learning ovvero delle esperienze".

"Un settore - ha aggiunto Giorgio Dell'Orefice, giornalista di Agrisole Il Sole 24 Ore - che a dispetto della crisi sta continuando a mettere a segno risultati positivi, come dimostrano i dati del primo semestre 2014 in cui l'export alimentare di Parma è cresciuto del 7,7% contro il +3% dell'export nel complesso. Tuttavia, in chiave futura occorre rafforzare il link soprattutto con la leva del turismo, fondando questa operazione sul superamento di due luoghi comuni in particolare ovvero che il turismo enogastronomico sia una realtà riservata solo ai piccoli produttori artigianali e non possa coinvolgere realtà industriali medio grandi, e che Parma è lontana dai principali circuiti turistici e quindi più difficilmente raggiungibile".

Per promuovere il turismo enogastronomico in Italia, un importante ruolo è rivestito dai ristoranti italiani nel mondo, come testimoniano i numeri presentati da Antonio Giovanni Cocco, direttore generale ISNART: 6.700 ristoranti italiani certificati da Ospitalità Italiana nel nostro paese e 1.700 ristoranti in altri 50 paesi del mondo. Solo questi ultimi richiamano oltre 70 milioni di clienti annui e rappresentano un grande asset per l'Italia perché consente di aprire i mercati a piccoli produttori, promuovere i principi della Dieta Mediterranea, supportare i grandi eventi come Expo 2015 e proteggere le tradizioni e i prodotti italiani. Una rete nel mondo che quindi vende il "marchio" Italia, in cui i prodotti agroalimentari rappresentano il 40% del totale.

Si sono poi sviluppate nello specifico con numeri e risultati scientifici di ricerche accademiche le relazioni di GianMaria Cunial, presidente Associazione Olivicoltori Parmensi e il Professor Andrea Fabbri, ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all'Università di Parma.
Al convegno, moderato dalla giornalista enogastronomica e docente del Master COMET presso l'Università di Parma Marzia Morganti Tempestini, sono intervenuti per porgere il saluto Giampaolo Cantoni, Consigliere Delegato Parchi, attività produttive, energia e fonti rinnovabili Provincia di Parma e Marco Vagnozzi, Presidente del Consiglio comunale di Parma, Cesare Azzali direttore Unione Industriale Parmense, Claudio Leporati, Responsabile Marketing Consorzio tutela Prosciutto di Parma, Maurizio Dodi del Consorzio Vini e Cecilia Bergamaschi per l'azienda Agricola Coppini Arte Olearia.

All'incontro erano presenti anche gli studenti dell'ITS, Istituto Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari ed agro-industriali" e gli studenti del Corso di Scienze Gastronomiche e del Master COMET dell'Università di Parma.

Ufficio Stampa Ventennale Associazione Nazionale Città dell'Olio

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

1.1 editoriale L'Anacronistica politica della Merkel italiana
3.1 meccanizzazione Le nuove frontiere del Contoterzismo.
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseari, prezzi stazionari
5.1 biodiversità Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.
5.2 HO.RE.CA. Quando l'alta cucina si unisce allo sport, a favore della beneficienza.
5.3 vino Vino. Decennale dell'Istituto Grandi Marchi a Milano.
6.1 eventi Parmigiano Reggiano, la Dop più premiata grazie alla Nazionale.
6.2 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano: nel 2015 produzione ridotta
7.1 quote latte PR Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

cibus 47 copertina

Domenica, 23 Novembre 2014 10:45

Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.


Premio San Martino per la biodiversità 2014 a Patrizio Roversi, conduttore Linea Verde - RAI 1

Parma, 19 novembre 2014 - Sabato 29 novembre, alle ore 9,30, alla Camera di Commercio di Parma (Sala Aurea -Via Verdi, 2), si terrà la cerimonia del Premio San Martino per la biodiversità 2014. Quest'anno il premio, giunto alla settima edizione, sarà conferito a Patrizio Roversi, conduttore della trasmissione tv di RAI 1 Linea Verde, dedicata al mondo dell'agricoltura, che da anni approfondisce e valorizza un piccolo, ma significativo, angolo del nostro immenso patrimonio fatto di sapere agricolo, tradizioni, biodiversità locale, prodotti tipici, storia e cibo.

Programma
Ore 9.30 Omaggio musicale
Claudio Ferrarini
Direttore artistico del Slowflute Festival

Ore 10.00 Saluti
Andrea Zanlari Presidente Camera di Commercio di Parma

Claudio Moretti Consigliere Delegato Agricoltura Provincia di Parma

Ore 10.30 Cerimonia di consegna del Premio San Martino
a Patrizio Roversi
Filippo Fritelli Presidente della Provincia di Parma

Ore 11.00 Conversazione
Patrizio Roversi Conduttore di Linea Verde

 Massimo Spigaroli Associazione Agricoltori e Allevatori Custodi di Parma

Il Premio San Martino, istituito nel 2008, è un riconoscimento che la Provincia di Parma assegna a figure di rilievo per l'impegno dedicato alla salvaguardia della biodiversità in agricoltura e alla sensibilizzazione in tale ambito. Le linee guida perseguite nella storia dell'assegnazione del Premio San Martino a personaggi illustri sono cinque: Educazione, Economia, Ecologia, Etica e Estetica.

Questo momento istituzionale ha contribuito a divulgare iniziative territoriali di recupero e valorizzazione delle risorse autoctone in agricoltura, consentendo inoltre di dare risalto, nella nostra provincia, al lavoro di persone, enti e associazioni che da anni si occupano della biodiversità, tra cui gli agricoltori e allevatori custodi, e di creare una importante occasione di incontro tra mondo produttivo, scientifico e la cittadinanza.e


Si festeggia un altro anno della NIR (Nazionale Italiana Ristorazione)

Piacenza 20 novembre 2014 - Non capita tutti i giorni di vedere insieme tanti ristoratori italiani di alto livello (fra cui numerosi stellati riconfermati anche quest'anno dalla nota guida Michelin). L'occasione è la cena degli auguri della Nir, Nazionale Italiana Ristoratori.

Essa nasce nel 1995 e ne fanno parte alcuni dei più prestigiosi protagonisti della ristorazione italiana e mondiale. L'associazione ha lo scopo di impegnare la propria immagine in progetti finalizzati alla realizzazione di opere sociali di solidarietà.
Fra gli eventi del 2014 da ricordare l'annuale disfida europea con le omologhe nazionali di Austria, Germania e Svizzera che ha visto la vittoria proprio dei ristoratori italiani, che a questo punto possiamo considerare numeri uno non solo in cucina ma anche sul campo da calcio.

Queste le parole dell'attuale presidente Renato Besenzoni "Tutto è cominciato per caso circa 20 anni fa unendo un gruppo di colleghi per una partitella di calcio fra amici, col passare degli anni di amici ne abbiamo incontrati sempre di più e nel dicembre del 2000 si è costituita ufficialmente la Nir".
Lunedì 1 dicembre alle ore 20,00 presso il ristorante del Presidente Nir "Da Giovanni" in provincia di Piacenza, occasione unica per ritrovare tutti i 47 illustri soci riuniti insieme per festeggiare un altro anno di successi della Nir.

Un gruppo forte e coeso come testimonia la serata del 1 dicembre che sarà l'occasione non solo per incontrarsi ma anche per ringraziare gli importanti sponsor che sostengono l'associazione e tutti i suoi progetti come Sanpellegrino, Olitalia srl e Tommasi Vini e divulgare in anteprima gli ambiziosi progetti 2015 soprattutto in vista di Expo Milano.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.nazionaleristoratori.it


Antinori: Orgogliosi di essere ambasciatori del vino italiano nel mondo.

Milano, 19 novembre 2014. "Per capire quali siano i margini del nostro made in Italy e quanto c'è ancora da lavorare basta guardare alla nostra quota export in Europa e negli Stati Uniti. I due storici mercati di sbocco valgono oggi ancora i 2/3 del totale delle esportazioni, con il Canada al 13% e soprattutto Asia e Russia che non arrivano alla doppia cifra. I Grandi Marchi da dieci anni sono impegnati ad invertire questa tendenza per garantire competitività al vino made in Italy su mercati fondamentali del futuro". Lo ha detto oggi, in apertura dell'evento per il decennale dell'Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, il suo presidente, Piero Antinori. L'istituto – che raggruppa 19 tra le aziende-icona dell'enologia italiana per un valore complessivo pari al 6,7% delle esportazioni di vino imbottigliato nel mondo – ha presentato per la prima volta a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, nel corso di una degustazione storica dedicata ai suoi 10 anni di attività, i principali numeri del percorso comune di internazionalizzazione iniziato nel 2004.

Complessivamente le 19 cantine simbolo del vino italiano nel mondo che fanno parte dei 'Grandi Marchi' (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito in dieci anni circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni). A questi vanno poi aggiunti 5,15mln di Euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell'Istituto Grandi Marchi. "Abbiamo lavorato e lavoreremo per fare da apripista sui nuovi mercati, che rappresentano il vero sviluppo della nostra economia e non solo sul vino - ha aggiunto Antinori -. In 10 anni abbiamo fatto 49 eventi in Russia, 31 in Giappone, 22 in Canada e in Cina, 14 in Corea e 13 in India. Siamo stati anche in Brasile, Thailandia, Messico, Taiwan, Hong Kong e la prossima settimana saremo in Malesia ed Indonesia. Questo significa che abbiamo frequentato i mercati emergenti molto più che Usa, Italia ed Europa. Cerchiamo – ha concluso Antinori - di fare sistema con i nostri mezzi e in parte con quelli concessi dai fondi di promozione per contrapporre un'alternativa di qualità alla presenza francese e di altri Paesi produttori che per motivi geopolitici partono avvantaggiati".
Una missione, quella decritta dallo Statuto, 'di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura del vino italiano a livello internazionale anche attraverso la costruzione dell'immagine del vino italiano sui mercati emergenti', che l'Istituto ha assolto più volte attraverso decine di tour attorno al globo: 248 missioni internazionali, 18 Paesi obiettivo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giornalisti), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 seminari, 39 gala dinner, conferenze stampa e iniziative di promozione).

L'evento organizzato in collaborazione con la storica rivista Civiltà del bere e Iem – International Exhibition Management – ha visto i leader del vino italiano presentare in degustazione 57 etichette-capolavoro compresi alcuni esemplari del millesimo 2004.
Ufficio stampa Istituto Grandi Marchi

Al World Cheese Awards 2014 che si è tenuto a Londra con 3000 formaggi da 33 paesi. Il riconoscimento di Supergold al formaggio dell'Azienda Agricola Granadoro di Cavriago

(Londra, 15 novembre 2014) – "Al più grande concorso al mondo di formaggi ed alla più numerosa missione del Parmigiano Reggiano è corrisposta la più grande premiazione italiana; ben 21 medaglie e un Supergold per la Nazionale del Parmigiano Reggiano, che distribuisce premi a Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia". Questo la dichiarazione di Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nel commentare la partecipazione al concorso World Cheese Awards 2014 di 21 caseifici, riuniti nella Nazionale del Parmigiano Reggiano, che si sono confrontati con produttori e distributori da tutto il mondo. Complessivamente erano infatti 3000 i formaggi provenienti da 33 paesi, dall'Australia, agli Usa, dal Sud Africa, al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati provenienti da 26 nazioni.
"Il 'Re dei formaggi', con 7 ori, 7 argenti, 7 bronzi e il Supergold, è risultato così il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso. Una grandissima soddisfazione, testimoniata dalla gioia di una nutrita delegazione di produttori dal comprensorio, saliti nella capitale inglese per vivere questo momento" spiega Gabriele Arlotti, ideatore del gruppo di caseifici pluripremiati. Nel mentre all'Olimpya di Londra si svolge il Bbc Good Food Show, in cui è presente uno spazio di promozione e vendita del tipico prodotto, curato dal Consorzio Conva in collaborazione col Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il Bath Blue, tipico erborinato del Regno Unito, è stato premiato quale vincitore assoluto dell'edizione 2014 che, comunque, ha visto il campione delle vacche rosse della Nazionale del Parmigiano Reggiano dell'Azienda Agricola Granadoro (Cavriago, RE) giungere tra i selezionati migliori del mondo, con il riconoscimento di "Supergold".

Di seguito il dettaglio delle 18 medaglie:
Categoria oltre i 24 mesi:
Medaglie d'Oro per l'Azienda Agricola Grana d'Oro (Cavriago RE), che è risultata altresì tra i Supergold della manifestazione, portando il Parmigiano Reggiano in finalissima; i caseifici Sociale Fior di Latte (Gaggio Montano, BO), Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Società Agricola Giansanti (Parma), Fattoria Fiori (Vetto, RE), Querciola (Lizzano in Belvedere, BO), Nuova (Bibbiano, RE);
Medaglie d'Argento per i caseifici Querciola (Lizzano in B., BO), Dismano (Montese, MO), Punto Latte (Concordia sul Secchia, MO), Coduro (Fidenza, PR), Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR), Del Parco (Ramiseto, RE).
Medaglie di Bronzo: Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Castellazzo (Campagnola, RE), Cavola (Toano, RE), San Girolamo (Guastalla, RE), San Giorgio (Casina, RE).
Categoria sotto i 24 mesi: Medaglia di Bronzo per i caseifici Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR).
La Nazionale del Parmigiano Reggiano 2014/2015 è risultata complessivamente composta da 21 caseifici: 5 di Parma (Cooperativa Casearia Agrinascente, Caseificio Sociale Coduro, Latteria Sociale Costa di Bazzano, Società Agricola Giansanti, Caseificio Sociale di Urzano), 3 di Modena e provincia (Caseificio Dismano, Caseificio Sociale Nuovo Malandrone, Punto Latte), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 11 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro, Caseificio Sociale Castellazzo, Caseificio Sociale Cavola, Caseificio Sociale del Parco, Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, Latteria Sociale Migliara, Latteria Sociale Moderna, Latteria Sociale Nuova, Latteria Sociale San Giorgio, Latteria Sociale San Girolamo, Azienda Agricola Grana d'Oro). Il palmeras complessivo del gruppo, dalla fondazione nel 2001, annovera così 72 premi internazionali.

 


800.000 quintali di latte in meno con la produzione che passa a 3.150.000 forme (-5%)

Reggio Emilia, 19 novembre 2014 - Scenderà del 5%, nel 2015, la quota di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano. Circa 800.000 quintali in meno, in sostanza, che porteranno la produzione di formaggio a 3.150.000 forme rispetto ai 3,3 milioni con i quali si chiuderà il 2014.

"Una rimodulazione dei piani di regolazione dell'offerta – ha detto il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, nell'ambito dell'assemblea dei caseifici aderenti (poco meno di 370) – che non rappresenta soltanto una misura di carattere congiunturale".

"Il riequilibrare l'offerta rispetto alla domanda per ridare fiato ai redditi dei produttori a fronte di quotazioni che hanno pesantemente risentito di un aumento produttivo che in tre anni è stato pari al 9,5%, oggi è una delle misure di carattere strutturale che debbono essere messe in atto per rispondere a cambiamenti di analoga natura avvenuti sui mercati mondiali del latte e dei formaggi e a ciò che la crisi economica ha generato a carico delle famiglie".

"Dall'inizio della crisi economica – ha proseguito Alai – il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 13,1% e i consumi di formaggi sono scesi del 6,3%. Ciò nonostante, i consumi interni di Parmigiano Reggiano, apparsi in calo all'inizio del 2014, negli ultimi tre mesi sono aumentati del 4%; contemporaneamente, però, le quotazioni all'origine sono apparse i continua discesa (-14% in un anno) e proprio questi dati dimostrano che a prezzi bassi si può vendere di più (tanto che da due anni sono in sensibile diminuzione anche le importazioni di similgrana) e che la produzione tende naturalmente a diminuire, ma siamo ben lontani da elementi strutturali che possano garantire quel reddito ai produttori che sta invece diminuendo".

"A fronte dell'ormai imminente termine del regime delle quote latte in Europa – ha aggiunto il presidente del Consorzio - si profila un mercato in cui la produzione aumenterà mentre non cresceranno i consumi: a questo scenario ancora più complesso e competitivo, o si risponde come sistema, regolando i flussi, o il rischio è quello di non essere piloti, ma passeggeri del mercato, e quindi trasportati da eventi ingovernabili".
Dopo gli aumenti del 2011 (+174.000 forme), del 2012 (+225.000 forme) e del 2013 (173.000 forme) e il +0,7% che si registra a novembre 2014, per il 2015 l'Assemblea dei caseifici aderenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano ha dunque deciso il taglio del 5% della produzione 2015, ma anche una "spending review", proposta dal Consiglio, che porterà ad un taglio, sulle sole spese di struttura, di 700.000 euro e ad un calo complessivo del bilancio per 3,5 milioni, mentre nessun aumento è previsto sui contributi versati dai caseifici, fermi dal 2003.

Al taglio della produzione, ora, i singoli allevatori saranno chiamati ad aderire individualmente in quanto possessori delle quote latte trasformabile, assumendo così l'impegno a riorganizzare un sistema il cui obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio di mercato che non si limiti a non generare scorte, ma che garantisca reddito ai produttori. Un sistema, peraltro, alle prese con una situazione del comparto che si inserisce in un contesto nazionale ed internazionale senza precedenti e che vede altre prestigiose Dop italiane alle prese con gli stessi problemi di governo della produzione.

Domenica, 23 Novembre 2014 11:05

Le nuove frontiere del Contoterzismo.

Incontro con Angelo Corradi direttore dell'UNIMA di Parma, l'unica Associazione Provinciale delle Imprese che eseguono servizi meccanizzati industriali e agricoli per conto terzi -

di Sara Bondani, Parma 23 Novembre 2014 --

Si è conclusa da pochi giorni l'EIMA, la manifestazione fieristica dedicata alla meccanizzazione agricola. Stando all'affluenza di pubblico professionale registrato (oltre 235.000 presenze) e al numero di stand e novità proposte, il settore della meccanizzazione agricola e industriale sembra non risentire della crisi che sta opprimendo il Paese da ormai otto anni.

Al contrario del comune pensare, il settore agricolo è, da sempre, un comparto orientato all'innovazione e in questo l'Italia è sicuramente, per tradizione e per condizioni orografiche, all'avanguardia.

Recenti indagini indicano nel contoterzismo agricolo il driver di mercato con incrementi di ore lavorative esternalizzate quasi raddoppiate dal 2000 al 2010.

L'utilizzo dei macchinari in generale comporta però un alto rischio di infortuni sul lavoro che, seppur in diminuzione, nel caso della meccanizzazione agricola sono conseguenza di incidenti spesso mortali. La causa è in prevalenza il ribaltamento del mezzo e fra i conducenti più esposti sono soprattutto quelli nella fascia con età superiore ai sessant'anni a pagarne le conseguenze.

Il problema deriva da una meccanizzazione obsoleta e dall'utilizzo di macchine prive di basilari sistemi di sicurezza: roll-bar e cinture di sicurezza. Questa realtà però non trova riscontro nelle imprese che effettuano il contoterzismo proprio perché queste investono ingenti capitali nel rinnovo del parco macchine che pertanto lo stesso è aggiornato e tecnicamente sicuro e rispettante di tutte le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tecnologia, innovazione e rischi sono i fattori principali che stanno spingendo la categoria del "contoterzista" a una sempre più spinta specializzazione e a un costante aggiornamento tecnico e professionale.

 

A fronte di questo, abbiamo incontrato il direttore dell' U.N.I.M.A. di Parma, Angelo Corradi, che partendo dalle problematiche del settore del contoterzismo, ha delineato come una formazione e un aggiornamento costanti degli operatori – abbinata ad un utilizzo di macchine moderne, efficiente e sicure - sia fondamentale per ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro.

U.N.I.M.A. dal 1938 raggruppa centinaia di imprese che svolgono servizi industriali e agricoli, nonché la totalità delle imprese della nostra provincia che effettuano il servizio di spurgo fogne e spazzamento meccanizzato delle strade.

L'Associazione offre in maniera tempestiva e professionale un servizio a 360° che spazia da quello fiscale e contabile, alla gestione del personale, al servizio UMA, alla predisposizione di gare di appalto, ai servizi di consulenza ambientale - solo per citarne alcuni - oltre a una qualificata offerta formativa inerente tutti i corsi in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro che prevede il recente Accordo Stato Regioni in vigore dal marzo 2013.

Non solo agricoltura. Una pratica in uso nel settore agricolo da sempre quella del Contoterzismo. Come si è evoluto il comparto negli ultimi anni?

Sicuramente la tecnologia fa si che la stessa macchina possa produrre di più a vantaggio della produttività e conseguentemente a vantaggio dei prezzi che possono diventare più concorrenziali dando un aiuto consistente al partner agricoltore.
Il settore è stato marginalmente intaccato dalla crisi. Per fortuna non possiamo considerare la categoria in stato di crisi "profonda". Più che altro si verificano casi di clienti, e tra questi anche agricoltori, che non pagano i servizi e che un po' d'apprensione genera.
I contoterzisti che hanno esteso il loro campo di interesse anche in altri ambiti oltre l'agricoltura, dando vita perciò ad aziende miste, sono potuti crescere molto e circa la metà dei nostri associati ha infatti diversificato le attività. Chi invece non ha optato per la diversificazione facilmente risente delle difficoltà nel rinnovare il parco macchine con frequenza in quanto le stesse hanno avuto aumenti maggiori rispetto agli aumenti praticati sulle tariffe delle lavorazioni meccanico agricole; inoltre l'accesso al credito è sempre più difficile causa la reticenza degli Istituti di Credito a fare impieghi non iper-garantiti dai richiedenti.

Quali sono le problematiche contingenti della categoria che dovrebbero essere rimosse o attenuate per facilitare l'operatività delle imprese associate?

Data la necessità primaria di rinnovare il parco macchine con mezzi tecnologicamente avanzati, incide molto la difficoltà di accesso al credito. Oltre a questo sarebbe assolutamente necessaria e indispensabile una semplificazione burocratica soprattutto delle procedure amministrative e degli obblighi che incombono sulle imprese. Più credito e meno burocrazia.

Dal punto di vista legislativo invece, sicuramente, sarebbe utile una modifica alla legge sul recupero coatto del credito. La legge non tutela sufficientemente chi opera con professionalità e onestà.
Sarebbe opportuno andare all'approvazione di norme in grado di agevolare il rinnovo del parco macchine del mondo agricolo e del contoterzismo, preferibilmente con contributi a fondo perduto, e che potesse ridursi drasticamente il carico fiscale.
Già un accenno alla necessità di alleggerire il carico burocratico e nel caso specifico del nostro settore, sarebbe auspicabile anche la riduzione dei costi dei permessi di circolazione delle macchine eccezionali.
Da abolire totalmente sarebbe la tassa sull'usura delle strade che viene pagata, per un minimo di 4 mesi, per dei mezzi eccezionalmente pesanti ma che compiono solo brevissimi tragitti sull'asfalto. Infine, si dovrebbe modificare il codice della strada per il carico al traino - in Italia ha il limite di 200 quintali (n.d.r.) - che potrebbe essere alzato come in alcuni altri Paesi europei fino, ad esempio, a 250 quintali.

I recenti fatti alluvionali, come hanno visto coinvolta la Associazione e i suoi aderenti?
Si tratta di un problema di carattere sociale: gli spurghisti fogne della nostra Provincia e delle provincie limitrofe hanno lavorato giorno e notte per il comune, per condomini alluvionati e tutte le atre utenze interessate, mettendo un grande impegno al servizio delle persone alluvionate.

L'attività dell'associazione. Quali sono i compiti istituzionali e quali i servizi accessori ma qualificanti che, almeno a livello locale, state erogando?
L'associazione offre un servizio completo da quello fiscale, alla gestione del personale, ai servizi per l'ambiente, agli adempimenti inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro, ai permessi di circolazione, al servizio Uma - utenti macchine agricole - buste paghe e contabilità. Proprio in questo risiede la nostra forza, ovvero nel poter offrire un servizio completo ai nostri associati, senza nessun tramite. Qualunque esigenza viene presa in carico e gestita dall'Associazione, offrendo così un servizio professionale e tempestivo come nessun altro è in grado di erogare.

L'attività Formativa e Informativa. Norme in continua evoluzione e mercati fluidi. Come opera l'associazione per fare fronte a queste nuove esigenze?
Abbiamo avviato una ventina di corsi di formazione ed informazione - corso agli addetti che operano in presenza di traffico veicolare per apporre la segnaletica stradale, corso spazi confinati, corsi di aggiornamento per trattore agricolo, escavatore, PLE, gru e carrelli elevatori semoventi - per i lavoratori dipendenti delle imprese nostre Associate ai sensi del Decreto Legge 81/2008 sicurezza nei luoghi di lavoro, che vede una grande partecipazione e con i quali è rilasciato, a fine corso, l'attestato di partecipazione.
Siamo gli unici a proporre corsi di formazione su macchine agricole. Particolare rilevanza hanno quelli sul traffico veicolare, obbligatori dal 20 aprile 2013, per qualunque attività svolta su strade in presenza di traffico.

Le nuove frontiere del Contoterzismo?
L'ipotesi di accorpare le aziende potrebbe essere una possibilità per ottimizzare la resa delle macchine e ridurre i costi fissi.
Le imprese agromeccaniche sono quindi chiamate, data la crisi, a sopperire alle carenze economiche e strutturali delle imprese agricole e il contoterzismo risulta essere, in questo momento più che mai, un elemento chiave della competitività per l'agricoltura italiana.

Vista l'importanza del servizio offerto ai caseifici le Istituzioni, le Associazioni Agricole unite, le Cooperative e la Fondazione Bizzozzero, liquidata la società CSA al centro della vicenda giudiziaria del Giugno scorso, danno vita ad una nuova cooperativa altamente specializzata, la CLCA, che conserva le migliori professionalità e che sarà in grado di offrire un nuovo servizio anche ai tanti salumifici del parmense oltre che ai caseifici -

Parma, 19 novembre 2014 –

La vicenda giudiziaria coordinata dal Pm Pensa che portò alla chiusura e al sequestro del Centro Servizi per l'Agroalimentare nel mese di giugno è sfociata nella messa in liquidazione definitiva il 7 di novembre scorso della società cooperativa che lo aveva gestito per anni. Tale ed importante però è la natura del servizio offerto a sostegno di tutto il settore lattiero-caseario del Parmense e non solo che le istituzioni, insieme all'impegno di tutte le Associazioni Agricole presenti sul territorio, del mondo Cooperativo e della Fondazione Bizzozzero hanno dato vita ad un rinnovato laboratorio di analisi che inizierà proprio in questi giorni l'attività proponendo servizi del tutto rinnovati. Il nuovo polo scientifico di via Torelli sarà una cooperativa, avrà un nuovo nome, CLCA (Centro Lattiero Caseario e Agroalimentare) e consentirà a molte imprese agroalimentari del nostro territorio di non emigrare fuori dai confini provinciali avvalendosi di servizi di alto livello qualitativo a prezzi adeguati in un momento particolarmente difficoltoso per l'intero settore.

In più un fatto di non sottovalutabile entità e che le professionalità migliori del centro sono state preservate e in questo modo, oltre al servizio, si è salvaguardata l'occupazione del personale che da sempre, fin dalla fondazione nel 1939, aveva dato prova concreta e costante nel tempo di una riconosciuta capacità analitica sulla materia prima.

Le novità però non sono finite. Alla guida della società cooperativa CLCA di Via Torelli c'è un giovane presidente 32enne, ma già con decennale esperienza maturata nel settore, che si avvicina a questa nuova cooperativa con grande entusiasmo, Daniele Mazzocchi: "Sono onorato di iniziare questa avventura potendo contare sulla forza della professionalità di un gruppo solido, ma estremamente coinvolto nel processo di rinnovamento che porti ad un rinnovamento produttivo in grado di fornire anche nuovi servizi a tutti gli allevatori e non solo del comparto agroalimentare. Un ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati con grande impegno durante i mesi estivi per trovare una soluzione nuova che ora è finalmente realtà".

Tra le novità più rilevanti che diventano oggi il primo biglietto da visita per la neonata cooperativa c'è un nuovo servizio proposto che richiamerà l'interesse di numerose imprese ovvero le analisi svolte sulle carni a supporto dell'attività dei numerosi salumifici. "Un servizio fondamentale che svilupperemo ulteriormente e amplieremo in brevissimo tempo - ha sottolineato il neo direttore Alessandro Raffaini, 41 anni. "In questa sede svolgeremo tutte le attività analitiche sui campioni del latte svolgendo analisi che offriranno diverse tipologie di valutazione: chimico-fisiche, microbiologiche, organolettiche. Saremo in grado di offrire assistenza tecnica lattiero casearia e consulenza per autocontrollo igienico sanitario rivolta ai caseifici, aziende agricole e alimentari a tutto tondo".

(Fonte: Ufficio stampa CLCA)

Mercoledì, 19 Novembre 2014 10:09

Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

Alai: servono strategie condivise. Il Parmigiano è in un mercato che non è il suo. La strada della polverizzazione del latte potrebbe essere il prossimo obiettivo da porsi all'interno del comprensorio.

di LGC - Parma 19 novembre 2014 --

Modulazione della produzione, qualità e distintività  sono le leve sulle quali convergere le forze di tutti per riprendere in mano i mercati tipici del Parmigiano Reggiano.
Questi i punti emersi dalla relazione del presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, illustrati al folto pubblico di operatori presenti all'incontro organizzato, ieri mattina alla sala civica del municipio di Noceto, dal centro di consulenze Agriverde.

E' la preoccupante situazione in cui versa il re dei formaggi il motivo scatenante del confronto tra gli imprenditori di settore e il presidente del Consorzio di Tutela. Il presidente, in più circostanze, ha inteso sottolineare quanto sia indispensabile individuare e condividere delle scelte strategiche da portare avanti tutti, nessuno escluso. "Il Consorzio è in grado di guidare la volontà delle persone? - sottolinea il presidente - No, il consorzio fa delle delibere che poi si traducono in buoni consigli che se uno vuole li rispetta e se non vuole non li rispetta. E veniamo all'esempio più pratico. I piani produttivi 2011- 2013 dicevano produzione 2010 + lo 0,8%. Si partiva con 3.040.000 forme e si arrivava con 3.100.000 unità. Questo era quello che aveva detto di fare il consorzio. La soglia delle 3,1 milione di forme fu superata di 200.000 forme. Allora non abbiamo fatto quello che ci aveva detto il consorzio." Una quota che, evidentemente, il mercato non ha potuto assorbire a discapito perciò del prezzo del prodotto.

"Il consorzio, rimarca Alai, è una associazione di caseifici in cui si aderisce volontariamente e ci si impegna, non ci si obbliga, a fare quello che viene stabilito. Oggi per me il tema è quello di costruire una mentalità che ci faccia vedere la situazione nella complessità."
E' opinione del presidente la necessità di lavorare sul prodotto esaltandone gli aspetti di tipicità e di territorialità che siano distintivi e unici, quindi ben riconoscibili rispetto al Padano e ai prodotti similari.
La quota eccedente di produzione che il mercato, in questi ultimi anni, non è stato in grado di assorbire è un'importante concausa della crisi di valore del re dei formaggi.

La rimodulazione dell'offerta, con una riduzione del 5% della produzione di formaggio, è la proposta alla quale l'assemblea consortile sarà chiamata a esprimersi nelle prossime ore.
"In questo momento abbiamo la necessità di smaltire le scorte, prosegue Alai, quindi si dice produci 95% e se fra due anni l'economia si riprende diremo produci il 102%. Ma le quote non le ridurremo ai produttori. Chiederemo quindi una modulazione della produzione di formaggio, momentanea di un anno soltanto, e il latte che si produrrà in più cercheremo di dargli un'altra destinazione accompagnato da un'indennizzo che va da 4 a 10€ al quintale. I 4 euro servono per indennizzare il 5% di minor trasformazione casearia che pagherebbe 5,6€ per la di marchiatura differenziata e fanno 9,6 euro. Se qualcuno può offrire latte alimentare gli diamo 10€ in aggiunta al valore di mercato (46€ circa totali - ndr). Facciamo questa differenza consapevoli che non tutti i caseifici sono attrezzati per la vendita del latte."

In sintesi l'obiettivo del Consorzio, sempre che domani (19 novembre) venga approvata la proposta, è un programma di scolmatura che dovrebbe consentire una ripresa di prezzi pur senza ridurre la produzione di latte dei singoli allevatori. "Domani andremo quindi a proporre una riduzione della produzione, conclude Alai, cercare una alternativa per il latte trasformato in modo diverso, inoltre cominceremo a tracciare quello che può essere un percorso futuro di quello che è il radicamento del nostro prodotto sul territorio. Dovremo trovare un equilibrio tra il significato di tipicità e il significato di territorialità con l'attenzione ai costi perché ogni vincolo è una quota di costi aggiuntivi". Obiettivo di breve termine sarà perciò quello di individuare il giusto equilibrio tra costi, vincoli e tipicità. Un percorso non semplice che, molto probabilmente, proprio in forza della delicatezza dell'argomento, porterà a innalzare il tasso di discussione tra le diverse anime che compongono il Consorzio di Tutela.
Già la proposta di riduzione produttiva del 5% è frutto di una negoziazione che vedeva una quota di produttori favorevoli a una percentuale maggiore di latte da sottrarre alla trasformazione casearia.
In conclusione, Alai, non vedrebbe male l'introduzione di un polverizzatore di latte che consentirebbe di "fare 15 prodotti diversi" aumentando perciò anche le opzioni di destinazione produttiva degli associati. Una terza opzione che andrebbe aggiungersi alla trasformazione casearia e alla destinazione lattiera.

Lo strumento che consentirà di monitorare la produzione è già operativo e dal 12 novembre scorso è on line il "registro delle quote latte parmigiano reggiano" illustrato dalla vicepresidente Monica Venturini introdotta dal presidente di Agriverde Alessandro Rainieri. "L'accesso è diretto dal sito del Consorzio, illustra Monica Venturini, e la scelta è stata molto importate e complicata da applicare. Una strada però coerente con gli indirizzi comunitari". L'importanza dello strumento, secondo quanto illustrato dalla relatrice, è confermata dall'interesse che ha suscitato nel sistema bancario. "E' un valore capitale che le imprese hanno, prosegue la Venturini, tanto è vero che ci sono già dei pignoramenti sulle quote latte registrate".

La grande novità, unica in europa, è che la quota è di esclusiva proprietà degli allevatori: questo significa che potranno scegliere se utilizzarla per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o, eventualmente, per trasferirla a terzi o usarla come elemento di garanzia per ottenere credito.

 

Mercoledì, 19 Novembre 2014 08:35

Lattiero caseari, prezzi stazionari.

Calma piatta alla borsa milanese. Al ribasso solo le  creme fresche a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 19 novembre 2014

LATTE SPOT Nuovo stop per il latte spot. Il piccolo e insignificante aumento registrato nella scorsa settimana non ha avuto seguito. A Verona il Latte Crudo Spot nazionale ha confermato il prezzo compreso tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte. Prosegue la stazionarietà del Latte intero pastorizzato estero bloccato tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Invariati i listini del burro da oltre 2 mesi. 2,85€/kg il prezzo del burro cee, 3,05 quello di centrifuga, 2,10 il pastorizzato e 1,90€/kg il prezzo del burro zangolato di creme fresche quotato alla borsa di milano. Confermato a 1,5 €/kg il valore dello zangolato alla borsa di Parma. Unica variazione registrata, in quest'ultima ottava, riguarda il listino delle creme a uso alimentare trattate a Milano che segnato una ulteriore perdita dell'1,22% assestandosi 1,62€/kg.

GRANA PADANO Nessuna variazione registrata alla borsa merci di Mantova sia per 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura.
Anche alla borsa milanese nessuna variazione è stata registrata. Tra 6,35 e 6,45€/kg e tra 7,00 e 7,65€/kg i prezzi fissati a Milano rispettivamente per il 9 e il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Congelati anche i prezzi del Parmigiano Reggiano su tutte e tre le piazze nelle quali il re dei formaggi viene negoziato. Valori compresi tra 7,25 e 7,65€/kg e tra 8,75 e 9,25€/kg rispettivamente per il 12 e il 24 mesi di stagionatura i prezzi fissati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma.

ASSEMBLEA CONSORZIO DI TUTELA DEL PARMIGIANO REGGIANO
Questa mattina l'assemblea del Consorzio di Tutela del Formaggio parmigiano Reggiano deciderà sulla proposta di modulazione dell'offerta. Un intervento che, stando alla proposta illustrata dal Presidente Alai ai produttori parmigiani riuniti a Noceto nella mattinata di ieri, prevede una scolmatura del 5%. Una quota percentuale di latte che verrebbe destinata a altra produzione diversa dalla caseificazione al fine di riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta.

Alai Giuseppe 18nov14 agriverde

Martedì, 18 Novembre 2014 15:12

Parma - Arriva Girolio d'Italia del Ventennale

Venerdì arriva a Parma Girolio d'Italia del Ventennale: un convegno sul futuro dell'agroalimentare e un educational tour per food blogger alla scoperta dei sapori della food valley italiana -

Parma, 18 novembre 2014 -

Venerdì Parma sarà la capitale dell'extravergine con la tappa emiliana del Girolio d'Italia del Ventennale, il tour organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio attraverso le regioni olivetate italiane per celebrare, in collaborazione con i coordinamenti regionali, l'oro giallo e i venti anni di attività associativa. Il programma della giornata è fitto e interessante: si inizia con la cerimonia inaugurale alle ore 16 nella Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma, a cui saranno presenti con un saluto le istituzioni locali e il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi, il quale consegnerà alla Camera di Commercio di Parma la bandiera delle Città dell'Olio e introdurrà il testimonial d'eccezione di questa tappa, l'Olivo Patriarca, ovvero una pianta millenaria di olivo, simbolo dell'olivicoltura parmense che racconta la storia e le origini dell'olivicoltura in questo territorio.

La tappa prosegue poi con un convegno dedicato al ruolo e al futuro delle tipicità agroalimentari nello sviluppo sostenibile del territorio parmense dal titolo "Cibo, Identità, Economia: Parma alla prova del futuro", moderato dalla giornalista ed esperta enogastronomica - oltre che docente dell'Università di Parma alla Facoltà di Scienze Gastronomiche e del Master COMET - Marzia Morganti Tempestini. Interverranno il giornalista enogastronomo Carlo Cambi che parlerà di "Territorio di origine come strumento di marketing territoriale nelle produzioni agroalimentari", il giornalista di Agrisole-IlSole24Ore Giorgio Dell'Orefice sul tema "Parma Food Valley: attualità e scenari. Guardare al futuro", il Direttore Generale ISNART Antonio Giovanni Cocco sulle opportunità di mercato per le produzioni di qualità nei ristoranti italiani nel mondo e il Presidente dell'Associazione Olivicoltori Parmensi Gian Maria Cunial sul valore delle produzioni agroalimentari di qualità e di nicchia nella promozione e valorizzazione del territorio. L'incontro andrà poi avanti con le testimonianze dei Consorzi di Tutela, prima di lasciare la parola per le conclusioni al parlamentare e membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Giuseppe Romanini.

I Food Blogger di AIFB saranno poi coinvolti in un educational tour enogastronomico nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 novembre, che li porterà alla scoperta dei luoghi più significativi per l'enogastronomia del territorio, compiendo un suggestivo reportage attraverso itinerari naturalistici, oliveti, frantoi, le aziende e i loro prodotti, .

(Fonte: Ufficio Stampa Ventennale Associazione Città dell'Olio)

Al World Cheese Awards, il più grande concorso mondiale per produttori e distributori di formaggi, due caseifici del Consorzio Terre di Montagna tra i vincitori -

Modena, 17 novembre 2014

Ci sono anche due caseifici del Consorzio Terre di Montagna tra i vincitori delle 21 medaglie (sette ori, sette argenti e sette bronzi, più un "Supergold") conquistate dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano al World Cheese Awards che si è svolto a Londra dal 14 al 16 novembre.

Si tratta del più grande concorso mondiale per produttori e distributori di formaggi; quest'anno hanno partecipato 3 mila prodotti provenienti da 33 paesi, dall'Australia agli Usa, dal Sudafrica al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati in rappresentanza di 26 nazioni. Con sette ori, sette argenti, sette bronzi e il Supergold, il Parmigiano Reggiano è risultato il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso.

Il caseificio Querciola di Lizzano in Belvedere (Bologna) ha vinto una medaglia d'oro e una d'argento nella categoria "oltre i 24 mesi"; nella stessa categoria il caseificio Dismano di Montese ha ottenuto un argento. Entrambe le cooperative fanno parte del Consorzio Terre di Montagna, al quale aderiscono nove caseifici del crinale appenninico tra Modena e Bologna. Il Consorzio, aderente a Confcooperative Modena, è nato a Montese nel 2008 per promuovere, valorizzare e commercializzare il Parmigiano Reggiano di montagna. Insieme ad altri diciannove caseifici, il Querciola e il Dismano fanno parte della Nazionale del Parmigiano Reggiano, "allenata" dall'agronomo-giornalista reggiano Gabriele Arlotti. Per la cronaca, vincitore assoluto dell'edizione 2014 dei World Cheese Awards è stato il Bath Blue, tipico erborinato del Regno Unito.

(Fonte: ufficio stampa Confcoopertaive Modena)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 46 17 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 46 17 Novembre 2014

SOMMARIO (scaricabile in pdf)

1.1 editoriale "Parma cotta" e "Italia bollita"
3.1 cereali Grano duro, balzo dei prezzi a ottobre
4.1 Lattiero caseario Crescita del Latte Spot e nuovo calo del Parmigiano Reggiano.
5.1 imprese Modena, caseificio Roncoscaglia. Nuovo punto vendita e museo (con video)
5.2 fitosanitari Fitosanitari, nuove disposizioni per il rilascio e rinnovo del "patentino"
5.3 prosciutto Turismo rurale. Da Helsinky alla "Strada del Prosciutto" per un focus d'approfondimento.
6.1 latte norme Parmigiano, istituito il registro delle quote latte.
6.2 turismo e tradizioni November food tour: Parmigiano e Culatello di Zibello DOP
7.1 turismo e tradizioni I Luoghi del "Culatello di Zibello DOP". Seconda parte

Domenica, 16 Novembre 2014 11:28

Cereali. Grano duro, balzo dei prezzi a ottobre

In previsione una contrazione mondiale dell'offerta di grano duro per l'annata 2014-2015 addirittura inferiore al 2007. Sostanziale calo dei raccolti canadesi.

Roma, 10 novembre 2014

Le tensioni sul mercato del grano duro, nonostante l'impennata dei prezzi di queste ultime settimane, si inseriscono in un contesto generale diverso da quello dell'annata shock 2007/08. A spiegarlo è l'Ismea, in un focus dedicato alle dinamiche dei mercati cerealicoli, da cui si evince, per il grano duro, un divario del 30% tra il prezzo medio di 351,24 euro/tonnellata registrato nell'ultima settimana di ottobre e la quotazione record di 494,15 raggiunta nel febbraio 2008.

Le tensioni osservate tra la fine del 2007 e la metà del 2008 avevano interessato l'intero mercato dei cereali, mentre l'attuale consistenza delle scorte globali sia di frumento tenero che mais non prefigura uno scenario di tensione generalizzato. In base alle rilevazioni dell'Ismea, il frumento tenero si è mediamente attestato a ottobre a 191,00 euro/tonnellata, stabile rispetto a settembre e in flessione su base annua, mentre il mais, con un valore medio di 150,48 euro/tonnellata, è sceso ai minimi dal 2011.

Di contro, osserva l'Ismea, la significativa contrazione dell'offerta mondiale di grano duro attesa per l'annata 2014-2015 e il depauperamento delle scorte globali, che nelle proiezioni sono indicate a un livello addirittura inferiore a quello del 2007, hanno innescato una serie di rincari che potrebbero proseguire nei prossimi mesi.

Le ultime stime dell'Igc rivelano una flessione produttiva mondiale del 12%, prevalentemente imputabile al calo dei raccolti canadesi. Per quanto riguarda le scorte, si prevede invece una contrazione di quasi il 40% rispetto alla scorsa campagna.
(Fonte Ismea 10 novembre 2014)


La cooperativa casearia di Sestola celebra il 60 esimo di nascita con una struttura che va incontro alle esigenze anche culturali dei consumatori.

Sestola (MO) 13 novembre 2014 -

A 60 anni dalla fondazione il caseificio di Roncoscaglia inaugura il casello rinnovato ma sulla forma dei vecchi caseifici. Un investimento di 200.000€ grazie a un contributo ottenuto dal Gal Antico Frignano e Appennino reggiano.
Occupa una superficie di 150 mq e comprende una sala polivalente con museo utilizzabile anche per le degustazioni dei prodotti, salumi compresi. C'è anche un nuovo punto vendita. Il Roncoscaglia è stata una della prime cooperative del Frignano.
I NUMERI
9 soci
17.500 quintali di latte anno
3.200 forme anno

(Guarda il video -http://www.youtube.com/watch?v=5Y7f8uuwCGg&list=PL0894FC627ABA9B16)

D.LGS. 150/2012. Introdotte nuove disposizioni per il rilascio e rinnovo delle abiitazioni alla vendita, acquisto e per consuenza sull'impiego di prodotti fitosanitari in agricoltura.

Parma, 13 novembre 2014 -
Il d.lgs. 150/2012, attuativo della direttiva 2009/128/CE in materia di utilizzo sostenibile dei pesticidi, stabilisce che a decorrere dal 26 novembre 2015 chiunque acquisti e utilizzi in modo professionale prodotti fitosanitari o intenda svolgere attività di vendita di tali prodotti o di consulenza sull'impiego degli stessi, deve essere in possesso di specifiche abilitazioni.

Le abilitazioni sono ottenibili in base a un sistema di formazione, rilascio e rinnovo, che le Regioni – secondo quanto stabilito dal Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (DM 22 gennaio 2014) - devono mettere a disposizione degli utenti entro il 26 novembre 2014, attenendosi ai requisiti indicati dal d.lgs. 150/2012 e dal Piano medesimo.

La nuova disciplina nazionale - rispetto alla previgente recepita dalla Regione con la DGR 1120/2008 - prevede la nuova figura del consulente per l'impiego dei prodotti fitosanitari, un incremento della durata complessiva dei corsi e un aggiornamento dei loro contenuti, sia di quelli finalizzati all'abilitazione che di quelli di aggiornamento.

E' prevista una clausola che salvaguarda la formazione svolta ai sensi della DGR 1120/2008, se autorizzata prima dell'entrata in vigore della nuova DGR.
(allegato File del Decreto di Giunta Regionale Emilia Romagna 1722/2014)

Un focus finalizzato all'approfondimento del MKT territoriale a partire dall'Alto Adige e dalla Strada del Prosciutto e dei vini dei colli di Parma.

Parma, 12 novembre 2014 - L'istituto Rural dell'Università di Helsinki (gruppo di ricerca che si occupa di turismo rurale) in viaggio in l'Europa per apprendere la gestione del turismo rurale per l'Italia ha chiesto di poter visitare, per la loro unicità di offerta, l' Alto Adige e di incontrare il Presidente della "Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma".

Il focus è finalizzato all'approfondimento del MKT territoriale.
" Vista la vostra singolare peculiarità i ricercatori del Ruralia Istitute hanno chiesto di poter organizzare un incontro con il promotore della "Strada del Prosciutto" per un'ora circa il giorno 18 c.m. punto 1 come siete riusciti a trasformare un idea in realtà 2 come si permette di facilitare la visibilità di tutte le aziende anche di piccole dimensioni, valorizzando i prodotti e produzioni di nicchia 3 obbiettivi. So che tale richiesta potrebbe essere un po' inconsueta, ma penso che esportare dei buoni casi studio in Europa sia un esempio di come il know-how italiano sul cibo sia ancora un riferimento in Europa. Rimango a disposizione per eventuali domande o chiarimenti, e ringraziandola sinora della collaborazione. Cordiali saluti (Enrico Vidale. University of Padua Campus Agropolis.)"

L'incontro si svolgerà presso la sede della "Strada del Prosciutto" nelle sale della Rocca di Sala Baganza , martedì 18 c.m. alle ore 11.00
(fonte Strada del Prosciutto di Parma)

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