Sabato, 03 Febbraio 2024 19:06

Fidenza (PR): successo di Art Icons e della visita di chiusura a Palazzo delle Orsoline In evidenza

Scritto da Francesca Caggiati

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Video credits di Enrico Zermani
Fidenza (PR): successo di Art Icons e della visita di chiusura a Palazzo delle Orsoline Ph, credits Enrico Zermani

Inaugurata a settembre '23 si è conclusa nei giorni scorsi la mostra dedicata all'arte contemporanea che ha richiamato in città moltissimi turisti, anche dall'estero.

Jeff Koons, David LaChapelle, Yayoi Kusama, Takashi Murakami, Damien Hirst, Kaws, Blek le Rat fino a Banksy e TvBoy: questi i nomi degli artisti che hanno fatto da filo conduttore alla mostra Art Icons.

Un'esposizione di oltre 50 opere, tra cui una inedita di Bansky  dedicata alla guerra in Ucraina ed esposta per la prima volta proprio a Fidenza, grazie ad una mostra evento che è stata pensata come un viaggio trasversale tra la pop art, la street art, la flat art e il futurismo contemporaneo.

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Una mostra d'avanguardia concettuale e artistica, che in cui scultura, fotografia, illustrazioni e NFT si sono amalgamati senza soluzione di continuità a dimostrazione che l'arte contemporanea riesce più di altre ad unire orizzonti e background diversi.

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Un percorso espositivo fatto di interni ed esterni, grazie ai cavalli colorati e a grandezza quasi naturale di Marco Lodola che hanno illuminato via Berenini e dato il benvenuto ai numerosi turisti e pellegrini, che proprio sulla via Francigena che attraversa Fidenza, si sono trovati a passare per recarsi nel non lontano duomo romanico dedicato a San Donnino, patrono della città.

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Una mostra in cui i protagonisti sono stati i colori, accesi e sgargianti, ma anche gli oggetti, i pupazzi e gli animali inseriti in contesti insoliti, fruibili da adulti, ma particolarmente apprezzati anche dai bambini, quasi fossero inseriti in un gioco, all'interno di un momento ludico.

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E le creazioni di alcuni di questi artisti d'avanguardia sono ispirate a vere icone, entrate nell’immaginario collettivo come il lanciatore di fiori di Banksy, come le zucche a pois della Kusama o i fiori superpop di Murakami.

Anche la scelta della location, o meglio delle location, si è rivelata vincente oltre che suggestiva: la chiesa di San Michele Arcangelo, che per l'occasione ha riaperto al pubblico dopo molti anni e il Palazzo delle Orsoline, che è invece già un luogo di eventi culturali e sede della biblioteca comunale Michele Leoni e del Museo del Risorgimento Luigi Musini.

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Una mostra proveniente dalle collezioni Deodato Arte, che grazie al curatore Luca Bravo, ha realizzato quel contesto nel contesto, che unisce il passato, al presente e, con un occhio al futuro, funge anche da trait d'union generazionale.

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Una sfida vinta che si preannuncia l'inizio di un percorso di promozione territoriale in cui l'arte, antica, moderna e contemporanea fanno da collettore e richiamo per una proposta turistico culturale di sempre maggior valore, da integrarsi al classico turismo fatto di pellegrini e amanti della via Francigena.

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E per suggellare la fine di questa importante kermesse, ai visitatori che hanno acquistato e visitato la mostra negli ultimi due giorni è stata data la possibilità di partecipare ad una particolare visita guidata gratuita di Palazzo delle Orsoline, in cui il racconto avvincente della preparata ed esperta guida Isabella Botti, responsabile della biblioteca, ha fatto rivivere ai partecipanti la storia e le gesta di cui è stato protagonista il palazzo, visitandone gli anfratti e gli spazi normalmente non aperti al pubblico, con particolari affascinanti e ai più sconosciuti e invitando a tornare per una visita più approfondita e gratuita del Museo del Risorgimento, una chicca preziosa che espone anche uno dei sei esemplari unici al mondo della pubblicazione dedicata alla spedizione dei mille di Garibaldi.

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Invito che sicuramente sarà colto dagli amanti della cultura, dell'arte e del turismo legato alle città e ai percorsi minori, in cui è possibile scoprire rarità e ammirare bellezze nascoste.

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Foto e video a cura di Enrico Zermani

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