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La dottrina della creazione in San Tommaso d'Aquino In evidenza

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di Daniele Trabucco (*) Belluno, 5 gennaio 2024 - Il concetto di creazione ("creatio" in lingua latina) è proprio del pensiero cristiano.

Nel mondo antico, viceversa, la materia era ritenuta eterna e, se pensiamo ai Dialoghi della vecchiaia di Platone (428 a.C.−348 a.C.), essa al piú era plasmata del demiurgo ad imitazione delle idee.

Riprendendo le categorie della filosofia greca, Tommaso d'Aquino (1225-1274) ritiene che, essendo Dio l'"Ipsum esse subsistens", è l'unico in grado di creare le cose dal nulla. Tuttavia, bisogna non cadere nella tentazione di entificare il nulla, come hanno fatto Heidegger e Sartre, facendone il polo opposto rispetto all'essere. Ciò che ha realtà è soltanto l'essere, mentre il nulla, in quanto nulla, non si può né dire, né pensare, secondo la nota lezione parmenidea.

Sostenere, quindi, che il punto di partenza è il nulla è solo una modalità antropomorfica di esprimere la creazione. Ora, in nessun modo la creazione può essere intesa come un cambiamento, "un fieri", dal nulla all'essere, dal momento che il passaggio, il mutamento, esige sempre due termini e ogni fieri è in un soggetto e mai nel nulla che non è.

Pertanto, la creazione, che noi concepiamo come una relazione intermedia tra il Creatore e la creatura, è in realtà posteriore alla creatura così come ogni relazione è posteriore al soggetto che la pone. Questo significa che, nella sua realtà propria, la creazione è una relazione del creato ed è, dunque, posteriore al creato.

L’Aquinate sostiene che il creare dal niente non significa ammettere prima il non-essere e poi qualcosa, dal momento che, in questo modo, il niente sarebbe un qualcosa antecedente l’essere. Il mondo, invece, per Tommaso, riceve il suo essere da Dio quale causa necessaria ma al contempo coeterna, escludendo che, prima del mondo, ci fosse qualcosa di eterno che si chiamava nulla.

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(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

Sito web personale

www.danieletrabucco.it