Unione d'intenti al fine di contrastare le infiltrazioni nel campo delle videolottery -
- di Federico Bonati -
Reggio Emilia, 10 marzo 2015 –
Non si ferma l'impegno della provincia e dei sindaci reggiani sul fronte della legalità e del contrasto alle infiltrazioni malavitose. A seguito dell'assemblea dei sindaci e l'incontro tra il prefetto Ruberto, il presidente della Provincia Manghi e sindaco di Reggio Emilia Vecchi successivi all'Operazione Aemilia, si è intavolato un nuovo vertice tra primi cittadini per dare concretezza agli impegni assunti.
Se da un lato la creazione di nuovo protocollo di legalità, più restrittivo in termini di assegnazioni di lavori, appalti e controlli sull'edilizia è in fase di ultimazione, i sindaci e la provincia hanno approfondito il tema di sale scommesse e videolottery (VLT), le quali, a volte, possono favorire nuove forme di insediamento della criminalità organizzata.
"Oltre a una piena collaborazione con le forze dell'ordine per quanto riguarda i controlli di queste attività, anche attraverso un tavolo di confronto per concordare le scelte urbanistiche promosse dagli Enti Locali e promuovere congiuntamente una politica di informazione e controllo in materia di gioco d'azzardo, l'obiettivo è quello di condividere con tutto il territorio provinciale l'iniziativa intrapresa dal Comune di Reggio tra il 2013 e il 2014, attraverso varianti al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) e al Piano strutturale comunale (Psc), finalizzata a introdurre un uso specifico per le sale scommesse da pianificare sul territorio solo attraverso il Piano operativo comunale (Poc) ovvero dopo l'approvazione del Consiglio comunale".
Spiegano così lo scopo della congiunta collaborazione il presidente della Provincia e il sindaco del Comune di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Luca Vecchi, i quali nei prossimi giorni invieranno sul tema anche una formale richiesta alla Regione Emilia-Romagna. "Chiederemo misure sanzionatorie più efficaci, che oggi non abbiamo, intervenendo sulla normativa in materia, in particolare la Legge regionale 23 /2004, per rafforzare gli strumenti a disposizioni dei Comuni in caso di non ottemperanza da parte dei responsabili degli abusi, prevedendo ad esempio il ripristino o l'eventuale demolizione delle opere realizzate difformemente alle previsioni urbanistiche ed edilizie", aggiungono ancora Manghi e Vecchi, sottolineando come "l'incontro avvenuto rappresenta l'avvio di un lavoro comune tra tutti i sindaci per adottare azioni concrete di contrasto alle possibili infiltrazioni malavitose, così come previsto dal documento approvato il 31 gennaio scorso dall'Assemblea dei sindaci".