Martedì, 22 Luglio 2014 16:53

Reggio Emilia – I bambini sahrawi accolti in Municipio come ambasciatori di pace In evidenza

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I bambini sahrawi partecipano alla cerimonia in Municipio I bambini sahrawi partecipano alla cerimonia in Municipio

Trentasette bambini provenienti dai campi profughi sahrawi sono stati ospitati nei giorni scorsi da famiglie della nostra provincia. Il progetto punta ad allontanare i giovani dal caldo estivo del deserto del Sahara e a sensibilizzare i cittadini sulle condizioni di vita di questo popolo.

Reggio Emilia, 22 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

"Per questi bambini il soggiorno non è semplicemente una vacanza, ma risponde ad obiettivi importanti: la possibilità di avere una migliore alimentazione, di sottoporsi a controlli medici di base, di conoscere un diverso ambiente naturale e climatico". L'assessore comunale alla Città internazionale Serena Foracchia ha spiegato così l'accoglienza a Reggio di 37 bambini provenienti dai campi profughi sahrawi. Nelle scorse settimane i giovani sono stati ospitati da diverse famiglie della nostra provincia grazie all'associazione Jaima Sahrawi e in collaborazione con la rappresentanza in Italia del Fronte Polisario, il movimento politico che si batte per l'indipendenza del Sahara occidentale.

Infatti, circa 300.000 sahrawi vivono dal 1975 in campi profughi nel deserto algerino del Sahara occidentale, scampati all'esercito marocchino. I ragazzi provengono dal campo profughi di Smara, situato nell'estremo sud dell'Algeria, un luogo dove nei mesi di luglio e agosto si raggiungono temperature oltre i 40 gradi.

Recentemente, i 37 bambini e i loro 7 accompagnatori sono stati invitati in Municipio dall'assessore Foracchia e dall'assessore alle Infrastrutture e beni comuni Mirko Tutino. Ad attendere i ragazzi c'erano anche Francesca Palombi, dell'ufficio minori del Ministero delle Politiche sociali, i parlamentari Maino Marchi e Antonella Incerti, Andrea Costa, sindaco di Luzzara, e Mirella Rossi, assessore alla Scuola, pace e diritti umani di Albinea. In veste di ambasciatori di pace, i bambini indossavano gli abiti tradizionali e hanno esposto la bandiera del popolo Sahrawi.

Il legame che unisce la nostra regione e la città di Reggio con il popolo sahrawi risale a più di 15 anni fa. Tra i soggetti più attivi c'è proprio l'associazione Jaima Sahrawi, nata a Reggio Emilia nel 2000, che ha l'obiettivo di far conoscere e sostenere la lotta per la pace e l'autodeterminazione di questo popolo. E adesso anche diversi comuni del territorio provinciale hanno abbracciato la causa. Per esempio, a Scandiano è stata recentemente inaugurata, a Scandiano, una via intitolata al "Popolo Sahrawi", mentre a Luzzara e a Gualtieri sono state collocate targhe con la scritta "Comune amico del Popolo Sahrawi".

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