Sei bambini provenienti dal Sahrawi, dove il loro popolo è esiliato nel deserto dell'Hammada nel sud dell'Algeria da oltre 40 anni, sono giunti a Novellara ospiti di cinque famiglie del paese ed una di Bagnolo in Piano -
Reggio Emilia, 3 luglio 2014 –
Sei bambine e bambini, tra i nove ed i dieci anni, provenienti dal Sahrawi sono giunti a Novellara ospiti di cinque famiglie del paese ed una di Bagnolo in Piano fino al 20 luglio. Ad attenderli, davanti alla Rocca comunale le rispettive famiglie e diversi rappresentanti della Giunta comunale. Questo è il primo anno in cui Novellara si rende protagonista del progetto accoglienza "JAIMA TENDA", giunto alla quindicesima edizione, dopo diversi anni di collaborazioni con l'amministrazione comunale (il Comune da sempre prevede incontri istituzionali o giornate di svago per i bambini).
Questo gruppo, accompagnato da un adulto, coglierà l'occasione non solo di allontanarsi dal caldo torrido del deserto, ma anche di svolgere gli opportuni screening sanitari offerti dalla Regione Emilia Romagna e fare scambi interculturali attraverso i campi estivi svolti sul territorio. Il progetto si sta rendendo possibile grazie ad una serie di collaborazioni in corso: dalla Casa della Carità che preparerà e consegnerà i pasti, alla Coop locale che fornirà le materie prime fino al dott. Simone Gaiuffi dell'Antica farmacia di Novellara che ha aderito al progetto "Farmacia" per organizzare un laboratorio di auto produzione di farmaci essenziali, finanziato dalla Regione Emilia Romagna.
L'assessore ai servizi sociali Alessandro Baracchi nel suo saluto alle famiglie ed ai bambini ha detto: "A nome dell'amministrazione comunale esprimo soddisfazione per l'impegno profuso sia dall'associazione Jaima Sahrawi sia dalle famiglie novellaresi che si accingono ad ospitare i bambini provenienti dallo Saharawi per il periodo estivo. Sarà un'occasione importante di scambio e condivisione con i coetanei della nostra cittadina; i bambini ospitati infatti frequenteranno il campo giochi comunale nel periodo di permanenza a Novellara. La situazione in quel territorio è problematica; indipendentemente dai giudizi politici che ognuno di noi può esprimere, è sempre bene utile porre l'attenzione su situazioni come questa dove vi sono famiglie e soprattutto minori in condizioni di sopravvivenza al limite. La solidarietà è un valore indispensabile ma deve essere accompagnata da azioni politiche e sociali volte alla tutela dei diritti umani fondamentali".
L'ospitalità di questi bambini offre la possibilità di parlare della condizione del popolo Sahrawi, esiliato nel deserto dell'Hammada nel sud dell'Algeria da oltre 40 anni, come ricorda la Presidente dell'associazione Federica Cani: "In attesa di veder riconosciuto il proprio diritto all'autodeterminazione sancito dall' Onu, la popolazione vive divisa tra i campi profughi e i territori del Sahara Occidentale occupato illegalmente dall'esercito Marocchino. Molto preoccupante è la situazione nei territori occupati dove quotidianamente la gente civile è costretta a subire gravi violazioni dei diritti umani testimoniate anche dai rapporti di Amnesty International, Human Rights Watch e dalla Fondazione R. Kennedy".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)