Giovedì, 14 Novembre 2024 01:17

La scomparsa di Welleda Tomasi Cantù: la pittrice dei girasoli In evidenza

Scritto da Francesca Caggiati

Con profondo cordoglio, il mondo dell'arte piange la perdita di Welleda Tomasi Cantù, affettuosamente conosciuta come "la pittrice dei girasoli". Una donna, ancor prima che una pittrice, fuori dal comune e dalle innumerevoli qualità umane e spirituali. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile.

Gli inizia di una carriera artistica straordinaria

Welleda Tomasi Cantù, figura di spicco nel panorama artistico italiano, nasce il 15 febbraio 1927 a Saronno, in provincia di Varese. Primogenita di sei fratelli, Welleda è cresciuta in una famiglia che ha influenzato profondamente il suo percorso di vita. I suoi genitori, Giovanni Cantù ed Erminia Cavalli, quest'ultima originaria di Noceto, le trasmisero fin da piccola l'amore per l'arte e la cultura.

Nonostante il suo innato talento artistico, il vero inizio della carriera pittorica di Welleda non avvenne fino al 1964. Fu in quell'anno che, con determinazione e dedizione, iniziò a dedicarsi seriamente alla pittura. Questo cambio di rotta nella sua vita fu fortemente influenzato dall'incontro con Igino Gatti (1891-1976), un artista già affermato a livello nazionale.

Igino Gatti divenne per Welleda non solo un insegnante, ma un vero e proprio mentore. Sotto la sua guida, la giovane artista imparò a padroneggiare la tecnica della spatola, uno strumento che sarebbe diventato fondamentale nel suo stile pittorico. Gatti non si limitò a insegnarle le tecniche, ma la incoraggiò anche a partecipare alle sue prime mostre, creando un legame artistico e personale che avrebbe influenzato profondamente la carriera di Welleda.

Il debutto espositivo di Welleda Tomasi Cantù avvenne proprio nel 1964, alla galleria La Scaletta di Fidenza. Questa prima mostra fu particolarmente significativa, non solo perché segnò l'inizio ufficiale della sua carriera artistica, ma anche perché condivise questo momento con altri due artisti che sarebbero diventati figure importanti nel panorama artistico: Maria Fontana (1927-2011) e Rino Sgavetta (1927-2021).

Nel corso degli anni ha sviluppato il suo stile, caratterizzato da una vibrante palette di colori e una particolare predilezione per i girasoli, che divennero il suo soggetto distintivo.

Un percorso artistico luminoso

La sua carriera ha attraversato diverse fasi creative, ognuna delle quali ha contribuito a consolidare la sua reputazione nel mondo dell'arte: Welleda iniziò a esporre le sue opere in piccole gallerie locali, attirando l'attenzione per la sua fresca interpretazione della natura.

Fu durante gli anni '80 e '90 che l'artista sviluppò la sua passione per i girasoli, creando una serie di opere che catturavano la luce e la vitalità di questi fiori in modo unico. Le sue mostre iniziarono a varcare i confini nazionali, con esposizioni in prestigiose a Montecarlo, Nizza, Parigi e negli Stati Uniti.

Negli ultimi anni, Welleda ha continuato a evolversi artisticamente, esplorando nuove tecniche e soggetti, come ninfee ed iris, pur mantenendo il suo inconfondibile stile.

Un'anima gentile e un intelletto brillante

Chi ha avuto il privilegio di conoscere Welleda Tomasi Cantù ricorda non solo la sua straordinaria abilità artistica, ma anche le sue doti umane e intellettuali. Era nota per la sua gentilezza, la sua profonda empatia e la sua capacità di ispirare gli altri. La sua conversazione era sempre stimolante, spaziando dall'arte alla filosofia, dalla letteratura alla natura, fino ad arrivare alla fisica quantistica. Welleda era anche una mentore appassionata, una visionaria, un vulcano di idee e iniziative, sempre pronta a partire per nuove mete artistiche.

Ricordi condivisi in Italia e all'estero

Molti sono i ricordi che ci legano, in Italia e all'estero: le partecipazioni al Carrousel du Louvre ed Art Capital a Parigi, i dinner and dance a New York, i soggiorni all'Isola d'Elba e a Roma, i tanti pranzi e cene a Noceto - Welleda era un'artista anche in cucina - e Valceno, dove era solita trascorrere gran parte dell'estate, soprattutto negli ultimi anni, prima che una caduta non la costrinse a rimanere ferma a Noceto.

L'ultimo viaggio di Welleda

La scomparsa di Welleda Tomasi Cantù lascia un vuoto nel mondo dell'arte, ma la sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere, parte della quali sono esposte nella mostra permanente della Galleria d'arte e antiquariato “Le due Torri” di proprietà del figlio Tommaso, conosciuto e stimato antiquario.

Welleda Tomasi Cantù ha certamente illuminato molte anime con la sua arte e la sua presenza, e continuerà a farlo attraverso il suo lascito artistico.

Welleda, amante dei viaggi e soprannominata anche “la ragazza con la valigia”, rimarrà per sempre nei nostri cuori, proprio come i suoi amati fiori che continuano a girare verso il sole.

Il santo rosario avrà luogo domani sera venerdì 15 alle 20.30 nella Chiesa parrocchiale di Noceto, mentre i funerali si terranno sabato 16 novembre alle 10.30 sempre nella Chiesa parrocchiale di Noceto, dove amici, familiari e conoscenti potranno rendere l'ultimo saluto a questa straordinaria artista.

Welleda sarà inoltre ricordata domenica 17 novembre da don Walter Insero nella messa delle 12.15 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma.

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