Il progetto di una pista ciclopedonale tra l’incrocio di via Ciro Menotti e via Del Pozzo cancellerebbe 80 degli attuali 93 posti auto disponibili penalizzando commercianti e residenti. Le proposte di Rete Imprese Italia Modena.
Modena, 31 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini
Sì alle ciclabili, ma pensate e realizzate nel modo giusto, senza penalizzare commercianti e residenti. A creare malumore tra negozianti e residenti è il progetto presentato dall’Amministrazione Comunale di Modena per realizzare una nuova pista ciclopedonale sul tratto di via Emilia Est compresa tra l’incrocio con via Ciro Menotti e quello di via Del Pozzo.
“La pista ciclabile di via Emilia Est, per come è stata progettata, avrebbe conseguenze devastanti sulla rete commerciale. In un’area molto trafficata, densamente abitata e già presa d’assalto dalle auto a causa dell’estensione a via Ciro Menotti della sosta a pagamento, la sottrazione della maggior parte dei posti auto, nonché il fatto di mettere a pagamento quelli rimanenti, renderebbero sostanzialmente inaccessibili le attività commerciali presenti in zona” .
Lo sostengono i rappresentanti di Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA , facendosi portavoce degli operatori del commercio, che hanno sollecitato l’Amministrazione Comunale a rivedere il progetto, confrontandosi con i rappresentanti delle Associazioni di Categoria. Ad essere a rischio ci sarebbero 80 dei 93 posti auto oggi disponibili nel tratto della via Emilia lungo il quale dovrebbe sorgere la nuova pista ciclabile, con la conseguente congestione delle zone limitrofe. Inoltre, sarebbe introdotta la sosta a pagamento in una delle zone di Modena ancora “immuni” dalle strisce blu. Ai modenesi, si sa, piacciono poco i parchimetri e nemmeno sembrano affezionarsi al mega parcheggio Novi Park, nonostante gli “sforzi” del Comune per renderlo più “appetibile”. Il rischio tangibile è la progressiva desertificazione del centro storico e delle zone limitrofe, come dimostra il turn over di negozi che aprono e chiudono i battenti nel giro di pochi mesi.
“Non nascondiamo dunque – affermano i presidenti delle quatto associazioni di categoria riunite in Rete Imprese Italia – la forte preoccupazione e le perplessità verso un piano che mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi, che potrebbe entrare in ulteriore grande sofferenza”
Quali allora le proposte? Prima di tutto lo scorporo della pista ciclabile da quella pedonale, per creare un impatto minore sulla zona, come è già stato fatto su via Giardini, senza il restringimento della carreggiata e la conseguente soppressione di posti auto. Parcheggi che, anzi, dovrebbero aumentare di numero, riqualificando l’area dell’ex distributore di benzina, nella quale potrebbero essere ricavati altri 20/30 posti.
“Crediamo, poi che sia un errore introdurre la sosta a pagamento e riteniamo invece che il disco orario sia scelta da preferire, perché garantisce la necessaria turnazione; nello stesso tempo, pensiamo che il piano dovrebbe essere l’occasione per individuare nuove aree da destinare alla sosta, così da alleggerire la pressione delle auto nella zona”.
Rete Imprese Italia ha chiesto, quindi, un incontro con l’Amministrazione Comunale affinché il progetto della ciclabile sia rivisto, tenendo conto delle necessità dei commercianti e dei residenti.
“Qualora il progetto dovesse non essere rivisto sostanzialmente, sarebbe opportuno che la pista ciclabile venisse collocata sul lato sud, vista la minore presenza di attività commerciali e il conseguente minore impatto sulle attività”.