Domenica, 26 Novembre 2023 08:10

Fermato un rapinatore seriale di origine tunisina.

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Nella giorni scorsi, Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria della Polizia Ferroviaria di Parma e della Stazione CC Parma Centro hanno tratto in arresto un cittadino tunisino di 37 anni (Khemiri Ahmed) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Parma.

Parma 24 novembre 2023 - Il procedimento ha ad oggetto una serie di furti e rapine (otto, come si vedrà nel prosieguo) commessi in Parma ai danni di una pluralità di persone offese, ascritte al su precisato indagato, il quale avrebbe agito, in più circostanze, avvalendosi della collaborazione di persone rimaste sconosciute, mentre, in due sole circostanze, i correi sono stati identificati (trattasi di un cittadino russo di 25 anni e di un cittadino tunisino di 41 anni).

In occasione dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare, al Khemiri è stato altresì notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Attuando una strategia già messa in atto negli ultimi tempi, si è proceduto alla riunione di tutti i fascicoli iscritti a carico dell’odierno indagato, così consentendo una valutazione complessiva del contesto e, soprattutto, consentendo di meglio valutare la pericolosità della persona in questione.

Al Khemiri -già coinvolto in pregresse vicende giudiziarie, in Italia senza fissa dimora- come si diceva vengono addebitati svariati furti e rapine commessi in Parma, ed in particolare:

  • un furto commesso il 5.8.2022 ai danni dell’esercizio commerciale Juice, in concorso con due persone che intrattenevano il commesso, così consentendo al Khemiri -stando alla visione delle telecamere di sorveglianza- di impossessarsi di un computer portatile Apple Mcbook Air silver;
  • un furto commesso l’8.1.2023 ai danni del distributore automatico di vivande e bevande ditta “IVS” collocato all’interno della stazione ferroviaria di Parma, commesso -alla luce delle risultanze delle videoregistrazioni, mediante effrazione con un bastone, il che fruttava l’importo di circa 70,00 € contenuti nell’apposita gettoniera;
  • un furto commesso il 26.1.2023 ai danni di un inerme cittadino, ascritto in concorso con altre due persone non identificate;
  • un furto commesso il 4.8.2023 ai danni di un viaggiatore, che sostava, addormentato su una panchina, in Stazione in attesa del treno (il tutto rilevato dalle immagini di videosorveglianza), che consentiva l’appropriazione di un telefono cellulare marca Wiko, della macchinetta scaldatabacco e di una marca da bollo da 70,00 €;
  • una rapina commessa il 2.9.2023 ai danni di un inerme cittadino, in concorso e riunione con un soggetto rimasto sconosciuto, che fungeva da palo, che consentiva -dopo ripetute minacce e violenza- di un telefono cellulare marca Samsung modello Galaxy A54;
  • un furto commesso ancora in data 2.9.2023, in concorso con altra persona non identificata, ai danni di una giovane donna, cui veniva sottratta una bicicletta modello City bike marca Delsante, previa forzatura della rastrelliera posta nei pressi della Stazione ferroviaria di Parma;
  • un furto ed una rapina, commessi in data 14.10.2023 ai danni di yìun giovane che camminava per strada, cui venivano sottratti prima un telefono cellulare e poi una somma di denaro;
  • una rapina, commessa il 17.10.2023 in concorso con due persone rimaste sconosciute (delle quali, la prima faceva anche da palo, accompagnandosi per diverso tempo alla persona offesa e poi indirizzando quest’ultima verso gli altri due correi), in particolare minacciando la persona offesa mediante un coltello puntato al fianco, mentre il correo la minacciava con una bottiglia di vetro rotta puntata al collo, azione che consentiva l’impossessamento di un telefono cellulare e della somma di € 240,00.

Le indagini sui singoli episodi sono state effettuate, in parte, dai CC di Parma centro e, in parte (per quei fatti commessi in ambito ferroviario), dalla Polfer.

Espletate le formalità di rito il 37enne indagato è stato tradotto presso la casa Circondariale di Parma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del GIP cui l’indagato potrà esporre le sue difese.

 

(nella foto il procuratore capo dott. Alfonso D'Avino)

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