I Carabinieri della Stazione di Colorno, nei giorni scorsi, hanno denunciato un uomo di origine venete per frode informatica, ponendo fine a un’attività di sottrazione di denaro che proseguiva da tempo.
L’aggancio alla vittima, un’anziana signora residente a Colorno, era avvenuto, con ogni probabilità, tramite la cosiddetta tecnica del “Fishing”, ossia il prelievo truffaldino di dati di ignari utenti di internet, che aprono in buona fede link apparentemente innocui e compilano format inserendo dati sensibili. Nel caso in questione, il quarantenne è riuscito a entrare in una piattaforma di gestione dei pagamenti della vittima, collegata alla sua carta di credito, ha cambiato email, password e numero di telefono e ha iniziato a usarla come se fosse propria per acquisti vari, piccole spese di ogni giorno, effettuate prevalentemente in altra regione.
La vittima non si è accorta subito del crimine in atto, ma ha iniziato ad avere sospetti quando la somma totale dei pagamenti da lei mai effettuati ha superato in 10.000 euro. A quel punto, non sapendo a chi altri rivolgersi, si è presentata dai Carabinieri di Colorno.
I militari, esaminando il telefono della denunciante, hanno innanzitutto provveduto a bonificare tutte le App potenzialmente infettate, cambiano le password. Individuata quella in cui i dati inseriti differivano da quelli dell’anziana, hanno intrapreso alcune operazioni e riscontri incrociati, tra utenze telefoniche, accertamenti bancari, ricognizioni su zone degli avvenuti pagamenti ecc, che hanno consentito loro di individuare il truffatore.
Il soggetto, ricco di precedenti specifici, è stato subito deferito alla Procura competente, e ora dovrà rispondere di un reato che prevede pene sostanziose, fino a 6 anni di reclusione.
La denunciante, sollevata dall’intervento dei Carabinieri, tempestivo e risolutore, è stata invitata a non aprire più link sospetti e a rivolgersi ai Carabinieri anche solo in caso di dubbio.