Di Francesco Graziano Bologna, 22 giugno 2023 - Forza Italia vive una fase di transizione, dopo il decesso del suo leader storico Silvio Berlusconi, che impone molta calma nelle scelte che di qui in avanti verranno prese; oramai che il rischio di “ Cesarismo”, evidenziato da alcuni notisti politici, nel corso di questi anni, è terminato, gli esponenti della “ Terza gamba” dell’esecutivo Meloni farebbero attenzione a ponderare le loro azioni per rispetto in primis degli elettori che li hanno votati e che – comprensibilmente- vivono un momento di smarrimento dopo che il politico che per più di vent’anni prima come imprenditore e poi come politico ha cambiato antropologicamente il DNA dell’italiano, se in meglio o in peggio non è questa la sede per stabilirlo, riposa adesso nel suo mausoleo di Arcore.
Che aspetto avrà dunque FI, fondato e rifondato nel corso del tempo adesso?
Nulla è certo ma molto probabilmente sarà Antonio Tajani ad assurgere a guida in quanto vicepresidente di Forza Italia nonché suo coordinatore a livello nazionale.
La capogruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli, all’esterno di Palazzo Montecitorio a chi gli chiedeva quale fosse il profilo adatto del futuro presidente del partito ha tessuto le lodi del politico romano classe ’53, ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, che di questo soggetto politico è stato peraltro uno dei cofondatori.
La stessa Ronzulli ha proseguito: “ Non so ancora quando si svolgerà il congresso, molto probabilmente l’anno prossimo, credo che lo stabiliremo nel corso del Consiglio di presidenza. Mi hanno insegnato che un mese in politica è un’era geologica , figuriamoci un anno”, ha prontamente risposto a chi gli domandava se escludesse di candidarsi al congresso di Forza Italia.
Che ci stia pensando seriamente? Chi vivrà vedrà, repetita iuvant: “ un anno in politica è un’era geologica.