MODENA – Avevano creato un giro d’affari milionario a spese dell’erario. Per questo due imprenditori sono finiti in carcere su esecuzione di una misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Modena.
Secondo quanto emerso dalle indagini, iniziate nel settembre del 2021, gli imprenditori avevano creato diverse società e, con l’aiuto di consulenti finanziari compiacenti, presentavano bilanci falsati con il fine di ottenere crediti con l’erario, in realtà inesistenti.
I crediti venivano poi venduti al 20% del loro valore nominale a soggetti terzi, con il fine di abbattere le imposte dovute. In particolare, un credito di tre milioni di euro sarebbe servito per risanare la situazione debitoria di una squadra di calcio di serie C rilevata dagli imprenditori arrestati.
La lunga e complessa indagine è stata coordinata dalla Procura di Modena e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Modena e ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 34 persone. Tra queste ci sono anche i due imprenditori, che nella giornata di mercoledì sono stati raggiunti nelle loro abitazioni di Milano e Napoli dai finanzieri che hanno dato esecuzione della custodia cautelare con l’accusa di essere promotori di un’associazione a delinquere basata su reati societari e fiscali finalizzati alla creazione di crediti tributari inesistenti al fine di ottenere indebite compensazioni.
Nell’ambito del procedimento, la Guardia di Finanza ha proceduto anche al sequestro preventivo di beni per un valore di quasi sette milioni e mezzo di euro, di cui tre milioni sono stati posti sotto sequestro in occasione dell’esecuzione della stessa misura cautelare.
Tra i beni sequestrati ci sono un appartamento sito nel centro di Napoli, in corso Vittorio Emanuele, un deposito commerciale di vini a Sirmione, sul Lago di Garda, e una Maserati, a dimostrazione di come gli imprenditori vivessero nel lusso.