Le cure domiciliari e il codice deontologico
Scrive Giovanardi: “Bisogna che i pazienti sappiano. Codice deontologico:
Art 3 : “ la diagnosi a fini preventivi terapeutici e riabilitativi è di diretta competenza del medico e impegna la sua autonomia e responsabilità “. Art.4 : “ l’esercizio della medicina e’ fondato sulla libertà e sulla indipendenza della professione “ Io e altri migliaia di colleghi abbiamo deciso di curare fin da subito i pazienti Covid con antinfiammatori e poi antibiotici e o cortisone e o eparina ed altri farmaci tradizionali. Siamo stati richiamati e puniti dall’Ordine Professionale. Art 5 : “ il medico non deve soggiacere ad interessi, imposizioni o suggestioni di qualsiasi natura” I medici che hanno seguito questo comandamento sono stati puniti e talora sospesi dagli Ordini. Chi ha violato l’articolo 5 è stato premiato. Art. 8: “ Il medico in caso d’urgenza indipendente dalla sua abituale attività, deve prestare soccorso e comunque attivarsi tempestivamente per assicurare idonea assistenza “. Sono stati premiati i medici che seguendo il protocollo del loro sindacato non visitavano più i pazienti e hanno optato per Tachipirina e vigile attesa; tutto questo a discapito della salute di decine di migliaia di pazienti fragili affetti da Covid e con domicilio coatto. Art. 12 : “ la prescrizione di un accertamento diagnostico e terapeutico impegna la responsabilità professionale ed etica del medico; e’ riconosciuta al medico autonomia nella programmazione diagnostico terapeutica , fatta salva la libertà del paziente di rifiutarla assumendosene la responsabilità. Il medico e’ tenuto ad una adeguata conoscenza della natura e dell’effetto dei farmaci, delle loro indicazioni, controindicazioni, interazioni e delle prevedibili relazioni individuali. Sono vietate l’adozione e la diffusione di terapie non provate scientificamente o non supportate da adeguata sperimentazione, nonché di terapie segrete “ . I farmaci-vaccini a RNA e loro eccipienti sono tuttora coperti da segreto militare e già questo conferma la totale violazione dell’art. 12. Gli Ordini hanno tutelato la politica e la politica sta tutelando gli Ordini mantenendo un sistema elettorale anti democratico ed anticostituzionale. È inaccettabile che il Presidente nazionale FnomCeo Filippo Anelli e i Presidenti provinciali obbedienti, dopo aver violato i principi fondamentali del codice deontologico, continuino ad ergersi giudici inflessibili dei colleghi che l’hanno onorato”.
Paracetamolo e vigile attesa era solo un consiglio?
Scrive Giovanardi: “Il 10 Marzo 2020 il Comitato Tecnico Scientifico afferma, considerata la drammaticità della pandemia, che i medici di medicina generale e i pediatri devono essere obbligati alle visite domiciliari ad ammalati Covid. Chi rifiuta sarà precettato e gli sarà’ tolta la convenzione. Il 17 Marzo decreto legge che annacqua tutto. Si inaugurano le USCA, unita’ speciali di continuità assistenziali integrative ma non sostitutive del medico di famiglia. I medici di medicina generale e i loro sindacati impugnano questo decreto, si ritengono esonerati dalle visite domiciliari e fanno ricorso al TAR Lazio. Il 16 Novembre 2020 il TAR Lazio da loro ragione esonerando i medici di famiglia dalle visite domiciliari. Il 18 Dicembre 2020 il consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR Lazio sottolineando il grave danno per i pazienti. “ Trarre dalle disposizioni in commento – scrive il Consiglio di Stato – , un vero e proprio divieto per i medici di medicina generale di recarsi a domicilio per assistere i propri pazienti alle prese con il virus, come sostenuto in prime cure, costituirebbe, per converso, un grave errore esegetico, suscettibile di depotenziare la risposta del sistema sanitario alla pandemia e di provocare ulteriore e intollerabile disagio ai pazienti, che già affetti da patologie croniche, si vedrebbero (e si sono invero spesso visti), una volta colpiti dal virus, proiettati in una dimensione di incertezza e paura, e finanche abbandonati dal medico che li ha sempre seguiti”. Ancora una volta lobbisti e sindacati hanno fatto bene il loro mestiere sotto lo sguardo protettivo dell’Ordine Professionale. Poveri pazienti! Le sentenze sono pubblicate”.
Verbale 23 CTS del 10 marzo 2020 (prima pagina)
“Di fronte a queste evidenze escono nel Febbraio 2021 le linee guida della società scientifica del sindacato dei medici di famiglia che conferma il paracetamolo e permette agli iscritti solo interviste telefoniche sino a 72 ore dall’esordio della malattia Dopo le 72 ore, se il paziente-cliente si aggrava, viene sollecitata l’attivazione delle USCA, e se il curante ha tempo e voglia, visite a domicilio. Esattamente il contrario da quanto chiesto dal Comitato Tecnico Scientifico e ribadito dal Consiglio di Stato. E la FnomCeo nazionale e i Presidenti degli Ordini da che parte stavano? Considerando che la maggior parte dei Presidenti degli Ordini Provinciali e lo stesso Presidente Nazionale Anelli sono medici di famiglia e hanno una brillante carriera sindacale e un rilevantissimo peso politico, secondo voi da che parte si sono schierati? “
Bassetti e gli open day
Scrive Giovanardi: “Nel Giugno 2021 muore all’età di 18 anni Camilla Canepa a causa della vaccinazione di massa anti Sarscov2 rivolta ai giovani. Questi open day sono voluti fortemente dalla Regione Liguria.
L’infettivologo Matteo Bassetti su La 7 interrogato a proposito rilascia queste dichiarazioni:
Morte di Camilla, l’infettivologo Matteo Bassetti: “ Non rispondo su questo, c’è un’indagine…..”
“Non credo che gli Open Day siano stati un errore, anzi sono uno strumento attraverso il quale si fa prevenzione e cultura vaccinale. Portare un giovane alla vaccinazione vuol dire che quando sarà genitore utilizzerà gli stessi vaccini sui propri figli “.
Matteo De Micheli
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