Di Graziano Francesco Bologna, 11 luglio 2022 -Angelo Guglielmi è stato uno degli ultimi intellettuali del ‘900, profondamente legato a Bologna, città con cui si era identificato e che gli deve molto.
Fin dai tempi del Gruppo ’63 il rapporto con la cultura e il pensiero della ‘Dotta’ era strettissimo; insieme ad Eco e Sanguineti fondò quel movimento culturale che ancora oggi ha lasciato una traccia profonda in diversi studiosi italiani.
Basti pensare allo scrittore di “Boccalone” Enrico Palandri, laureatosi in drammaturgia al Dams nel ‘79, una sorta di roccaforte del Gruppo 63, a cui lo scrittore, oggi docente a Ucl a Londra e alla Ca’ Foscari di Venezia ha fatto e fa spesso richiamo nei suoi scritti.
Divenne Assessore alla Cultura con la nascita della ‘Be-Bologna estate’ del sapere diffuso e delle arene popolari.
Il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore ha affermato: “Di lui ricorderemo la inesauribile curiosità, la qualità del porre domande e di aprire orizzonti culturali inediti.
Una sperimentazione culturale, che ha poi incarnato anche nei programmi Rai di cui fu indimenticato Direttore, l’innovazione e la sperimentazione che era capace di entrare nelle case di tutti gli italiani.
La sua qualità critica e di analisi della cultura e del tempo che si trovava a vivere, anche nelle sue complesse trasformazioni, il suo alimentare dialoghi e processi.
Se n’è andato un punto di riferimento culturale per il nostro Paese e per la nostra città”.