Modena 1 febbraio 2021 - Bruttissima avventura per un 24 enne della Bassa modenese, disabile, che credeva di aver trovato un amore online e invece, è stato picchiato e rapinato dalla donna di cui si era invaghito e da un complice reggiano 28 enne.
Il caso è stato ricostruito dai Carabinieri di Pavullo. Il ragazzo avrebbe iniziato con una 38 enne residente sull’Appennino modenese una corrispondenza virtuale, poi sfociata nella richiesta di incontrarsi di persona. La donna ha quindi proposto al giovane di incontrarsi a casa sua nella serata del 20 gennaio scorso. Il 24 enne ha accettato, ma la donna si è presentata all’appuntamento insieme a un amico 28 enne e ha invitato il ragazzo a salire per “fare un giro”, promettendogli anche del sesso a pagamento. Solo dopo aver visto che l’auto di stava dirigendo verso l’Appennino, il ragazzo ha cominciato a sospettare qualcosa e ha chiesto ai due di essere riportato a casa.
Per tutta risposta, il 28 enne reggiano ha fermato l’auto in un luogo isolato e, dopo averlo invitato a scendere, prima lo ha percosso con una chiave inglese, poi lo ha rapinato del bancomat, si è fatto comunicare il pin e ha effettuato un prelievo di 560 euro.
La vittima è poi stata lasciata letteralmente in mezzo alla strada, senza cellulare e portafogli. Nonostante la sua disabilità, il giovane è riuscito a raggiungere Polinago dopo aver camminato a lungo. Qui ha suonato a un citofono, spiegando quanto gli era successo e chiedendo aiuto. Subito è scattata la chiamata alle Forze dell’Ordine e al 118. Mentre i Carabinieri di Pavullo ricostruivano l’accaduto, il ragazzo è stato portato all’Ospedale di Sassuolo, dove gli sono state riscontrate diverse lesioni al tronco e al volto, riconducibili alle percosse subite.
Nel frattempo, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità della 38 enne e del suo complice. La donna è risultata avere la residenza sull’Appennino modenese, dove gli uomini dell’Arma hanno subito individuato l’auto su cui era avvenuta l’aggressione al 24 enne. Una volta entrati in casa, la conferma: la perquisizione ha infatti permesso di ritrovare, nascosti dietro a un mobile, il cellulare della vittima, i suoi effetti personali e il denaro contante, corrispondente alla cifra di cui il giovane era stato derubato.
I Carabinieri hanno quindi proceduto al fermo dei due indiziati di delitto per rapina e lesioni personali pluriaggravate. Durante l’udienza di convalida, la donna è stata condannata agli arresti domiciliari, mentre il 28 reggiano è stato raggiunto da un provvedimento di misura cautelare in carcere.