Parma – Nella notte del giorno 6 u.s. personale della Squadra Volante della Questura di Parma, in servizio di controllo del territorio, traeva in arresto due soggetti i quali si rendevano responsabili del tentativo di rubare all’interno di un autolavaggio.
Nel dettaglio, i due soggetti, due fratelli parmigiani, classe 1977, venivano colti nella flagranza del reato di tentato furto aggravato ai danni di un autolavaggio sito in via Traversetolo. In particolare, i fatti che ne determinano l’arresto vedono i due consanguinei armeggiare nel retro dell’ufficio dell’autolavaggio. Azione ripresa e monitorata dal titolare dell’autolavaggio che prontamente richiedeva l’intervento delle Forze dell’Ordine. Sul posto gli Operatori notavano un’autovettura nelle immediate vicinanze dell’ufficio dell’autolavaggio, una volta avvicinatisi e intimato di fermarsi i due si portavano a bordo dell’autovettura dandosi alla fuga. Uno dei due veniva riconosciuto dagli Agenti quale noto pregiudicato in materia di reati predatori tratto in arresto, da ultimo, nel mese di giugno per un fatto del tutto analogo, circostanza nella quale il soggetto aveva tentato di asportare banconote e monete di un altro autolavaggio.
La folle fuga dei due veniva interrotta grazie anche all’attenzione di alcuni cittadini che vista l’auto viaggiare a gran velocità e sentite le sirene contattavano la Sala Operativa dando indicazioni circa la direzione di fuga dei due malviventi. I due fratelli venivano rintracciati dagli Agenti in via Carrettieri e subito riconosciuti quali autori del reato. Venivano quindi sottoposti a perquisizione, estesa al veicolo parcheggiato nelle vicinanze, ove venivano trovati oggetti il cui porto ingiustificato costituisce reato, in particolare cacciaviti ed altri arnesi atti allo scasso.
Nel contempo personale del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica si portava presso l’autolavaggio per procedere ai rilievi del caso constatando che i rei avevano utilizzato un cric per tentare di allargare il telaio esterno dell’ufficio dell’autolavaggio ai fini di accedere al locale. L’oggetto utilizzato veniva infatti rinvenuto incastrato tra il montante della porta e le sbarre poste a protezione della stessa.
Dato quanto appena descritto, i due fratelli venivano condotti presso gli Uffici della Questura per le formalità di rito e dichiarati in stato di arresto per il reato di tentato furto aggravato e per danneggiamento aggravato, nonché denunciati per porto abusivo di armi e/o oggetti atti ad offendere.
Data la pericolosità dei due questi venivano associati presso le locali camere di sicurezza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
Alla fine i "fratelli del crimine" hanno patteggiato 10 mesi con misura cautelare dei domiciliari.
Attività repressiva, quella posta in essere dagli Operatori, frutto di un attento monitoraggio del sistema di analisi predittivo c.d. XLAW, e di una sempre più incisiva attività di controllo del territorio e di attività commerciali, ai fini preventivi e repressivi, posta in essere dalle Forze impiegate sul territorio.
Non a caso nella serata di ieri oltre ai normali equipaggi erano presenti sul territorio altre tre pattuglie del Reparto prevenzione crimine.