Martedì, 16 Luglio 2019 15:05

Operazione “China Town”, sgominata rete cinese dedita al riciclaggio e sfruttamento della prostituzione In evidenza

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Le indagini della Guardia di Finanza hanno consentito di denunciare otto persone di nazionalità cinese per esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Sequestrati anche 1500 euro e un appartamento a Casalgrande di proprietà di un reggiano.

REGGIO EMILIA –

Formalmente, si trattava di un esercizio commerciale in cui avveniva la spedizione di pacchi. Tuttavia, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, hanno consentito di appurare che quei locali situati nei pressi della stazione e gestiti da cinesi erano diventati un punto di riferimento per una fitta rete di connazionali, dediti alla raccolta abusiva di somme di denaro, derivante da attività illecite commesse nel territorio della provincia e in altre regioni. Attraverso l’attività di spedizioni, in pratica, veniva riciclato il denaro “sporco”, proveniente, per la maggior parte da attività di sfruttamento della prostituzione.

L’operazione, denominata China Town, ha anche consentito di individuare un appartamento a Casalgrande, di proprietà di un uomo residente a Scandiano, in cui venivano fatte prostituire ragazze di nazionalità cinese. Durante la perquisizione dell’appartamento erano presenti alcune ragazze non in regola con il permesso di soggiorno, che sono state in seguito destinatarie di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Reggio Emilia. Nell’appartamento sono stati rinvenuti anche 1500 euro, nascosti nei cuscini, probabili proventi dell’attività illecita, che sono stati sequestrati insieme all’abitazione dello scandianese.

Otto persone, tutte di nazionalità cinese, sono infine state denunciate per esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. 

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