Lunedì, 25 Febbraio 2013 08:30

Parma: Evasi, nell'attesa altri tre fuggono da Varese. In evidenza

Scritto da


di Virgilio
Parma 25 Febbraio 2013 -
Gli evasi dal carcere di Parma, intercettati nel milanese nei giorni scorsi, sono riusciti a dileguarsi dall'inseguimento e a fare disperdere ancora le loro tracce.

Nonostante le rassicuranti parole del Ministro dell'Interno Paola Severino che dalla città ducale dove era in visita al carcere afferma che "Parma deve tornare a essere considerata un modello di eccellenza per i carceri di massima sicurezza". Ma nello stesso giorno, quasi a voler "sfidare" il Ministro, dal carcere di Varese giunge la notizia dell'evasione di tre detenuti di origine rumena e utilizzando il medesimo copione di Parma. Segate le sbarre, legate le lenzuola e vià, liberi come uccelli di bosco.
Ancora una volta e a soli 20 giorni di distanza, torna a riproporsi drammaticamente il problema del sovraffollamento delle carceri e della sproporzione tra tra il personale di custodia e la popolazione detenuta.
A fronte di questa difficile situazione, il segretario Generale del SAPPe, Donato Capece, torna a chiedere l'avvicedamento dei vertici della Amministrazione Penitenziaria e una riforma dell'intero sistema.

Il comunicato SAPPE.
Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2013, tre detenuti di nazionalità rumena sono evasi dalla Casa Circondariale di Varese secondo una dinamica di vecchio stampo, che riproduce quella di pochi giorni or sono quando altri ristretti hanno abbandonato il carcere di Parma.
I tre hanno, infatti, segato le sbarre della cella e, raggiunto il muro di cinta si sono portati all'esterno dileguandosi, eludendo le telecamere: due erano estradandi ed uno definitivo per reati di furto e di sfruttamento della prostituzione.
Nella struttura lombarda sono presenti 120 detenuti, mentre l'organico del personale del Corpo è di appena 70 unità: trattasi, pertanto, di una evidente sproporzione che non consente una sorveglianza accurata nell'intero arco della giornata aggravata, all'adempimento di direttive inerenti ad una "vigilanza dinamica", la quale, in più occasioni, si sta dimostrando quanto mai deleteria sotto il profilo della sicurezza.
Questo è quanto sostiene il Segretario Generale del SAPPe dott. Donato Capece a commento del gravissimo episodio, sollecitando, nel contempo, un avvicendamento del vertice dell'Amministrazione Penitenziaria e una particolare attenzione nei confronti dell'intero sistema penitenziario che va rivisitato legislativamente sotto molteplici aspetti.
Non si può non rimanere sconcertati nell'apprendere, poi, che all'esterno del muro di cinta si trovi, da ben sei anni, una impalcatura lunga circa 400 metri, malgrado il contingente del Corpo in forza all'Istituto "Miogni" non possa garantire la predisposizione del servizio di sentinella sul muro perimetrale.
Questo ulteriore episodio di evasione va ad aggiungersi ai tanti altri analoghi verificatisi in breve tempo, non sottovalutando i casi di suicidio e le aggressioni e violenze quotidiane, che dovrebbero sollecitare urgenti interventi nel settore penitenziario da anni ormai al collasso e la cui criticità è divenuta una emergenza nazionale: tanto ribadisce il Segretario Generale del SAPPe dott. Donato Capece che, infine, auspica che per il prossimo Esecutivo l'emergenza carcere diventi una "prepotente priorità".
21 febbraio
Il segretario Generale
Donato Capece

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"