Dopo la confessione di due ragazzine presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Parma, lo straniero che risponde alla descrizione fornita è stato rintracciato e arrestato per il reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale.
Parma, 13 aprile 2016
Era solito compiere atti osceni in presenza di giovani studenti a bordo del treno ma due ragazzine bresciane hanno trovato la forza di denunciare i fatti presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Parma. Il racconto ha messo il luce la ripetuta presenza dell'uomo a bordo dei convogli in partenza per Brescia, a partire dal settembre del 2015 negli orari nei quali a bordo si trovano numerosi giovani studenti, che era solito masturbarsi in presenza di giovani di sesso femminile.
La più giovane delle due, minorenne, ha giustificato la tardiva segnalazione per la vergognava a parlare della cosa anche con i propri amici ma di aver deciso di segnalare il fatto alla Polizia Ferroviara dopo aver appreso che la propria "disavventura" era stata recentemente vissuta, in analoghe circostanze e soprattutto apparentemente ad opera dello stesso soggetto del quale forniva una descrizione, anche da alcune giovani conoscenti.
Grazie anche alla segnalazione di un capo treno in servizio a bordo di un treno regionale diretto a Brescia di un uomo che aveva compiuto i medesimi atti osceni è immediatamente scattata l'operazione. L'uomo, notando che le giovani si erano rivolte al Capo Treno, si è però dato alla fuga.
Durante l'ispezione di un convoglio che sarebbe partito circa venti minuti dopo in direzione Bologna, gli agenti hanno sorpreso una persona rispondente alle descrizioni fornite dalle vittime degli incresciosi episodi. In apparenza desideroso di collaborare, una volta raggiunta la scaletta di discesa dal convoglio l'uomo ha colpito violentemente con un calcio un agente ed è fuggito. Raggiunto il piazzale delle fermate degli autobus extraurbani e viale Europa si è poi arrampicato sull'argine del torrente Parma, fuggendo sull'argine opposto in direzione Moletolo.
E' scattato l'inseguimento operato sia dagli Agenti intervenuti che da altri colleghi a bordo auto, che ha portato alla cattura del fuggitivo in via Reggio.
A carico del soggetto varie denunce di polizia per reati specifici. E' risultato rientrato clandestinamente nel Territorio Nazionale dopo che nell'ottobre del 2014 era stato rimpatriato in Albania in esecuzione a sentenza del Giudice Monocratico del Tribunale di Reggio Emilia, il quale, dopo averlo condannato alla pena della reclusione di anni uno per analogo reingresso illegale, gli aveva riconosciuto la possibilità di sostituire la pena detentiva con il rimpatrio obbligatorio nel paese di origine con il divieto di far rientro in Italia per un periodo di dieci anni.
Lo straniero, trentanovenne, nato in Albania ed in Italia senza fissa dimora è stato tratto in arresto per il reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo essere stato trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando Carabinieri di Parma Principale, il cittadino albanese è stato tradotto innanzi al giudice Monocratico del Tribunale di Parma e convalidato l'arresto, sottoposto a rito direttissimo con rito abbreviato ed in esito ad applicazione della pena a richiesta delle parti, è stato condannato alla pena della reclusione di anni due, con custodia cautelare in carcere, pagamento delle spese processuali e con ordine di espulsione dal territorio nazionale al termine dell'espiazione della pena così comminata. Attualmente si trova recluso presso la casa circondariale di Parma.
In relazione al delitto di atti osceni la Polizia Ferroviaria ha avviato le indagini finalizzate a verificare se la persona arrestata risulti il responsabile dei fatti segnalati ed eventualmente di analoghi episodi ai danni di viaggiatori, anche in territori limitrofi.